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9.8.25

La rivoluzione silenziosa delle donne senza figli né marito Il nuovo racconto dell'autonomia femminile . voi che ne pensate ?

 sfogliando la  home mozzilla  firex  fox  ho  trovato     qiuest  articolo  di  https://www.nssgclub.com/it/lifestyle/

Fino a qualche decennio fa sarebbe stato impensabile e inaccettabile. Una donna sola, senza figli, magari oltre i 35 anni, veniva guardata con sospetto. C’era qualcosa che non andava. Doveva esserci, per forza, almeno in Italia. Oggi, invece, quel sospetto sta cedendo il passo a un nuovo racconto: quello dell’autonomia, della libertà, della possibilità reale di scegliere. E i numeri lo confermano. Secondo previsioni pubblicate da Morgan Stanley nel 2020, entro il 2030 il 45% delle donne americane tra i 25 e i 44 anni sarà single e senza figli. A distanza di anni, queste stime sembrano diventare realtà. Anche in Europa e in Italia si assiste a una trasformazione radicale, silenziosa ma potente. Negli ultimi vent’anni, la percentuale di persone single in Italia è passata dal 20% al 38%. E tra le donne under 45, il 13,5% si dichiara single per scelta. Una scelta che, nella maggior parte dei casi, non è dettata da un rifiuto dell’amore o della genitorialità, ma da un sistema che ha cambiato profondamente le sue regole. Si rimanda sempre più in là l’età del matrimonio, aumentano i divorzi, le aspettative si alzano e si fa strada un desiderio legittimo (e finalmente socialmente accettato) di priorità diverse: carriera, stabilità economica, benessere mentale. Molte donne dichiarano di essere più felici da single che in una relazione. Dati che sembrano suggerire che questa "solo life" sia, in realtà, un nuovo modo di abitare la propria libertà. Ma questa libertà è davvero per tutte?

Scegliere o rinunciare: le donne e la maternità nel contemporaneo

La domanda sorge spontanea: siamo di fronte a una reale possibilità di scelta o a una nuova forma di costrizione, più sottile e meno visibile? Se da una parte cresce la consapevolezza femminile e il desiderio di autodeterminazione, dall’altra non si può ignorare il peso dei vincoli materiali: la precarietà lavorativa, i salari stagnanti, la difficoltà di trovare una casa autonoma, le disparità ancora forti tra uomini e donne sul lavoro. L’ingresso nell’età adulta è sempre più in ritardo perché richiede tempo, risorse, una stabilità che per molti è ancora un miraggio. E anche nelle coppie, la cura familiare continua a gravare prevalentemente sulle spalle delle donne. In assenza di un welfare realmente efficace, di servizi pubblici capillari e di una cultura del lavoro che valorizzi la genitorialità senza punirla, molte donne finiscono per rinunciare alla maternità non per scelta, ma per mancanza di alternative. In Italia, ad esempio, per una persona single è quasi impossibile adottare e il carico mentale ed economico della genitorialità resta ancora altissimo, soprattutto se affrontato da sole. Non a caso, anche tra le coppie che decidono di avere figli, spesso si opta per uno solo e in età sempre più avanzata.

Una questione culturale, non solo demografica

Questo scenario non racconta solo un mutamento nei numeri, ma soprattutto nei valori. Cresce l’idea che la realizzazione personale possa passare anche da strade ancora ritenute "non convenzionali". Le donne non vogliono più sentirsi incompiute solo perché non sono madri o mogli. Il modello del "per sempre" vacilla, sostituito da relazioni più fluide, convivenze non ufficializzate, identità affettive in continua trasformazione. Ma questo non significa che l’amore o il desiderio di costruire relazioni stabili sia sparito. Al contrario, la nuova sfida sembra essere quella di trovare un modo per far convivere l’indipendenza con il desiderio di connessione. Costruire una vita adulta senza dover sacrificare la libertà o, all’opposto, rassegnarsi alla solitudine. Per molte donne, il bivio si presenta così: o carriera o famiglia, o libertà o relazioni. Ma forse, la vera rivoluzione sta proprio nel sottrarsi a questa logica binaria. Immaginare un futuro in cui l’autonomia non sia sinonimo di isolamento. In cui una donna possa scegliere entrambe le strade, senza sentirsi sbagliata o fuori tempo massimo.

Oltre il mito della super-donna

Quello che ancora manca, forse, è un racconto collettivo più onesto e meno performativo. Siamo passate dall’ideale della donna-madre angelo del focolare a quello della donna realizzata, ambiziosa, multitasking. Ma in entrambi i casi, la pressione è altissima. La donna perfetta di oggi è indipendente, in forma, soddisfatta, piena di hobby, viaggi, passioni, progetti. E se decide di non avere figli, deve anche saper spiegare perché, giustificarsi, dimostrare di "valere" lo stesso. Il rischio è quello di passare da una gabbia all’altra. E di perdere, ancora una volta, la possibilità più importante: quella di scegliere con leggerezza, con autenticità, senza dover essere costantemente all’altezza di un modello, qualunque esso sia.

