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16.6.24

Caro Francesco, frociaggine non è una battuta ma un'offesa !

CANZONE SUGGERITA
CARO MIO FRANCESCO - LIGABUE

  L'esclamazione di Papa Francesco mi ha fatto ritornare alla mente il bel ed  interessantre   libro
Sulle tracce dell'altrove di Cristian A. Porcino Ferrara il  quale  esplora temi filosofici e culturali attraverso riflessioni ed esperienze "in cammino". Il libro ci accompagna in un percorso di considerazioni personali e confronti con figure culturali e storiche significative come Franco Battiato, Giacomo Leopardi, Calum Scott, Matthew Shepard, Raffaella Carrà, Barbra Streisand, Ratzinger e molti altri. L'autore smonta il pregiudizio più o meno velato dietro luoghi comuni ed espressioni omofobe e ignoranti diffuse in certi ambienti, mostrando in tutta la sua violenza l'azione crudele dell'ignoranza mascherata da ipocrisia bigotta. L'omofobia, purtroppo, è più che mai trasversale e d'attualità in tutto il mondo, un sentimento strisciante che sfocia nell'intolleranza, discriminazione e, in alcuni casi, violenza verso persone appartenenti alla comunità LGBTQ+. È fondamentale comprendere che non si tratta solo di un dramma sociale, ma anche di una urgente questione di diritti umani. Ogni individuo deve poter vivere con dignità e senza paura di essere etichettato in base all'orientamento sessuale.
Porcino Ferrara utilizza diversi riferimenti per sondare i "sentieri dell'altrove", ossia quelle dimensioni del pensiero che si trovano al di là delle convenzioni quotidiane.
Il libro è strutturato in modo da offrire una serie di riflessioni lucide e a tratti ludiche, in un percorso che si rivela tanto intellettuale quanto emotivo. Questa combinazione di elementi rende l'opera un affascinante affresco del pensiero che ha formato l'autore, un professore e filosofo, capace di coniugare il rigore della filosofia con la leggerezza della narrazione. Le sue sono anche parole di coraggio, riscatto di vite, esperienze, sensibilità, necessario contraltare alle recenti "gaffe" omofobe tanto più gravi perché vengono da chi dovrebbe avere a cuore più di chiunque la vita umana e la sua dimensione morale e interiore, gestendo con estrema cautela il proprio potere d'influenza. Socrate sosteneva giustamente che si fa del male solo per ignoranza. A nessuno è concesso sdoganare un'offesa, tantomeno a chi si professa guida spirituale. E le scuse tardive, peraltro immediatamente tradite, suonano come una grottesca e superficiale scappatoia a fronte di una sofferenza secolare. Nelle parole possono trovarsi condensate milioni di vite confinate nell'ombra nel corso della storia, e questo libro ce ne dà una piena e definitiva consapevolezza.
"Se vogliamo essere comprensivi, dobbiamo prestare attenzione alle parole che usiamo. Dobbiamo parlare ed ascoltare con il cuore.” (Marshall Bertram Rosenberg). 

 libro che siua santità dovrebbe leggere prima di fare battute di del genere

17.3.23

Un viandante sulle tracce dell'Altrove. Giuseppe Scano intervista il Prof. Cristian A. Porcino Ferrara



 1) Questo altrove è diverso dal precedente oppure è la continuità d’esso ?


«Sicuramente ti riferisci al mio libro precedente "Altro e Altrove" uscito nel 2018, ma la mia ricerca della Verità è quotidiana e costante. Sono sempre proiettato in quell'altrove che fa parte della mia vita. Esiste ovviamente un filo conduttore che lega i miei lavori ma "Sulle tracce dell'altrove" indaga nella mia vita con spietata sincerità e imparzialità. Non lo avevo mai fatto prima per paura delle conseguenze emotive e alla fine ho vinto le mie insicurezze»



2) Dici che il parlare non è comunicare allora cosa sarebbe? Se ho ben capito stai rifiutando e mandando a ramengo la cultura orale ?



