Visualizzazione post con etichetta obbiezione medica. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta obbiezione medica. Mostra tutti i post

25.11.18

quando l'obbiezione medica diventa omicidio Licenziato il medico obiettore nega l'intervento d'urgenza in ospedale. La donna aveva rischiato di morire

il  mio commento  alla  vicenda  del medico anti abortista   licenziato   (  vedere  linkl  sopra   )  perchè  non aveva praticato un aborto spontaneo  cosa ben  diversa  da   quello terapeutico )  ha  suscitato   molte polemiche e  malumori fra  i  alcuni  lettori   antiabortisti  ed  obbiettori  

 Risultati immagini per aborto spontaneo

  
Eccone  alcune  .  Cos'è per non fare  il servizio militare  la  esaltavi   , mentre  per un credo religioso    e una coscienza etico\  morale   lo condanni  ?   come   neghi un diritto  a chi non vuole  praticare  aborti ?   ma non eri contrario all'aborto  ?

Risultati immagini per altro e altrove cristian porcino Come ho già detto , nel post precedente ci  sono dei luoghi   (  l'ospedale  ed  il pronto  soccorso  )   e  momenti in cui obbiettare  rende  difficile  d'esercitare    la scelta  (  che per la maggiore parte  delle  donne   non è  a cuor leggero  ) d'abortire  , o crea  in caso d'aborto non terapeutico  rischi gravi per la  salute   e  la  psiche   della donna . Infatti  bisogna  ,  cosin  che  gli obbiettori   anti abortisti , sembra  non facciano   tra i  due  tipi  d'aborto  :  quello  terapeutico  e quello spontaneo   .  
La mia  posizione  sull'aborto   la conosciete  già (  se  non la conoscete   cercatevi nell'archivio  del  blog  i miei post  in merito )  ,  ma   qui     non si tratta   solo   d'essere   pro o cintro    l'aborto  , in quanto  nel caso contestato   non si tratta d'aborto  terapeutico ma d'aborto spontaneo 
Diritto  negato  ?   secondo me no   ed    lo spiega benissimo   quest'articolo    (  sopratutto  le parti da me  sottolineate  )     tratto  dal libro Altro e  Altrove   di Cristian  Porcino    (  copertina  a  sinistra  )    con il quale  abbiamo in comune   la scelta  del  rifiuto  delle  armi  e  del servizio militare  Cristian    ha  avuto la possibilità di  rifiutarlo   ed praticare  l'ìobbiezione   , io  sono stato scartato alla  vistia  perchè   sono  fabico opvvero   ho  il favismo 










Ecco quindi che  se  sei medico  anti abortista , ok  è una tua  scelta  etico \  morale ,    puoi esercitare   la  tua professione in un ospedale  privato  o pubblico religioso  , non  in quello   pubblico  nei reparti   di pronto soccorso (  dove  può  capitare  una donna  con aborto spontaneo  )   od  ginecologia   (  dove  si praticano    aborti  ) .   Si può essere     obbiettori    soprattutto   se lo si  è   realmente  e  non  per  opportunismomo di comodo  cioè   obbiettore  in pubblico  ma abortista  in privato ,   anche   senza  creare problemi  o conseguenze  gravi agli altri  .  Come  fece

