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26.5.24

LA “COMMEDIA” DI DANTE È PER TUTTI: L’OPERA EDUCA ALLA LIBERTÀ ED AL LIBERO ARBITRIO . MA ALLA SCUOLA DI TREVISO NON LO SANNO E LA VIETANO AI MUSSULMANI

Le  polemiche      recenti    sui  fatti      di  Treviso      sono il  risultato    quando mettiamo in mano a persone prive di equilibrio un potere di indirizzo didattico, siano imam delle madrasse o evolutissimi retori o in quest'ultimo caso professori schierati in senso unico nel quadro democratico, otteniamo risultati ugualmente a senso unico. Infatti si può essere integralisti anche alla rovescia favorendo il divisionismo culturale . Ed è ciò che è successo a  Treviso   dover   due studenti di religione musulmana di una scuola media sono stati esentati dal seguire le  lezioni sulla Divina Commedia .
Il motivo? L’opera è a sfondo religioso. E il ministro Piante⁷dosi ha mandato gli ispettori. ...  continua  su  : « Il caso della Divina Commedia censurata in una scuola di Treviso 2 studenti mussulmani sono stati esonerati dallo studio dell'opera ed è scoppiato il caso » 
Allora, proviamo a fare chiarezza e lo  facciamo con questo interessante   articolo  : 


Dante Alighieri era   un poeta cristiano, seguace della Scolastica di Tommaso d’acquino.

Però era anche un uomo libero, che oltre ad avere un’idea tutta sua di Impero ( forse detestava più i Guelfi neri dei Ghibellini, chissà, nella Commedia dissemina alcuni indizi su questo) parla lungo tutto il viaggio oltremondano di libero arbitrio, fino alle parole di congedo di Virgilio: “Non aspettar mio più dir né mio cenno; / libero, dritto e sano è tuo arbitrio”. Cosa evidentemente più di ambito laico che cristiano. E poi nello scrivere la Commedia il Dante in carne ed ossa costruisce retoricamente il Dante poeta che la sta scrivendo, cristiano di stretta osservanza, ma anche il Dante poeta pellegrino, colui che cammina i tre regni dei morti, e questo sembra essere molto più laico. Un esempio su tutti: il Dante scrivente scaraventa Paolo e Francesca all’inferno tra i lussuriosi, il Dante pellegrino nel sentire la loro storia addirittura sviene " io venni men così com’io morisse. / E caddi come corpo morto cade ". E in questo svenimento per l’emozione, è evidente, c’è il perdono. Dunque sì cristiano, però con dei però. Un altro indizio: quando nel Limbo lui e Virgilio sono in prossimità di un castello Dante scorge Socrate, Platone e poi Aristotele (vidi ’ l maestro di color che sanno) e più in là vede anche due filosofi più recenti: sono Avicenna e Averroè, musulmani, per dire che Dante non faceva differenza di razza né di religione quando c’era il valore, infatti li mette al fianco dei tre grandi di cui sopra.

Addirittura nel canto XXVIII, quello dei seminatori di discordie,[ scorge un individuo che avanza squartato dalla gola al deretano con le interiora in bella vista a penzoloni: rotto dal mento infin dove si trulla. Sapete chi è lo squartato? Maometto. Dante però ha di lui notizie sbagliate, non sa che è il fondatore di una religione bensì lo crede un cristiano deluso per non aver raggiunto il soglio pontifico. Infatti poi ascolta addirittura alcune sue raccomandazioni. Ergo la Commedia è per tutti. Basta avere un po’ di arbitrio.

1.1.23

PABLO NERUDA Il primo giorno dell'anno




ringrazio l'amica  Maria Patanè  per  aver segnalato  nel suo post  d'auguri   questa     poesia    ,, 
 




 PABLO NERUDA Il primo giorno dell'anno

Lo distinguiamo dagli altri
come se fosse un cavallino
diverso da tutti i cavalli.
Gli adorniamo la fronte
con un nastro,
gli posiamo sul collo sonagli colorati,
e a mezzanotte
lo andiamo a ricevere
come se fosse
un esploratore che scende da una stella.
Come il pane assomiglia
al pane di ieri,
come un anello a tutti gli anelli...
La terra accoglierà questo giorno
dorato, grigio, celeste,
lo dispiegherà in colline
lo bagnerà con frecce
di trasparente pioggia
e poi lo avvolgerà
nell’ombra.
Eppure
piccola porta della speranza,
nuovo giorno dell’anno,
sebbene tu sia uguale agli altri
come i pani
a ogni altro pane,
ci prepariamo a viverti in altro modo,
ci prepariamo a mangiare, a fiorire,
a sperare...

