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14.9.24

diario di bordo n 74 bis anno II . ancora sul caso Cinzia dal Pino ., gossip, lifestyle , cronaca rosa , non sono solo frivoli il caso annalisa che canta al matrimonio del suo ex ., «Mi chiedo perché l’Arma dei carabinieri non si sia costituita parte civile. Eh sì, perché in Congo insieme all'ambasciatore Attanasio è morto anche un carabiniere. Mio fratello Vittorio»

Riassunto  della  vicenda

fonte  www.leggo.it 

Cinzia Dal Pino, spuntano nuovi video dell'omicidio. Polemica sui domiciliari: «La legge non è uguale per chi ha soldi»

Ci sono nuovi video al vaglio degli inquirenti che potrebbero far luce su Cinzia Dal Pino, 65 anni, la balneare messa agli arresti domiciliari, che l'8 settembre ha travolto con l'auto e ucciso Nourdine Naziki, l'uomo 52enne che l'aveva rapinata da poco e che poi, mentre lui era a terra con lesioni mortali, si è pure ripresa la borsa ed è andata via. Secondo quanto emerge dall’autopsia, disposta dalla Procura di Lucca
ed eseguita giovedì dal medico legale Stefano Pierotti, Naziki sarebbe morto per l’emorragia provocata dalla rottura dell’aorta addominale .
Ci sono altri video
Il video della telecamera di sicurezza che mostra Dal Pino investire con l'auto Naziki per 4 volte e schiaccairlo contro la vetrina del negozio non sarebbe l'unico al vaglio degli inquirenti che devono ricostruire l'accaduto. «Quel video non è l’unico - spiega il difensore dell'imprenditrice, il professor Enrico Marzaduri, al Correire della Sera - ce ne sono almeno altri cinque, da diverse prospettive e saranno tutti oggetto di consulenza».
Dal Pino avrebbe inseguito Naziki dopo che lui, all'uscita dal ristorante dove lei aveva cenato con un gruppo di amici, ha rubato la sua borsa dal sedile accanto al posto di guida. Secondo quanto dichairato Nziki avrebbe anche provato a minacciarla con un coltello, che però non è mai stato ritrovato.
Contestati i domiciliari
Una scritta tracciata con una vernice spray nera su un cantiere dell'ex Camera del lavoro di Viareggio, ne contesta la scarcerazione: «Chi ha soldi ha potere, legge non uguale per tutti. Rip Said Malkoun». Un modo che sembra criticare la decisione del giudice di Lucca dopo l'interrogatorio di garanzia, mentre sui social prosegue la polemica tra chi dice di comprendere la reazione della donna a causa dell'emergenza sicurezza sul litorale, e chi attribuisce tale reazione al clima di propaganda anti-immigrati e incolpa la destra.
La scritta sul cantiere ha anticipato il corteo silenzioso che sabato 14 settembre omaggerà la memoria del maghrebino; alle ore 17 il Forum della Pace Versilia organizza una manifestazione con partenza dal Comune di Viareggio per raggiungere via Coppino, in Darsena, la strada dell'omicidio.
La falsa identità
Intanto, anche grazie alle sorelle che da Casablanca, in Marocco, chiedevano giustizia tramite una tv in lingua araba, emerge che la vittima potrebbe aver vissuto in Italia sotto falso nome per anni. Una falsa identità, un alias che lo faceva conoscere alle autorità italiane, forze dell'ordine comprese, come Said Malkoun, 47 anni, algerino. Mentre invece il vero nome sarebbe Nourdine Naziki, l'età 52 anni e la nazionalità marocchina. Said Malkoun è l'identità che risultava alle banche dati e, verosimilmente, anche quella che compariva da più tempo nei verbali di polizia e nelle denunce per reati contro il patrimonio (furti) a lui attribuiti.ompariva pure nelle pratiche di espulsione che lo avevano riguardato, anche con permanenze in Cpr, ma che non erano andate a buon fine - così è emerso a margine della vicenda - perché gli Stati nordafricani contattati dall'Italia non lo riconoscevano come connazionale e non davano l'ok al rimpatrio. Comunque sia, i familiari si sono mossi insieme agli amici in Italia e hanno contattato un avvocato a Viareggio, pertanto fra gli accertamenti verrà appurata in modo definitivo anche la vera identità del morto.

