La ginnastica al femminile non aveva mai vinto l’oro, solo tre argenti con le Piccole pavesi nel 1928 (gara a squadre), Vanessa Ferrari nel 2021 (corpo libero) e qualche giorno fa con le azzurre (anche Angela Andreoli, Giorgia Villa e Elisa Iorio con D’Amato e Esposito) nella gara a squadre. Alice e Manila sono state tra le poche della finale a non cadere. Perché la ginnastica è equilibrio, ma anche sofferenza, muscoli e tendini che si rompono. Anche Alice, come la sorella, si è fatta male spesso: ginocchia e caviglia, ma è ripartita sempre. Come le altre. Come se fosse una missione. Questa è stata la sua seconda Olimpiade: nel 2021 fu quarta con la squadra. Nel 2019 è stata bronzo mondiale nel team all-around, una medaglia che l’Italia non vinceva a livello iridato da 69 anni. Cinque i suoi ori europei in carriera. Milita nella Brixia ed è un’atleta delle Fiamme Oro. È allenata da Monica Bergamelli e Marco Campodonico. Non è una favola per caso, c’è un progetto forte dietro, un modello costruito con cura. L’Accademia internazionale di Ginnastica a Brescia è una struttura federale diretta da Enrico Casella, ingegnere ed ex campione italiano con il Rugby Brescia, e dal suo presidente Folco Donati. Prima ha portato Vanessa Ferrari in cima al mondo, poi ha esaltato un gruppo che può crescere ancora sulla forza dello sport che con 150 mila tesserati, dopo la pallavolo è il più praticato dalle giovani italiane. Alice era settima dopo le qualificazioni. La trave non è nemmeno la sua specialità preferita. Ma ieri aveva occhi verdi con cui guardarla, e un’Olimpiade da mettersi nel body viola per portarsela a casa. Quando è sera, Casa Italia la festeggia con musica, filmati, luci forti e tanti applausi. Lei arriva in tuta, insieme Manila. È uno scricciolo biondo, sembra impaurita da una popolarità che non ha mai provato. Dice che ancora non ci crede, che la sua «è una medaglia inaspettatissima». Vuole spiegare che è sorpresa e felice, invece per l’emozione le esce un « il mondo mi è crollato addosso». Ma in fondo lo sapeva Alice che poteva farlo. Certo che lo sapeva.
Parigi 2024, il primo trans in pista: "Non possono più ignorarmi"
Concorrerà per un titolo olimpico dopo aver vinto i trials americani nei 1500 metri con il tempo record di 3:52:33, conquistando per la seconda volta il titolo nazionale. Nella batteria dei 1500 metri a Parigi sarà con l'italiana Federica Dal Buono."Non possono più ignorarmi, ho vinto due titoli consecutivi", ha dichiarato l'atleta. Nata a Santa Cruz, in California, ma cresciuta nella città di Aptos, ha vinto il titolo Ncaa universitario nel 2017 e nel 2018. Nel 2019 passa ai professionisti e partecipa ai mondiali Doha, dove conclude al sesto posto. A quel tempo non era ancora nota la sua identità di genere, emersa solo nel 2021 quando ha deciso di fare coming-out: "Non mi identifico con il genere che mi è stato assegnato alla nascita. Il termine che uso per descriverlo correttamente è non-binario. E il miglior aggettivo per esprimerlo è fluid". La definizione di transessuale, benché lei ci si sia definita, non è corretta per Hiltz, in quanto non ha avviato alcun processo di transizione ormonale.Ufficialmente, infatti, non si sottopone a trattamenti ormonali in quanto il loro utilizzo costituisce una violazione del codice dell'Agenzia mondiale antidoping (Wada). La domanda che in tanti si fanno in relazione al caso di Hiltz nella squadra americana la mette in correlazione Lia Thomas, transgender escluso dalle gare di nuoto. Perché Hiltz è alle Olimpiadi e Thomas no? Perché la prima è nata donna e la seconda no. Hiltz non risulta avere disordini di tipo sessuale e la sua è una mera identificazione nel genere maschile. Essendo biologicamente femmina, ha sempre gareggiato nelle competizioni femminili tuttavia, seguendo il filo logico dell'inclusione gender, identificandosi in un genere diverso da quello di nascita, avrebbe dovuto battagliare per competere nelle categorie maschili. Così come fanno i suoi colleghi uomini che si identificano come donne, che pretendono di competere nelle categorie femminili, come, appunto, Lia Thomas.La sua posizione, benché diventata baluardo della comunità Lgbt, fa emergere tutta l'ipocrisia di un movimento che lotta per quelli che chiama diritti solo quando fa più comodo. Una corrente di pensiero che la stessa Hiltz (che per se stessa utilizza i pronomi they/them) ha sposato, dichiarando che gli atleti trans dovrebbero essere liberi di competere nella categoria che preferiscono: "Supporto il loro diritto di competere, che si tratti del genere assegnato loro alla nascita o meno, ovunque si sentano a loro agio". Da donna, pur identificandosi come uomo, continua a gareggiare nelle competizioni femminili ma in base alla sua logica un uomo che si identifica come donna ha ugualmente diritto a competere nelle competizioni femminili. Come mai lei non compete nelle categorie maschili? Domanda di facile risposta, questa. Quel che emerge con sempre più forza è l'abdicazione dei principi scientifici a quelli ideologici anche nello sport, che perde sempre più credibilità.
