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24.8.18

la lega in sardegna intervista a Mario Piga Coordinatore per La Lega Trinità D’Agultu,Badesi e Bassa Valle del Coghinas

Anche se sono all'opposto politico , non mi chiudo ( o almeno non completamente al dialogo e confronto con chi la pensa diversamente , ed il mio facebook n'è la prova ed chi mi segue anche li lo sa ) ho deciso di cercare di capire come la lega abbia attecchito e abbia ampia diffusione in Sardegna intevistando Mario Piga Coordinatore per La Lega Trinità D’Agultu,Badesi e Bassa Valle del Coghinas
Ma sopratuitto ho cercato un parere contrario a questo articolo  di Andrea  Viola  su il  https://www.ilfattoquotidiano.it/  del  23.1.2018

E’ tempo di ultime alleanze. In Sardegna tiene banco una prossima vergognosa alleanza fra la Lega Nord di Salvini e il Partito sardo d’Azione. Oramai è chiaro che gli ideali e le vere radici storiche di certi partiti vengono completamente calpestati ed umiliati per mere ragioni personali. In questo caso è un vero e proprio ossimoro politico: un vero sardo non potrebbe mai votare per la Lega Nord. I motivi sono molteplici.[---- conrinu qui ]


Eri già iscritto alla Lega nord prima d'essere tra I fondatori nel nord Sardegna ?

Alla Lega non ho aderito, pur nutrendo da sempre simpatia per essa, poiché prima il loro statuto era orientato, verso un’organizzazione a carattere regionale.
Se ti sei iscritto dopo, cosa ti ha spinto a farlo?
Avendo abitato a Milano per un ventennio, conoscevo e leggevo i libri sul federalismo di Gianfranco Miglio, ideologo ormai scomparso, che stimavo molto.
Secondo te sardismo e lega sono conciliabili o si tratta solo di un alleanza fittizia ?
Il popolo sardo in generale, a mio modesto parere, porta all'interno del suo DNA, una cultura federale mal coltivata fino ad oggi da tutti i politici regionali alternatesi fin qui. La Lega è nata su radici federaliste e può esserci utile per realizzarle finalmente.
Alcuni, non solo a sinistra ma anche a destra , pensano che la Lega Nord in Sardegna è un corpo estraneo al di fuori della nostra identità, tu cosa ne pensi ?
La Lega ha capito meglio di tutti le nostre specificità e se n'è vuole fare carico per rilanciarle e renderle efficaci. Le contestazioni delle coalizioni che hanno mal governato l'Isola fino ad adesso, segnalano unicamente la paura che ciò accada finalmente è per questo sono in fibrillazione.
Lega Nord: il partito di Matteo Salvini, che oggi sembra entusiasmare anche molti sardi, non è mai stato esente agli albori della sua fondazione, da attacchi spiccioli contro i meridionali e sardi.

Da sempre il nord ha contribuito a versare una grossa fetta dei suoi utili a beneficio di Regioni sprecone del sud, ormai non è una novità per nessuno. È giusto che vengano stabilite delle regole del pari diritti e doveri, di cui l'intera Nazione ha bisogno e delle quali col tempo ne beneficeranno tutti. Per questo Matteo Salvini, che ha intuito per primo le reali necessità delle restanti Regioni, ha messo in campo la sua credibilità e quella del partito, allargandolo.
Secondo te la Sardegna oltre che territorialmente e culturalmente fa parte del sud d'Italia oppure è un’entità assestante ?

