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Visualizzazione dei post da novembre, 2011

che palle s'avvicina il natale [come sopravvivere alle festività di natale e fine d'anno introduzione ]

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    Già  d'adesso  ( siamo a  fine novembre  )  s'inizia a sentire l'atmosfera natalizia fatta di  :  1) commistione  di ipocrisia  e di felicità 2)  spasmodica  attesa  dei grandi e piccini , 3)  buonismo  a tutti  i costi Quest'anno cercherò  di rimanerne il più possibile  immune o almeno non farmi contagiare passivamente e  acriticamente   già   dalla  fine  di novembre . Infatti in tv   ( vedi spot  wind  e  sky , Condorelli , ecc )  ed nei supermercati  grandi ( il Lidol esempio  )  e  piccoli   iniziano già ad essere  presenti i panettoni  e i dolci natalizi  . Ma  anche    le consuete polemiche natalizie   fra  chi vuole  le  luminarie  a tutti i costi e  chi  no  . Eccone  un esempio locale  , Emiliano Deiana  sindaco  di Bortigiadas  (  paese  di  800\900  abitanti  )  come  l'anno   scorso che non speso niente per le luminarie e  << Lo dico in maniera chiara: quest'anno niente luminarie. Abbiamo raccattato tutti i fondi di bilancio per g

La donna "drogata" di Coca Cola 7300 bottiglia in 10 anni

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Anche la Coca Cola può provocare dipendenza. Lo dimostra il caso della trantaseienne inglese Claire Ayton: è andata dal dottore accusando problemi di stanchezza, di eccessiva sensazione di sete e di sovrappeso, e alla fine è emerso che il suo problema è la quantità di Diet Coke che assume. Ogni settimana, negli ultimi 10 anni, 14 bottiglie da 2 litri alla settimana. Il che equivale a 7.300 bottiglie in un decennio. Un folle record che ha sicuramente danneggiato la sua salute  .  Infatti   VI SIETE MAI MERAVIGLIATI DEL FATTO CHE DOPO AVER BEVUTO COCA COLA VI VIENE DA RIDERE? Il motivo è che… vi sballa! Hanno tolto la cocaina dalla bevanda quasi un secolo fa. Sapete perché? Era ridondante. Nei primi 10 Minuti: 10 cucchiaini di zucchero colpiscono il tuo organismo (100% della razione giornaliera raccomandata). La reazione immediata a questa dolcezza così eccessiva sarebbe il vomito ma ciò è impedito dal fatto che l’acido fosforico diminuisce il sapore permettendoti di mantenere

pensieri sparsi

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saranno confusi  ,ma  sono stati scritto appena  alzato e    riportati  qui  senza   essere  rielaborati  e  coretti  e pi  io  Abbiamo in testa idee meravigliose, che raramente coincidono con le cose: voliamo alto, se non capite niente peggio per voi, mica scriviamo per la gente... e parte la corazzata Potemkin in un tripudio di bandiere festanti, e si consegnano premi, e si proclamono geni e gli altri tutti dietro in barca a remi... qua e là sul ponte gira un verso d'amore un po' spaesato in mezzo a tanto splendore: sinestesie fulminanti, allitterati non sensi, mani morte senza complimenti, due battutine sui colleghi assenti, piccole piccole, così innocenti: tira l'ancora, gira l'elica, com'è bello andar liberi sul mar! (...)   qui  il resto  della  canzone    http://www.lyricsmania.com/la_corazzata_potemkin_lyrics_roberto_vecchioni.htm l non sempre l cose  vanno come  si vorrebbero  bisogna  acconte

