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31.10.22

Oscurità e luce -il cavaliere e il druido romanzo fantasy di Thomas landini è un romanzo su disabilità e speranza

 incuriosito da una  lettera  , trovate  a metà post  al centro  ,  lo screenschot   dell'immagine , pubblicata  dal  ilfattoquotiiano mi pare  del 19\10\2022   sono andato a  cercarmi qualche notizia  sul libro (  foto   della copertina  a   sinistra  ) citato .  Ed  incuriosito ho contatto   ed    intervistato   su Facebook  l'Autore .   Oltre le    ricerche  in rete  ed  fra una  chiaccherata / intervista  e  l'altra   ho scoperto    che l'autore THOMAS LANDINI Nel 2003 a 16 anni s'è  trovato catapultato in una vita totalmente differente da quella che avevo fino ad allora vissuto.
Dopo un incidente stradale in cui è  stato un mese in coma, per  un  emorragia cerebrale, ha poi  subito un pneumotorace, la rottura di sette vertebre, quattro costole, sterno e plesso brachiale destro.   Egli  s'è  << risvegliato logicamente diverso, cambiato. Nei 19 anni successivi ci sono stati momenti bui ma ho cercato sempre di non scoraggiarmi e alla fine il buio è diventato luce. Devo la mia rinascita, se così possiamo definirla, soprattutto alla mia famiglia e ai miei amici. Se avessi dovuto fare affidamento solo su certe istituzioni molto probabilmente non so se ce l’avrei fatta. La vita da disabile è diversa. >>  Ora   Ci sono molti tipi di disabilità più o meno evidenti, alle volte quasi invisibili. Troppe persone non possiedono la sensibilità per capire disabile non significa essere un alieno  \  strano.Infatti è   insufficiente per  non dire  carente   se non ipocrita  ed   commiserevole   l’educazione a partire dalla società, dalla scuola, dallo Stato.
 Manca , quindi , una visione d’insieme, che non sia caritatevole o di sostentamento. Latita soprattutto l’ascolto e il comunicarci un senso di normalità. Basti pensare alle organizzazioni scolastiche  e non che con le loro carenze riescono a rendere ancora più discriminatoria la nostra situazione. Per non parlare della totale assenza d’empatia da parte di troppi docenti impreparati e limitati al solo “vedere” o  a  pur  non  avendone   i titoli  o  la  specializzazione   a   fare  l'insegnante  di  sostengno   ai ragazzi disabili  pur  di  aver  punteggio er  assare  di ruolo  nell'insegnamento  . Fra le  domande   che avrei  voluto  fargli c'era anche   una    su  come fa  ad affrontare   la  vita  quotidiana  . Ma   una  nota  introduttiva  inviatami  precedentemente  e  da  cui  ho estrapolato    alcune righe    mi ha   anticipato  

