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10.8.23

il prezzo di chi va in direzione ostinata e contraria è anche quella di prendere anche della cantonate e scambiare la merda per la cioccolata o viceversa

   nel mio primo    numero  , seppur parziale visto che la settimana non è ancora finita ,della mia settimana  incom  \  bolletino   settimanale  ( vedere   post  precedente  )    ho preso  uan  grossa  cantonata  .   Ringrazio  l'amica  daniela   per  avermelo   fatto notare  .Avevo preso  per  affidabile  Camillo Langone  pur essendo lontano  anni  luce  da  me   . Ma  poi  ho scoperto  che  era  autore     di  un post    che   riporto   sotto    a  futura memoria  di  voi lettori \  lettrici   democratici    sessista , misogeno  ,  e  chi  più ne  ha  più ne  metta





Nicoletta Orlandi Posti  libero 30 novembre 2011

Dibattito sulla natalità, Camillo Langone: "Il genitore è il lavoro che gli italiani non vogliono più fare. Bisogna mantenerli a vita"
Togliete i libri alle donne: torneranno a far figli






Il lavoro che gli italiani non vogliono davvero più fare non è lo spazzino o il panettiere. Il lavoro che gli italiani non vogliono davvero più fare è il genitore. Si può capire: non esiste oggi lavoro più gravoso e meno remunerato, anzi, più tartassato. Una volta i figli piccoli erano braccia per i campi e quelli grandi erano bastoni della vecchiaia, adesso tocca mantenerli vita natural durante, come impone la Corte di Cassazione («L'obbligo di versare il contributo per i figli maggiorenni cessa solo quando il genitore obbligato provi che essi abbiano raggiunto l'indipendenza economica», sentenza 14123 della prima sezione civile). Ma non può essere solo questo a provocare lo sboom della popolazione e il boom dell'immigrazione. Culle vuote e barconi pieni sono fenomeni così strettamente legati che perfino un sincero xenofobo come me ha sbuffato, dopo la reazione leghista alla forzatura di Napolitano sulla cittadinanza ai figli degli immigrati. Io sono di destra perché sono realista: le ideologie e le utopie non me le bevo. E l'uscita di Calderoli («Siamo pronti a fare le barricate») non mi sembra piantata nella realtà, la Padania in armi è una visione ancora più utopistica dell'Italia senza frontiere che il Presidente della Repubblica vuole imporci a suon di colpetti di stato. CULLE VUOTE Da troppo tempo la Lega abbaia ma non morde. Da troppo tempo i politici, di tutti i partiti, mica solo i bossiani, preferiscono i sogni alle statistiche. La natura non tollera vuoti, bisogna metterselo in testa: non è pensabile che una nazione si spopoli senza che alle nazioni vicine venga in mente di ripopolarla. Se in Italia il numero di figli per donna è 1,32, molto sotto la soglia di sostituzione che è poi la soglia dell'estinzione prossima ventura, ci vorrebbe altro che le dichiarazioni di Calderoli, ci vorrebbe un'atomica al giorno per impedire gli arrivi dalla Siria, dall'Egitto, dalla Libia, dove i figli per donna sono più di tre. E poi le avete viste le piramidi demografiche, quelle rappresentazioni che mostrano la popolazione suddivisa in fasce di età? Non bisogna essere ingegneri o appassionati di faraoni per sapere che le piramidi, se ci tengono a stare in piedi, devono avere base larga e punta stretta. Disgraziatamente la piramide demografica italiana è stretta alla base (pochi giovani), gonfia in mezzo (tantissimi quarantenni) e piuttosto larga in alto (molti vecchi). Più che una piramide sembra una trottola e le trottole, si sa, dopo qualche giro cadono. Per non far cascare a terra il trottolone italiano bisogna dargli un appoggio e i puntelli possibili sono soltanto due: nuova immigrazione e nuova prolificazione. Il primo non me lo auguro: mi capita sempre più spesso di trovarmi completamente circondato da stranieri (alla stazione di Brescia, in viale IV Novembre a Reggio Emilia, sui regionali notturni in partenza da Bologna...) e mi sembra di vivere un incubo. Preferisco il secondo puntello però bisogna convincere gli italiani a riaccettare il duro lavoro di padri e di madri. DIO NON C'ENTRA Come? Convertendoli all'islam? Non serve: il paese più prolifico del pianeta è il maomettano Niger (7,68 figli per donna) ma subito dopo, nella classifica della fecondità, si trova la cristiana Uganda. Quindi la religione conta poco o nulla, e a riprova ecco l'Iran, precipitato anch'esso sotto la soglia di sostituzione nonostante veli e ayatollah. Che allora convenga diventare induisti? Macché: in molte zone dell'India ancora all'apparenza prolifica il tasso di fecondità sta crollando. Oppure buddisti? Niente da fare: i thailandesi si vanno estinguendo a ritmi europei. Comunisti? Peggio che andar di notte, a Cuba si fanno meno figli che nella decadente Olanda. Se non è la religione, se non è l'ideologia, qual è il vero fattore fertilizzante? LA RICETTA Io lo so ma l'ho tenuto per la fine dell'articolo perché non avevo fretta di farmi linciare. Ebbene, gli studi più recenti denunciano lo stretto legame tra scolarizzazione femminile e declino demografico. La Harvard Kennedy School of Government ha messo nero su bianco che «le donne con più educazione e più competenze sono più facilmente nubili rispetto a donne che non dispongono di quella educazione e di quelle competenze». E il ministro conservatore inglese David Willets, ha avuto il coraggio di far notare che «più istruzione superiore femminile» si traduce in «meno famiglie e meno figli». Il vero fattore fertilizzante è, quindi, la bassa scolarizzazione e se vogliamo riaprire qualche reparto maternità bisognerà risolversi a chiudere qualche facoltà. Così dicono i numeri: non prendetevela con me. 
                       di Camillo Langone 