«Parlare non vuol sempre dire veicolare contenuti di valore. Ci trinceriamo dietro parole vuote che sono lo specchio delle nostre effimere esistenze. Nella nostra società non c'è più spazio per i sentimenti e le emozioni. Il virtuale ha preso nettamente il sopravvento sul reale. Purtroppo continuiamo a ripetere parole trite e ritrite che non hanno più un vero significato. Siamo arrivati all'assassinio linguistico della Parola. L'idea di condivisione è solo un modo per acchiappare like e follower. In questa pratica riscontro la negazione del concetto di condivisione. 

Le parole sono importanti ma le abbiamo talmente svilite che fatichiamo a comprenderle davvero»



3) Oltre a Battiato e Sgalambro e agli altri riferimenti ce ne sono altri/e che ti hanno spronato per il tuo coming out ?



«Non sono stato spinto da nessuno. Come ha ben scritto Ferzan Özpetek: “E quando trovi il coraggio di raccontarla, la tua storia, tutto cambia. Perché nel momento stesso in cui la vita si fa racconto, il buio si fa luce e la luce ti indica una strada”. È andata proprio così. Ho deciso innanzitutto di raccontare la mia storia per aiutare coloro i quali vivono il proprio orientamento sentimentale con difficoltà. Volevo semplicemente essere d'aiuto ma per farlo dovevo raccontarmi senza infingimenti. Per essere credibile devi essere trasparente e non ricattabile.»



4) Rifiuti la religione considerandola come arma di distrazione di massa o oppio dei popoli ma poi citi esponenti delle religioni /fedi  diverse... non è una contraddizione? Forse sei come Battiato spirituale.



«L'unica contraddizione che noto è confondere la religiosità con la spiritualità. Come ben sai il discorso è spiegato nel libro in modo dettagliato. Chi legge "Sulle tracce dell'altrove" comprende le mie riflessioni e di conseguenza preferisco non aggiungere nulla. Per quanto riguarda Franco Battiato io eviterei le etichette. Lui era un essere speciale e non si può definire in alcun modo»



 5) Per chi muove i primi passi critici ed autocritici verso la fede /religione imposta  dalla società e dalle convenzioni puoi spiegare se c'è la differenza tra religione e spiritualità ?



«La spiritualità appartiene ad ogni essere umano mentre la religione è un percorso specifico che gli individui percorrono e in cui scelgono di credere. Spiritualità non è sinonimo di religiosità. Battiato ha scritto una canzone su quest'argomento e si chiama "I'm that". Io non posso fornire alcun consiglio in campo religioso. A me il cattolicesimo ha fatto molto male mentre a qualcun altro potrà invece essere d'aiuto. Io ho raccontato solo la mia esperienza e nulla più. Per tale motivo invito le persone interessate a leggere il libro per capire il percorso tracciato. A tal proposito Margherita Hack sosteneva che: "Le leggi morali non ce le ha date Dio, ma non per questo sono meno importanti. Questa dovrebbe essere l'etica dominante, senza aspettarsi una ricompensa nell'aldilà. Senza leggi etiche ci sarebbe il branco e non la società. E andrebbero insegnati valori comuni a credenti e non, il perdono, non fare del male agli altri, la solidarietà. Ma, soprattutto, bisognerebbe imparare a dubitare, a diventare scettici»



6) Dov’è il tuo  altrove



«Il mio altrove è ovunque e al contempo da nessuna parte. Si trova oltre l'arcobaleno e oltre gli steccati ideologici che ci rendono così superficiali. Sono così stanco di definirmi e definire che preferisco di gran lunga esistere e indagare altre piste. Sono un viandante sul sentiero dell'altrove»



7) Quali scenari di felicità e possibilità creative possono aprirsi quando smettiamo di aspirare a una crescita infinita su un pianeta finito e iniziamo invece a crescere come persone, comunità e noi stessi natura che vive ?



«Nel libro rifletto sul nostro egoismo e sui vari meccanismi che ci portano a disumanizzarci. Il libro si apre proprio con una riflessione sulla nostra infelicità. Siamo soggetti dediti all'apparenza e alla disarmonia. Rifiutiamo il concetto di parentela universale ma condividiamo un destino unico di fratellanza e sorellanza senza nessun tipo di distinzione. Fino a quando continueremo a violentare la natura con il nostro forsennato egoismo non ci potrà mai essere uno scenario felice per tutti noi.»



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