  In ambito lavorativo la mia disabilità fa parte d’una sorta di limbo: o troppo o poco disabile. Molte aziende non mi hanno mai preso in considerazione perché, non potendo utilizzare il braccio destro, se gli serviva un istruttore amministrativo, erano “necessarie due mani funzionanti” per poter digitare e spostare i faldoni dei documenti. Allora venivo chiamato da aziende che cercavano magazzinieri appartenenti alla legge ’68 ma quando precisavo di non utilizzare un arto rispondevano meravigliati “di cercare una legge ’68 senza problemi fisici apparenti.” In dodici anni ho vissuto la rovina del centro di collocamento mirato. Sono stato convocato per colloqui fallimentari o addirittura inadatti quando cercavano un magazziniere, scaffalista, autista di muletto. Non sono mai stato indirizzato a un concorso pubblico. Non restava che tentare di mettersi in proprio puntando sui “famosi” aiuti per persone con disabilità. Fantascienza! L’80% di invalidità non era sufficiente per nessun tipo di aiuto e nel frattempo l’asl mi toglieva il sostegno fisioterapico perché “disabile cronico”. Dopo la parentesi in proprio decisi di studiare per i famosi concorsi pubblici, sostenuto dalla mia famiglia e dai miei amici. Dopo vari tentativi finalmente vidi la luce. Istruttore amministrativo in un ente pubblico a digitare sul computer e a spostare faldoni con una mano. Una cosa incredibile agli occhi di certe aziende. In questi anni la vita mi ha fatto incontrare e anche scontrare contro persone che, volontariamente o meno non mi interessa, ti portano a seppellire la tua già fragile autostima e a farti sentire inutile e dipendente dagli altri per qualsiasi esigenza invece di rassicurarti e insegnarti l’autonomia. All’interno di piccole realtà come quella in cui vivo si sente la mancanza di un sostegno, di una collaborazione, di un vero insegnamento alla disabilità. Per chi non la prova direttamente, la disabilità non esiste. Ci sono persone con disabilità che potrebbero dare tanto sia umanamente che fisicamente per tutto ciò che sono riuscite ad apprendere. Io ho la fortuna di essere riuscito ad entrare in un ambito lavorativo che amo e per il quale ho studiato: i servizi sociali. In questo ambito riesco a vedere che un cambiamento sia possibile grazie a politici e colleghi con una visione più moderna, aperti ad esempio alla tecnologia, alle nuove frontiere mediche, alla collaborazione. Soprattutto verso la disabilità, confido in una visione costruttiva fatta non solo di sussidi ma di coinvolgimento reale, di crescita comune. Tanti, troppi disabili si vergognano, si sentono emarginati dalla società in tutte le sue forme. C’è bisogno di una visione nuova del problema, di una costruzione empatica, solidale e coesa in tutte le espressioni sociali. Io ora sono felice anche per quello che la mia disabilità mi ha insegnato. Ho una famiglia meravigliosa e posso continuare a coltivare la mia grande passione che è la scrittura. Per cercare di condividere ciò che ho imparato in questi anni ho aperto anche un blog “Guida a una mano” nel quale cerco di dare qualche consiglio e stimolo alle persone che come me devono vivere senza l’utilizzo di un arto  superiore. Ad oggi il riscontro è stato più che positivo con tante persone che mi hanno scritto e risposto. 


Nel 2017 ha pubblicato il suo primo romanzo grazie a Felici Editore, una casa editrice che ha creduto in lui   e nelle sue  capacità. Egli     avrebbe <<  voluto scriverne un altro che parlasse di disabilità e discriminazione ma la paura di sfociare in tematiche troppo specifiche e annoiare il lettore mi ha fatto desistere. Fino a quando un giorno ho pensato: perché non spiegare il tutto allegoricamente, visto che la storia dell’uomo è piena di allegorie letterarie e artistiche che celano i più diversi significati. In quattro anni ho appuntato e incamerato tutto quello che sentivo e vedevo; ho scritto, strappato, riscritto, analizzato. Fino a quando ho preso il tutto e cercato di costruire una storia che potesse supportare il tema che volevo esprimere. Non è stato facile dare voce a ciò che percepivo, ma con il giusto tempo è nato “Oscurità e Luce – Il Cavaliere e il Druido” edito sempre da Felici. Un romanzo fantasy ambientato in una terra inventata, in una società celtico-medievale con magia, amore, uomini, donne, animali magici, natura, tanta azione, ritmo e, soprattutto, filosofia. Una dicotomia tra bene e male dalle varie sfumature, mai troppo distinte, che parla della discriminazione e dei suoi mostri e nel quale i personaggi potrebbero essere benissimo dei disabili. Un romanzo per tutti dove sono convinto che ognuno possa trovare un personaggio nel quale rispecchiarsi. Una storia che cerca una continua evoluzione, dal finale aperto che punta ad essere il primo basilare capitolo di una saga >>

 Dopo   avermi scritto  un po'  di  lui   ticca  a me   fargli   delle domande  


come  mai hai scelto  per  pubbblicizzare il tuo libro  la  rubrica di  un giornale , il fatto quotidiano in questo caso  . ed  non un  tuo   sito internet   o un blog ?