  da   la  voce    a lui dedicata  su  wikipedia 

DossDesmondT USArmy.jpg
Desmond Thomas Doss Lynchburg  7 febbraio 1919 – Piedmont 23 marzo 2006
 è stato un 
militare statunitense.È stato il primo di soli tre obiettori di coscienza 
ump to navigation
Desmond Thomas Doss
7 febbraio 1919 – 23 marzo 2006 (87 anni)
Nato aLynchburgVirginia
Morto aPiedmontAlabama
Luogo di sepolturaChattanooga National Cemetery
ReligioneChiesa cristiana avventista del settimo giorno
Dati militari
Paese servitoStati Uniti Stati Uniti
Forza armataUS Army
Unità77th Infantry Division
Anni di servizio1942–1946
GradoCaporale
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneBattaglia di Guam (1944)Campagna delle Filippine (1944-45)Battaglia di Okinawa
DecorazioniVedi #Onorificenze
Desmond Doss: The Real Story
voci di militari presenti su Wikipedia
Nacque a Lynchburg in Vir-ginia il 7 febbraio 1919, figlio di William Thomas Doss, un carpentiere, e Bertha E. Oliver.[3][4]  Arruolatosi volontariamente nell'esercito nell'aprile del 1942[5], si rifiutò di portare qualsiasi tipo di arma in quanto appartenente alla chiesa cristiana avventista del settimo giorno e diventò di conseguenza un soccorritore militare. Assegnato alla 77ª Divisione di fanteria, prestò servizio nel teatro di guerra del Pacifico e per le sue azioni sull'isola di Okinawa fu decorato con la Medal of Honor: si distinse per aver salvato, senza sparare un colpo, 75 uomini[6].È morto il 23 marzo 2006 a Piedmont in Alabama a causa di problemi respiratori.

In Memory of Harold Edward Doss, Brown Funeral Home. URL consultato il 1º agosto 2015.
Desmond T. Doss, su collegedale-americanlegion.org (archiviato dall'url originale il 29 novembre 2014).
WWII Army Enlistment Records, su aad.archives.gov, 30 giugno 2005.
6 Richard Goldstein, Desmond T. Doss, 87, Heroic War Objector, Dies, su New York Times, 25 marzo 1991. URL consultato il 16 giugno 2013.
The Conscientious Objector, su imdb.com, 2013. URL consultato il 29 gennaio 2013.
8  Hacksaw Ridge (2016), su IMDb, 29 gennaio 2015

la cui stroria  è stata magistralmente raccontata : dal film La battaglia di Hacksaw Ridge (Hacksaw Ridge)  un film del 2016 diretto da Mel Gibson.  di cui  trovate  sotto   il  trailer  e    dal documentario intervista di Terry Benedict, tradotto e doppiato da Light Channel Italia che trovate qui su youtube
E poi  se  ci  si pensa  un medico   anche se  obbiettore    dovrebbe, quando si tratta    della salute   della  donna    che ha , come in questo caso , un aborto spontaneo  ,mettere  da parte \  accantonarte  le sue  convenzioni   scelte    etico   \  morale  per  il bene  comune  cioè applicare  il  giuramento  d'ipocrate cioè  fare  l'imnteresse    del malato   e  di chi  ha  necessità di  cure  , evitando per  egoismo  ideologico  che   una  persona    rischi la  vita   andando  anche " contro" il  suoi   stessi principi  anti  abortisti  . 

 Io  , e  qui  concludo   , non condanno in base alla libertà  di pensiero e  d'pinione   tale  obbiezzione   ma non la  condivido  e non l'accetto  innuna  struttura  pubblica  ,  se  proprio   sei obbiettore  antibortista    sia  che  lo sia  di comodo che  lo  sia  perechè lo pensui  davvero  ,  fallo in una struttura    privata  , in quantoi nel pubblico    crea  problemi  sia nel  far  rispettare  tale scelta  ( dolorosa  certo mica  la  si prende   a  cuor  leggero  o  mica    è semplice  prendersi la responsabilità di  far  nascere  e  crescere un figlio  down o con   una  grave  malformazione ,   mettere  al  mondo un figlio di uno stupro , di una violenza    o incesto , ecc   )  aborto  terapeutico , o quando  ciò  avviene  per  complicanze  della   gravidanza  ovvero   l'aborto spontaneo  .IL  rispetto  , come dice   il librio citato     nelle  righe recedenti  ,  dev'eser reciproco  non si puo  filosofeggiare   con la  vita  o  la mote o   ,  aggiunta mia  con la  sofferenza  nel caso   di rifiuto    di continuare le cure    in caso  di malattie  terminali    senza  speranza  o  il  voler morire  con dignita'  e non voler  vivere  come  un vegetale  dipendendo da  macchine  o   dagli altri in tutto   come per  e  sempio   nel caso , uno dei tanti  ,    di Dj  fabo  . 

  Con questo    è tutto    continuate  ad  attaccarmi   pure    se  volete   tanto   non me  ne  frega   niente  


.

