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15.7.25

Il video falso e la rivolta anti-immigrati: cosa sta succedendo a Torre Pacheco



La scintilla che ha incendiato Torre Pacheco, trasformando nel fine settimana una tranquilla cittadina agricola del sud della Spagna in un focolaio di tensione e raid razzisti, è stata un video rivelatosi falso. A denunciarlo è stato il ministro dell'Interno, Fernando Grande-Marlaska: le immagini del pestaggio di un pensionato di 68 anni, diffuse sui social e virali, non ritraggono affatto l'aggressione avvenuta mercoledì scorso, che ha scatenato la rabbia popolare. La stessa vittima, ha precisato il ministro «non si è riconosciuta nel filmato». Questa «enorme falsità» su un fatto reale, abilmente sfruttata da gruppi di estrema destra e influencer suprematisti su Telegram, ha innescato la caccia agli immigrati magrebini. E ha fatto riversare sabato e domenica sera nella località a 30 km da Murcia - dove un terzo dei 40.000
abitanti è di origini straniere - centinaia di persone, alcune armate di mazze e bastoni e coi volti coperti, per rintracciare i colpevoli dell'aggressione. Facendo esplodere la violenza. Un dejà vu.
Come per le rivolte contro gli immigrati dilagate un anno fa nel Regno Unito, dopo l'uccisione di tre bambine strumentalizzata sui social dall'estrema destra, ricordano gli inquirenti. Nove le persone finora arrestate per i violenti disordini, incluso un uomo ripreso in video mentre vandalizzava un negozio di kebab. Tra i fermati, anche due giovani di origini marocchine, di 20 e 21 anni, accusati aver assistito al pestaggio del pensionato senza intervenire. L'autore materiale dell'aggressione, identificato dalla polizia, è ancora ricercato. Ma la tensione resta altissima per le "ronde" annunciate per il 15, 16 1 il 17 luglio a Torre Pacheco dai gruppi ultrà, con appelli a presentarsi armati «di spranghe e coltelli».
Il governo monitora con preoccupazione la situazione e ha rafforzato la sicurezza: i 90 agenti della guardia civile sul campo saranno affiancati 45 unità antisommossa, oltre all'intelligence. Nel condannare «le persecuzioni razziste» il ministro Grande-Marlaska ha attribuito all'estrema destra, in particolare «a Vox e ai discorsi come quelli di Vox» la responsabilità dell'escalation, accusandola di istigare alla violenza con narrazioni false, che «identificano senza alcuna ragione l'immigrazione irregolare con la criminalità». Da parte sua, il leader di Vox, Santiago Abascal, ha respinto le accuse, insistendo sulle «deportazioni di massa di migranti illegali e dei legali che commettono reati» sul modello Trump. «Il razzismo è incompatibile con la democrazia» è stato il monito del premier Pedro Sanchez, secondo cui quanto sta accadendo a Torre Pacheco "interpella tutti" nella "difesa dei valori che ci uniscono».

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