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17.3.11

Giovine Italia


"Esce di mano a lui che la vagheggia/prima che sia, a guisa di fanciulla/che piangendo e ridendo pargoleggia,/l'anima semplicetta che sa nulla,/salvo che, mossa da lieto fattore,/volentier torna a ciò che la trastulla" (Purg., XVI).

Buon compleanno, Italia. Giovine Italia. Sei ancora come quella fanciulletta descritta da Marco Lombardo. Sei "un'anima semplicetta che sa nulla", e che "di picciol bene in pria sente sapore", smarrendosi poi, come nel giardino dell'Eden dopo il peccato di conoscenza. Così, d'improvviso, prima ancora di diventare adulta, ti sei ritrovata vecchia, stanca, spogliata e sterile. "Le leggi son, ma chi pon mano ad esse?". Hai la Costituzione più bella del mondo, e per quella fame inesperta di vitalità diffusa e infantile permetti pure che la dileggino. E ne ridi, o te ne disinteressi esausta. I tuoi sono i peccati dell'inesperienza e dell'accidia, eppure la tua storia è antica. Culla d'Europa, si diceva con qualche ridondanza. Ma sei restata in culla. Hai accettato di farti violentare da oppressioni, dittature, atarassia e ti sei ninnata in quello stato di soggezione in cui ti ha mantenuto la gerarchia ecclesiastica. Ventre molle d'eterna madre, per una figlia mai svezzata. Italia che oggi vorremmo tornare a definire patria; vocabolo scrostato dagli orpelli nazionalistici e reazionari in cui l'aveva confinato il fascismo e scandito - assieme al celebre Inno del giovane Mameli - nei cori di chi, oggi, si batte per salvare lo Stato di diritto, l'eguaglianza delle leggi, la parità tra i cittadini. Italia che, per questo, sarebbe molto più Matria, e se lo fosse, oggi, ci troveremmo in un grembo adulto, cosmopolita, fecondo. E l'avevano compreso non solo le grandi figure di Garibaldi, Cavour e Mazzini, ma le stesse protagoniste di quegli anni, ancora integre per la scoperta: Anita Garibaldi Ribeiro , prima rivoluzionaria che moglie dell'Eroe. Prima brasiliana che italiana, e per questo, più fortemente nostra. L'unica donna tumulata nel Gianicolo, emblema dell'Indipendenza, è un'extracomunitaria, consorte di un uomo forse troppo vasto per un mondo solo: gliene occorsero, in effetti, addirittura due. Italia terra d'oppressi e perciò in prima fila accanto agli oppressi di tutti i tempi: lo affermava Mazzini e oggi quell'Italia dovrebbe stare accanto ai rivoluzionari arabi e a tutti i popoli che si battono per la democrazia. Non stupisce che a quest'idea di nazione, ma non di nazionalismo, siano del tutto estranee la sindachessa di Milano Moratti e la sua alleata Lega, che l'altro ieri ha preferito rimanere alla buvette mentre in Consiglio comunale, si eseguiva l'Inno di Mameli; mentre la cosiddetta prima cittadina si esibiva dalla sgallettata Barbara D'Urso, a Pomeriggio Cinque, ballando una sfrenata Waka waka. A quest'ultimo personaggio non dedichiamo una riga in più. La sua stretta e particolaristica visione, del resto, è arcitaliana, anzi, italiota: di quell'altra Italia che si rifiuta di crescere, di quell'Italia pargoletta, ineducata, afasica, di quell'Italia levantina e pigra, malgrado si fregi di sano realismo padano. L'Italia adulta, invece, è ancora accennata. In Anita, ma anche in Cristina Trivulzio di Belgiojoso , femminista, politica, scrittrice, e in un uomo, quel Salvatore Morelli , mazziniano, che condivideva col suo maestro, l'insegnante che amava la chitarra, l'idea che una nazione non può essere davvero libera senza il contributo delle donne.

Buon compleanno, Italia. Sei un disegno incompiuto che vorremmo, anzi vogliamo, completare già qui, ora, in questa vita.



N. B.
: Nelle foto di questo servizio, alcuni momenti della mostra Italia Donna, realizzata dall'associazione Riciclando e ospitata a Bresso (Milano), nei locali dell'ex-ghiacciaia.





(Pubblicato anche da
MenteCritica)

22.12.10

Nun te piace, 'o presepe?...


Mica vero che "non fa male a nessuno". Anzi, nuoce gravemente alla salute. Chi? Meglio domandare "cosa", ma in verità è proprio quel "chi" a disturbare. Il presepe fa male. E, dietro e dentro di lui, la statuina di quel bimbo seminudo. Ciò ch'essa simboleggia.

