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Da sinistra: Paolo Stella, Marina Di Guardo, mamma di Chiara Ferragni e di Valentina (qui con il fidanzato)
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Finalmente qualcuno s'accorge che la pacchia per gliinfluenzer scrocconi è finita speriamo .
Infatti sul Web c’è un’aria “giacobina”. Qualcuno sostiene che stia iniziando una nuova epoca che costringerà gli influencer a ricalibrare l’ostentazione del privilegio. Fatto sta che per la prima volta dall’alba dei social i follower (e non gli influencer) sembrano avere il coltello dalla parte del manico.
Quello che da fastidio è che e dovrebbe far riflettere è che che ci sia voluto, anche se le avvisaglie non mancavano , lo scandalo ( in realtà niente di nuovo \ la scoperta dell'acqua calda dell'ovvio per chi segue anche passivamente senza partecipazione emotiva e con spirito critico il mondo dello spettacolo \ showbiz ) . Da qualche mese, infatti, dopo la caduta ( ma spesso i vip sono furbi ed hanno mille vite e ne sanno una più del diavolo e sanno sempre trarne vantaggio ) dell’impero Ferragnez con il conseguente disvelamento di molte strategie di marketing, è iniziata quella che potremmo, almeno sembrerebbe , definire “la rivoluzione del supplied”.
Il supplied è un accordo commerciale tra influencer e brand/aziende per cui l’influencer pubblicizza sui suoi social un prodotto, un hotel o un ristorante in cambio di fornitura del prodotto o di ospitalità gratuita. Insomma, una sorta di baratto 2.0 o di scambio .Questa pratica va avanti da anni e la sua deriva è sotto gli occhi di tutti: c’è chi cambia l’arredamento di casa ogni sei mesi perché tanto in cambio di qualche storia gli regalano i mobili nuovi. Chi fa i check-up gratuitamente in cambio di una foto mentre varca la soglia della clinica, chi si accontenta di una cena al fast food (basta che non si paghi), chi pubblica la foto dell’hotel a cui ha scroccato le vacanze con nonni e suocera al seguito, chi fa l’epilazione definitiva supplied, chi addirittura si fa regalare qualche seduta dallo psicologo di una nota piattaforma online (psicologo che magari potrebbe diagnosticare questa ossessione per lo scrocco). Il supplied, da non confondere con lo scambio e la condivisione usata in situazione di emergenza ( guerre , carestie , crisi sociali , mondo contadino , ecc ) è finito a causa di quel misto di insofferenza e disincanto provocato dal Pandorogate, è ormai sempre più mal tollerato da numerosi follower stanchi di assistere allo sfoggio costante dei beneficie privilegi riservati agli influencer più ricchi e viziati. La conseguenza è che se prima l’influencer postava le foto delle vacanze scroccate e la gente commentava “che bello”, “che fortuna”, ora i commenti più frequenti sono “che parassita”, “perché non ti paghi le vacanze come tutti?”.ha ragione la famosa Blogger e giornalista de il fatto quotidiano quando dice : << [.... ] L’ASPETTO più preoccupante (per gli influencer) è che il “rancore sociale” da qualche tempo si riversa anche su aziende e brand che regalano prodotti e servizi agli influencer: numerose pagine Instagram di alberghi, ristoranti, brand di moda hanno dovuto chiudere i commenti per arginare le shitstorm. Emblematico il caso dell’influencer Paolo Stella, noto per esibire la sua vita lussuosa: pochi giorni fa l’impianto di condizionamento della sua grande casa milanese si è rotto. Ha avuto dunque la geniale idea di postare la foto della suite imperiale dell’hotel 5 stelle “Principe di Savoia” specificando che avrebbe dormito lì, al fresco, grazie all’ospitalità offerta dalla struttura. Inutile dire che questo supplied è costato all’influencer e al “Principe di Savoia” migliaia di commenti indignati tra cui “fa caldo pure a casa mia, posso venire con mio figlio disabile e il cane cardiopatico?” e così via. [...] . da il Fq del 23\7\2024 >> Sfogliando per : due risate , per non rimanere in silenzio e fare la figura dello snob e