Dessanay fa l’americano, da Ellington agli indiani Esce “Songbook–volume One” del contrabbassista sardo che vive in Inghilterra.
dalla nuova sardegna 31\3\2014 Dessanay fa l’americano, da Ellington agli indiani. Esce “Songbook–volume One” del contrabbassista sardo che vive in Inghilterra. Nove composizioni nel segno della melodia, con un quartetto d’eccezione - di Walter Porcedda CAGLIARI. Conteggio a ritroso per il contrabbassista Sebastiano Dessanay che dopo aver esordito un anno fa con “Songbook-Volume Two” propone finalmente il “Volume One”, cioè la prima parte di quell’ideale viaggio in due tappe nel cuore del jazz, intrapreso sin dal 1997 nei primi seminari jazz a Siena e Nuoro. Se nella prima proposta il musicista, residente da diversi anni in Inghilterra, a Birmingham, dove conduce studi avanzati nel campo della musica contemporanea – suonando allo stesso tempo con ensemble rinomati come Decibel, dell’irlandese Ed Bennet – proponeva una immersione negli umori e nelle atmosfere della musica europea, in questo “One”, cambia completamente di registro avventurandosi in America. Sì,