Non è stata una scelta specifica, ho inviato molte mail a partire dalle redazioni dei giornali, ai blog di letteratura, fino ad arrivare agli influencer. Ad oggi quelli del “Fatto Quotidiano” sono gli unici che mi


hanno preso in considerazione. Personalmente gestisco un sito internet www.romanzifantasy.com e un blog per persone diversamente abili www.guidaunamano.org e anche in questi ho pubblicato informazioni sul romanzo


come  mai hai scelto  un genere   poco trattato, almeno da quel che ne so ,  in italia  ,  il genere  fantasy  e  non invece   quello molto più diffuso il noir  o l'hard  boilet  ?

 Proporre fantasy italiano in Italia è difficile. Purtroppo c’è un pregiudizio che si protrae da anni, quello che gli italiani non siano in grado di scrivere fantasy di livello, perciò anche le case editrici di calibro maggiore non hanno interesse a investirci sopra. Sarebbe bello invertire questa tendenza, perché autori italiani capaci ce ne sono tanti


  come mai    lo hai intitolato oscurità  e  luce Il Cavaliere e il Druido? di soito     nel fantasy    druido  nero è sibolo di malvagità   e il cavaliere  simbolo di giustizia ?  cosa  c'è di vero e cosa  d'inventato nel romanzo ? fonti d'ispirazione  ? riferimenti culturali \ letterari ?

Nel romanzo il Druido Nero è simbolo di oscurità e il Cavaliere un Paladino della luce però da antagonisti diverranno quasi amici contro un nemico più grande e comune. Gli ideali in principio differenti si scopriranno più simili di quanto potessero immaginare. I riferimenti sono celtico/medievali ma la storia è tutta frutto della mia immaginazione

  è unico oppure come ho  letto da qualche parte  è il primo di una triologia   ?

Non è un romanzo autoconclusivo e punta ad essere il primo di una saga. Le ispirazioni e i riferimenti sono molti. Uno su tutti il gioco di ruolo; Tolkien sia letterario che cinematografico; Eddings e la Saga di Belgariad; le discriminazioni, contestualizzate in un periodo storico differente; la disabilità; la filosofia e il fantasy in ogni forma




14.7.21

ORGIANAS di Daniela Bionda

 ORGIANAS  di Daniela Bionda ISBN 88 87393 23 -0 edito dalla P:T:M Editrice aprile 2006

il libro da me scritto dal titolo "Orgianas" è composto da tre novelle,  ambientate in Sardegna , la prima, ambientata  nella Sardegna  nuragica degli Shardana,  parla della ribellione di Ampsicora e di suo figlio Iosto, all'invasione romana   ed è intitolata "Orgians"

la seconda novella è ambientata durante l'invasione della Sardegna da parte del Vandali, ed è intitolata "Selene e l'ultimo rifugio "

la terza novella è sugli Shardana in Egitto  ed è intitolata  "Il viaggio di Kia"Questo libro scritto nel 2006, è nato dalla mia passione per gli Shardana, popolo del mare, e dall'influenza che provavo in quel momento per le teorie di Leonardo Melis, sebbene le sue teorie non siano state confutate dall'archeologia tradizionale, o comunque solo parzialmente,  hanno esercitato in me il desiderio di scrivere tre racconti stile "Fantasy "basati su fatti e personaggi realmente esistiti ed altri nati dalla mia immaginazione. Per la prima novella dal titolo Orgianas, tutti i personaggi romani e punici,  e naturalmente Ampsicora e suo figlio Iosto sono realmente esistiti.Ho quindi deciso di fare un breve sunto di tutte le tre novelle , troppo lunghe per essere riportate integralmente la prima è tratta dalla novella Selene, e l'Ultimo Rifugio