Volevo     chiudere  qui  sul   caso Cinzia  dal  Pino ma  poichè   fra le   tante lettere  ricevute   (  molte cestinate  perchè  cariche e pieno  solo   :   d'odio   ,  exenofobia , razzismo  , cinismo,  giustizialismo  d'accatto \  malancista   )    ce  'è una in particolare  in cui    mi s'accusa  di  difendere     un  criminale  (  visti i  suoi precedenti  )  un  clandestino  ( visto     che  non si chiama  come dichiarato    Said Malkoun, ma  Nourdine Naziki  )  Riporto   la  discussione  \  battibecco   avuto     via  email  

**** ma  bravo  difendi    la  feccia  . Non sai  che    era  clandestio  , lestofante  ?  lei   ha  fatto  bene  . finalmente   quacuno   reagisce  alle  loro prepotenze  .  L'ha  minacciata  con un coltello e  poi  l'ha  rapinata  .  
  IO    non difendo  nessuno   , se  rileggi bene i  miei scritti  ,  la stessa verve   la uso  se    a  fare    una  cosa del genere  fosse  uno straiero  o   nuovo italiano   in quanto  sempre di  omicidio  si   tratta   . E  poi  ammettiamo   che  l'abbia  realmente  ( ancora    essun video  o  testimonianza    lo confermano  , ne  il coltello o altra  arma  impropria    è stata  ritrovata  )  minacciata   per  costringerla  a dargli la  borsa  . Per   quello    tu  lo ucciidi a  sangue freddo ed  in quel modo   cosi  brutale  (   urtando lo  perchè dalla perizia fatta  fin ora  non risultano sul  suo corpo    segni di pneumatici )  provocandoli   lesioni  (  si parla  di rottura  dell'aorta  femorale  )   mortali  .  E poi  per giunta dopo  averlo   urtato  per  ben    4  o  forse più  volte     cosa  fai  , riprendi  quel  .....  di borsa  e     risali  in macchina  come  se  niente  fosse  e  vai  via   senza  prestare  soccorso  ?  

Te pareva   . L'utente  si è disconesso ed  ha  abbandonato la  discussione    .Evidentemente   o  è un pusilamine  o  è seza  argomenti   per    controbattere  . 


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 l'unico  commento  che  mi sento  di    fare  sulla    mancata    decisone  di costitursi  parte  civile     nel  processo   del carabiniere ucciso con  l'ambasciatore Luca Attanasio in Congo è  che  L'arma  usa  due  pesi  e   due  misure    oppure  non sia  come  dovrebbe    e  dice  d' essere      autonoma  dal potere  politico   .  Non aggiungo altro     per  evitare  di scendere  ad  insulti generalizzati e  magari essere denunciato  per  villipendio alle  istituzioni  se   non  che    concordo con quanto  riferito dal  fratello   ad  

  da    Avvenire.it  


«Mi chiedo perché l’Arma dei carabinieri non si sia costituita parte civile. Eh sì, perché in Congo è morto anche un carabiniere. Mio fratello Vittorio». Lo sfogo di Dario Iacovacci investe in pieno gli onorevoli. È un militare, come suo fratello. Per questo gli fa doppiamente male vedere che la verità sull'agguato di tre anni fa in Congo è ancora lontana. Per questo ha condiviso la scelta di Salvatore Attanasio -papà dell'ambasciatore Luca Attanasio - di recarsi a Roma per rivolgere un appello diretto

