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8.12.13

Una biografia in dieci pezzi Mandela in musica

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MONDO

Una biografia in dieci pezzi

Mandela in musica

La storia di Mandela dai canti contro l'apartheid alla colonna sonora del suo ultimo film biografico


Sono tantissimi gli artisti che hanno sostenuto la battaglia contro l'apartheid e per la liberazione di Nelson Mandela, alcuni sono diventati colossi della storia della musica.
Primo tra tutti Peter Gabriel, a Londra, allo stadio Wembley, ha cantato Biko, scritta nel 1980 per commemorare l'attivista sudafricano fondatore del Black Consciousness Movement, il movimento che puntava a sfidare l’apartheid. Il pezzo di Peter Gabriel, da quel momento il simbolo di un popolo che chiede la libertà, apre le porte ai tributi musicali a Madiba.
L'ultimo pezzo, in ordine cronologico, è degli U2 e accompagna Mandela nel film-biografia Long Way to Freedom. A scriverlo Bono Vox che oggi lo ricorda con queste parole: "E' stata sempre una presenza fortissima nella mia vita: penso al 1979 quando noi, gli U2, facemmo il primo concerto contro il Sud Africa razzista. Nel corso degli anni diventammo amici".
Nkosi Sikelel’ iAfrika. E’ stato uno dei canti popolari contro l’apartheid e inno dell’Anc. Mandela lo ha voluto come secondo inno nazionale nel 1994. Tra le versioni più famose quella del 1987 di Miriam Makeba.



The Special Aka, Free Nelson Mandela. Composta nel 1984, Free Nelson Mandela porta sul palco di Top of the Pops la lotta contro l’apartheid. Nonostante i cori e il sound gioiosi, il testo dei The Specials è chiaro nel condannare la sua prigionia: “21 anni in carcere, scarpe troppo strette per i suoi piedi, il suo corpo è stato torturato ma la sua mente è ancora libera e voi siete così ciechi che non potete vederlo”.



Youssou N’Dour, Nelson Mandela. Due anni dopo il musicista senegalese Yossou N’Dour per il suo secondo album sceglie il titolo di Nelson Mandela. Canterà il pezzo che dà il nome al disco in ogni singola data dell’Amnesty International Human Rights Tour del 1988 che vedrà come protagonisti anche Peter Gabriel, Bruce Springsteen, Sting e Tracy Chapman.



Johnny Clegg, Asimbonanga. Sempre nell’86 John Clegg e Savuka suonano Asimbonanga, espressione zulu che significa “non lo abbiamo visto”. Scritta in ingles e zulu, mette al centro della canzone il fatto che nessuno abbia visto Mandela dopo quasi due decenni di carcere.  Il pezzo costò a Clegg un arresto e una serie di concerti cancellati. Nel 1999 però riuscì a riproporre Asimbonanga con Mandela sul palco.



Vusi Mahlasela, When You Come Back. La stessa sorte di Clegg toccherà anche Vusi Mahlasela, autore di When You Come Back, che però ebbe la soddisfazione di suonare per il concerto dei 90 anni di Mandela.



Hugh Masekela, Bring Him Back Home. Nel 1987 esce la hit che diventerà l’inno dei movimenti per la liberazione di Mandela. Bring Him Back Home del trobettista jazz sudafricano Hugh Masekela. Il messaggio è evidente già dalle prime parole: “Portate indietro Nelson Mandela, portatelo a Soweto, vogliamo vederlo camminare per le strade del Sudafrica”.



Santana, Mandela. Un pezzo strumentale del 1988, eseguito anche durante le celebrazioni dei 70 anni di Mandela.



Brenda Fassie, Black President. Nel 1989 Brenda Fassie esce con Black President, dedicata a Mandela, ancora in carcere. La canzone venne bandita da tutte le radio durante l’apartheid ma nel 1994 la cantante -  che il Time Magazine definisce “la Madonna delle Township” – la porta sul palco il giorno del suo insediamento.



Public Enemy, Prophets of Rage. Con Prophets of Rage dei Public Enemy, Mandela fa il suo ingresso anche nel mondo hip hop, nel 1989, con una canzone contro il razzismo.



U2, Ordinary Love. Meno di un mese fa esce Ordinary Love degli U2, per il film Mandela: Long Way to Freedom le cui parole vogliono ripercorrere gli insegnamenti di Mandela: “Non possiamo andare più avanti se non sentiamo l’amore quotidiano”.





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