Selene, e l'Ultimo Rifugio- racconto di Daniela Bionda tratto dal libro Orgianas tre novelle" P.T.M. Editrice
La novella non ha alcuna attinenza con la storia della Sardegna ma è semplicemente un parto della mia fantasia, essendo troppo lunga qui vi è solo un sunto in cui i puntini servono per separare periodi diversi nel racconto.
La deina Selene pallida come la luna di cui portava il nome, sfilò la tunica ed i morbidi sandali che portava, che poggio' sopra una roccia, per poi immergersi nell'acqua di un ruscello seminascosto che conduceva al villaggio di Tiscali, sul monte Lanaittu, ultimo rifugio contro le legioni romane prima, poi saraceni, vandali e Bizantini. Immersa nella fonte sacra , Selene, isolo' la sua mente da tutto ciò che la circondava, separando pian piano i colori, i rumori ed infine gli odori circostanti, lasciando che l' acqua limpida e fresca l'avvolgesse cullandola. Salita su di una roccia, rimase pigramente esposta ai tiepidi raggi del sole, nell' attesa di asciugarsi, dividendo nel frattempo una mela dalla buccia ruvida ed asprigna, così come era ruvida ed asprigna la sua amata terra, con un pettirosso. Deina dei territori limitrofi, con le sue danze ipnotiche riusciva a rubare il miele dai favi, di cui erano ricchi i dolci fatti dalle donne del villaggio.La ragazza viveva da sola, in perfetta armonia con la natura, cibandosi di frutta e miele e della carne che i cacciatori le portavano dopo aver scelto per lei i pezzi più pregiati.Le pelli di questi animali portati in dono venivano scuoiate e trattate per farne morbidi mantelli atti a tenere calda la grotta in cui la loro deina viveva. Le donne del villaggio provvedevano invece, a fornirla di tutti quegli utensili di uso quotidiano, vasetti, ciotole e piccole statue raffiguranti la dea madre, che barattavano in cambio di medicamenti, consigli e filtri d'amore. Una delle mansioni più importanti di Selene era quella di giudichessa, a lei si rivolgevano gli uomini di tutti i villaggi vicini per derimere le contese........... .
Quando voleva stare sola con se stessa, accompagnata dal suo fido falco URO, faceva delle passeggiate sulla spiaggia, in silenzio, a guardare il mare e a farsi cullare dalle onde che raggiungevano la riva. La sua grotta era piena di strani oggetti, provenienti da ogni parte del mondo sconosciuto e che il mare restituiva. La deina felice come non mai si precipitava a raccogliere ogni oggetto, dalle varie forme e colori, trovava tutto prezioso, e battendo le mani come una bambina ad ogni nuova scoperta, li stringeva al petto danzando con loro. L' isola dei venti, così battuta dal maestrale che piegava gli alberi come fuscelli, era spesso infida con i suoi occasionali visitatori, e tracce di vita passata venivano trovate lungo le coste dai pescatori, riemergendo dai flutti per poi depositarsi sulla spiaggia............
Selene da qualche giorno soffriva di una strana inquietudine a cui non sapeva dare ancora un nome. Preso un cavallo, si diresse con URO sulla spalla, e giunta su un promontorio Uni la sua mente a quella del falco, lanciandolo in volo. Le due menti presero a volare in quel cielo limpido e privo di nuvole.