dell'associale con amici omquando vedi blob e non capisci i coollegamenti perchè non sai ch è quela ersona o cosa ha fatto , o perchè purtroppo adesso sono ovunque visto che ormai è venuta men quella separazione tra gossip \ costume e società e informazione ( cronaca , politica , ecc ) il Il sentiment è diventato “ri-sentiment”. Infatti I matrimoni vip di Diletta Leotta e Cucina Botanica sono stati fortemente criticati per le stesse ragioni: entrambe molto ricche, le due non si sono pagate neppure l’abito da sposa, gentilmente offerto da un noto brand. << Numerosi influencer >> secondo la blogger prima citata << sono sommersi di commenti densi di risentimento per la continua ostentazione di case completamente costruite e arredate dagli sponsor e poi, naturalmente, c’è l’immancabile famiglia Ferragni. Marina di Guardo, madre di Chiara, è in vacanza con le due figlie Valentina e Francesca in un grande hotel lusso in Sardegna e non manca di postare continuamente storie instagram con la scritta supplied mimetizzata tra foto di acque cristalline e piatti di sauté di vongole. Migliaia di follower, da giorni, hanno preso d’assalto la struttura e la pagina della signora facendo notare come sia nelle possibilità economiche della famiglia Ferragni pagarsi una vacanza anziché soggiornare gratis, tanto più che il fidanzato di Valentina Ferragni è arrivato a pubblicare perfino l’immagine di una macedonia offerta dal bar dell’hotel con la scritta supplied.>> Insomma, non è che si stiano lucidando le ghigliottine. Molto più semplicemente, l’idea che dei milionari debbano farsi offrire pure una coppetta con due kiwi e una mela, inizia a generare un risentimento più che comprensibile.>> soprattutto in un paese con quasi 6( 8 secondo alcuni ) milioni di persone in condizioni di povertà assoluta, forse gli influencer dovrebbero iniziare a riflettere su quanto il divario sociale, la mancanza di alloggi, il calo del potere di acquisto dei salari siano una polveriera e su quanto i supplied, ovvero i benefit concessi a chi i benefit se li può pagare, finiscano per diventare una delle tante “scintille” che accendono la rabbia.Infine, un’ulteriore considerazione. Il supplied ( o meglio lo scrocco ) è una sorta di far west dal punto di vista fiscale. I lavoratori dipendenti pagano le tasse sui benefit eventualmente ricevuti dai datori di lavoro perché (oltre un certo importo) concorrono alla formazione del reddito personale (auto aziendali, carburante, buoni pasto…). I supplied invece sono di fatto delle transazioni commerciali, visto che “il baratto” non mi risulta essere fiscalmente inquadrato. Faccio l'esempio riportato dall'articolo citato : molti influencer mostrano pavimenti delle loro nuove case interamente supplied. Se quel parquet ha un valore di 30 mila euro, l’influencer incassa beni di quel valore e il guadagno è completamente detassato. Non solo. Spesso l’influencer rivende quei beni (auto, mobili, elettrodomestici) e ha un ulteriore guadagno da un guadagno detassato. Secondo la fiscalista ed esperta in diritto societario Elisa Migliorini “la ricezione di prodotti gratuitamente può avere implicazioni fiscali. In molti ordinamenti, se un prodotto viene ricevuto in cambio di una promozione o di un post, il valore di mercato di quel prodotto potrebbe essere considerato come reddito imponibile e, pertanto, soggetto a tassazione”.AD OGGI, nessuno paga le imposte sui supplied. E questo ha favorito il proliferare del “baratto 2.0”. Del resto, se un influencer viene pagato 20 mila euro per pubblicizzare degli elettrodomestici, sul quel guadagno dovrebbe giustamente pagare le tasse. Se quella stessa azienda invece gli regala 20 mila euro di elettrodomestici, è tutto guadagno. Insomma, forse sarebbe ora di tassare lo scrocco.Perchè questi regali fatti a questi personaggi (soggiorni in hotel, cene, trattamenti) dalle aziende in cambio di un post, ora suscitano sul web e non solo non più invidia ma rabbia E c’è anche un problema fiscale .