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3.4.14
Dipinse un muro in strada, writer di San Sperate assolto a Milano Il giudice ha stabilito che i graffiti di “Manu Invisible” sono arte e non vandalismo
30.10.13
PARIGI I WRITERS SONO RISORSA MENTRE IN ITALIA VENGONO REPRESSI O CONSIDERATI SCARABOCCHI ADOLESCENZIALI IN PIENA TEMPESTA ORMONALE
Paris 13, il paradiso dei graffiti
Quest'estate in Italia c'è stata un'escalation di repressione nei confronti dei writers, che a Milano sono stati anche condannati per associazione a delinquere. Il sindaco del 13° arrondissement di Parigi invece ha scelto un'altra strategia: trasformare questo fenomeno in risorsa.
L'evento più eclatante è in corso proprio in questi giorni: un intero palazzo, che a novembre verrà demolito per far posto al nuovo progetto di edilizia popolare, è stato interamente consegnato a 108 writers e artisti di strada, che nell'ultimo mese hanno trasformato l'edificio malridotto in un enorme museo effimero della street art. Risultato? Code chilometriche e migliaia di persone disposte ad aspettare anche 6 ore, compresa la moglie del Primo Ministro Ayrault e la candidata alle comunali di Parigi del centro-sinistra Anne Hidalgo.
È una tappa fondamentale del percorso messo in piedi dal sindaco del tredicesimo arrondissement, Jérôme Coumet, che ha deciso di depositare l'ascia di guerra contro la comunità dei graffitari e aprire invece una collaborazione per provare a rilanciare un quartiere considerato dormitorio. Una scommessa che si sta dimostrando vincente.
L'esperimento è iniziato tre anni fa quando Coumet ha deciso di far dipingere i muri dell'arrondissement dai più importanti esponenti della street art a livello internazionale. L'iniziativa ha raggiunto dimensioni talmente significative che l'amministrazione ha cominciato a organizzare anche tour guidati tra i muri del quartiere, addirittura a bordo di una mongolfiera.
E così oggi si è deciso di organizzare il mese della street art, che terminerà con una grande asta di opere di artisti che provengono dal mondo dei graffiti e che nel frattempo stanno esponendo le loro opere direttamente dentro al palazzo del municipio.
Secondo Mehdi Ben Cheikh, che con la sua Galerie Itinerrance sta accompagnando l'amministrazione in questo percorso, è il modo per Parigi di partecipare alla grande competizione tra capitali di tutto il mondo per guadagnarsi il titolo di capitale internazionale della Street Art. Una competizione a cui partecipano ad esempio Oslo, Atlanta, Lisbona.
«E Roma e Milano?», gli chiediamo. «No, Roma e Milano sono assenti. Gli italiani sono sempre stati precursori in campo artistico, ed è bizzarro che manchi una riflessione sull'arte contemporanea, e l'arte contemporanea è l'arte di strada, di questo è bene che tutti prendano coscienza, perché tra 20, 30 anni sarà troppo tardi. Sarebbe veramente sciocco da parte della politica italiana insistere esclusivamente sulla strada della repressione».
emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello
Apro l'email e tovo queste "lettere " di alcuni haters \odiatori , tralasciando gli insulti e le solite litanie ...

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