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RAGAZZI

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  A Milano è scoppiata una bomba atomica, un fungo di fuoco atroce e, come i suoi precedenti storici, assurdo, infame, blasfemo. Nella sua piccineria, addirittura peggiore degli altri. Perché non ha nemmeno le "motivazioni" d'una guerra. Simboleggia solo l'assenza, il grado zero della ragione, lo spappolamento strafatto di pecore impazzite. In quel fungo si raggruma lo scarto e la sconfitta d'una società senza baricentro, televisiva, pronta alla dimenticanza (ben diversa dal perdono), non per longanimità ma per rifiuto di crescere, per timore di dover ammettere i propri errori. Siamo il mondo dei diritti senza doveri; e i primi, senza i secondi, si tramutano sempre in prepotenze. Quanto accaduto mostra la protervia della dittatura del singolo, la fallacia della democrazia emotiva, e siano essi teppisti (come sono), figli di bravi papà che in nome della lotta al "capitalismo" devastano auto di operai ed esercizi pubblici, "studenti" giunti in