Il presepe realizzato dagli allievi del liceo artistico "De Nicola" di Sesto San Giovanni (Milano), frequentato da giovani di diverse confessioni. In basso: la "crèche des santons" a Mentone (Francia).

Il collegio docenti della scuola materna di via Forze Armate, a Milano, aveva infatti stabilito di celebrare un Natale senza Natività. Via stelle comete, grotte o capanne, pastori e pecorelle, San Giuseppe, Madonne e quel povero cristo di Gesù Bambino. Al loro posto renne dal naso rosso, Babbi Natale paffuti e gaudenti, canti e cori inneggianti alla festa, ma, per carità, senza il minimo accenno alla religione. Per rispetto dei bambini, si capisce. Perché l'asilo di via Forze Armate è multietnico e multireligioso. Perché una festa cristiana scandalizzerebbe ed emarginerebbe i piccoli musulmani, indù, buddisti frequentatori di quell'istituto.

E pensare che, per anni, questi difensori a oltranza della pluriconfessionalità avevano bellamente irriso il Natale - e coloro che lo celebravano come zotici e ignoranti - non mancando mai di puntualizzare che in origine si trattava di tutto, tranne che di "festa cristiana". Era nient'altro che la festa del Sol Invictus, nella quale si annunciava il solstizio d'inverno e ci si scambiavano doni e si preparavano ricchi banchetti, che talora sconfinavano in orge. Più di recente, i divulgatori hanno trovato legami col culto tardoantico del dio Mitra e antiche celebrazioni egizie e mesopotamiche (cui potremmo aggiungere, per le analogie con l'uomo-dio, il Poema di Gilgamesh). Non si trattava tanto d'informare, quanto di screditare il 25 dicembre cristianizzato in nome di un'oggettiva e rispettosa laicità.

Peccato che oggi, la stragrande maggioranza dei cristiani grandi e piccini sia perfettamente a conoscenza di tutto ciò, per averlo appreso proprio a scuola; e persino un Papa, Giovanni Paolo II, ha riconosciuto senza alcun problema l'origine extracristiana del Natale. I fenomeni d'inculturazione, le maestre di Forze Armate dovrebbero saperlo, costituiscono l'ossatura delle civiltà, recuperano, fondano, rimescolano culture antiche, perdute, ritrovate, e ne ricavano un nuovo capolavoro, una serendipity di creatività. Una rinascita, ecco; un "far nuove le cose antiche", come appunto recita il Vangelo (che, non casualmente, significa "buona novella").

Le religioni, e il cristianesimo in particolare, non appartengono alle sfere celesti. Sono parti umani, storici, esattamente come non mancano mai di sottolineare i razionalisti dello "spiritually correct". Il cristianesimo è terrigno; lo ripete continuamente san Paolo: la vita è qui, adesso, e ciò che di noi resterà non sarà la fede né la speranza, bensì l'amore; quello gratuito, che non attende ricompensa, e che i greci chiamano carità. La relazione con l'altro. Con l'uomo. E' una terra, è addirittura un parto: una nascita. Fisica. Totale. Al punto di trasumanarsi. E' il dono che segna la insanabile differenza con la concezione dei summenzionati razionalisti.

L'irripetibilità del Natale cristiano non coincide con l'unicità dell'evento storico nudo e crudo. Ma col suo significato. Il dio bambino esiste in moltissime culture. Il dio bambino straniero, minuscolo e affondato nelle carovane delle quotidiane esistenze, invece no.

E solo i bambini possono comprenderlo compiutamente. Perché non si pongono domande. Non ne hanno bisogno. I bambini sono orizzontali e circolari. Percepiscono. Sono privi di voce. Ma non desiderano che qualcuno parli per loro, ne interpreti e ne immeschinisca gl'irrinunciabili sogni. Hanno fame di felicità assoluta. Sono già leopardiani, ma senza disperazione. Il Natale "cristiano", quindi, non li disturba. Non disturba i piccoli musulmani, che rispettano e venerano il profeta Gesù (accompagnando il suo nome con la formula "su di lui la pace di Allah", mentre qui da noi, non di rado, udiamo governanti "cattolici" infiorare le loro barzellette con allegre bestemmie). Non disturba i giovani indù, così come non disturbava Gandhi, che "sarebbe stato cristiano, se i cristiani lo fossero stati due volte al giorno". Non disturba i buddisti, i quali nutrono profondo rispetto per quel maestro religioso ebreo. Non disturba, Gesù, perché è come loro, tra loro. Un bambino. Ma i bambini possono terrorizzare i potenti della Terra. Gli Erode, quelli sì, sono turbati. I vecchi. Coloro che si volgono indietro nei loro pensieri cristallizzati. Coloro che "roba mia, vientene con me". Coloro che invidiano il fanciullo che non possiede niente, ma che li soppianta nella corsa verso un domani rivoluzionato e inquieto. E che gode, ed è beato, per il solo fatto di esistere, come gli uccelli e i cani.