31.10.22

Bernardo De Muro, l'arte oratoria è nel mio Dna

 (ANSA) - CAGLIARI, 31 OTT 
 E' considerato un fine educatore che fa interagire la pedagogia con la didattica. Ha compiuto 84 anni il 2 aprile, Bernardo De Muro, maestro di retorica, poeta, intellettuale, drammaturgo, docente.



Cagliaritano di nascita e tempiese di origini, il suo cavallo di battaglia è l'arte di sedurre, incantare, persuadere con la parola credibile, onesta, essenziale, immaginifica."Contro l'impoverimento del lessico e l'appiattimento del linguaggio e per porre un freno al diluvio di parole ridondanti", spiega all'ANSA il letterato comunicatore, propugnatore della "circolarità del sapere e della conoscenza" e che, all'etimo del silenzio, ha dedicato un saggio. "La creatività nasce nel silenzio di ascolto - afferma De Muro - ho imparato a farmi guidare dallo stesso istinto che governa gerridi, api e ragni". A lui, tra l'altro, si deve la scelta del nome di una storica automobile della Fiat, la Croma. Per 40 anni ha insegnato retorica antica e arte oratoria a liceali, universitari, professionisti, manager. Da laico insegna ai giovani sacerdoti come rendere leggere le omelie. Al suo attivo conta
oltre 400 seminari su questa antica disciplina con la nuova retorica. Tanti i riconoscimenti, uno su tutti, primo premio internazionale sul tema della mitologia a Boston con l'opera "Apodiòniso figlio di Agenore".
Esperto di logopedia, ha superato grazie alla determinazione la sua balbuzie, "le mie corde vocali erano serpenti a sonagli", ricorda. E' vasta la sua produzione in narrativa, saggistica, teatro, poesia - sonetti, haiku - favolistica, aforismi. Apprezzatissimo tra gli altri il suo "Genova-Cantico del ponte Morandi" e il suo prezioso e originale saggio "Dizionario: l'albero della parola". "Ciò che colpisce nell'atto di parola e scrittura di De Muro - ha detto di lui Bachisio Bandinu - è il fascino intrigante dell'eloquenza come tensione interiore". "L'ho visto condurre quegli adolescenti, rapiti, silenti e sorpresi dal suo logos raffinato e comprensibile nel contempo", ricorda Roberta Soggia, docente di filosofia.La sua ultima fatica è un affascinante romanzo, "Storie e misteri nella Valle dei Nuraghi", ma sta per dare alle stampe "C'era una volta il punto e la virgola". "Stupore e meraviglia sono le chiavi per guardare in alto attraverso le parole del profondo", chiarisce il "chirurgo della parola". Il suo nome lo deve al grande tenore, suo omonimo e zio. Del compianto cantante a cui ha dedicato una monografia, "Bernardo De Muro parla di Bernardo De Muro", in occasione dei 130 anni dalla sua nascita, ricorda che fu lui a suggerire a suo padre, per l'11esimo e penultimo figlio, il nome. "Bernardo De Muro - sottolinea - è il nome che mi porto da 84 fresche primavere. E, da appassionato e critico musicale, non posso che andarne fiero".

Bernardo De Muro, l'arte oratoria è nel mio Dna
Bernardo De Muro, l'arte oratoria è nel mio Dna© Provided by ANSA

A 84 anni il suo ricco curriculum è un work in progress. Del resto "Per diventare giovani - recita un suo aforisma- ci vuole molto molto tempo".

29.3.20

poesie al tempo del coronavirus - codiv19 INDICAZIONI STRADALI SPARSE PER TERRA di Nedzad Maksumic poeta bosniaco


 poichè  secondo alcuni   considerano  tale  situazione  come una   guerra   mi  è venuta   anzi ritornata   in mente    questa poesia  che  lessi  mi pare    come  introduzione  al   cd  musicale  materiale resistente   poi  diventato  un film   documentario   per  i  50  anni   della  resistenza     


di Nedzad Maksumic  poeta bosniaco e regista del Lik Teatar


INDICAZIONI STRADALI SPARSE PER TERRA




Era un anno fertile per il grano come mai in passato, era tutto in abbondanza...
Quelli che erano malati cronici e che tanto desideravano la morte, consegnarono finalmente con un sorriso l'anima a Dio.
Nei giorni dei grandi temporali il cielo era rosso. La pioggia portava con sé la polvere dei deserti d'oltre mare. I vecchi dissero: ci sarà la guerra! Nessuno prestò credito alle loro parole. E nessuno fece nulle. Giacché, cosa si poteva fare contro la profezia! solo cantammo per intere giornate, fino a restare senza voce, per poter consumare tutte le vecchie canzoni, perché non ne restasse nessuna che venisse sporcata nel tempo.