22.11.18

Rifiuta le cure a una donna che ha avuto un aborto spontaneo. questo è omicidio non obbiezzone


Ilmio  commento è già nel titolo   . Aggiungo solo   che anche se  mk  dispiace    che   sia  stato licenziato  ma 🗯💬🌪🌩⚡🧠💩 non può fare obbiezzione ( falsa e di comodo o vera che sia ) sulla pelle degli altri     mettendone  a  rischio la  vita    stessa . 
  Ogni mio ulteriore  commento  sarebbe superfluo  . lascio che  a parlare  sia la stesa  vicenda  



Rifiuta le cure a una donna che ha avuto un aborto spontaneo. Licenziato il medico obiettore nega l'intervento d'urgenza in ospedale. La donna aveva rischiato di morire 


                                                      di GIUSEPPE DEL BELLO




NAPOLI - Medico obiettore licenziato dalla Asl. In tronco, per omissione di assistenza. A rischiare la vita è stata una donna incinta, alla 18esima settimana di gravidanza. Il camice bianco è uno specialista ginecologo, così contrario all’interruzione volontaria di gravidanza da spingersi fino al rifiuto di prestare soccorso a una paziente in gravi condizioni.
È accaduto a Giugliano in Campania, nel popoloso hinterland partenopeo. Sono le 2,45 della notte tra il 30 giugno e il primo luglio scorsi, quando Maria (nome di fantasia) approda al pronto soccorso dell’ospedale San Giuliano. Di turno di guardia per il reparto di Ostetricia e Ginecologia c’è il dottor G.D.C. La donna sta male, lo capiscono subito l’infermiera e l’ostetrica che la accolgono. Chiamano il medico, lo avvertono della paziente appena arrivata, lui fa spallucce. Ricorda a entrambe di essere obiettore e quindi di non poter intervenire. A nulla valgono le insistenze di chi gli rappresenta urgenza e gravità della situazione.
Si gioca tutto sul filo dei minuti. Alle 3,12 Fatima Sorrentino, l’ostetrica, telefona a un altro medico, Crescenzo Pezone. Lui non è di turno e nemmeno reperibile, spiega da casa, ribadendo che il collega già presente in ospedale è obbligato ad assistere la paziente. L’ostetrica ci riprova, ma riceve un altro rifiuto: «Il caso non è di mia competenza. Chiamate Pezone». E a questo punto Pezone si infila in macchina e raggiunge l’ospedale. Arriva in un baleno. Gli basta poco per inquadrare lo stato clinico di Maria. Non può aspettare altro tempo. E così interviene al posto del collega. Ed è ancora Pezone che dopo qualche giorno scrive ai vertici della Asl Napoli 2 Nord da cui dipende il presidio ospedaliero.

Fa il resoconto di una notte che poteva finire in tragedia. Dalla sua relazione si legge che la donna era «in travaglio. E di questa circostanza l’ostetrica aveva informato il dottor D.C. Pertanto, mi precipitavo in ospedale (impiegando meno di dieci minuti)». Poi entra nel dettaglio Pezone. Descrive la patologia acuta di Maria: «Mi resi conto che avendo già espulso il feto privo di attività cardiaca, doveva subito essere trasferita in sala parto. Chiamato l’anestesista di guardia, il dottor Ciccarelli, in anestesia generale procedevo….». È la cronistoria, precisa il medico nella relazione «che ritengo di dover riferire a chi di dovere».

E in questo caso, la risposta della Asl è stata dura. Prima è stata istruita la commissione di disciplina che, dopo aver sentito le testimonianze, sia del personale ospedaliero di turno quella notte sia dello stesso dottor D.C, decide per la sanzione. La più severa, il licenziamento senza preavviso che viene immediatamente proposto al direttore generale dell’Asl, Antonio D’amore. Il manager la fa sua e la delibera diventa operativa.

