Senza titolo 42
traggo questo post dalla ML\Nw di www.laperquisa.it ( scusate se non scrivo qualcosa di mio ma ho un esame tra pochi giorni ) L'elogio della poverta' poverta' e' la condizione naturale dell'Uomo, o almeno cosi' dovrebbe essere. Prima che la pubblicita' iniziasse a marciare col passo dell'oca nelle nostre teste, era evidente a tutti che l'uomo saggio non e' colui che ha tutto, bensi' colui che a tutto puo' rinunciare. In questa rinuncia vi e' la sostanza della nostra liberta'. Noi poveri, meravigliosi straccioni! Anche qui nell'Occidente dorato e moralmente miserabile, perche' la poverta' non e' solo economica e materiale ma spirituale. Anche noi, che abbiamo di tutto di piu', in realta' non siamo che poveri automi narcotizzati e ipnotizzati, vestiti di nulla, al guinzaglio dei bottegai globali con le mani pulite e la faccia da galera. E in questa strana dittatura, il cui ambasciatore e'