1. Quando intravedono il primo cadavere per la strada, le persone voltano la testa, vomitano e perdono i sensi. Senti il tremore per primo nelle ginocchia, poi ti manca l'aria, ti gira la testa. Sono di aiuto in questi casi l'acqua fredda, leggeri schiaffi. Se lo svenuto non rinviene, sdraialo sulla schiena e sollevagli le gambe in aria.
Se il cadavere di quel giorno era un suo parente o comunque un vicino, non permettergli di avvicinarsi e di guardarlo. Le ferite causate dalle granate sono in genere causa di un nuovo svenimento. E non si ha tanto tempo a disposizione. E' raccomandabile piangere, fa bene al cuore. Ma neppure per questo c'è tanto tempo a disposizione.

2. Se la città è in stato d'assedio, occorre mandare i più coraggiosi a tentare di portare i sacchi di plastica opachi per i cadaveri. Se questi non tornano, bisogna avvolgere i morti in lenzuoli bianchi. Non è raccomandabile seppellirli senza. Ciò fa diffondere il panico e la paura della morte diventa facilmente la paura di finire sepolti allo stesso modo.

3. La sepoltura si svolge di notte, per motivi di sicurezza. Perciò, prima della sepoltura, bisogna accertarsi per bene dell'identità del defunto. Nel caso di corpi dilaniati, bisogna stabilire con precisione i pezzi che appartengono a ciascun corpo. Se si verificano ugualmente degli errori, è meglio evitare di ammetterlo successivamente. Tanto per i morti è lo stesso. Se vicino alla persona che è stata sepolta, sul posto dell'uccisione, si trovano altre parti di corpo, e si è però già provveduto alla sepoltura, non bisogna gettare i resti nella spazzatura, poiché lì in genere si radunano i cani affamati.
La cosa migliore, se si ha tempo e voglia, è di raccogliere in un sacchetto tutto quello che è rimasto e di seppellirlo in superficie vicino alla tomba. Bisogna stare attenti che non se ne accorgano i familiari, perché loro concepiscono il cadavere come un tutt'uno e tale frammentazione rappresenterebbe per loro una ulteriore dolorosa frustrazione.

4. In guerra nessuno è matto. O almeno ciò non si può asserire nei confronti di nessuno. Molti di quelli che erano matti prima della guerra, in guerra si mettono in mostra molto bene. Come combattenti coraggiosi, convinti delle idee dei loro capi.

5. In guerra nessuno è intelligente. Non devi credere alla verità di nessuno. Le lunghe disquisizioni sull'insensatezza della guerra del professore di una volta, in un batter d'occhio si trasformano in un selvaggio grifo di guerra, appena egli viene a conoscenza del fatto che il suo bambino gli è morto per la strada.

6. Non ricordarti di nulla. Prova a dormire senza sonno. Devi ornarti di amuleti e abbi fede nel fatto che ti aiuteranno. Abbi fede in qualsiasi segno. Ascolta attentamente il tuo ventre. Agisci secondo le tue sensazioni. Se pensi che non bisogna camminare per quella strada, allora vai per un'altra.

7. Non avere paura di niente. La paura genera nuova paura. Ti blocca. Devi crede fermamente di essere stato prescelto a restare vivo.

8. Non lasciare lavori compiuti a metà. Salda i debiti. Devi essere pulito. Non fare nuove amicizie. Già con quelle vecchie avrai abbastanza preoccupazioni.

9. Proteggi i tuoi ricordi, le fotografie, le prove scritte del fatto che sei esistito. Se tutto brucia, se perdi tutto, se ti prendono tutto... dovrai dimostrare anche a te stesso che una volta eri.
Ammassa tutto nei sacchi di plastica, seppellisci nella terra, mura nelle pareti,, nascondi, e solo ai tuoi più cari svela la mappa per raggiungere il tesoro.

10. Non ti legare alle cose, alla terra, ai muri, alle case, ai gioielli, alle automobili, agli oggetti d'arte, alle biblioteche... Trasforma in denaro tutto ciò che ha ancora un prezzo. E tuttavia, non legarti in alcun modo al denaro. Appena puoi, scambialo con la tua libertà.

11. Adoperati per il bene delle persone. Sempre. Il più delle volte non lo meritano, ma tu fallo ugualmente. Non aspettarti alcuna riconoscenza. Non chiedere per chi fai il bene. Non legarti alle tue azioni.

12. Non dire ciò che pensi. Non essere così stupido a tal punto. Perché appena pensi non appartieni più a loro. Non tacere, perché non possano pensare che pensi a qualcosa. Parla, così, giusto per parlare.