Il futuro che (forse) ci aspetta

Che sia una nuova tappa della rivoluzione femminile o una risposta forzata a un contesto ancora troppo diseguale, è chiaro che il profilo delle donne del futuro sarà molto diverso da quello del passato. Più autonome, più consapevoli, più esigenti. Forse anche più sole e più stanche. La sfida, per le prossime generazioni, sarà costruire un modello sostenibile di felicità e relazione. Un modo nuovo di vivere l’amore, la genitorialità, il lavoro, senza dover rinunciare per forza a una parte di sé. Dove le scelte siano davvero libere, e non l’effetto collaterale di un sistema che ancora non funziona.

24.8.18

la lega in sardegna intervista a Mario Piga Coordinatore per La Lega Trinità D’Agultu,Badesi e Bassa Valle del Coghinas

Anche se sono all'opposto politico , non mi chiudo ( o almeno non completamente al dialogo e confronto con chi la pensa diversamente , ed il mio facebook n'è la prova ed chi mi segue anche li lo sa ) ho deciso di cercare di capire come la lega abbia attecchito e abbia ampia diffusione in Sardegna intevistando Mario Piga Coordinatore per La Lega Trinità D’Agultu,Badesi e Bassa Valle del Coghinas
Ma sopratuitto ho cercato un parere contrario a questo articolo  di Andrea  Viola  su il  https://www.ilfattoquotidiano.it/  del  23.1.2018

E’ tempo di ultime alleanze. In Sardegna tiene banco una prossima vergognosa alleanza fra la Lega Nord di Salvini e il Partito sardo d’Azione. Oramai è chiaro che gli ideali e le vere radici storiche di certi partiti vengono completamente calpestati ed umiliati per mere ragioni personali. In questo caso è un vero e proprio ossimoro politico: un vero sardo non potrebbe mai votare per la Lega Nord. I motivi sono molteplici.[---- conrinu qui ]


Eri già iscritto alla Lega nord prima d'essere tra I fondatori nel nord Sardegna ?

Alla Lega non ho aderito, pur nutrendo da sempre simpatia per essa, poiché prima il loro statuto era orientato, verso un’organizzazione a carattere regionale.
Se ti sei iscritto dopo, cosa ti ha spinto a farlo?
Avendo abitato a Milano per un ventennio, conoscevo e leggevo i libri sul federalismo di Gianfranco Miglio, ideologo ormai scomparso, che stimavo molto.
Secondo te sardismo e lega sono conciliabili o si tratta solo di un alleanza fittizia ?
Il popolo sardo in generale, a mio modesto parere, porta all'interno del suo DNA, una cultura federale mal coltivata fino ad oggi da tutti i politici regionali alternatesi fin qui. La Lega è nata su radici federaliste e può esserci utile per realizzarle finalmente.
Alcuni, non solo a sinistra ma anche a destra , pensano che la Lega Nord in Sardegna è un corpo estraneo al di fuori della nostra identità, tu cosa ne pensi ?
La Lega ha capito meglio di tutti le nostre specificità e se n'è vuole fare carico per rilanciarle e renderle efficaci. Le contestazioni delle coalizioni che hanno mal governato l'Isola fino ad adesso, segnalano unicamente la paura che ciò accada finalmente è per questo sono in fibrillazione.
Lega Nord: il partito di Matteo Salvini, che oggi sembra entusiasmare anche molti sardi, non è mai stato esente agli albori della sua fondazione, da attacchi spiccioli contro i meridionali e sardi.

Da sempre il nord ha contribuito a versare una grossa fetta dei suoi utili a beneficio di Regioni sprecone del sud, ormai non è una novità per nessuno. È giusto che vengano stabilite delle regole del pari diritti e doveri, di cui l'intera Nazione ha bisogno e delle quali col tempo ne beneficeranno tutti. Per questo Matteo Salvini, che ha intuito per primo le reali necessità delle restanti Regioni, ha messo in campo la sua credibilità e quella del partito, allargandolo.
Secondo te la Sardegna oltre che territorialmente e culturalmente fa parte del sud d'Italia oppure è un’entità assestante ?

Esiste una concezione a Milano e nel nord in generale, che il popolo sardo abbia, antropologicamente parlando, peculiarità caratteriali diverse al popolo meridionale. Riguardo alla poca parsimonia nell'amministrare la cosa pubblica, prima di contestare le critiche nordiste, per avere cognizione di ciò, basterebbe semplicemente fare una analisi comparativa del numero di addetti negli Enti Pubblici in base ad ogni abitante, per rendersi conto della differente gestione tra Regioni del sud e quelle del nord. Ciò deve servire come sprone, ad accettare una sana competizione, unico modo per crescere e migliorare la nostra economia da sempre dipendente degli aiuti di Stato.
Cosa pensi sulla dichiarazione di Salvini circa la sua idea per l’autonomia sarda rilasciata all'Ansa qualche tempo fa
Condivido appieno quanto pronunciato dal nostro Leader a tal proposito, poiché il futuro dell’Europa se non addirittura quello mondiale, poggerà il proprio avvenire sulle autonomie. Sono convintissimo, che solo tornando a valorizzare le proprie origini e le specifiche identità, i popoli potranno esprimere potenzialità enormi, fin qui soffocate dalla globalizzazione imperante, gestita dai grandi gruppi d’affari.




Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco puntata n LX IMPARATE A “LEGGERE” IL LINGUAGGIO DEL CORPO

 Il linguaggio del corpo da solo non basta a prevenire femminicidi o violenze, ma può essere un segnale precoce utile se integrato con educ...