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2.2.20

il sessismo è solo maschile o anche femminile ? e come arginare il femminicidio oltre alle leggi e alle pene

Rispondendo   alla  domanda  del titolo   è vero che il sessismo , IL SESSISMO ABBONDA SULLA BOCCA DEGLI STOLTI   e   che siamo maschilisti senza rendercene conto ma  poiché certe  espressioni e  modi  dire  linguistici  come esempio   l'orripilante  espressione    donna  con le palle sono cosi  ormai diffuse     da  essere   usate  anche dalle  donne mi do la  risposta  al quesito  che mi sono posto  nel titolo    affermo che    esso   è anche  femminile  .  Infatti   sono d'accordo     con questa lettera    scritta  da una donna   e  pubblicata    ( vedere foto  sotto )  dall'ultimo numero del settimanale Oggi  .



saltando di parlo in frasca , anche se non tanto in quanto è esso collegato alla prima tematica , veniamo al  secondo argomento del post d'oggi  .
Infatti : « Ogni volta che riferendosi a un femminicidio si parla di “tempesta emotiva” o “raptus” non solo si banalizza la gravità del gesto, ma si diventa in un certo senso complici  ». [  ..... da    repubblica  del  8\11\2019 ]   di   MICHELA MARZANO    

 , veniamo alla seconda tematica del post d'oggi come arginare il femminicidio non solo con pene e condanne certe . 
ecco altri Metodi che potranno sembrare ovvi e scontati ma che in realtà non lo sono visto che nei media , oltre alla classica giornata del 25 novembre (  quella   che  io  chiamo giornata rompi e pulicoscienza )     contro i femminicidi \ violenza sule donne , sene parla male ovvero si continua a d usare un cattivo linguaggio vedi punto 3 , o si raccontano solo le storie di violenza ( vedi la trasmissione amore criminale ) il che può trasformarsi in un arma a doppio taglio e creare atti di emulazione od alimentare la percentuale già abbastanza elevata di quelli ( ed SIC di quelle ) che dicono " se l'è cercata " .






1)
i movimenti antiviolenza  e  antifemminicidio  devono accettare   il fatto che Dalla violenza non ci si salva da sole: per liberarsi dai mostri e guarire le proprie ferite alle donne servono tutto il sostegno e l'aiuto possibili ed è vitale che oltre a rafforzare i servizi a tutela delle vittime, la società sappia introdurre strumenti e metodi adeguati per affrontare e trattare anche l'oscura realtà degli uomini che odiano le donne : quelli che maltrattano, aggrediscono, umiliano, massacrano. Per fermare le loro violenze e da orchi farli tornare persone. 



«Sono i temi del nostro viaggio, tra le voci di chi aiuta le vittime a non annegare nella violenza, terrificante banalità del male che troppo spesso diventa assassina. A Genova fulcro della rete per le vittime è il centro provinciale antiviolenza di via Mascherona, aperto quattro anni fa nelle intese tra Provincia, Regione, Comune e associazioni. I pesantissimi tagli ai bilanci degli enti locali, hanno messo a rischio anche i servizi di questa struttura, ma la situazione ora è più rassicurante.»  ( dal testo del video ) 

2) 

 L'immagine può contenere: una o più persone

Sei donne uccise in una settimana.
La cassazione parla di “ emergenza nazionale “, ma ci sono ancora donne e uomini “ istruiti” che pensano che IL FEMMINICIDIO NON ESISTA e sia un omicidio come un altro .
Forse bisognerebbe partire da questo punto.


3 ) 


  sempre  La  marzano repubblica  31\1\2020  « ( ...  )  Ciò di cui c'è più bisogno è la prevenzione. Che poi significa capire  non giustificare  [ corsivo mio  ]   che tutti questi uomini malati di gelosia e che passano all'atto sono il sintomo di una società in cui non si è più capaci di fare i conti con le proprie frustrazioni, mancanze e fratture. Ogni relazione umana destabilizza: quando si vive con un'altra persona - che reagisce in maniera diversa da noi, che è libera di restare o di andarsene, che può assecondarci nei nostri bisogni ma che può anche non farlo - le cose non dipendono più interamente da noi. È questo che rende l'incontro con l'altro al tempo stesso magico e incerto.
Femminicidi: sempre più vittime,  142 l' anno scorso
Ma è proprio l'incertezza che gli uomini violenti  sia  fisicamente  che nel  linguaggio [  corsivo mio   ]  non sopportano: scelgono una donna come se scegliessero un oggetto e si illudono di poterla controllare e manipolare come una semplice cosa. Pensano che l'amore sia una forma di possesso e si convincono che tutto ciò che una donna vive senza di loro - lavoro, amicizie, hobby - sia una colpa. Sono uomini fragili dal punto di vista identitario, che accusano le donne dei propri fallimenti e che non sopportano nemmeno l'idea dell'abbandono: non hanno la benché minima idea di quale sia la grammatica delle relazioni affettive.
Se non si riparte da qui, e non si capisce che la chiave di volta per combattere le violenze di genere è la prevenzione, i femminicidi continueranno a moltiplicarsi. Non c'è un vaccino che possa mettere un termine a questa epidemia, ma c'è la possibilità di contrastare le violenze contro le donne, insegnando ai più giovani che nessuna persona può colmare i nostri vuoti esistenziali, che i vuoti si possono al limite attraversare insieme a chi ci sta accanto, e che tutto ciò è possibile solo quando chi ci è accanto rimane libero. Autonomia e dipendenza vanno di pari passo: non c'è relazione senza l'accettazione della dipendenza nella quale ci si trova quando si ama una persona, ma al tempo stesso una relazione finisce se non c'è più posto per l'autonomia individuale. Il rapporto tra autonomia e dipendenza, però, lo si insegna e lo si trasmette con le parole e con gli esempi. Se mancano parole e esempi, serviranno a poco le norme che il Parlamento continua a votare: l'epidemia di femminicidi non verrà mai arginata. »


in parole povere non solo a scuola ma in famiglia serve : non insegnare a tua figlia ad essere preda \ insegna a tuo figlio a non essere cacciatore ( joumana haddad Beirut, 6 dicembre 1970 poetessa libanese )

«Io, maestra nera nella scuola italiana. Oggi c'è chi non si vergogna più di essere razzista» la storia di Rahma Nur

  corriere  della sera   tramite  msn.it  \  bing    Rahma Nur insegna italiano, storia e inglese alla scuola elementare Fabrizio De André d...