13. Se ti imbatti nel pericolo, non essere coraggioso, anche spinto dalla disperazione. Tenta di sopravvivere. Fai tutto quanto è nelle tue possibilità. Soltanto devi stare attento a non mettere altri in pericolo con i tuoi tentativi. Finché non sei morto sei vivo. Sembra comprensibile. Non togliertelo mai dalla testa. Se devi sacrificarti, fallo per le persone cui vuoi bene, non farlo mai, in nessun modo, per delle idee. Il tuo sacrificio verrà giudicato dagli altri sempre in maniera scorretta, a seconda della loro coscienza e della loro prospettiva. Le idee passeranno, si rovineranno, diventeranno comiche. Se resti vivo, vedrai quanto sarà difficile continuare a credere in loro.

14. Non supplicare per nessun motivo. Non supplicare nessuno. Neanche se c'è di mezzo la vita. E' una questione di buon gusto. Pensa solo cosa vuol dire vivere sullo stesso pianeta con una persona che ti ha risparmiato la vita.


16. Non devi stupirti di nulla. Di ogni possibile prodigio. Non devi farti deprimere da nessuna cosa. Anche prima erano tutti fatti così, solo che le condizioni erano diverse da quelle di adesso. Questa è la prima occasione per mettersi alla prova. Così tanti sono delusi da sé stessi che in confronto la tua delusione è un nonnulla. Se qualcuno ti tradisce una volta, non lasciargli la possibilità di farlo un'altra volta.

17. Cerca di essere sempre prudente. Se hai bisogno di una buca in cui ripararti, scavatela da solo. Se qualcun altro lo fa per te, la buca potrebbe rivelarsi troppo piccola.
 18. Non hai il diritto di adirarti con nessuno. E tuttavia, non devi dimenticare nulla. Quando tutto è finito, decidi di cosa non vuoi più ricordarti. Se tutto è passato. Non dimenticare gli esami che alcuni non hanno superato.

19. E però, non fondarti su questo. Non aspettare l'occasione per poterti rivelare. La vendetta ti deve essere estranea. Una questione che appartiene ad altri. Se sopravvivi, vivi per te e per quelli che sono sopravvissuti insieme a te.

20. E ancora, non credere mai di essere il Signore della Verità. Nessuno lo è. A te è sembrato in questo modo. A un altro è sembrato diversamente. Mantieni per te il pezzetto della tua verità. Servirà soltanto a te. Rinuncia al diritto di scrivere al diritto dell'assedio. Non contrapporti ai nomi di quei morti che sono stati scelti come eroi. Non sperare di riuscire a mettere a posto qualcosa, neanche un'ingiustizia rimasta in sospeso. In quel momento, quando hai intravisto il primo cadavere sulla strada, la storia del dopoguerra era già scritta. Poi ci metteranno solo i nomi delle persone, delle città, delle montagne, i baluardi che si sono gloriosamente difesi e i baluardi che sono gloriosamente caduti. Non c'è posto qui per la tua verità.
Ora che sai tutto questo, prova a proteggere te stesso e forse a salvarti la testa. Se non ti riesce, almeno non ti annoierai.

traduzione a cura di Igor Pellicciari

28.7.19

Bookolica un ottimo festival letterario ed artistico che cresce anno dopo anno . edizione 2019

Ecco quello  che a  causa  lavoro e  problemi  di spostamenti   (  non ho patente  ne  macchina      quindi  ho  bisogno di qualcuno  che mi accompagni per  le  tappe  fuori   paese  )   sono riuscito   a vedere  dell'edizione   Bookolica di quest'anno  .

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 Festival  itinerante  che  si divide  fra  Tempio -Bortigiadas  e   Orani ( museo Nivola  )  e  Torralba  ( nuraghe  santu antine  )    dove  si cncluderà il   30  luglio   ( prima  località  ) e  il 4   agosto (  nella seconda  )  .

Dopo il bellissimo e poetico  film  indipendente      avvenuto il 24\7\2019



seguito dal dibattito  con la regista  ed  uno degli attori  .
Invece       d'ieri  (  non  ho    sono andato   a quella del pardo pomeriggio   che vedeva la proiezione dei corti  di Luca   Ferri   perchè  avendo visto i trailler   non  mi piace tanto   quel tipo  di cinema  sperimentale     )   ho visto   nel primo pomeriggio     un eccellente  ( ad  avercene  avuto prof    di  filosofia  cosi alle superiori  )   dibattito  filosofico     su un  lato , secondo me    e secondo   gli autori    di questa serata , quello della  sua  concezione artistica       poco  affrontato   di  Fredich  Nietzsche. Infatti   il dibattito    era    intitolato  appunto  : <<   la presenza  degli  idei   , filosofia  e mito  i F.Nietzsche  e Walter F. Otto    tra  verità  e  bellezza   >>  Daniele  Carbini  (  filosofo   mugnaio  vedere    mia  intervista   su  queste pagine )   dialoga  con  il  filosofo  Francesco Cattaneo  .