L'odore del silenzio

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C'è sempre, in ogni vicenda umana, un momento di ricapitolazione, una pausa in cui il respiro rallenta, o addirittura si ferma. E' un momento timido, che svanisce non appena ne percepisci la presenza; eppure è anche una luce. Te ne puoi nutrire, senza però possederla. Devi fare un passo indietro, permetterle di invaderti. E allora, lei ti restituisce a te stesso. Pienamente, completamente. Quando usciva dal Quirinale, nella lunga notte di ieri, Silvio Berlusconi è stato restituito, o forse donato, a sé stesso. Non coglierà l'occasio ne, lo sappiamo. Tornerà, entro brevissimo tempo, il Berlusconi che abbiamo sempre conosciuto: un Berlusconi non super-umano, non post-umano, bensì para-umano. Qualcosa che sta accanto all'umanità senza esserlo. Una carcassa vuota, un'apparenza di vita, esattamente come le immagini dei dépliant pubblicitari. Perché questo e null'altro è stato il senso della sua avventura "politica": una strenua difesa della roba (sua), u

Senza nome

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Quel giorno proprio non ne poteva più. Fradicio fino al midollo per le cateratte che mai e poi mai volevano richiudersi. Scuro tra gli alberi scuri, fra le foglie che sembravano anch'esse liquefarsi come gelido piombo. Pioveva, e pioveva, e pioveva. Era la sua vita, si avvicinava il momento in cui non avrebbe più trovato, tra i solchi abbandonati o tra i rami fioriti, una briciola, un seme, un insetto di cui cibarsi. Lui, uno dei tanti passeri clandestini e al tempo stesso familiari in quel nugolo di comignoli, vegetazione, tombini e budelli che gli umani chiamano città. Dalla scorsa estate lui, lo zingaro volante, aveva un appuntamento fisso sul balcone di alcuni umani. Sebbene sapesse che di loro non ci si poteva fidare, vi si avventurava egualmente. Il gusto del brivido, la fame, la consapevolezza della propria velocità gli avevano infuso un coraggio guascone. Anche perché lì aveva conosciuto due nuovi amici. Alati come lui, ma con un nome. Cipria e Fiammetta, una coppia di

Lega shock: "Grazie a pioggia sgomberati campi rom a Torino"

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Visto  che nel  commentare  questa  ennesima idiozia (  trovate  sotto la news  )  malpancista  della  Sega ops  Lega Nord    non mi vengono in mente    altro  che  frasi  fatte  e volgarità (  ed  non mi va  di  abbassarmi al  loro  livello )   faccio mie  le parole , spcie  qulle  da  01.10 di un grande poeta  che  ancora   ha molto  da  dire   repubblica  online  Il maltempo, dichiara Davide Cavallotto, deputato del Carroccio,è riuscito laddove aveva fallito Fassino: l'evacuazione dell'insediamento  sul lungo Stura. Rosa Callipari, Pd: "Lo ispirano cinismo e razzismo". L'ira di Fassino: frasi assurde, intanto anche i roma sono rientrati nei loro campi I nomadi del campo di lungostura Lazio sgomberati dalla protezione civile  (foto contaldo/photonews) "Ora che la pioggia è riuscita nell'impresa in cui aveva fallito il sindaco Piero Fassino, ossia lo sgombero del campo nomadi abusivo sul Lungo Stura Lazio, mi auguro che il comun

Gli italiani in Libano e la loro "caccia cieca" guerra alla guerra

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 fonte unita donline  del 6\11\2011 Gli “hurt locker” italiani, come da titolo del film premio Oscar di Kathryn Bigelow, hanno gli occhi profondi del luogotenente Nicola Sgherzi, medaglia d'argento per aver salvato la vita di una donna saltata su una mina a Sarajevo nel febbraio del 1996. “Arrivammo sul posto assieme ad un collega attirati dall'esplosione e dalle urla – racconta – C'era questa signora a terra orribilmente mutilata ed alcuni militari che la guardavano. Ho deciso subito di intervenire senza aspettare l'arrivo della squadra: c'era la neve e l'unico modo per raggiungerla era camminare fino al punto dove si trovava mettendo i piedi sulle sue orme. Arrivai lì, me la caricai sulle spalle e mi misi sotto braccio la gamba che la mina le aveva fatto saltare via. Poi feci il cammino a ritroso fino a portarci in salvo”.  Sgherzi, oggi cinquantaquattrenne alla sua sedicesima missione all'estero, assieme ai genieri della brigata Pinerolo è arriv