Olimpiadi 2024, Anthony Ammirati: arriva l'offerta milionaria dopo l'incidente hot
Salto con l'asta, Duplantis fa il nuovo record e festeggia come il turco Yusuf Dikec e poi si scarica con il compagno dopo l’impresa alle Olimpiadi: volano pugni in tribuna
Nuovo record mondiale per lo svedese Mondo Duplantis, che ha vinto la finale del salto con l'asta ai Giochi di Parigi 2024. Dopo aver già conquistato l'oro con un salto di 6,10 metri, Duplantis ha superato i 6,25 metri, stabilendo il nuovo record del mondo. Argento per l'americano Sam Kendricks e bronzo per il greco Emmanouíl Karalís. Duplantis ha festeggiato imitando la posizione del tiratore turco Yusuf Dikec, l'idea è piaciuta ai tifosi tanto da diventare virale in tutto il mondo.
mondo duplantis and his teammate roaring and punching each other in the chest after breaking the pole vaulting world record 👀 pic.twitter.com/WWbc7FsEnF
— good engrams (@BenatarSeaOrg) August 5, 2024
particolare di festeggiare e scaricare la tensione, dopo essersi presi la scena alle Olimpiadi.Noah Lyles gatecrashed Armand Duplantis' interview after he won gold at the Olympics 🤣🥇
— Eurosport (@eurosport) August 5, 2024
Bromance at its finest 🤝#Paris2024 pic.twitter.com/p0JaqJIhdt
Vittima dell’ennesima svista arbitrale corretta in corso d’opera è l’azzurra Nadia Battocletti. La sua finale anche con il quarto posto sarebbe stato un capolavoro, ma il bronzo, che nella specialità all’Italia mancava da Atlanta 1996 (3° posto di Roberta Brunet) lo avrebbe reso storico. E invece alla storia passerà questo strappo della medaglia messa già al collo della podista azzurra in una corsa avvincente dominata come da copione dalle keniane dalla falcata impressionante. L’oro va alla straordinaria gazzella Chebet che copre i 5mila in 14’28’’56, seconda la connazionale Kipyegon che è la parte incriminata, ma prosciolta, del fattaccio e terza l’etiope nazionalizzata olandese Hassan. Per la Battocletti un onorevole 4° posto, con tanto di record italiano (14’31’’64), subito dietro a questo treno inarrestabile delle africane e 16esima medaglia di legno che è sempre più record per la Squadra Italia, ma anche la conferma che anche nei 5mila il gap da colmare con le fuoriclasse kenyane è ridotto ai minimi termini. Dal momento dell’arrivo scattano 180 minuti di burocrazia arbitrale applicata ai Giochi. Pathos. La notizia bomba che rimette la Battocletti sul podio è che i filmati evidenzierebbero una scorrettezza della Kipyegon ai danni dell’etiope Tsegay, e viene squalificata. Una spinta da fallo di rigore se si trattasse di una partita di calcio, stando ai filmati a nostra disposizione. Fallo netto che toglie l’argento alla Kipyegon e il bronzo passa alla Battocletti che esulta composta perché a lei le medaglie piace vincerle senza i corsi e ricorsi. Colpo di scena. A quelle immagini manca un frame fondamentale, quello in cui la “rissa” Kipyegon vs Tsegay è la conseguenza di una spinta della seconda e che quindi va sanzionata. Intanto la federazione kenyana corre ai ripari e fa scattarre il ricorso e senza le necessarie carte da bollo dei reclami di casa nostra presenta istanza di restituzione immediata dell’argento alla innocentissima Kipyegon che questa volta spinge la Battocletti giù dal podio. “Devo rivedere il filmato”, si sbraccia da Casa Italia il presidente del Coni Giovanni Malagò a chi gli chiede parere sulla vicenda. La Fidal del presidente Stefano Mei esercita regolare diritto di controricorso che in questi casi è una richiesta da risarcimento danni per la grandine all’assicurazione che ha già chiuso i battenti da tempo. Atto dovuto ma respinto sul nascere e addio bronzo. Due ore di illusioni che fanno solo male all’atletica, punto e a capo. Alla sportivissima Nadia non resta che prendere atto del verdetto e consolarsi con il record italiano e con i grandi miglioramenti fatti in questi tre anni in cui è passata dal 7° posto di Tokyo a un quarto posto con riflessi bronzei. Così all’indomani il risveglio della ragazza di Cles, studentessa di architettura a Trento, è quello della donna saggia che con autentico spirito olimpico accetta il risultato con gratitudine verso tutta la sua Squadra e i tanti tifosi italiani che l’hanno sostenuta (“ li ringrazio per il tanto calore”) allo Stade de France. La pista viola qui perQuesto quarto posto (che a un certo punto era persino diventato bronzo per la squalifica di Kypiegon, poi revocata), in mezzo alle marziane dei 5000, con annesso record italiano, vale letteralmente oro. ORO! Esordiente a Tokyo, protagonista assoluta a Parigi. Ci vediamo a Los Angeles.