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Dopo  cena   la  proiezione  ( peccato   che per   problemi di diritti   non sia   stato tramesso tutto  il film, per  fortuna  c'è lo streaming  in rete ,   ma   solo la parte     a  cui ha   collaborato    l'autore  presente  in sala a presentare  i suoi  ultimi  lavori   in  particolare   l'uomo alla  finestra  ,    Lorenzo Mattiotti  )  Peur(s) du noir Aka Fears of the Dark 2007   seguita       dalla  presentazione   - dialogo     di Mattiotti  con    Jonny costantino  ,  peccato  troppo prolissa   per  veri esperti ed  appassionati  di  fumetti     , anche  se  interessantissima  per  chi  vuole   conoscere    ed ( il  mio caso approfondire  ulteriormente  )  il mondo  creativo  dei fumetti , in particolare  del ,  Graphic  Novel  è  mancato    un dibattito  con il pubblico  .

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Poi il secondo evento  del dopo cena   il reading    concerto    con l'ottimo pianista   Mario Ganau e  l'ottima  attrice Michela  Atzeni  che  hanno  interpretato dei  pezzi dell'opera  il grido  di  Antonio Moresco

L'immagine può contenere: 2 persone, persone sul palco







le  altre   qui    sul mio facebook  l  altre  con digitale 

3.7.17

Scoop letterario per gli alunni del liceo G, Dettori di tempio pausania gli studenti del Dettori si sono cimentati nella traduzione di un inedito del poeta W. Whitman.


Lo   so    che    vi sembrerà  che mi contraddico     con   quanto detto : <<  [ .... ]  In fondo   non c'è  bisogno  d'avere [ di  raschiare il fondo del  barile o  andare aa ricerca  di nuovi scritti  inediti   stesso discorso   che vale in tutte le forme  d'arte     aggiunta mia   ] un nuovo reperto  per  celebrare  l'infinita a  grandezza   del poeta  [ ....] >> nel mio post precedente sulla  storia  disney  dedicata  a  Giacomo Leopardi .Riportando  con toni trionfalistici   questa  storia   presa  dalla  nuova  sardegna   edizione Olbia-Tempio  del  2\7\2017


TEMPIO È il tipico esempio, riuscito e felicemente realizzato, di didattica laboratoriale. Un romanzo di fine '800 tradotto in italiano dall'inglese. Gli autori sono i ventitrè studenti della quinta Classico del Liceo Dettori. L'autore di cui hanno tradotto l'opera è uno dei più noti scrittori americani di tutti i tempi, Walt Whitman

http://libreriamo.it/libri/walt-whitman-le-poesie-piu-belle/
quello che un indimenticabile Robin Williams celebrò nel film di Peter Weir, "L'attimo fuggente", e che generazioni di scrittori italiani, a partire da Pavese, hanno profondamente amato.che generazioni di scrittori italiani, a partire da Pavese, hanno profondamente amato. Grazie alla loro insegnante di inglese, la professoressa Masina Depperu, gli studenti del Dettori 

si sono cimentati nella traduzione di un inedito di Whitman. In tutto ciò c'è un merito davvero straordinario, che va addirittura oltre le tante difficoltà tecniche che la traduzione di un'opera ricca di arcaismi, locuzioni e diversi errori di stampa inevitabilmente comporta. Con il loro lavoro, i 23 liceali e la prof hanno reso un servizio alla comunità dei critici e dei lettori, facendo scoprire anche nel nostro Paese un inedito Whitman, accostabile per certi versi all'inglese Dickens e anticipatore, per altri, dell'americanissimo Lee Masters dell'Antologia di Spoon River. Dal lavoro della prof Depperu (una mano all'insegnante di inglese è stata data dalla sua collega di Lettere, Alessandra Onorato, che ha revisionato il testo tradotto) e del suo giovanissimo team di traduttori verrà fuori sicuramente un prodotto editoriale. Modalità e tipologia dovranno essere valutati dalla Ds, Francesca Currò, che, da ex docente di Inglese, ha ben colto l'importanza del progetto. Ma di che cosa parla esattamente il romanzo che nel 1852 Whitman pubblicò a puntate su una rivista? Racconta una storia ambientata a Manhattan che ha per protagonisti un avvocato corrotto che vuole approfittare dell'eredità di una giovane donna che gli è stata affidata, e di Jack Engle, l'eroe positivo, colui che, innamorandosene, cercherà di difendere la giovane e bella ereditiera, orfana come lui. «Questa traduzione - precisa Masina Depperu - è nata da un rapporto di estrema fiducia tra i protagonisti della scuola italiana, insegnanti e studenti, che trascorrono il loro tempo migliore cercando di costruire un progetto di vita autonomo e creativo». Vale a dire il tipico, non tanto frequente però, lungimirante esempio di didattica laboratoriale.


