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26.11.21

Il “maschio-alfa” Di Mare sloggia Fiorella Mannoia e vuole essere lui a parlare di femminicidi

Cercando il mio scritto offline per il post d'oggi ( lo trovate dopo questo ) ho trovato quest articolo del




FQ d'oggi 26 Novembre  2021 di Antonio Padellaro che volevo archiviare per il prossimo 25 novembre ma fatti come quelli che riporto oggi mi hanno fatto cambiare idea . Ma andiamo con ordine.

 Fanfare sui femminicidi

Speriamo che trascorsa la Giornata contro la violenza sulle donne non si debba poi dire, ancora una volta, molto rumore per nulla. Viva mille volte il rumore che anche questa volta è stato fragoroso, ma che dovrebbe rimanere assordante a rammentarci l’esistenza di un’infamia di cui non riusciamo a liberarci. Attenzione però al nulla di fatto, implacabile ogniqualvolta in Italia si cerca di risolvere la questione delle tutele dei più deboli. Leggiamo su La Stampa: “Femminicidi, il governo accelera, ‘Ora leggi e pene più severe’”. Fantastico. Da applausi anche la proposta della ministra per il Sud, Mara Carfagna: “Aiuti alle donne coi fondi tolti alle mafie”. Ma chi ci assicura che provvedimenti così duri, una volta giunti in Parlamento, non affondino nella palude dei veti “garantisti” della destra, e addio, come avvenuto con il ddl Zan? Certo, attendiamo che la voce di Matteo Salvini e Giorgia Meloni su tali proposte si levi forte e chiara, ma siamo proprio sicuri che l’occhiuto senatore Pillon non abbia obiezioni sul merito? Esiste poi il problema delle aule di giustizia chiamate a giudicare gli autori dei misfatti. Leggiamo sul manifesto: “Femminicidi: se c’è la gelosia, l’aggravante spesso non è concessa”. In un’analisi qualitativa su 370 sentenze condotta da Alessandra Dino, docente a Palermo, emerge che nel 44% delle motivazioni i giudici definiscono le uccisioni di donne “come sentimentali, per rifiuto o abbandono, oppure relazionali, per possesso”. Per gli assassini implicite attenuanti coerenti con la descrizione della vittima “che molto spesso viene vista come ondivaga, fragile, quando non si evidenzia la sua condotta sessuale disinibita all’origine dei gesti”. Poi, c’è un contesto pubblico nel quale si fatica a considerare i femminicidi come reati marchiati dal particolare allarme sociale che suscitano. Infatti, su Libero, Filippo Facci scrive, citando numeri ufficiali, che “l’italia è il paese sviluppato dove le donne corrono il minor rischio di essere uccise, anche perché il tasso di omicidi è tra i più bassi del mondo”. Dati che, va riconosciuto, rappresentano un motivo di consolazione, e anche di pacata riflessione, per le 109 donne che dall’inizio dell’anno sono state sparate, accoltellate, sgozzate, sventrate, strangolate, massacrate di botte e, in definitiva, cancellate dalla faccia della terra. Anche perché, probabilmente, se l’erano cercata.



l'ennesima    cafonaggine e  prevaricazione , dopo quella  dell'anno  scorso   con Bianca  Berlinguer   di  quello che credevo  un buon giornalista 

 Per realizzare uno speciale contro la violenza sulle donne viene cancellata una trasmissione in programma e già registrata che riguardava proprio la violenza sulle donne. Via Fiorella Mannoia, dentro Franco Di Mare. Ieri sera su Rai3 è andato in onda uno Speciale Frontiere condotto dal direttore di rete Di Mare dal titolo evocativo: “Gli uomini non cambiano”, come la nota canzone di Mia Martini.