In precedenza Selene non aveva avuto conoscenza delle correnti seguite da URO, e dalle quali si faceva solo trasportare, ora, invece, le sembrava di conoscerle, vederle, così si rilasso' e cominciò a guardare il panorama sottostante, mentre delle nuvole apparirono all' orizzonte. Selene udì l' odore della pioggia prima ancora di udire il tuono. Man mano vide un esercito di Vandali che avanzavano sulla spiaggia ......................
Selene trascino' il giovane vandalo svenuto sino alla grotta. Sebbene gli eventi lo avessero segnato non doveva avere più di venti anni. Il volto era circondato da lunghi capelli tra il biondo ed il rossastro, legati tra loro da un laccio. Piccole rughe di espressione circondavano gli occhi e la bocca come se fosse facile al riso, la sua pelle sana ed abbronzata rivelava una vita all'aria aperta. Comincio' con il lavare le ferite, la spalla ed il braccio erano feriti gravemente, ma il cuore ed i polmoni erano salvi. Nial, questo era il suo nome, borbotto qualcosa di incomprensibile nella sua lingua e subito Selene gli avvicinò il corno di idromele per poterlo addormentare. Avvolto in bende pulite, la ragazza mise il giovane vicino al fuoco sapendo che il freddo si sarebbe cibato della sua essenza. La mattina prese i suoi rimedi e con un puledrino si avviò al villaggio. I vandali erano stati cacciati, ma molti erano i morti e i feriti. Una parte di Selene dovette accettare il fatto di essersi innamorata del nemico..............
I giorni nella grotta passavano lieti, ed ogni giorno Nial diventava sempre più forte, la sera passavano il tempo presso la sacra fonte, dove Nial ritrovava la sua essenza, rendendo Selene molto felice. Anche la lingua non costituiva un'ostacolo , il loro era un intendersi di sguardi e di gesti.
Una sera, un gruppo di cacciatori tra i più esperti, che battevano in lungo ed in largo il terreno alla ricerca di tracce le trovo' vicino alla grotta della loro deina e fu chiaro che chi era li su trovava in veste di padrone e non di prigioniero. Sebbene Selene si fosse comportata come una nemica non poteva essere uccisa ed allora fu chiesto al giovane guerriero vandalo di combattere per la sua vita. Mentre Nial si dirigeva verso la morte, Selene usci a raccogliere dei funghi nel bosco che mise assieme ad altre erbe in un calderone, poi, verso' il composto nel corno. Il bosco era pieno di Sardi Pelliti, vestiti di sola pelle e con le facce coperte da maschere di legno lavorato che rappresentavano vari animali........
Quando verso sera UT portò a Selene il corpo di Nial che non aveva ancora esalato il suo ultino respiro, lo stesero sul sudario all''ombra di una quercia. UT la lascio' sola per dire addio al suo uomo. Nial le chiese una spada, lei acconsentì. Dopo, presi i lacci di pelle ed un grosso ago fatto d'osso, Selene iniziò a chiedere il sudario, quando giunse circa a metà lavoro bevve dal corno ed dopo essersi sdraiata accanto a Nial continuò con la sua opera di cucitura, fino a quando le braccia non risposero più, allora poggio' il suo capo sulla spalla , pronta per il lungo viaggio. Quando l' indomani i guerrieri vennero a rendere l'onore delle armi allo straniero venuto dal mare per l' abilità ed il coraggio con cui aveva combattuto, videro sotto la quercia una specie di bozzolo e lì dentro i due amanti abbracciati nel loro ultimo rifugio
 