Prima il quarto posto in pista al termine di una rimonta straordinaria, superando di slancio alcune delle leggende del mezzofondo, con tanto di primato italiano.Poi la squalifica di Kypiegon, che le vale un provvisorio, clamoroso, bronzo. Infine il ricorso del Kenya accolto a tarda sera e il brusco risveglio dal sogno, anche se lei non ci aveva mai creduto fino in fondo, e ancor meno aveva esultato.Giusto così, non importa. Non è una medaglia in più o in meno a definire un’atleta né a spostare di una virgola la grandezza dell’impresa che ci ha regalato ieri sera a Parigi Nadia Battocletti.Vedere questa maglia azzurra in quello stuolo di kenyane ed etiopi, a lottare per una medaglia, è un’immagine che Battocletti ha portato nel campo delle possibilità, anzi delle probabilità, dopo anni in cui sarebbe stato semplicemente impossibile. Come Jacobs nella velocità.Siamo di fronte a qualcosa di epocale. E non sarà una medaglia in più o un ricorso in meno a cambiare la storia. Men che meno a 24 anni. ,é giovanissima, tempo e qualità sono a suo favore le medaglie arriveranno👍👌💞⚘✌
Intelligenza nello studiare e portare a compimento una gara che poteva essere rischiosa. Grande maturità sportiva❤️
Durante la semifinale di surf alle Olimpiadi di Parigi 2024 è stata avvistata una balena. Ecco l’emozionante video
Durante la semifinale di surf, che si è tenuta in queste ore alle Olimpiadi di Parigi 2024, il pubblico da casa ha potuto assistere a uno spettacolo mozzafiato: una balena è passata davanti alla telecamera.Tutti coloro presenti alle gare di surf, che si sono
tenute in occasione delle Olimpiadi di Parigi 2024, hanno assistito a uno spettacolo da togliere il fiato. Come sappiamo in queste ore è stato definito il podio della finale femminile di tale disciplina acquatica che, a differenza delle altre competizioni, si svolge sull’isola di Tahiti nella Polinesia francese.Come possiamo vedere dal video qui sotto a un certo punto una balena ha fatto capolino davanti alla telecamera. Il tutto è accaduto mentre la brasiliana Tatiana Weston-Webb e la costaricana Brisa Hennessy stavano gareggiando nella semifinale. Le immagini hanno subito fatto il giro del mondo, il gigantesco cetaceo esce dall’acqua ma le atlete sono troppo concentrate per accorgersi di ciò che sta accadendo intorno a loro.
Tantissimi i commenti sul web delle persone che non possono credere ai loro occhi davanti a delle immagini così spettacolari. “Mi sento male, anche la balena vuole vincere la medaglia“, ironizza qualcuno. Chissà quali altre sorprese ci riserveranno queste ultimi giornate! Ricordiamo infatti che le Olimpiadi termineranno nella giornata di domenica 11 agosto.Ad ogni modo, alla fine Tatiana ha ottenuto il punteggio più alto portandosi a casa la vittoria. In questo modo ha potuto accedere alla finale, ma come si è conclusa la competizione? A battere la brasiliana alle Olimpiadi di Parigi 2024 ci ha pensato Caroline Marks. L’oro dunque è stato assegnato alla statunitense: “Per tutta la vita aspetti un momento come questo. È al di là di tutti i miei sogni più sfrenati“. La brasiliana ha ottenuto invece la medaglia d’argento.