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1.12.09

Scusate, Signore! Da quale parte è la città dei Pazzi???

Breve nota al testo: L'inizio della piece teatrale in atto unico "La città dei pazzi" scritta da Ugo Arioti già nel 2003, ad una rilettura più attenta, con la sua ironia tragica ci riporta, ahi noi, all'attualità ... per cui uscite dai vostri gusci e, se volete trovarla, cercate Eldorado o Atzum o Samarcanda, ma attenti.....chi vi garantisce che quella è la vostra meta e se lo è.........buona lettura!  

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Fratello, cosa è per te una tenda, una scena di teatro di posa?

Vorrei darti un suggerimento per evitare che i tuoi occhi trasmettano alla tua mente il “pathos” della scena; forse dietro non c’è quello che tu pensi ora, con la tua semplicità di fumetto sopravvissuto. La luce ti inganna, fratello! Mette in risalto le ombre, le enfatizza, ti tira brutti scherzi, rendendosi complice della tua coscienza sudicia.

Amico, distruggi lo spessore che ti impedisce di giungere alla verità, l’ostacolo più difficile nasconde l’insidia e la ipocrisia organizzata per mangiarti il fegato, scegli la trasparenza e non avere paura delle ombre.

Vorrei costruire per te una scena, e tu sai, la scena è senza spessore, e farti partecipe delle ombre del giorno, prova anche tu a radere al suolo la memoria di pietra!

Prova in ogni modo, costruirai la tua immagine. Trasmettila agli altri, ma sappi che tutto questo per te adesso è nebbia.

Sognare, e sognare ancora, fino al punto di pensare di avere certe situazioni e ti sembra quasi reale la maniera con la quale si svolgono i fatti, vedi cose mai viste…eppure le vedi. É un intreccio di creazioni ondeggianti, quasi fumanti e sfumate; non riesci a percepire quello che effettivamente il sogno emana con i suoi colori e le sue immagini folgoranti che cambiano, tu lo sai, secondo quello che hai provato o che provi in quell’istante e che ti viene quasi tramandato.

Non sai dove puoi arrivare e quando ti svegli, anche se riesci a spiegarti in parte le sensazioni provate, hai quasi dimenticato del tutto il sogno, ti resta soltanto l’illusione.

Ecco di fronte a te la realtà.

Viaggiare attraverso i ricordi spesso ti porta in una stanza piena di nebbia, e corri, come un bambino, alla ricerca di una sicurezza. Ma non trovi la mano di tua madre.

Io sarò per te nebbia e ti avvolgerò per non farti vedere il tempo che, complice degli specchi, ti ha fatto invecchiare….

Ho costruito un tempio per il tuo oblio e tu non lo vedrai se non quando troverai la strada che porta alla città dei pazzi …

Guarda intorno a te e cerca la luce.

Che sensazione meravigliosa quella di vivere in un luogo che al tuo apparire ti offre, quasi per incanto, perché riconosciuta, la libertà di muoverti spontaneamente, quasi conoscessi già quei luoghi.

Ci sei.

Ci vivi.

E intorno a te.

Personaggi di giorno e personaggi notturni, anime, desideri, astrazioni, sogni, tutto si muove intorno a te … la follia del sogno che rinnova la speranza di essere sempre capaci di superare il giorno e trovare ancora un’altra città dei pazzi.

Siediti e ascolta.