26.3.19

COME MANTENERE INTATTO LO SPIRITO DI UN BESTSELLER ADATTANDOLO ALL'OGGI IL NONE DELLA ROSA UNA FICTION TRA STORIA E FANTASY

Della bellezza e del profumo di una rosa quello che rimane, quando il fiore appassisce e muore, è soltanto una parola: il suo nome.


A me , la  fiction  #ilnomedellarosa  , che sono nato a metà degli anni '70 e quindi aver letto il libro dopo : il film omonimo di Jean-Jacques Annaud interpretato da Sean Connery (Guglielmo da Baskerville), il fumetto parodia disney Il nome della mimosa (1988) storia apparsa originariamente sul settimanale  “Topolino” n. 1693 (8 maggio 1988) e scritta da Bruno Sarda e disegnata da Giampiero Ubezio ed appassionato del genere fantasy e distopico in particolare Martin mystere non è dispiaciuta .



La fiction è interessante e ben fatta,molto attinente  al  romanzo  e  soprattutto ne sviluppa alcune storie accennate marginalmente nell'opera di Eco . 
Ha sviluppato ulteriormente il tema già presente nel romanzo di Eco ovvero : << La conoscenza contro il totalitarismo, cioè il potere in qualunque sua forma, la forza della ragione e del ragionamento contro i fanatismi, la logica contro la mistificazione (oggi potremmo dire il reale contro l’inventato), ma anche l’accoglienza contro il rifiuto, l’empatia contro l’arroganza, la forza dell’eresia contro l’ordine precostituito o imposto. >> Infatti è confermato q
uando diceva  sempre    questo  interessante  ed  premonitore articolo  della pagina  culturale  de  https://www.ilsole24ore.com/ << Se la sfida di Giacomo Battiato e dei suoi sceneggiatori era di fare de Il nome della rosa, la serie in quattro puntate che andrà in onda dal 4 marzo, un racconto fitto che enfatizza, così come è nel romanzo di Umberto Eco, gli snodi della modernità, questa sfida ci pare vinta.[...] >> 
Infatti , come dico nel titolo ha mantenuto lo spirito del libro di Eco , rendendolo  ancora  più attuale  , un opera  contro in  fondamentalismi    religiosi   e  le regressioni dei cattolici  ultra  conservatori  (  i  quali l'hanno attaccata  già dalle prime puntate    senza  neppure  aspettare la  fine     e  dare  un giudizio  globale  )     pur adattandolo a chiave di lettura all'oggi .
 
Giacomo Battiato è stato onesto perchè lo aveva già detto in una intervista mi pare per raiplay extra sul nome della rosa che   c'era  un ispirazione  al Il trono di spade . E  poi lo  si  capisce  ( specie  per  chi ha molta  dimestichezza   con e  serie TV    degli ultimi  20 anni  )    fin dai titoli di testa si capisce che il libro è stato preso con lo stesso atteggiamento con cui si affronta un fantasy
Unici limiti    è uno dei motivi  per  cui non è piaciuta  ai  puristi  \  lanacaprinosi   è  quello  d'essere  troppo  accessibile e quindi non lasciare ( o  quasi  )   spazio all'immaginazione      (  infatti in alcuni punti   sbadigliavo   o  mi distraevo  con il cellulare   forse  perchè  no sono abituato completamente  a film  de o  opere  cinematografiche  \ televisive  lente  o  forse perché  ho letto  ,  vero dopo il film omonimo    e la parodia  fumettistica  e quindi  sapevo  già  dove  sarebbe  andato    in alcuni momenti a parare    ) anche  a  chi   non ha  letto   il   romanzo   ne  visto  o letto   le opere   d'esso derivate  . Interminabilmente pesante...lungo....  a tratti   Troppo pesante.

rai nomedellarosa fiction 2 web1280

Ma  Ottimo cast    ed   ottima  fotografica  . 
Ecco quindi  che Nonostante   gli   
errori storico-artistici disseminati nella fiction 'Il nome della Rosa' in onda su Rai Uno.  Trovati   , in una caccia al tesoro tra statue e affreschi, sono stati gli studenti del corso di Storia della critica d'arte tenuto da Alessandra Galizzi Kroegel, nell'ambito del corso di laurea in Beni culturali dell'Università di Trento, che nel loro blog riportano le sviste puntata per puntata. Infatti   ecco   i  più macroscopici      segnalati   da  https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/03/25/
[.....]