Ma  qui  si tratta di letteratura    dispersa   non  di  un opera  che  magari  l'autore  ha  scelto   di non pubblicare  e  di scartare  .  Ma  soprattutto    un uso  critioco  e non passivo  delel conoscienze  , linguistiche  in questo caso  , apprese  a scuola  ,  ed  un insegnamento non nozionistico   da parte  del corpo  insegnante  

8.3.17

ottimo omaggio disney topo maltese n 3197-3198 a H. Pratt e alla sua ballata del mare salato



La    prima parte   dell'intervista  ( qui la  seconda )  ed  il promo   della  storia  UNA BALLATA DEL TOPO SALATO





INTERVISTA A GIORGIO CAVAZZANO – PARTE 1
Topo Maltese e 50 anni di Disney



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UNA BALLATA DEL TOPO SALATO
Topo Maltese e 50 anni di Disney


restituiscono  , a   questa  avventura emozionante, un omaggio spettacolare, una storia magistralmente scritta (da Bruno Enna) e disegnata (da Giorgio Cavazzano)  ,tutte le magiche atmosfere Hugoprattiane. Infatti Topo Maltese e' una di quelle fantastiche storie piene di umanità, poesia, sincerità umana. Bellissima la musica, mi ha commosso, riporta alle atmosfere immaginate da Prat
Una storia  bellissima , se un giudizio  anche  un po' anticipata  , io  avrei aspettato la  fine  , quello della stessa  direttrice  di topolino nell'editoriale  del numero scorso   : << Incredulità. Meraviglia. Commozione. Topolino e Corto Maltese, due eroi leggendari e immortali, si incontrano in questo numero del nostro piccolo, grande, unico giornale. Ce l’abbiamo fatta davvero.(...)  >> [continua  qui ] .
Infatti  , cosa  rara , con  sincerità la stessa  Patrizia Zanotti, direttrice di “Cong – Hugo Pratt art properties”  ha  riassunto  il  suo giudizio  in un’unica, bellissima dichiarazione: «50 anni per Corto e 50 anni dalla prima storia Disney di Cavazzano: Corto Maltese con Topolino oggi è più giovane che mai».


Arriva  Topo Maltese Un numero particolare  . Infatti  Certe coincidenze sono ----  secondo http://www.staynerd.com/topo-maltese-ballata-del-topo-salato/ --- talmente precise, puntali e diaboliche che fanno pensare che qualcuno le abbia orchestrate con l’obiettivo di prenderci in giro. Secondo Carl Gustav Jung, uno che dell’argomento se ne intendeva (tanto da fondare a riguardo il principio della “sincronicità“), le coincidenze sono “due o più eventi non legati da un rapporto causale, che hanno uno stesso o un analogo contenuto significativo“. Che si tratti di leggende, storie più o meno fantasiose o ricorrenze oltremodo inquietanti, le coincidenze fanno parte della nostra vita e, ogni volta che ne incontriamo una, non possiamo far altro che rimanerne incantati. Questo accade anche e soprattutto nel fumetto, sotto forma di rimandi, intuizioni artistiche, previsioni, stili di disegno, incroci, spesso dando la sensazione che si tratti di un piccolo grande mondo indissolubilmente collegato. Ed è proprio in questi giorni che Topolino ne festeggia una mica da ridere. Infatti, cinquant’anni fa, due personaggi diventati per vie diverse figure storiche del fumetto iniziavano al loro unica, inimitabile corsa: Corto Maltese e Giorgio Cavazzano. Non a caso, il settimanale orecchiuto edito da Panini Comics decide di celebrarli entrambi con Topo MalteseUna ballata del topo salato, parodia-rivisitazione della prima, straordinaria apparizione del marinaio di Hugo PrattUna ballata del mare salato.
(.....)  . 
un sorprendente equilibrio tra avventura e umorismo. Risultato che non stupisce, visto che Enna ha sviluppato negli anni una bravura unica nell’ideare rivisitazioni non solo rispettose dell’opera di partenza ma anche straordinariamente originali. Obiettivo raggiunto anche questa volta. In particolare, le “parti” assegnate ai vari attori si sono rivelate decisamente azzeccate. Topo Maltese è un vicinissimo parente della creatura di Pratt e ne interpreta alla perfezione il carattere all’apparenza cinico, disilluso, ma che in realtà nasconde una grande umanità e una sensibilità fuori dal comune, conditi da un’ironia tagliente e da un’arguzia inusuale. 

