LA “COMMEDIA” DI DANTE È PER TUTTI: L’OPERA EDUCA ALLA LIBERTÀ ED AL LIBERO ARBITRIO . MA ALLA SCUOLA DI TREVISO NON LO SANNO E LA VIETANO AI MUSSULMANI

Le  polemiche      recenti    sui  fatti      di  Treviso      sono il  risultato    quando mettiamo in mano a persone prive di equilibrio un potere di indirizzo didattico, siano imam delle madrasse o evolutissimi retori o in quest'ultimo caso professori schierati in senso unico nel quadro democratico, otteniamo risultati ugualmente a senso unico. Infatti si può essere integralisti anche alla rovescia favorendo il divisionismo culturale . Ed è ciò che è successo a  Treviso   dover   due studenti di religione musulmana di una scuola media sono stati esentati dal seguire le  lezioni sulla Divina Commedia .
Il motivo? L’opera è a sfondo religioso. E il ministro Piante⁷dosi ha mandato gli ispettori. ...  continua  su  : « Il caso della Divina Commedia censurata in una scuola di Treviso 2 studenti mussulmani sono stati esonerati dallo studio dell'opera ed è scoppiato il caso » 
Allora, proviamo a fare chiarezza e lo  facciamo con questo interessante   articolo  : 


Dante Alighieri era   un poeta cristiano, seguace della Scolastica di Tommaso d’acquino.

Però era anche un uomo libero, che oltre ad avere un’idea tutta sua di Impero ( forse detestava più i Guelfi neri dei Ghibellini, chissà, nella Commedia dissemina alcuni indizi su questo) parla lungo tutto il viaggio oltremondano di libero arbitrio, fino alle parole di congedo di Virgilio: “Non aspettar mio più dir né mio cenno; / libero, dritto e sano è tuo arbitrio”. Cosa evidentemente più di ambito laico che cristiano. E poi nello scrivere la Commedia il Dante in carne ed ossa costruisce retoricamente il Dante poeta che la sta scrivendo, cristiano di stretta osservanza, ma anche il Dante poeta pellegrino, colui che cammina i tre regni dei morti, e questo sembra essere molto più laico. Un esempio su tutti: il Dante scrivente scaraventa Paolo e Francesca all’inferno tra i lussuriosi, il Dante pellegrino nel sentire la loro storia addirittura sviene " io venni men così com’io morisse. / E caddi come corpo morto cade ". E in questo svenimento per l’emozione, è evidente, c’è il perdono. Dunque sì cristiano, però con dei però. Un altro indizio: quando nel Limbo lui e Virgilio sono in prossimità di un castello Dante scorge Socrate, Platone e poi Aristotele (vidi ’ l maestro di color che sanno) e più in là vede anche due filosofi più recenti: sono Avicenna e Averroè, musulmani, per dire che Dante non faceva differenza di razza né di religione quando c’era il valore, infatti li mette al fianco dei tre grandi di cui sopra.

Addirittura nel canto XXVIII, quello dei seminatori di discordie,[ scorge un individuo che avanza squartato dalla gola al deretano con le interiora in bella vista a penzoloni: rotto dal mento infin dove si trulla. Sapete chi è lo squartato? Maometto. Dante però ha di lui notizie sbagliate, non sa che è il fondatore di una religione bensì lo crede un cristiano deluso per non aver raggiunto il soglio pontifico. Infatti poi ascolta addirittura alcune sue raccomandazioni. Ergo la Commedia è per tutti. Basta avere un po’ di arbitrio.

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