Se  il buongiorno si vede dal mattino, nella scena della prima puntata ambientata nella stanza dell'abate appare una statua raffigurante la Madonna stranamente priva di basamento, con parti rifatte con un legno diverso forse per effetto di un restauro, e caratterizzata da una posa serpentinata che non è tipica del Trecento ma che appare solo dal Cinquecento in poi. Nella seconda puntata, quando Guglielmo da Baskerville va dal mastro vetraio per farsi fare un nuovo paio di occhiali, il novizio Adso adocchia il disegno preparatorio per alcune vetrate, dove si notano due angeli: uno risale ai primi del Quattrocento mentre l'altro alla fine dell'Ottocento.Si passa così alla terza puntata, dove Adso si imbatte in due miniature che raffigurano una donna e un uomo frutto dell'immaginazione di un disegnatore moderno. Effetto 'minestrone' invece per la facciata dell'abbazia della quarta puntata, che al centro presenta una statua in una posizione insolita per l'epoca, oltre che una una sirena a doppia coda nella lunetta sopra la porta che è fuori contesto in quanto simbolo di peccato o fertilità: simili sirene si possono trovare nelle chiese romaniche, ma sui capitelli.Nella quinta puntata compare un ciclo di affreschi sulla Maddalena, soggetto inusuale per una sala capitolare dove si tiene una disputa teologica, mentre nella sesta puntata pullula di errori anche la sala del refettorio. "Umberto Eco si rivolterebbe nella tomba a vedere che nella sua storia ambientata nel 1327 appaiono vetrate ottocentesche prese da chiese americane", commenta Alessandra Galizzi Kroegel.




Ma Errare humanum est, perseverare autem diabolicum', direbbe il Guglielmo da Baskerville nato dalla penna di Umberto Eco, e soprattutto si  vede  la pagliuzza  nel  'occhio del vicino  e  non la  trave  che    hai  nel  tuo    dimenticandosi   di come  lo stesso Eco   un medievalista ja  non solo  molto rigoroso  fino alla pignoleria  fece  secondo   alcuni di proposito   ( proprio   come  gli autori della  fiction  ) in  quanti  alcuni errori storici presenti sono molto probabilmente parte dell'artifizio letterario, la cui contestualizzazione è documentabile nelle pagine del libro che precedono il prologo, in cui l'autore afferma che il manoscritto su cui è stata successivamente svolta la traduzione in italiano corrente conteneva interpolazioni dovute a diversi autori dal medioevo fino all'epoca moderna[ Eco inoltre ha segnalato di persona alcuni errori ed anacronismi che erano presenti nelle varie edizioni del romanzo fino alla revisione del 2011
                                         
                        da  l https://it.wikipedia.org/wiki/Il_nome_della_rosa



  • Nel romanzo si menziona una ricetta a base di peperoni ("carne di pecora con salsa cruda di peperoni"), ovvero un "piatto impossibile". I peperoni furono infatti importati dall'America oltre un secolo e mezzo dopo l'epoca in cui si ambienta il romanzo. Lo stesso errore si ripropone più avanti quando Adso sogna una sua rielaborazione della Coena Cypriani, nella quale tra le diverse vivande che gli ospiti portano alla tavola compaiono, appunto, anche i peperoni[19]. Un anacronismo simile si ritrova quando nel romanzo viene citata la zucca, che viene confusa con la cicerbita, menzionata in un erbario dell'epoca[19].
  • Durante il settimo giorno-notte, Jorge dice a Guglielmo che Francesco d'Assisi "imitava con un pezzo di legno i movimenti di chi suona il violino", strumento che non esisteva prima dell'inizio del XVI secolo[19].
  • In un punto del romanzo Adso afferma di aver fatto qualcosa in "pochi secondi" quando quella misura temporale non era ancora utilizzata nel medioevo[19].

edi alcune  incongruenze    come segnalato   in questa  discussione su questa pagina  fb  dedicata  ad il nome della rosa    


Barbara Rurale Quello che trovo incoerente e assurdo è il bosco, dove Adso si incontra con la ragazza: palesemente estivo, verde e mite...mentre nell'abbazia regna un gelo siberiano🤔 Brina e ghiaccio ovunque...Anche i monti che si intravedono sono innevati. Innevati fino a valle. Ma quando Adso esce dall'abbazia e fa poca strada a piedi, magicamente è estate..😒
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Gigi Cara Barbara Rurale è vero 🤣
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Sarah Colombo-Crespi Barbara Rurale credo sia voluto...almeno io L ho visto come un mondo bello rispetto al cupo brutto mondo del convento ...
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Barbara Rurale Sarah Colombo-Crespi In un primo momento l'ho pensato anche io ma allora perché, nelle inquadrature dentro l'abbazia, si vede neve e gelo fino alle cime montane all'orizzonte e fino a valle? Fuori dall'abbazia. Certo che, se questa cosa non è voluta, ma è sfuggita, è una bella stupidata perché è troppo evidente.