Ma anche gli altri sono perfettamente calati nel ruolo, come Gambadirasputin, Minnie Dora e Pippotarao, che riportano le caratteristiche dei personaggi originali aggiungendo la propria personalità. Sembra davvero che Enna sia il regista di uno spettacolo teatrale e Topolino e gli altri siano gli attori che interpretano un testo, mettendoci dentro se stessi. E Cavazzano? Si occupa di tutto il resto: scenografia, costumi, luci, signore e padrone del “dietro le quinte” della rappresentazione.

...

Si  riusciti ad  unire come  dice   questo articolo  de laStampa del  2\3\2017    i due tipi di fumetto   quello popolare  e  quello  d'autore  . Concordo   con  Gumi sul    forum del  http://www.papersera.net/  più  precisamente  qui

 Re: Topolino 3197  3\3\2017 18:51:35


[...] Ora, è vero che di Bruno Enna spesso si dice che ci si può fidare ad occhi chiusi, ed è vero la grande maggioranza delle volte, ma è anche vero che Una ballata del mare salato più che un fumetto è un capolavoro della letteratura e l'impresa pareva abbastanza ardua. Anche qui, come nella sua trilogia horror,Enna più che una parodia (come era invece Topolinix) effettua una trasposizione in salsa disneyana della sceneggiatura di Pratt ed è stato, per quel che penso, molto molto bravo a seguire a discostarsene solamente in pochi punti, per addolcire gli aspetti meno adatti al settimanale, ma mantenendo l'impronta e buona parte dell'atmosfera inarrivabile dell'originale. In questa prima puntata la vicenda scorre in maniera naturalissima, i personaggi sono assolutamente centrati e credibili, soprattutto i comprimari. Una osservazione a parte su Topolino che interpreta il ruolo di Corto Maltese, senza dare però l'impressione di essere un personaggio diverso da se stesso. Ciò a mio avviso sta a significare che è sia vero che Topolino è un personaggio universale che può interpretare (quasi) ogni ruolo, ma è anche vero che inevitabilmente nel confronto con l'originale non riesce ad avvicinarsi al carisma di Corto, forse in assoluto il più carismatico dei personaggi a fumetti. (E peccato per il "taglio" dell'orecchino visto nelle prime bozze, che è uno dei tratti distintivi del personaggio, anche se capisco che "su topolino non si può"). [...]
Risultati immagini per topo maltese

e  con sempre   sullo stesso forum

camminatadisney

Re: Topolino 3197
Rispondi #47 - Ieri alle 22:50:59 Segnala ai moderatori! Contrassegna & Cita Citazione

Capolavoro.
'Topo Maltese - Una ballata del topo salato' è una memorabile restituzione dell' opera originale di Pratt.
La prima avventura di Corto Maltese nel '67 fu dirompente, per forza evocativa, per l' aderenza alle vicende e ai luoghi del Pacifico all' indomani della Grande Guerra, per l' innovativo concetto di eroe, per il carisma di tanti personaggi i cui destini, appunto, suggerivano la "ballata"...
Con Pratt i canoni del fumetti fino ad allora conosciuti vennero scardinati, tanto da far dire a U. Eco che si trattava di letteratura per immagini. Oggi si parlerebbe di un esemplare graphic novel.
Enna e Cavazzano sono riusciti, a mio avviso, a farne una riscrittura, reinventando e celebrando al tempo stesso l' opera originale.
La fedeltà ad alcune situazioni, ad alcuni dialoghi, perfino ad una certa mimica dell' avventura di Pratt, è sorprendente.
Il tutto ovviamente in salsa Disney e 50 anni dopo...
Non mi aspetto cioè che Topo Maltese suggerisca di frequentare ragazze col gonnellino di foglie, anche prima che venga l' autunno... come dice Corto.
Chiaramente le caratterizzazioni dei personaggi risultano qui un po' più scialbe, il verosimile storico - geografico affievolito, il senso stesso di avventura primordiale un po' tradito. Ma era inevitabile.
La resa grafica è comunque eccellente, certe tavole metafisiche ricordano addirittura Moebius. Che su Métal Hurlant fu dirompente almeno quanto Pratt su Sgt. Kirk... Cavazzano da urlo, insomma.
La sorpresa è che Enna non è da meno. Atmosfere, plot, dialoghi; tutto sembra riuscito!
Il racconto corale nei Mari del Sud è reso abilmente anche in questa trasposizione Disney.
Mi sono dilungato nel commentare questa Ballata perché non amo le scorciatoie.
Altrimenti, mi sarei potuto limitare ad un: "Capolavoro!". 