Così chiude il caso Virginia Scafarto, direttrice sanitaria dell’Azienda: «La giustificazione addotta dallo specialista di guardia inadempiente non è stata ritenuta valida. Voleva far intendere che infermiera e ostetrica non lo avessero avvertito. Insomma che loro avevano mentito e lui diceva il vero. E questo non è risultato dall’indagine». Tra l’altro, secondo la ricostruzione della storia clinica emerge che l’aborto farmacologico era già in fase avanzata e che quindi il ginecologo non avrebbe potuto appellarsi all’obiezione. Sarebbe bastato occuparsi dell’emergenza.

Commenta Silvana Agatone, ginecologa romana e presidente della Laiga (Libera associazione italiana ginecologi per applicazione della legge 194): «L’obiezione di coscienza esenta dal compiere atti che inducono l’aborto, ma non esonera dal dovere di legge di prestare assistenza». 

23.4.17

L'elzeviro del filosofo impertinente

Io sono stato un obiettore di coscienza e lo sono ancora. Quando in Italia il servizio di leva era obbligatorio scelsi subito di avvalermi del servizio civile. Ho sempre ripudiato l'uso delle armi e non volevo sottrarmi a prestare un servizio utile per il mio Paese. Detto ciò non capisco quei medici che si dichiarano obiettori pur lavorando negli ospedali pubblici. Lo trovo inconcepibile. Se il tuo credo o i tuoi ideali non ti permettono determinati atti non vai a lavorare in una struttura pubblica dove transitano quotidianamente milioni di persone con diverse problematiche di salute. Non puoi farlo se poi le tue convinzioni ostacolano la cura effettiva del paziente o il rispetto delle credenze altrui. Io da obiettore di coscienza non vado mica a lavorare in un'armeria né tanto meno ho mai desiderato arruolarmi in un corpo armato! Bisogna essere sempre coerenti con se stessi e con gli altri. Se sei medico e sei contrario all'aborto non presti il tuo lavoro al pronto soccorso, ma ti fai spostare dove il tuo credo non sarà un problema né per te né per il credo di qualcun altro. Il rispetto deve essere reciproco ma non si può filosofeggiare con la vita o la morte dei propri pazienti. Esistono tante strutture religiose dove poter fare il medico nel pieno rispetto delle proprie convinzioni, e con l'appoggio morale di pazienti e personale lavorativo della struttura. Consentire ai medici di appellarsi all'obiezione di coscienza è una vera imprudenza. Le leggi di uno Stato laico devono essere rispettate, e non conta se come singoli individui siamo favorevoli all'interruzione di gravidanza o contrari, o se non accettiamo la legge sul fine vita oppure se crediamo in Gesù, Ganesh o a nessuna divinità. A mio parere l'obiezione di coscienza deve essere disciplinata da una legge che limita i danni ai pazienti. Davanti al malato non si dovrebbe mai anteporre la propria convinzione personale. Ribadisco che la professione medica è un lavoro molto importante perché ai medici affidiamo la nostra vita e la nostra speranza di guarigione. Come scriveva Oliver Sacks: "La storia individuale del malato e l'intera vita del malato non devono mai passare in secondo ordine". L'obiezione di coscienza possiamo esercitarla quando ci riguarda in prima persona, e non invece imponendola ai nostri simili. Tutto ciò che è frutto di sopraffazione non è mai coscienzioso. L'obiezione di coscienza è un diritto del medico ma non di certo della struttura ospedaliera in cui esercita. Se io ripudio le armi non impedisco certamente ad altri di utilizzarle per difenderci come avviene ad esempio con la polizia, i carabinieri, ecc. Non dimentichiamo che l'obiezione di coscienza di alcuni medici talvolta uccide. Le nostre convinzioni devono essere rispettate ma non imposte altrimenti ogni persona, in virtù dello stesso principio, potrà appellarsi alla propria coscienza per non fare più determinate pratiche lavorative e cadremo nell'anarchia più assoluta. Patch Adams ha affermato che: "Divenni un esploratore dei continenti dell'esperienza e del divertimento facendo ricerca nel laboratorio dell'umanità". I medici devono frequentare di più questi laboratori di umanità per imparare anche dal sofferente. Più contagi di umanità e meno imposizioni fra dottori e pazienti. In questo scambio libero e fecondo di umanità ogni singolo soggetto troverà beneficio per la propria coscienza.

(Criap)


® Riproduzione riservata

emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...