25.3.23

i critici prendonno cantonate il caso della batterista Meg White accusata di non essere poi questo granché, un po' per sessismo, un po' perché giudicata con criteri sbagliati

 non sono  un critico  musicale   ma  un semplice  ascoltare  profano e  limitato causa   problemi auditivi . E poi alla medie    ho    avuto   una capra   come insegnante  di  musica     he  mi ha   spavento   e  sminuito  talmente  tanto   da   non volere  imparare    anche   amici   musicisti  o   appassionati   tanto  da  suonare  in complessi  o  fare  gli insegnanti     chi  di  chitarra   chi  di piano     ci  hanno provato  ad insegnarmi  accordi e    e note  .   Ma   spesso   il  90   %    della  critica   prende    delle   cantonate  infatti  è il  caso   delle   critiche    Meg White  (   foto  a    sinistra  )  La batterista che fu metà del duo rock dei White Stripes è ciclicamente accusata di non essere poi questo granché, un po' per sessismo, un po' perché giudicata con criteri sbagliati  .  Per  dirla  come     i  famosi  ed  ormai  mitici  

 


lascio   la   parola       a chi   di musica    se  sà  più  di  me  



da    https://www.ilpost.it/ del 22 marzo 

Il talento e l’importanza di Meg White, la batterista della band rock dei White Stripes, vengono messi in discussione fin da quando il gruppo acquisì la sua prima notorietà, all’inizio degli anni Duemila. Il tweet di un giornalista statunitense che la sminuiva accusandola di essere «terribile» ha recentemente rinnovato il dibattito, che in realtà potrebbe essere stato risolto: questa volta, infatti, sono intervenuti in difesa di White alcuni suoi illustri colleghi musicisti, che hanno spiegato perché è una batterista eccezionale e come sia stata fondamentale per il successo dei White Stripes.


«La tragedia dei White Stripes è quanto avrebbero potuto essere grandi con una batterista appena dignitosa. Sì, sì, ho già sentito tutti i “ma il suo è un suono così ricercato”. Mi spiace Meg White era terribile», aveva scritto Lachlan Markay, giornalista che peraltro non è molto conosciuto e non si occupa di musica ma di politica. Il tweet, scritto in occasione dell’introduzione dei White Stripes nella Rock & Roll Hall of Fame (un museo in Ohio con grandi capacità di attirare le attenzioni dei media), era comunque diventato virale, ed era stato poi cancellato da Markay in seguito alle moltissime e talvolta aggressive critiche ricevute.Ma al di là dell’opinione – non argomentata – di Markay, la sua non è una tesi nuova: essere stata metà di un duo che raggiunse il successo mondiale proprio per via del suo stile strumentale e del suo approccio musicale unico non è bastato perché Meg White venisse riconosciuta da tutti come una brava batterista. Viene infatti criticata e svalutata da vent’anni, in parte perché molti appassionati di musica tendono a giudicare i musicisti sulla base sterile del loro virtuosismo tecnico, in parte per via del sessismo che interessa ancora oggi il mondo della musica rock, in cui le donne musiciste hanno molto spesso a che fare con stereotipi e pregiudizi che le rappresentano come meno capaci degli uomini.

«Meg White è una delle più grandi batteriste della storia del rock ‘n roll. Non c’è nemmeno da discuterne. C’è stata una manciata di batteristi che sono istantaneamente riconoscibili nelle loro molte hit, per il loro gusto, per la loro energia e per il loro stile. E lei è in questa lista», ha scritto su Instagram Tom Morello, celebre produttore e chitarrista dei Rage Against the Machine. «Quello che c’è di sbagliato nella musica sono le persone che la privano della sua vitalità come con un filtro Instagram, provando a raggiungere un livello di perfezione musicale che non è funzionale alle canzoni (…) È per questo che io suono come un dilettante approssimativo e ubriaco, perché sono questi difetti l’elemento che manca in tanta musica», ha scritto invece Questlove, batterista dei Roots, in un tweet in cui ha difeso a sua volta White dall’opinione di Markay.  ......  segue  su   Meg White viene sminuita da sempre - Il Post


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