Ecco   che  come potete vedere nessuno è immune da errori e sviste sia fatte di proposito o a sproposito . Anche se pur alcuni gravi nulla toglie all'ottimo lavoro fatto con questa fiction che ha portato riportato in auge facendoli segnare un aumento delle vendite e delle prenotazioni su amazon del romanzo di eco . E qui concludo È una bellissima storia che si può raccontare in diversi modi, sempre bella è, qualche dettaglio che cambia non toglie niente. Peccato  che   come  dice   questa  discussione   su facebook  

Fabrizio Ingitti Bello o non bello, vedere un film interrotto ogni 15 minuti per pubblicizzare un dentifricio o un’auto, o la presentazione di quello schifo di porta a porta è un delirio! La Rai fa vomitare

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Rispondi22 h

Marcello Tanca non parliamo dell'interruzione nel mezzo della scena clou dell'incendio in biblioteca che ne ha smorzato del tutto la tensione.



siamo alle solite ma   pazienza   che  ci possiamo  fare 






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11.3.19

Il primo Re (2019) due ore che potevano essere impiegate meglio a guardare un altro film


Essendo  ancra  convalesciente  ed incuriosito  dal dibattito  politico     più che culturale    che  n'è  seguto  mi  sono  anato  a  vedere in streamig  (  cosa  che  di solito  faccio per   film   che incuriosiscono ma  che  non ho voglia o tempo  d andare  ad  Olbia    visto  che  a tempio  chi  sà se li portano e quando  li portano )  il film Il primo Re (2019)  Per   chi volesse  vederselo o  rivedeserlo     in streaming  https://openload.co/f/9jeVeEG2wTw
Ecco  la  breve  sinossi    del flm    in questione   

Romolo e Remo sono due gemelli che vivono sulle rive del Tevere. Soli, nell’uno la forza dell’altro, in un mondo antico e ostile sfideranno il volere implacabile degli Dei. Dal loro sangue nascerà una città, Roma, il più grande impero che la Storia ricordi. Il loro sarà un legame fortissimo, destinato a diventare leggenda
Un film dove  Non si capisce   dove   si possa  vedere   qialsiasi riferiment alla  cultura  fascista   o  al sovranismo  qui il dibattito  culturale politico  in merito    dove  vengono   le  sintetizzate   posizioni   in merito    . A  mio avviso  e  dai ricordi scolastici    che  ne  ho della vicenda  ,  non ce lo vedo  questa esaltazione del fascisno   c'è    solo l'esaltazione  con  dei particolari   aggiunti  : SPOILER    il  loro scampare allo straripamento   del fiume  ,  l'essere  catturati   e  poi lottare  per  vivere ,  la  fuga  con  gli altri prigionieri  ,   la  lotta fra loro  , ecc  SPOILER     estranei  al mito  che noi tuttti  (  almeno    fino alla mia generazione  ) conosciuto    e  studiato   fino alla  scuola  media   e  letto    nei libro 

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Infatti il film  , a mio avviso  strizza  un occhio al genere fantasy visto che  ilregista   Matteo Rovere che ha fatto la scelta difficile di far recitare gli attori (tra cui i protagonisti Alessandro Borghi e Alessio Lapice) in un proto-latino ricostruito male  ssecondo  studiosi e appassionati che fin dall’uscita del trailer hanno obiettato sulla effettiva attendibilità filologica di una ricostruzione tacciata di echeggiare in realtà una quantità di cose che col Lazio arcaico hanno ben poco a che fare. Cio  ne   fa  un  film  pesante pŕetenzioso, nonostante  l'ottima   fotografia  , dalle  ottime  inquadrature , un discreto cast    .   voto  6   senza infamia  e  senza  lode. 







emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...