talmente tanto bello e ben fatto che più che una parodia preferisco   usare il termine riadattamento 
Nessun testo alternativo automatico disponibile.per bambini  per infanzia    .
Se proprio   si deve parlare  di parodia  (  cosa secondo me  che  non  lo  è   )  è fatta  talmente  bene   che non lo si  nota   neppure ed  è  fatta  in maniera   cosi leggera  e  modo tale  da   non stravolgere  e  snaturale  il romanzo  (cosa  che  invece  è avvenuta  con  la  riduzione  disney  de  l'isola del tesoro  ) .
Una delle più belle storie che mi ricordi di aver letto su Topolino! Evocativa, emozionante, divertente.... Bravissimi! Infatti concordo con questo articolo di http://www.diregiovani.it/2 quando dice che « Bruno Enna e Giorgio Cavazzano hanno regalato agli appassionati di fumetto un diamante che brillerà per sempre nella storia del fumetto» dichiara Valentina De Poli direttore del magazine Topolino. «È il punto più alto mai raggiunto grazie alle straordinarie capacità degli autori di Topolino che si va ad aggiungere alla straordinaria produzione di parodie a fumetti, veri tesori che negli ultimi anni hanno dato lustro al settimanale con “Moby Dick” di Artibani e Mottura, “L’Isola del Tesoro” di Radice e Turconi, “La Vera Storia di Novecento” di Baricco, Faraci e Cavazzano, “Duckenstein” di Enna e Celoni e il “Don Pipotte” di Vitaliano e Sciarrone solo per citarne alcune. Ma sono certa che non è finita qui!» .
 I disegni di Cavazzano realizzati per “Topo Maltese” sono particolarmente ricchi e dettagliati, veri e propri gioielli che meritano di essere ammirati in grande formato: per questo  sono stati  proposti    ( fanculo alla  continuità territoriale  con la penisola   e non essere riuscito ad  andare ) a   Cartoomics in suggestivi ingrandimenti affiancati a riproduzioni delle matite originali e delle pagine più belle. Al fine di esaltare il collegamento con “Una ballata del mare salato” di Pratt, che proprio quest’anno compie 50 anni, nel percorso si potranno ammirare anche suggestivi confronti tra le vignette dei due maestri, Pratt e Cavazzano, per evidenziare il sofisticato lavoro di rimandi grafici e narrativi tra originale e parodia, con inquadrature, pose, atteggiamenti e dialoghi che gli autori del settimanale Topolino hanno voluto recuperare e riproporre in chiave disneyana. Infine, alcune gigantografie hanno proposto   le copertine e le illustrazioni tratte dal portfolio della storia proponendole in un formato davvero strabiliante ! La storia di  Topo Maltese    , di cui  ho appena  finito  di  leggere  la seconda  punta ,  trova  conferma della  bellezza  grafica  e narrativa   con  quanto dice   : <<  Corto   e Topo Maltese sono sulla stessa lunghezza .... d'onda  !  Entrambi  parlano  (  qui  , aggiunta  mia  ,  c'ero arrivato anch'io appassionato d fumetti e  di graphic  novel  ) la stessa lingua  quella del fumetto  .Nei loro occhi  c'è  curiosità ed avventura  . Entrambi sono innamorati   della libertà . Sono due  gocce   d'acqua   nell'oceano >>  Barbara  Garufi   topolino  n 3198  pag  51  .Una riduziomne   molto fedele  dell'originale  di Pratt , secondo  i puristi ( non li biasimo  )  unpo' edulcorato , vedi  la cancellazione   dell'orecchino o di alcune parole  "dure"    come sovversivo , ecc.,  forse  un po' inutile  visto   tutto quello che le nuv egenerazioni vedono  in rete  e  in tv . Ma  poco importa  vista   la belezza dei disegni  e   e della sceneggiatura    .
Non so che altro  aggiungere  , d'altronde  è meglio cosi rischierei  di appesantirvi troppo  la lettura  ,  lascio il mio commento   dell'opera  con    due  delle ultime  tavole , le più poetiche  insieme a quella  finale  (  che non  pubblico onde  ad  evitare  spoiler  )  dell'avvincente  storia


Scusandomi per  la  qualità  , ma  uso poco  la  fotocamera del cellulare   vi lascio . Alla  Prossima

emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...