saltando di parlo in frasca , anche se non tanto in quanto è esso collegato alla prima tematica , veniamo al secondo argomento del post d'oggi .
Infatti : « Ogni volta che riferendosi a un femminicidio si parla di “tempesta emotiva” o “raptus” non solo si banalizza la gravità del gesto, ma si diventa in un certo senso complici ». [ ..... da repubblica del 8\11\2019 ] di MICHELA MARZANO
, veniamo alla seconda tematica del post d'oggi come arginare il femminicidio non solo con pene e condanne certe .
ecco altri Metodi che potranno sembrare ovvi e scontati ma che in realtà non lo sono visto che nei media , oltre alla classica giornata del 25 novembre ( quella che io chiamo giornata rompi e pulicoscienza ) contro i femminicidi \ violenza sule donne , sene parla male ovvero si continua a d usare un cattivo linguaggio vedi punto 3 , o si raccontano solo le storie di violenza ( vedi la trasmissione amore criminale ) il che può trasformarsi in un arma a doppio taglio e creare atti di emulazione od alimentare la percentuale già abbastanza elevata di quelli ( ed SIC di quelle ) che dicono " se l'è cercata " .
1)
i movimenti antiviolenza e antifemminicidio devono accettare il fatto che Dalla violenza non ci si salva da sole: per liberarsi dai mostri e guarire le proprie ferite alle donne servono tutto il sostegno e l'aiuto possibili ed è vitale che oltre a rafforzare i servizi a tutela delle vittime, la società sappia introdurre strumenti e metodi adeguati per affrontare e trattare anche l'oscura realtà degli uomini che odiano le donne : quelli che maltrattano, aggrediscono, umiliano, massacrano. Per fermare le loro violenze e da orchi farli tornare persone.
«Sono i temi del nostro viaggio, tra le voci di chi aiuta le vittime a non annegare nella violenza, terrificante banalità del male che troppo spesso diventa assassina. A Genova fulcro della rete per le vittime è il centro provinciale antiviolenza di via Mascherona, aperto quattro anni fa nelle intese tra Provincia, Regione, Comune e associazioni. I pesantissimi tagli ai bilanci degli enti locali, hanno messo a rischio anche i servizi di questa struttura, ma la situazione ora è più rassicurante.» ( dal testo del video )
2)
Sei donne uccise in una settimana.
La cassazione parla di “ emergenza nazionale “, ma ci sono ancora donne e uomini “ istruiti” che pensano che IL FEMMINICIDIO NON ESISTA e sia un omicidio come un altro .
Forse bisognerebbe partire da questo punto.
La cassazione parla di “ emergenza nazionale “, ma ci sono ancora donne e uomini “ istruiti” che pensano che IL FEMMINICIDIO NON ESISTA e sia un omicidio come un altro .
Forse bisognerebbe partire da questo punto.
sempre La marzano repubblica 31\1\2020 « ( ... ) Ciò di cui c'è più bisogno è la prevenzione. Che poi significa capire non giustificare [ corsivo mio ] che tutti questi uomini malati di gelosia e che passano all'atto sono il sintomo di una società in cui non si è più capaci di fare i conti con le proprie frustrazioni, mancanze e fratture. Ogni relazione umana destabilizza: quando si vive con un'altra persona - che reagisce in maniera diversa da noi, che è libera di restare o di andarsene, che può assecondarci nei nostri bisogni ma che può anche non farlo - le cose non dipendono più interamente da noi. È questo che rende l'incontro con l'altro al tempo stesso magico e incerto.
Ma è proprio l'incertezza che gli uomini violenti sia fisicamente che nel linguaggio [ corsivo mio ] non sopportano:
scelgono una donna come se scegliessero un oggetto e si illudono di
poterla controllare e manipolare come una semplice cosa. Pensano che
l'amore sia una forma di possesso e si convincono che tutto ciò che una
donna vive senza di loro - lavoro, amicizie, hobby - sia una colpa. Sono
uomini fragili dal punto di vista identitario, che accusano le donne
dei propri fallimenti e che non sopportano nemmeno l'idea
dell'abbandono: non hanno la benché minima idea di quale sia la
grammatica delle relazioni affettive.
Se non si riparte da qui, e non si capisce che la chiave di volta per
combattere le violenze di genere è la prevenzione, i femminicidi
continueranno a moltiplicarsi. Non c'è un vaccino che possa mettere un
termine a questa epidemia, ma c'è la possibilità di contrastare le
violenze contro le donne, insegnando ai più giovani che nessuna persona
può colmare i nostri vuoti esistenziali, che i vuoti si possono al
limite attraversare insieme a chi ci sta accanto, e che tutto ciò è
possibile solo quando chi ci è accanto rimane libero. Autonomia e
dipendenza vanno di pari passo: non c'è relazione senza l'accettazione
della dipendenza nella quale ci si trova quando si ama una persona, ma
al tempo stesso una relazione finisce se non c'è più posto per
l'autonomia individuale. Il rapporto tra autonomia e dipendenza, però,
lo si insegna e lo si trasmette con le parole e con gli esempi. Se
mancano parole e esempi, serviranno a poco le norme che il Parlamento
continua a votare: l'epidemia di femminicidi non verrà mai arginata. »
in parole povere non solo a scuola ma in famiglia serve : non insegnare a tua figlia ad essere preda \ insegna a tuo figlio a non essere cacciatore ( joumana haddad Beirut, 6 dicembre 1970 poetessa libanese )