Le maestre avevano pensato "per il loro bene". I buoni consigli. Di cui è lastricata la strada per l'inferno. E così, invece di cogliere l'occasione per illustrare parallelismi culturali, magari ricordando quel Francesco d'Assisi cui si deve l'invenzione del presepe e che, in tempi di Crociate, stabilì un legame d'amicizia col sultano islamico, le maestre di Forze Armate non avevano offerto ai loro alunni altra alternativa che un'infiocchettata paccottiglia da soap americana, con un pingue e rubizzo signore a dispensare i simboli di quel consumismo pacchiano e limaccioso da esse più volte denunciato.

Ho usato il passato perché, nel frattempo, pare abbiano desistito dal proposito. A causa delle proteste dei genitori e degli educatori. Anche non cristiani, certo. Ovviamente. Fanciulli, proprio perché naturalmente terrestri, non stancatevi d'incarnarvi nel seno di qualche donna, cristiana, shintoista o atea. Proprio perché naturalmente terrestri, potete aspirare al cielo. Nascete. Siate nuovi. E lasciate che i morti seppelliscano i loro morti.



29.10.10

Autunno questa stagione triste e affascinante ricca di diversità


 in sottofondo  Le quattro stagioni: L'Autunno di Vivaldi ( l'interpretazione    di  Baroque Festival Orchestra, I Solisti Di Zagreb - Konzert Nr. 3, F-Dur, op. 8, RV 293, Der Herbst: I. Allegro )   .

Prima d'iniziare il post  d'oggi  rispondo   a tutti\e coloro esterni specialmente  mi chiedono  : << visto che tu \ voi   sei\siete   curioso\i , pettegolo\i apppassionato\i dei fatti di cronaca ,  appassionato\i d'informazione    perchè non si  parla  degli sviluppi del cado di Sarah Scazzi ? o non si  criticano  i protagonisti [ famiglia  dei Misseri e i loro  avvocati  Ndr ] , prima lanci il sasso  e poi nascondi la  mano ,ecc >> .
Rispondo per me    gli altri\e  utenti  , se  vorranno rispondere  o magari va bene  questa mia risponderanno loro  .

So dalle statiche  dei due  blog  specialmente questo  di blogspot  che la curiosità  e la passione   morbosa \ non morbosa  e  comprensibile sul fatto di Avetrana  \  di Sarah Scazzi   è molto  alta . Ma per mia  scelta  etico morale , anche  la  curiosità e l'appassionarsi acriticamente  o criticamente  a  tali vicende  ha (  detto da  un libertario  ) un limite  . Inoltre : 1) le  indagini  investigative  sono concluse quelle giudiziari no, quindi , parlandone o riportando  quello che dicono   i giornali e le  mie  intuizioni,oltre a dire ovvietà e cose scontate   finirei , e non mi va ,   per  rigirare  il coltello nella piaga  dei poveri familiari della ragazza non basta  come sono sconvolti   per la morte  della loro figlia  e ne l sapere  che  una  una \o più parenti  sono tra i presunti  dal punto di vista  giuridico ovviamente  , ma  soprattutto  per  come indegnamente in virtù del loro mestiere   esercitato nella maggior parte dei casi senza  scrupoli e  senza  ritegno (  vedere  nel video sotto riportato la vignetta  di Vauro , la  versione in jpg  e  simili  e   copiandolo da  youtube  con  cattura  schermata non viene   bene   on è ancora disponibile   su suo  sito , su uscio ad  uscio ... ehm.. porta  a porta   sotto se qualcuno  non l'ha capita  gli  spiego :-)



 
2) quello che dovevo dire ai  giornalisti   l'ho già detto nei precedenti post   che  può , ora  più che mai , valere   per  gli avvocati  o ex avvocati  e periti che lucrano e  si comportano in maniera vergognosa  come   se  non peggio di  sciacalli e  le iene che  a  loro confronto sono giustificabili in quanto è  nella loro natura .,e poi  ripetere  più di due volte  è come parlare  al vento  o come diciamo dalle nostre parti lavare l'asino con il sapone   3   )   ci sono casi  in cui di respirare la stessa aria  di un secondino no mi va ( citazione  musicale  )