Esiste una concezione a Milano e nel nord in generale, che il popolo sardo abbia, antropologicamente parlando, peculiarità caratteriali diverse al popolo meridionale. Riguardo alla poca parsimonia nell'amministrare la cosa pubblica, prima di contestare le critiche nordiste, per avere cognizione di ciò, basterebbe semplicemente fare una analisi comparativa del numero di addetti negli Enti Pubblici in base ad ogni abitante, per rendersi conto della differente gestione tra Regioni del sud e quelle del nord. Ciò deve servire come sprone, ad accettare una sana competizione, unico modo per crescere e migliorare la nostra economia da sempre dipendente degli aiuti di Stato.
Cosa pensi sulla dichiarazione di Salvini circa la sua idea per l’autonomia sarda rilasciata all'Ansa qualche tempo fa
Condivido appieno quanto pronunciato dal nostro Leader a tal proposito, poiché il futuro dell’Europa se non addirittura quello mondiale, poggerà il proprio avvenire sulle autonomie. Sono convintissimo, che solo tornando a valorizzare le proprie origini e le specifiche identità, i popoli potranno esprimere potenzialità enormi, fin qui soffocate dalla globalizzazione imperante, gestita dai grandi gruppi d’affari.




8.7.11

Un amricano , un Islandse , un sardo di francesco Sedda

da Centru d'Attivitai "Faber" ProgReS Progetu Repùblica ( ex Irs ) - Tempiu e Gaddura di Punentun articolo intressante di Franciscu Sedda
"Il commento" Sardegna Quotidiano 6 Luglio 2011

www.sardegnaquotidiano.it

Ci sono un americano, un islandese e un sardo... L'americano si chiama Barack Obama ed è “l'uomo più potente del mondo”. Ha vinto le elezioni parlando di speranza e cambiamento sospinto da un entusiasmo popolare senza precedenti. Tuttavia davanti al crollo delle banche private che avevano allegramente giocato con i soldi degli americani ben poco ha potuto fare, se non salvarle utilizzando i soldi di quei contribuenti che dalle banche erano stati fregati.
Il secondo è uno qualunque dei 309mila abitanti della Repubblica d'Islanda. Sulla piccola isola del nord Europa le persone si sono sollevate tutte insieme, pacificamente, per dire che non l'avrebbero lasciata vinta a banchieri e governanti che dopo averne combinate di cotte e di crude volevano far pagare la crisi alla gente. Armati di mestoli e di casseruole si sono radunati davanti al loro parlamento fino a quando i banchieri corrotti sono scappati o son stati arrestati, il governo è cambiato ed ha accolto sia il mutamento di cifre, tassi e tempi con cui rifondere il debito, sia la scelta di riscrivere la Costituzione elevando a costituenti solo gente comune.
Il sardo è chiunque di noi. Generalmente un buon risparmiatore che ha tuttavia difficoltà a ottenere soldi dalle banche per un mutuo o per avviare un'impresa; paga il denaro più caro di chiunque altro nello Stato italiano; si ritrova in una terra in cui tutte le grandi banche sarde, e con esse i nostri soldi, sono state svendute a gruppi esterni mentre lo sviluppo di un nostro sistema di credito cooperativo veniva stroncato. Il tutto con il benestare della “nostra” politica e la nostra complice distrazione.
Cosa ci insegna questa storia che inizia come una barzelletta ma che provoca al massimo un sorriso amaro?
Primo. Un uomo solo al comando, anche il più carismatico e potente del mondo, a volte può poco o nulla mentre una collettività che con civiltà, consapevolezza e determinazione si solleva insieme per affermare giustizia e diritti può arrivare a mutare la propria storia.
Secondo. Non è detto che per combattere i poteri forti della globalizzazione si debba per forza essere uno Stato con centinaia di milioni di abitanti ed eserciti sterminati. Una piccola Repubblica su una piccola isola, in cui democrazia, senso civico e conoscenza sono patrimonio comune può ottenere ciò che sfugge a una superpotenza. Paradossi del mondo glocale.
Terzo. Noi sardi abbiamo molto su cui riflettere. E ancor di più da imparare e fare.

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Infatti  aggiungo  in sardegna   si sta  diffondendo  la  cosidetta mafia  bianca ( appalti , aste  giudiziarie , usura ,ecc )  che  ricicla  i  soldi  . .  com testimonia il libro 





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