Una biografia in dieci pezzi
Mandela in musica
La storia di Mandela dai canti contro l'apartheid alla colonna sonora del suo ultimo film biografico
Primo tra tutti Peter Gabriel, a Londra, allo stadio Wembley, ha cantato Biko, scritta nel 1980 per commemorare l'attivista sudafricano fondatore del Black Consciousness Movement, il movimento che puntava a sfidare l’apartheid. Il pezzo di Peter Gabriel, da quel momento il simbolo di un popolo che chiede la libertà, apre le porte ai tributi musicali a Madiba.
L'ultimo pezzo, in ordine cronologico, è degli U2 e accompagna Mandela nel film-biografia Long Way to Freedom. A scriverlo Bono Vox che oggi lo ricorda con queste parole: "E' stata sempre una presenza fortissima nella mia vita: penso al 1979 quando noi, gli U2, facemmo il primo concerto contro il Sud Africa razzista. Nel corso degli anni diventammo amici".
Nkosi Sikelel’ iAfrika. E’ stato uno dei canti popolari contro l’apartheid e inno dell’Anc. Mandela lo ha voluto come secondo inno nazionale nel 1994. Tra le versioni più famose quella del 1987 di Miriam Makeba.
The Special Aka, Free Nelson Mandela. Composta nel 1984, Free Nelson Mandela porta sul palco di Top of the Pops la lotta contro l’apartheid. Nonostante i cori e il sound gioiosi, il testo dei The Specials è chiaro nel condannare la sua prigionia: “21 anni in carcere, scarpe troppo strette per i suoi piedi, il suo corpo è stato torturato ma la sua mente è ancora libera e voi siete così ciechi che non potete vederlo”.
Johnny Clegg, Asimbonanga. Sempre nell’86 John Clegg e Savuka suonano Asimbonanga, espressione zulu che significa “non lo abbiamo visto”. Scritta in ingles e zulu, mette al centro della canzone il fatto che nessuno abbia visto Mandela dopo quasi due decenni di carcere. Il pezzo costò a Clegg un arresto e una serie di concerti cancellati. Nel 1999 però riuscì a riproporre Asimbonanga con Mandela sul palco.
Santana, Mandela. Un pezzo strumentale del 1988, eseguito anche durante le celebrazioni dei 70 anni di Mandela.