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24.11.25

caccia alle streghe e umorismo becero i casi i Valentina Pitzalis sopravvissuta al femminicidio e Cecilia Angisano giudice minorile nel caso della famiglia del bosco

Capisco il tipo che come me usa l'ironia e il sarcasmo perchè sempre allegri bisogna stare come diceva una vecchia canzone ma ci sono dei limiti che non andrebbero mai superati o se lo si fa cercare scuse migliori o stare zitti e subire il crucifige .


leggo basito da Lorenzo Tosa
Questo individuo si chiama Vincenzo D’Anna, ex senatore di Forza Italia nonché attuale Presidente dell’Ordine dei Biologi.E questa qua sotto è la frase agghiacciante che ha scritto su Valentina Pitzalis, la donna e attivista contro la violenza di genere vittima di un tentato femminicidio nel 2011 da parte del marito, che ha tentato di darle fuoco, sfregiandole il corpo e il volto per sempre. “C’è a chi piace cruda ed a chi cotta la moglie” ha scritto su Facebook come un hater qualsiasi che affolla quella cloaca maxima che sono spesso i social.È un commento talmente orrendo, ripugnante, che non avrebbe neanche bisogno di commento.Solo di dimissioni immediate.Invece D’Anna cosa fa? Spiega, si offende, addirittura contrattacca:“Commento sarcastico e non valevole di offesa per la povera vittima. Precisazione a beneficio dei mistificatori!!” Sarcastico? Mistificatori?Quando la toppa è molto ma molto peggiore del buco. Una voragine di sessismo, violenza verbale incompatibile con qualunque incarico pubblico o di categoria.I soliti destroidi [ ma anche altri corsivo mio ] diranno che “non si può più dire niente”.E invece siamo nell’epoca in cui si può dire tutto. Senza mai pagarne le conseguenze.

il secondo caso   riguarda  

Cecilia Angrisano, la giudice che ha firmato l’ordinanza sulla casa nel bosco di Chieti e Presidente del Tribunale dei Minori dell’Aquila  Lo hanno rifatto, come sempre, sempre con lo stesso metodo squadrista.In queste ore è finita nel mirino di tutta la destra e dei suoi “giornali”, se così si possono chiamare.Addirittura “La Verità” la espone all’indice in prima pagina con tanto di foto centrale e un titolo che viola qualunque codice deontologico o principio di dignità.“Ecco chi è il giudice che ha portato via i i figli ai genitori nel

bosco”.
Come se fosse una sadica che si diverte a separare famiglie.Non solo. La accusano anche di essere un’attivista Lgbbtqi+, come se difendere i diritti delle persone fosse - nella loro visione del mondo distorta - qualcosa di cui vergognarsi.Una vera e propria caccia alle streghe, una gogna pubblica, con la stessa modalità già utilizzata con la giudice Apostolico per Lampedusa, con Silvia Albano nel caso dei centri in Albania. E ora Angrisano. Questo non è giornalismo o informazione . Questo è squadrismo puro. Orchestrato dai massimi esponenti del governo assieme ai propri trombettieri di regime.Voglio esprimere la massima solidarietà a questa servitrice dello Stato, la cui unica “colpa” è quella di aver applicato la legge con disciplina e onore, di aver messo al primo posto la tutela dei minori, consapevole di quello che rischiava in un Paese guidato da populisti con la clava.E no, non le nascondo la faccia, perché non c’è nulla da nascondere né da vergognarsi. Anzi, sono grato a questa giudice. E, come a lei, a tutti i giudici che fanno bene il proprio mestiere in un clima infame.

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