Ora  dopo  queste [ SPERO ] precisazioni , le prossime domande  sui tali argomento saranno inesorabilmente cestinate , veniamo al post  d'oggi

Esso è dedicato  a   tutti\e  coloro  mi chiedono ( sono queste le  domande \ osservazioni che preferisco  , e che mi dovrebbero essere rivolte, ma  vanno bene anche le altre  sia ben inteso   ) : <<  come mai  tu non scrivi ami di tuoi viaggi o posti che  visiti  ? non viaggi  ma ? ami  viaggi solo con la mente ? , ecc >>
E' vero , viaggio poco sia  perché sono uno spendaccione :-) in cose   voluttarie ( DVD,cd,fumetti\riviste,ecc)  dovute  anche  le mie passioni  , dipendenze ( vedere post precedenti  e  d'archivio )e  a volte  interessamento  come quello Avetrana,uscite  con gli amici , danni che faccio e  mi faccio   , ecc ., sia   problemi di salute  e  di  studio  che    causa  cazzeggio e  distrazioni ( fra facebook e  i nostri blog    ) .
Quindi vi parlerò  dell'autunno  e  di  consigli di viaggi e d'uscite   per  chi non vuole starsene solo  davanti al caminetto o stufa  ad arrostire  castagne



 oppure  magari  preferisce  comprarle  o dai caldarroste  o nelle sagre  che ci sono in questo periodo

da http://abridgeovertrouble.splinder.com/post/23494110

 L'autunno   generalmente  identificato con halloween  festa importata  e pacchiana abbiamo le nostre  tradizioni  come  li molti e molti (   o altre  vedere post  precedenti ) o  dai poeti e dagli artisti come un periodo  cupo ,  angosciante  e tenebroso  sarà pure  umido, , ed  a  volte  mette e  da lamentosi  e   malinconici  \  tristi (   come a volte  succede al sottoscritto  al sottoscritto ) e  come  si nota  da  quest'altra canzone : Autunno di Guccini  ( nel cd  in canna   nel pc   in questo momento )  ma è anche una  stagione ricca  di colori  della vegetazione  che  inizia   a cambiare   per prepararsi a letargo  e al  preludio  del sonno invernale!  .Un periodo  ricco  di sagre e feste in cui nelle piazze  e nelle  vie  o   negli antichi cortili  o nelle  antiche  abitazione  dove  casa  e laboratorio erano tutt'uno ritroviamo :le vecchie  atmosfere,artigiani,contadini,venditori ambulanti  ( anche  se ormai in un rituale  più globalizzato   e poco originale vedere  miei post  precedenti  sul mondo contadino )   aprono al pubblico  le loro attività  da noi   si chiamano cortes apertas (trovate  allla  fine del post  degli url  in merito ).
Ecco  alcune sagre  :
Mostra del tartufo bianco Volterra (PI), fino all'1 novembre .,la castagna in festa Arcidosso (GR), fino al 31 ottobre Regina della manifestazione è lei, la Castagna del Monte Amiata ,nome a Indicazione geografica protetta; Festa dell'olio nuovo Canosa Sannita (CH), 30 e 31 ottobre I colori dell'autunno fanno da cornice al percorso enogastronomico che prevede mini corsi di degustazione di olio e di vino .

Inoltre  l'autunno è un periodo  di frutti particolari come  melograni o mele granate
 
(   foto  tratta dall'articolo sul melograno dell'inserto, pag 43-44 di   la  domenica di repubblica    trovate   sotto  alla  fine    l'url  ) castagne,feije (  foto  sotto ) legumi  (  purtroppo soffro di favismo e  non posso mangiare  fave ) , olio , polenta , frutti di bosco  , tartufi  , funghi, formaggi buon vino specie  novello


e  piatti  particolari e tradizionali




Non so che altro  dirvi se non lasciarvi ai link  e  buon viaggio o buon letargo   alla prossima


Cortes Apertas

http://www.cortesapertas.org/
http://www.paradisola.it/autunnoinbarbagia/ 
http://www.cortesapertas.org/art_darwin.pdf 

La  domenica  di repubblica 24\10\2010
http://download.repubblica.it/pdf/domenica/2010/24102010.pdf




 




«Io, maestra nera nella scuola italiana. Oggi c'è chi non si vergogna più di essere razzista» la storia di Rahma Nur

  corriere  della sera   tramite  msn.it  \  bing    Rahma Nur insegna italiano, storia e inglese alla scuola elementare Fabrizio De André d...