Peccato, però, che, per allungarsi sul palinsesto, Di Mare abbia commesso una piccola violenza televisiva nei confronti di Fiorella Mannoia, sfrattando la puntata già registrata de La versione di Fiorella, che ieri sera avrebbe trattato gli stessi argomenti. “Per motivi di palinsesto questa sera non andremo in onda”, ha twittato Mannoia ieri mattina a cose ormai fatte. Il cambio di palinsesto, a quanto si sa, è stato stabilito mercoledì. Sembrava che i due programmi potessero coesistere. Poi però Di Mare ha deciso che gli serviva più tempo, fino a mezzanotte. E quindi addio Fiorella, nemmeno invitata a partecipare al nuovo programma. La cantante tornerà in onda questa sera con la puntata già registrata sulle violenze contro le donne. Questione che sembra stare molto a cuore alla nuova dirigenza. “Il servizio pubblico può e deve contribuire a contrastare la violenza contro le donne”, hanno detto ieri l’ad Carlo Fuortes e la presidente Marinella Soldi.


  fare un programma in due  o  unirli    sarebbe stata  la  cosa  migliore  .   



23.1.14

Cagliari uffici comunali Disabile chiede aiuto a un impiegato La risposta: non ho tempo, vada a fare la fila nell'altro sportello

A  chi mi dira  , ma  come racconti   solo storie   sarde  ?   rispondo    che non solo è  in male   fede  ed  lettore distratto e  che     invece  di lamentarvi mandatemene  via   email   ( dove poete    anche richiedere   l'invito a scriverle o raccontarle  voi ) l'email  l'ho messa  apposta   cazzarola  . E poi inoltre la storia   di  maleducazione che   potrebbe  essere  avvenuta  in qualunque regione   \  zona d'italia , sempre  un atto  d'inciviltà \  mancanza  di rispetto   , a maggior  ragione fatto   verso un disabile  , si tratta .

unione sarda del 23\1\2014

La storia negli uffici comunali di via Sonnino a Cagliari.Luigi Fadda, 35 anni, è affetto da disabilità dalla nascita. E' andato negli uffici comunali per richiedere il pass per la ztl. L'impiegato gli ha detto che avrebbe dovuto compilare un modulo. Un'impresa non facile per via dell'handicap con cui il giovane fa i conti. "Non ho tempo - è stata la risposta - vada a fare la fila nell'altro sportello". Luigi è tornato a casa e si è ripresentato il giorno dopo col modulo compilato dalla madre. Ha deciso però di denunciare l'insensibilità dell'impiegato 


«Io non ho tempo, vada a far la fila in quello sportello». Modi sbrigativi e cuore duro, un rifiuto che trasforma la disabilità in una montagna da scalare. Quei pochi dati da indicare su un modulo sbattono sull'insensibilità di un impiegato e Luigi Fadda, 35 anni, limitato nei movimenti dalla nascita, deve rinunciare. Da solo non è in grado di scrivere bene, non può ritirare il pass per la ztl. Solo l'aiuto della madre, ma ventiquattr'ore dopo, con un'altra attesa in coda, risolve il problema. «Due giorni fa sono andato agli uffici comunali di via Sonnino per chiedere quel documento». Sesto piano, il numero all'ingresso, l'attesa del turno. «L'impiegato mi ha detto che dovevo compilare un modulo». Parla a fatica ma si fa capire: «Gli ho chiesto se poteva aiutarmi, perché ho difficoltà con la penna. Ha risposto che non aveva tempo». Prende fiato qualche istante. «Quel rifiuto mi ha fatto sentire più disabile di quello che sono».

gli uffici di via  sonnino 

Il giorno dopo Luigi si ripresenta col modulo compilato dalla madre. La trafila per il pass fila liscia, ne resta un'altra più complicata: «Mi piacerebbe che la gente fosse più gentile ma senza il pietismo. Basterebbe un pizzico di sensibilità in più». È combattivo, non ha intenzione di arrendersi davanti all'insensibilità e all'ignoranza. Maturità classica al Siotto, poi la laurea in Lettere con 108. «La magistrale, ci ho messo cinque anni e mezzo». S'illumina mentre accenna alla sua tesi. «È stato il traguardo più importante della mia vita». Si sistema lo smanicato blu, porta la bocca alla cannuccia sul tavolino. Qualche sorso, mentre la gente che gli passa accanto lo osserva incuriosita. Lui fa finta di niente. «Quand'ero più piccolo ci stavo male, adesso ho imparato a non farci caso».