alle forze politiche. Dario infatti va dritto al punto, forse per la deformazione professionale di chi è abituato a trovare soluzioni, possibilmente rapide, e fatica a comprendere le tortuosità della Ragion di Stato.«Quando il generale Mori è stato indagato (per presunte complicità nelle stragi di mafia, ndr), l’Arma non ha esitato a schierarsi dalla sua parte. Non è accaduto altrettanto con la mia famiglia. Non c’erano al processo ai due funzionari del Pam, e questo mi fa pensare che purtroppo in questa storia tutti abbiano qualche responsabilità». Iacovacci recapita un messaggio anche al ministro Guido Crosetto: « Auspico che anche la Difesa si schieri in prima linea per chiarire la dinamica dell’agguato di Goma. Bisogna fare piena luce su una missione su cui erano già emerse in precedenza alcune criticità». Linguaggio tecnico, da “operativo”. Ma una volta terminato l’incontro alla Camera, Iacovacci non ha difficoltà a spiegare il concetto in modo più esplicito. E rivela che, poche ore prima della partenza del convoglio del Pam, suo fratello lo chiamò manifestandogli una certa preoccupazione. «Non ricordo bene se era il giorno stesso o quello precedente, appena dopo il loro arrivo nel Nord del Congo. So che erano in un edificio, probabilmente del Pam, e si stavano preparando a partire con le jeep. Ebbene lui mi disse che la situazione non era chiara. Nell’aria c’era troppa agitazione…».Segno inequivocabile, all’occhio allenato di un soldato ben addestrato (Dario fa parte delle forze speciali), che qualcosa non sta andando come dovrebbe. Iacovacci aggiunge però anche un altro dettaglio prezioso, finora mai emerso. «Mi disse anche che sul posto c’erano alcuni personaggi che non lo convincevano, non gli piacevano… Ma per ora non voglio dire di più. Lasciamo che le indagini proseguano. Certamente dentro di me ho tanti dubbi». Coabitano con il dolore, enorme. «Questo evento ha sconvolto la mia vita, quella della mia famiglia e della compagna di Vittorio: avrebbero dovuto sposarsi. Non posso accettare un sistema che usa l’immunità in questo modo, credo che lo strumento sia da rivedere. Continuo a chiedermi come sia possibile non risolvere questa situazione. Oppure non si agisce per convenienza ?»             


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Ecco  un esempio  in cui    :  gossip,  lifestyle , cronaca rosa ,   non sono solo frivoli  .



C’è una scena splendida di Annalisa, forse la popstar italiana di maggior successo in Italia, che non solo partecipa al matrimonio del suo ex Davide Simonetta, ma canta e dedica a lui e alla sposa una versione delicatissima de “La prima cosa bella”, a sua volta accompagnata al piano da suo marito.In un’epoca in cui l’amore tossico è all’ordine del giorno e spesso esonda in violenza  fisica  ,in una società in cui anche solo mantenere un rapporto d’amicizia tra ex è ancora considerato un tabù  e  viene  giudicato come strampalato  da  più ,quella di Annalisa, di Davide e di tutti e quattro è una straordinaria lezione di maturità, di educazione sentimentale e affettiva, di rapporti funzionali tra esseri umani. Un meraviglioso esempio. Commentando    tale    fatto  con  un  amica  da poco  single   è  venuto fuori un chiaccherarata   che mette  in evidenza    come   le righe    scritte  sopra     siao  molto  spesso  frutto di  lgneralizzazioni e  luoghi  comuni  

 ***** Tanto di cappello a loro, ma non tutte le relazioni sentimentali finiscono con rispetto reciproco e quindi chi tronca i rapporti o prova una giustificata (e civile) avversione verso un ex partner non dev’essere giudicato negativamente.IO    vero  ma  purtroppo i  casi  sono rari 
 ***  esagerato .😂😲

  IO  stavo per      replicare  quando   la  chiamano   per  lavoro   e deve  , essendo reperibile   come  OSS  ,  scappare

 Il  che  in effetti è vero  non la biasimo   , ma   purtroppo  la  maggior  parte  dell'odio  e  dei femminicidi nasce   nei caso  siao gli ex   o amanti respinti     a  commettere    femminicidi  \  violenze  del  genere    da   non saper  affrontare   delusioni amorose  e  frustrazioni  nel caso di :  divorzi , separazioni , rotture  di relazioni  e  quind   on importa se è un vip  o un comune  mortale     a  fare  ciò   è  sembre  buon segno  


1.9.24

Perini bronzo alle Paralimpiadi, ma è squalificato per un motivo assurdo: aveva un telefono in gara ., La vita di Ali Truwit stravolta dall’attacco di uno squalo che gli ha a amputato una gamba : lotterà per l’oro alle Paralimpiadi

Perini bronzo alle Paralimpiadi, ma è squalificato per un motivo assurdo: aveva un telefono in gara .

