Un recente lavoro di Cristian A. Porcino Ferrara, filosofo e docente in un istituto superiore, che come al solito si fa
apprezzare per godibilità e freschezza.
"Altro e altrove" raccoglie una serie di saggi su diversi argomenti,
dall'arte alla musica, dalla cronaca all'omofobia, dal razzismo alla religione.
Approccio all'apparenza spiazzante, in verità straordinariamente coeso, poiché
lo sguardo umanistico consente a Porcino una visione ontologica, piena e
profonda della realtà. Il tutto con un lessico veloce, scarno ed empatetico.
Filosofia per anni veloci, si potrebbe definire; filosofia per chi non ha
tempo, però ha bisogno. Rivolta a un pubblico giovane, senza memoria, ma
assetato della certezza del dubbio. Porcino è relativo ma non relativista;
socratico; quindi dialogante ("tolleranza" è vocabolo giustamente
avversato). Si può concordare o no con le sue suggestioni; impossibile restarvi
indifferenti. E sembrano così logiche, perfino ovvie, che pare strano non
averci pensato prima. In un mondo editoriale rigurgitante di libroidi, quello
di Cristian è un volume autentico, un piccolo saggio senza tempo da consultare
soprattutto la sera, come un foglio da comodino, o un vino da meditazione.
il mio commento alla vicenda del medico anti abortista licenziato ( vedere linkl sopra ) perchè non aveva praticato un aborto spontaneo ( cosa ben diversa da quello terapeutico ) ha suscitato molte polemiche e malumori fra i alcuni lettori antiabortisti ed obbiettori
Eccone alcune . Cos'è per non fare il servizio militare la esaltavi , mentre per un credo religioso e una coscienza etico\ morale lo condanni ? come neghi un diritto a chi non vuole praticare aborti ? ma non eri contrario all'aborto ?
Come ho già detto , nel post precedente ci sono dei luoghi ( l'ospedale ed il pronto soccorso ) e momenti in cui obbiettare rende difficile d'esercitare la scelta ( che per la maggiore parte delle donne non è a cuor leggero ) d'abortire , o crea in caso d'aborto non terapeutico rischi gravi per la salute e la psiche della donna . Infatti bisogna , cosin che gli obbiettori anti abortisti , sembra non facciano tra i due tipi d'aborto : quello terapeutico e quello spontaneo .
La mia posizione sull'aborto la conosciete già ( se non la conoscete cercatevi nell'archivio del blog i miei post in merito ) , ma qui non si tratta solo d'essere pro o cintro l'aborto , in quanto nel caso contestato non si tratta d'aborto terapeutico ma d'aborto spontaneo
Diritto negato ? secondo me no ed lo spiega benissimo quest'articolo ( sopratutto le parti da me sottolineate ) tratto dal libro Altro e Altrove di Cristian Porcino ( copertina a sinistra ) con il quale abbiamo in comune la scelta del rifiuto delle armi e del servizio militare Cristian ha avuto la possibilità di rifiutarlo ed praticare l'ìobbiezione , io sono stato scartato alla vistia perchè sono fabico opvvero ho il favismo
Ecco quindi che se sei medico anti abortista , ok è una tua scelta etico \ morale , puoi esercitare la tua professione in un ospedale privato o pubblico religioso , non in quello pubblico nei reparti di pronto soccorso ( dove può capitare una donna con aborto spontaneo ) od ginecologia ( dove si praticano aborti ) . Si può essere obbiettori soprattutto se lo si è realmente e non per opportunismomo di comodo cioè obbiettore in pubblico ma abortista in privato , anche senza creare problemi o conseguenze gravi agli altri . Come fece
da la voce a lui dedicata su wikipedia
Desmond Thomas Doss Lynchburg 7 febbraio 1919 – Piedmont 23 marzo 2006 è stato un militarestatunitense.È stato il primo di soli tre obiettori di coscienza ump to navigation
la cui stroria è stata magistralmente raccontata : dal film La battaglia di Hacksaw Ridge (Hacksaw Ridge) un film del 2016 diretto da Mel Gibson. di cui trovate sotto il trailer e dal documentario intervista di Terry Benedict, tradotto e doppiato da Light Channel Italia che trovate qui su youtube E poi se ci si pensa un medico anche se obbiettore dovrebbe, quando si tratta della salute della donna che ha , come in questo caso , un aborto spontaneo ,mettere da parte \ accantonarte le sue convenzioni scelte etico \ morale per il bene comune cioè applicare il giuramento d'ipocratecioè fare l'imnteresse del malato e di chi ha necessità di cure , evitando per egoismo ideologicoche una persona rischi la vita andando anche " contro" il suoi stessi principi anti abortisti .
Io , e qui concludo , non condanno in base alla libertà di pensiero e d'pinione tale obbiezzione ma non la condivido e non l'accetto innuna struttura pubblica , se proprio sei obbiettore antibortista sia che lo sia di comodo che lo sia perechè lo pensui davvero , fallo in una struttura privata , in quantoi nel pubblico crea problemi sia nel far rispettare tale scelta ( dolorosa certo mica la si prende a cuor leggero o mica è semplice prendersi la responsabilità di far nascere e crescere un figlio down o con una grave malformazione , mettere al mondo un figlio di uno stupro , di una violenza o incesto , ecc ) aborto terapeutico , o quando ciò avviene per complicanze della gravidanza ovvero l'aborto spontaneo .IL rispetto , come dice il librio citato nelle righe recedenti , dev'eser reciproco non si puo filosofeggiare con la vita o la mote o , aggiunta mia con la sofferenza nel caso di rifiuto di continuare le cure in caso di malattie terminali senza speranza o il voler morire con dignita' e non voler vivere come un vegetale dipendendo da macchine o dagli altri in tutto come per e sempio nel caso , uno dei tanti , di Dj fabo .
Con questo è tutto continuate ad attaccarmi pure se volete tanto non me ne frega niente