2.9.13

chi lo ha detto che le elucubrazioni mentali sono domande senza risposta ?

 


la  mia  risposta   alla mia elucubrazione  mentale dell'altra volta
 http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2013/08/sono-piu-educati-i-sardi-o-turisti.html

 E' questa  perchè  come dice  un famoso detto la verità sta' ne mezzo  .  da  la risposta  è   sulla  nuova  sardegna  del 31\8\2013  nella rubrica lettere 


Tra qualche giorno lascio questa meravigliosa isola per rientrare a casa in "continente". Ho fatto con mio marito un bellissimo percorso in moto da Alghero a San Pietro lungo la costa della Sardegna occidentale, entrando anche all'interno fino alla Barbagia. Amiamo tutto di quest'isola che tentiamo di riscoprire ogni anno per terra e per mare in un totale incanto dei sensi. Vengo al punto. Mentre percorrevamo le strade lungo i litorali e nell'interno mi montava la rabbia nel vedere rifiuti abbandonati in ogni luogo ed in ogni dove. Nelle piazzole di sosta, di fronte a paesaggi che tolgono il respiro per tanta bellezza, cumuli di bottiglie in vetro e plastica, lattine, fazzoletti, sacchetti colmi di immondizia. Seggiole a sdraio rotte, gomme e batterie delle auto, materassi, frigoriferi ... Quanta indignazione, rabbia e tristezza mi tocca ingollare nel vedere con quanto spregio e maleducazione si insozza uno tra i più bei luoghi del mondo. Che pena deve essere il lavoro di chi è preposto alla pulizia dei luoghi pubblici nel doversi confrontare con un lavoro che sembra impossibile da farsi. Ci si arrabbia con gli amministratori pubblici, ma cosa possono di fronte ad una maleducazione di tali proporzioni? Mi chiedo se una regione a statuto speciale possa decidere un programma a tolleranza zero per chi non rispetta il bene di tutti, con maggiori controlli, pene pecuniarie severe e ore di lavoro per la comunita', a ripristinare quanto si e' sporcato, vorrei dire violato. Nella speranza che ci sia un maggiore rispetto per quest'isola di grande bellezza, invio un saluto ed un ringraziamento a tutti coloro che si impegnano per consegnare intatta la bellezza di questi luoghi alle generazioni future.
                                                       Elisabeth Venturelli Manca Roma

Gentile signora, eleggo la Sua lettera a Lettera dell'Estate (sarda) del 2013, perché racconta con rabbia e dolore lo spettacolo che molti di noi sardi vedono quasi tutto l'anno con uguale rabbia e lo stesso dolore. Forse d'estate la trasformazione di grandi pezzi del territorio è più devastante, ed è anche possibile che la maggiore occupazione dell'ambiente da parte di "forestieri" provochi maggiori danni, ma in genere la colpa più che degli "altri" è la nostra: perché come cittadini non facciamo tutto il nostro dovere e perché eleggiamo amministratori che non fanno il loro.
                                                                              Mario  Brigaglia 

Quello che  mi lascia  stupito  e   che  ad  indignarsi sul serio sono  i turisti  "continentali " e  non ( salvo poche  eccezioni  relegate  ad ambito privato    e  sfoghi \  lamentele gfra  amici\che   ) noi  sardi Quindi cari\e  Sardi\e

dall'amico  facebookiano  https://www.facebook.com/chelu.furau

emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...