Giacomo Perini dopo aver conquistato il bronzo nel canottaggio alle Paralimpiadi è stato retrocesso, a causa di un motivo particolare: la presenza di un telefono nella sua imbarcazione.Dalla gioia incontenibile per la vittoria di una medaglia alle Paralimpiadi, alla delusione cocente per la  retrocessione all'ultimo posto. Giacomo Perini aveva conquistato il bronzo ai giochi di Parigi nel canottaggio, nella categoria Singolo PR1 maschile. Mentre festeggiava però ecco la doccia fredda da parte della giuria per un motivo molto particolare, ovvero la presenza di un telefono.Perini aveva sfoderato una grandissima prova riuscendo ad arrivare sul terzo gradino del podio. L'azzurro ai primi Giochi Paralimpici della sua vita, dopo l'amputazione della gamba destra a causa di un tumore osseo, ha portato a casa una medaglia che mancava all'Italia nel canottaggio alle Paralimpiadi dal 2008.Una soddisfazione enorme, anche perché conquistata dopo una prova di eccezionale livello agonistico. La celebrazione del risultato è stata interrotta dalla comunicazione ufficiale della Giuria che ha vanificato gli sforzi di Giacomo: "Nella finale del singolo maschile PR1, l'atleta dell'Italia è stato trovato a utilizzare apparecchiature di comunicazione durante la gara, in violazione della regola 28 e dell'Appendice R2, Bye-Law della regola 28.








 Di conseguenza, l'equipaggio è stato escluso dall'evento e viene classificato ultimo".In pratica, Perini avrebbe portato un telefono sull'imbarcazione. Per questo l'Australia ha presentato il ricorso ottenendo così riscontro positivo. La Federazione italiana dal canto suo ha provato a rispondere con un reclamo ufficiale: sul piatto i tabulati del telefono di Perini, per dimostrare che non ha utilizzato il dispositivo.La sua colpa sarebbe dunque stata solo quella di averlo dimenticato in barca. Questo il risultato al momento ufficializzato: 1. Gran Bretagna (Benjamin Pritchard) 9.03.84, 2. Ucraina (Roman Polianskyi) 9.14.47, 3. Australia (Erik Horrie) 9.23.37, 4. Israele (Shamuel Daniel) 9.36.94, 5. Francia (Alexis Sanchez) 9.46.60, EXC Italia (Giacomo Perini-CC Aniene)



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La vita di Ali Truwit stravolta dall’attacco di uno squalo: lotterà per l’oro alle ParalimpiadiAli Truwit ha perso una gamba a causa del morso di uno squalo. Un’esperienza terribile da cui, la nuotatrice ha saputo comunque riprendersi.


Una delle storie più curiose delle Paralimpiadi è senza dubbio quella di Ali Truwit. Questa ragazza 24enne proveniente dagli USA ha perso una gamba poco più di un anno fa, a causa del morso di uno squalo. Un'esperienza terribile da cui, la nuotatrice ha saputo comunque riprendersi: gareggerà infatti nei 100 metri stile libero sotto la Tour Eiffel lottando per l'oro.Una situazione impensabile 15 mesi fa quando Ali stava nuotando in mare aperto nei pressi delle Isole Turks, con una sua amica. Ad un certo punto ecco l'arrivo di uno squalo che ha preso di mira le due. Alla CBS Truwit ha raccontato: "Abbiamo preso a calci e spinto lo squalo, ma mi ha morso ad un piede. Il mio primo pensiero è stato: sono pazzo adesso o non ho più un piede. È stato un pensiero incredibilmente difficile per me. Ma poi siamo entrati subito in azione. In una frazione di secondo abbiamo nuotato per salvarci la vita”.







L'istinto di sopravvivenza, più forte del dolore, ha salvato la vita alle ragazze che hanno nuotato per 60 metri prima di mettersi in salto sulla barca: "Senza i nostri anni di addestramento, non sono sicura che saremmo riusciti a tornare sulla barca in mare aperto". Da lì il trasporto in aereo a New York, dove è stata operata tre volte, con la rimozione definitiva della parte inferiore della gamba sinistra, proprio nel giorno del suo 23° compleanno.




A poco a poco, Ali Truwit è tornata in piscina anche se non ha mai avuto il coraggio di nuotare nuovamente in acque libere: "Ho avuto molti giorni bui da superare, ma sono viva e quasi non lo ero più. L’ultima volta che ho sentito il rumore dell’acqua, stavamo nuotando per salvarci la vita. Ricordo l'intero attacco; sono stata cosciente per tutto il tempo. Quindi è stato difficile anche solo sentire di nuovo il rumore dell’acqua e non avere ricordi dell’attacco”.