meditate gente meditate 




25.3.23

i critici prendonno cantonate il caso della batterista Meg White accusata di non essere poi questo granché, un po' per sessismo, un po' perché giudicata con criteri sbagliati

 non sono  un critico  musicale   ma  un semplice  ascoltare  profano e  limitato causa   problemi auditivi . E poi alla medie    ho    avuto   una capra   come insegnante  di  musica     he  mi ha   spavento   e  sminuito  talmente  tanto   da   non volere  imparare    anche   amici   musicisti  o   appassionati   tanto  da  suonare  in complessi  o  fare  gli insegnanti     chi  di  chitarra   chi  di piano     ci  hanno provato  ad insegnarmi  accordi e    e note  .   Ma   spesso   il  90   %    della  critica   prende    delle   cantonate  infatti  è il  caso   delle   critiche    Meg White  (   foto  a    sinistra  )  La batterista che fu metà del duo rock dei White Stripes è ciclicamente accusata di non essere poi questo granché, un po' per sessismo, un po' perché giudicata con criteri sbagliati  .  Per  dirla  come     i  famosi  ed  ormai  mitici  

 


lascio   la   parola       a chi   di musica    se  sà  più  di  me  



da    https://www.ilpost.it/ del 22 marzo 

Il talento e l’importanza di Meg White, la batterista della band rock dei White Stripes, vengono messi in discussione fin da quando il gruppo acquisì la sua prima notorietà, all’inizio degli anni Duemila. Il tweet di un giornalista statunitense che la sminuiva accusandola di essere «terribile» ha recentemente rinnovato il dibattito, che in realtà potrebbe essere stato risolto: questa volta, infatti, sono intervenuti in difesa di White alcuni suoi illustri colleghi musicisti, che hanno spiegato perché è una batterista eccezionale e come sia stata fondamentale per il successo dei White Stripes.


«La tragedia dei White Stripes è quanto avrebbero potuto essere grandi con una batterista appena dignitosa. Sì, sì, ho già sentito tutti i “ma il suo è un suono così ricercato”. Mi spiace Meg White era terribile», aveva scritto Lachlan Markay, giornalista che peraltro non è molto conosciuto e non si occupa di musica ma di politica. Il tweet, scritto in occasione dell’introduzione dei White Stripes nella Rock & Roll Hall of Fame (un museo in Ohio con grandi capacità di attirare le attenzioni dei media), era comunque diventato virale, ed era stato poi cancellato da Markay in seguito alle moltissime e talvolta aggressive critiche ricevute.Ma al di là dell’opinione – non argomentata – di Markay, la sua non è una tesi nuova: essere stata metà di un duo che raggiunse il successo mondiale proprio per via del suo stile strumentale e del suo approccio musicale unico non è bastato perché Meg White venisse riconosciuta da tutti come una brava batterista. Viene infatti criticata e svalutata da vent’anni, in parte perché molti appassionati di musica tendono a giudicare i musicisti sulla base sterile del loro virtuosismo tecnico, in parte per via del sessismo che interessa ancora oggi il mondo della musica rock, in cui le donne musiciste hanno molto spesso a che fare con stereotipi e pregiudizi che le rappresentano come meno capaci degli uomini.

«Meg White è una delle più grandi batteriste della storia del rock ‘n roll. Non c’è nemmeno da discuterne. C’è stata una manciata di batteristi che sono istantaneamente riconoscibili nelle loro molte hit, per il loro gusto, per la loro energia e per il loro stile. E lei è in questa lista», ha scritto su Instagram Tom Morello, celebre produttore e chitarrista dei Rage Against the Machine. «Quello che c’è di sbagliato nella musica sono le persone che la privano della sua vitalità come con un filtro Instagram, provando a raggiungere un livello di perfezione musicale che non è funzionale alle canzoni (…) È per questo che io suono come un dilettante approssimativo e ubriaco, perché sono questi difetti l’elemento che manca in tanta musica», ha scritto invece Questlove, batterista dei Roots, in un tweet in cui ha difeso a sua volta White dall’opinione di Markay.  ......  segue  su   Meg White viene sminuita da sempre - Il Post


26.7.17

non sempre è oro tutto quell che luccicca





ho scoperto    che questro mio post  


Giuseppe Scano ha condiviso la foto di Raf Uccè.
Raf Uccè
Albert Einstein: “Temo il giorno in cui la tecnologia andrà oltre la nostra umanità: il mondo sarà popolato allora da una generazione di idioti”.
...ci siamo quasi

Soprattutto   dopo che   alcunu  miei  utenti  ( ne trovate  sotto alcuni\  e  )   mi  l'hanno fatto notare  'sta bufala per moralisti..

Gli studenti sono stati invitati ad usare lo smartphone dalla guida per qualche motivo.
Lo smartphone è ( se usato bene aggiunta mia ) un fantastico aiuto per la didattica.


https://www.facebook.com/redbeppeulisse1/posts/10214185536342315

Peccato che nella sala ci sia un servizio fantastico multimediale sul quadro. Probabilmente gli studenti stavano seguendo la lezione sul quadro, ce ne fossero di musei come quello.





soprattutto , cospargendomi il capo di cenere , ringrazio Maurizio Perrone per i suoi url che riporto sopra all'inizio del post


Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa Agitu Ideo Gudeta, la regina delle capre felici.

Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa la regina delle capre felici.È stata ferocemente uccisa Agitu, la regina delle capre felici, con un colpo...