19.12.08

IL SISTEMA SECEM - LA SCUOLA DI ECOLOGIA CULTURALE

IL SISTEMA SECEM - LA SCUOLA DI ECOLOGIA CULTURALE



Scuola di Ecologia Culturale Euro Mediterranea 

(@Ugo Arioti e Daniela La Brocca) da ETICA GLOBALE sito della secem di Marsala: www.secemetica.splinder.com

 

La scuola di Ecologia Culturale si suddivide in quattro sistemi o moduli culturali:

1.   ANTROPOLOGIA ed ETNOSTORIA;

2.   ETICA GLOBALE;

3.   SVILUPPO SOSTENIBILE;

4.   SCIENZA DELL’EVOLUZIONE SOCIALE;

5.   EDUCAZIONE ALLA SALUTE.

A loro volta i moduli si suddividono in sottomoduli che sono:

1.   ANTROPOLOGIA ed ETNOSTORIA

1.1        Osservatorio della cultura materiale e delle tradizioni popolari;

1.2        Sistema Demoetnoantropologico (Rete di Musei virtuali, cataloghi, mappature, etc…);

1.3        Disegno Etnostorico del Territorio

2.   ETICA GLOBALE

2.1        Filosofia ambientale ed ecologia;

2.2        Ecologia ed ecosistemi;

3.   SVILUPPO SOSTENIBILE

3.1        Politiche di sviluppo urbano;

3.2        Politiche di sviluppo territoriale;

3.3        Strumenti di condivisione dello sviluppo sostenibile;

3.4        Laboratorio di ricerca di economie sostenibili e di ecosistemi territoriali,

4.    SCIENZA DELL’EVOLUZIONE SOCIALE

4.1        Tendenze evolutive delle società umane.

5.    EDUCAZIONE ALLA SALUTE

5.1         La salute come condizione psicofisica nel contesto territoriale;

5.2         Alimento e patologie annesse;

5.3         Cibo e biodiversità;

5.4         La dieta Mediterranea

 

La scuola di ecologia Culturale è un luogo di scambio di esperienze e di costruzione di tecniche democratiche e pacifiche per lo sviluppo sostenibile delle società umane e si muove per realizzare iniziative (prevalentemente in partner chip) per l’educazione dei giovani( la scuola del territorio e uno dei partner naturali della scuola) e lo sviluppo di un capitale umano di eccellenza che dovrà essere protagonista dello sviluppo culturale ed economico delle società e dei popoli Euro Mediterranei.

12.12.08

Generalità della scuola di Ecologia Culturale

Scritto all'apertura del sito www.secem.splinder.com  - mercoledì, 14 novembre 2007

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Generalità della scuola di Ecologia Culturale



Generalità della scuola di Ecologia Culturale

l’Ecologia è la scienza che studia le relazioni tra gli esseri viventi e l’ambiente nel quale vivono. In buona sostanza è lo studio del rapporto Uomo/Natura. Questo ci può apparire come un puro esercizio scientifico - filosofico o una raccolta acritica di formule e schemi di relazione, al contrario è una indagine accurata e in profondità dell’articolazione e dell’organizzazione sistemica che serve ad estrapolare le forme sostenibili e ad estrarre ed isolare gli errori e le interruzioni catastrofiche che determinano il degrado ambientale e sociale di un territorio.

Per fare questo si devono ricavare dal tutto le regole etiche che ne possono determinare uno sviluppo corretto e organico: L’Etica Globale.

La ricerca e lo sviluppo di una scuola di ecologia culturale ha appunto come livello di produzione la costruzione di un “ Parco Etico “ all’interno del territorio che serva da propulsore per le attività del territorio nel quale si insedia e come modello per quanti vorranno praticare lo stesso percorso scientifico.

L’articolazione è semplice e si basa sul partenariato europeo e mediterraneo. Fa capo ad un’amministrazione locale e ad un sistema a rete di organizzazioni culturali, quali l’università, la Commissione Europea, enti culturali e strutture formative partenariali.


La scuola di ecologia culturale ha come genetliaco l’Etnostoria ( la storia dei popoli attraverso gli accadimenti temporali, le contaminazioni e la cultura materiale prodotta), l’antropologo americano Lesile Alvin White, nel 1949, parlava di Scienza della Cultura, e ha come ambizione quella di divenire nello specifico della sua disciplina laboratorio progettuale a servizio di tutto il Meridione.


                                                               Daniela La Brocca


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