11.4.16

Venezia “Franco Libri” ha vinto, multa annullata Francesco Teardo sanzionato (5.164 euro) il 22 settembre del 2104 per aver esposto libri usati e fumetti su un muretto




da  http://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca 11\4\2016

“Franco Libri” ha vinto, multa annullataFrancesco Teardo sanzionato (5.164 euro) il 22 settembre del 2104 per aver esposto libri usati e fumetti su un muretto
di Manuela Pivato

VENEZIA. Ha vinto insieme ai suoi vecchi libri, agli scatoloni di cartone, il muretto di pietra di San Basilio e quel sano senso di rivolta che gli è montato dentro quando si è ritrovato tra la mani una sanzione da 5 mila euro per occupazione di suolo pubblico e vendita non autorizzata. Francesco Teardo all’anagrafe, Franco Libri nella vita, ha avuto ragione su un’applicazione probabilmente troppo calvinista del regolamento comunale e ora, con l’orgoglio dei piccoli che l’hanno spuntata sui grandi, esulta: «Abbiamo vinto».

Il ricorso contro la multa presentato dall’avvocato Andrea Cerutti è stato accolto. L’attività di Franco Libri, ossia quella di recuperare libri impolverati e rimetterli in circolazione gratuitamente facendoli così rivivere, non è sanzionabile. Perché, come ha argomentato l’avvocato nella sua opposizione alla multa, l'esposizione dei romanzi e dei fumetti sul muretto di una fondamenta - e quindi in zona esclusa ai pedoni - non corrisponde a occupazione di suolo pubblico. Perché l’attività di Franco Libri, che non espone prezzi ma conta solo su libere e saltuarie offerte del pubblico, non è assimilabile alla vendita. Quindi non c’è lucro, non c’è colpa e non c’è peccato. Trionfa insieme ai suoi volumi cari e consunti Franco Libri, la cui vicenda esplose nel settembre del 2014, con petizioni e indignazione collettiva, negli stessi giorni in cui l’intera città era in preda all’eccitazione per il matrimonio di George Clooney. Dall’altra parte della città, in piedi davanti al muretto della Fondamenta San Basilio, come ormai accadeva da dieci anni, Francesco Teardo faceva Franco Libri. Quel giorno, il 22 settembre, aveva allineato sul parapetto 125 libri e 127 fumetti e aspettava. Qualche veneziano curioso, gli amici, un turista colto. Sapeva che prima di cena, nello scambio tra opere, qualche libro avrebbe trovato un nuovo proprietario e qualche altro libro sarebbe stato rimesso alle sue premure.
Ex dipendente comunale in pensione, aveva sempre avuto i libri nel cuore al punto che, alcuni anni fa, aveva messo in piedi una vera e propria biblioteca nel carcere femminile della Giudecca con libri anche in lingua straniera. Senza il suo impegno, le detenute non avrebbero a disposizione la vasta scelta di libri in lingua straniera e un buon amico per le lunghe giornate in solitudine.
Quel giorno, che non avrebbe più dimenticato, i vigili urbani si presentano in fondamenta e sequestrano tutto. Così. Poi gli notificano la sanzione da 5.164 euro in base all'articolo 28 del decreto legislativo 114/98 che, in assenza dell'autorizzazione comunale, proibisce il commercio di beni sulla pubblica via. Teardo trasecola. È vero, non ha alcuna licenza, ma è anche vero che non occupa nemmeno un masegno e, soprattutto, che la sua attività non è a scopo di lucro. La città, o almeno una parte, dimentica Clooney e si erge a difesa di Franco Libri. Oltre duemila firme in pochi giorni, piccole donazioni, una manifestazione a San Basilio. L’avvocato Cerutti prende a cuore il caso, presenta ricorso alla direzione generale del Comune per ottenere la revoca della sanzione e infine vince. I libri ringraziano.

«Io, maestra nera nella scuola italiana. Oggi c'è chi non si vergogna più di essere razzista» la storia di Rahma Nur

  corriere  della sera   tramite  msn.it  \  bing    Rahma Nur insegna italiano, storia e inglese alla scuola elementare Fabrizio De André d...