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I pugili di Auschwitz, veri e improvvisati: costretti a battersi nei lager per sopravvivere

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  repubblica  online   La storia di Noah Klieger, che sarebbe poi diventato scrittore, giornalista e dirigente sportivo in Israele, ha ispirato José Ignacio Perez a scrivere ''K.O. Auschwitz". Atleti nell'inferno dei campi di concentramento   Noah Klieger  ha avuto un vita lunga, dal 1925 al 2018. E’ stato scrittore, dirigente sportivo, giornalista: ha raccontato il basket in dieci mondiali e cinque olimpiadi. Tutto o quasi passa però in secondo piano rispetto ad anni maledetti, a un maledetto: 1944, 1945,  Auschwitz . “Sai fare la boxe?”. In quella miriade di porte che il destino apre e chiude, la sua vita può ruotare anche intorno  a una banale domanda. No, la boxe Noah non la sa fare, ma coglie la sfumatura, capisce che può essere una via di scampo. “Sì”, nonostante non abbia mai messo un paio di guantoni e sul ring non sia ammessa improvvisazione, perché su quel quadrato ci salgono non solo kapo fisicamente molto più in forma di lui, ma anche gente che prima di ent

Le storie dimenticate degli italiani non ebrei deportati ad Auschwitz

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 come promesso nei post  precedenti  dedicati  a  tale  giornata     riporto   qui   un articolo interessantissimo      do   editorialedomani  del  22\1\2022     di  Laura Fontana  Storica della Shoah ed esperta di didattica. È responsabile per l’Italia del Mémorial de la Shoah di Parigi, ha pubblicato numerosi saggi scientifici in diverse lingue. È autrice di Gli Italiani ad Auschwitz. 1943-1945. Deportazioni, “Soluzione finale”, lavoro forzato. Un mosaico di vittime, Oswiecim, Museo Statale di Auschwitz-Birkenau, 2021.  UN MOSAICO DIFFICILE DA COMPORRE Le storie dimenticate degli italiani non ebrei deportati ad Auschwitz Nella foto: Vittoria Gorizia Nenni (Wikipedia) Nonostante la mole impressionante di studi oggi disponibili, Auschwitz resta per molti, sostanzialmente, un’idea e un’immagine (del male, della crudeltà, della disumanizzazione). Quando a prevalere è la dimensione simbolica o il discorso morale attorno al tema, il rischio è quello di sconnettere i diversi elementi d

a quando il 27 gennaio Memoria senza retorica

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 Avrei preferito, pur essendo  contro  le  giornate  a tema  ,  che  l'olocausto  e lo shoah ( per  me  nessuna  differenza     se  non sottilissima  )  stessi eventi     Differenza tra Olocausto e Shoah Quale è la differenza tra  Olocausto  e  Shoah ? In quali contesti storiografici si usano? Col termine  Olocausto   viene attualmente designato il genocidio o sterminio di una considerevole componente degli ebrei d’Europa. Assieme agli ebrei altri gruppi finirono nel programma di sterminio dei regimi nazi-fascisti, anche se l’ostilità antiebraica – nella sua nuova veste di moderno antisemitismo razziale – fu fin dall’inizio parte integrante della ideologia del Nazismo tedesco. Il termine  olocausto , che deriva dal greco e successivamente dal latino, traduce anche un termine biblico legato alla sfera dei sacrifici cruenti e animali. Con tale termine si traduce in lingua greca il sacrificio ebraico detto ‘ olah , ossia  innalzamento , un sacrificio che viene “tutto bruciato”. Il fum

Il Labirinto del Silenzio, la ricerca della verità nella Germania che voleva dimenticare Auschwitz

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Più informazioni su:  Auschwitz ,  Giornata della Memoria ,  Oscar ,  Processo di Norimberga Il Labirinto del Silenzio, la ricerca della verità nella Germania che voleva dimenticare Auschwitz da  http://www.ilfattoquotidiano.it/ del 7\1\2016   di Aureliano Verità 7 gennaio 2016 Con l’avvicinarsi della Giornata della Memoria la parola d’ordine anche al cinema diventa “ricordare” e, come ogni anno, in sala arriveranno diverse pellicole che accompagnano lo spettatore attraverso un percorso non facile, quello di riportare alla mente l’orrore che è stato. La settima arte si conferma uno tra gli strumenti più congeniali per la Memoria e rende vivide e indelebili le immagini di un passato da non dimenticare, raccontando storie note e altre poco conosciute, come quella de Il Labirinto Del Silenzio. Ambientato nella Germania degli anni ’50, a più di dieci anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, il film diretto e co-scritto daGiulio Ricciarelli, mette in scena