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2.10.21

In sardegna non c'è la mafia classica ma quella moderna dell'usura e del riciclaggio

   Dopo  due  articoli   sulla  mafia     anzi  le mafie   (  1  e II)    ho ricevuto questa  email  .  Lo  so  che   è  come  dare  le perle  ai  porci  perchè   ci  sono sempre  più elementi  che   la nostra  isola   è  a  rischio mafia ma  non ho resistito .   Ma  prima del  botta  e   riposta    che  sarà  il post  d'oggi   voglio chiarire  ancora    una  volta   la mia   posizione    ,  facendo  mio   e  condividendo  questo post  

Finite le commemorazioni sui nostri martiri per la giustizia giusta e in primis per il beato giudice Rosario Livatino , dobbiamo chiederci e chiedo agli amici e conoscenti cosa possiamo fare da cittadini comuni per portare avanti il credo , l’etica , la lotta alla mafia e chi distrugge il nostro amato ambiente cioè quello che ha creduto il nostro giudice martire per la giustizia ? Non basta la sola riconoscenza per quello che ha fatto , ma secondo me bisogna portare avanti le sue idee. Cosa ci impegnamo a fare sulle centinaia di beni confiscati lasciati abbandonati dai burocrati ?Cosa facciamo per l’ambiente che lui ha tanto amato e protetto ? Non facciamo di lui solo un santino e basta

Veniamo ora al post vero e proprio .

Ciao
E' da  un po'   che   volevo scriverti  ,  e  solo  ora  trovo il  coraggio  . Avevo letto  dei tuoi interventi   sulla mafia   in Sardegna  isola  felice  dal punti di  vista  mafioso.  In  base  a    cosa affermi  ciò  ,  perchè  problemi a problemi  ,  la nostra  Sardegna  ha  si dei problemi come  tutto il sud  ,  ma  non  ha  la  mafia  .  Perché queste  speculazioni  . La mafia  in Sardegna  lo  dice    anche  Pino Arlachi  in questo     saggio      (  se  non lo hai  letto scaricatelo qui ) Quindi  smettila  di  dire  stupidaggini  sui  pseudo siti antimafia   come amazzatecitutti  e  ora  sul  tuo  blog  


                    lettera  firmata 

IL  solito   pusillanime  che   scrive   lettere  anonime   senza  firmarsi  . Una  persona  poco  attenta  ai problemi  della   sua terra  . Una  persona  poco informata  sulla   nostra terra  .Essa  è anche poco informata    perchè  : 1)  non ho  , almeno  nel  nostro blog    , ancora parlato  della mafia \ delle  mafie in Sardegna  . 2)  ignora   o  fa  finta  d'ignorare  che "  The Times They Are A-Changin' "   e  che  la  criminalità  nostrana     si  è  ormai  trasformata   al 90 %   in criminalità mafiosa   3)  che  la  mafia   non  come   l'intende  il  buon saggio ,  ma  ormai  d'aggiornare  di Pino Arlacchi ,  qualcosa  di classico   come   quello  del film   il padrino   , o quei  bravi ragazzi    ma  qualcosa  di  nuovo . Ma  andiamo  con ordine  La criminalità organizzata in Sardegna ha subìto e continua a subire un profondo cambiamento. E cominciare a parlare di associazione a delinquere di stampo mafioso, seppur con tutte le cautele possibili, non è più un’eresia. Anzi. È l’estrema sintesi di un lungo lavoro di studio contenuto nel volume “Droghe e organizzazioni criminali in Sardegna. Letture sociologiche ed economiche”, curato dalla professoressa Antonietta Mazzette ed edito da Franco Angeli. Il volume è stato presentato ieri pomeriggio nel cortile dell’istituto Farina-San Giuseppe, inserito nel contesto delle manifestazioni di “Sassari Estate 2021”. Infatti , Il tribunale di Cagliari ha    sempre  secondo  --- la  nuova  Sardegna  del  26\6\2021 ---   messo a disposizione dell’osservatorio sociale sulla criminalità in Sardegna (Oscrim) migliaia di sentenze che sono passate nel setaccio del team di ricerca. Ma chi si aspetta un volume infarcito di numeri e statistiche come tanti altri realizzati in passato rimarrà piacevolmente sorpreso. 

Lo hanno spiegato bene ieri Meloni, parlando senza mezzi termini di una svolta, e Gianni Caria. «È una ricerca che ha particolare originalità – ha detto il procuratore – ed è la prima volta in Italia che si fa una ricerca non soltanto quantitativa ma qualitativa, con la lettura del racconto delle sentenze».
Secondo le ricerche svolte dal team di studiosi, la maggior parte degli autori del traffico di sostanze stupefacenti è di nazionalità italiana (86%) mentre il restante 14 per cento sono stranieri, soprattutto di nazionalità nigeriana. «Il loro ruolo (tanto degli uomini quanto delle donne) non è solo quello del trasporto materiale della droga – si legge nel volume – per lo più occultata all’interno del proprio corpo, i cosiddetti corrieri ovulatori, ma è anche quello dell’organizzazione, rivestendo talvolta anche ruoli dirigenziali». Dopo i nigeriani sono particolarmente attivi gli egiziani, intercettatati più volte dalla Guardia di finanza, a bordo di imbarcazioni cariche di ingenti quantitativi di hashish. In generale i risultati dell’analisi effettuata dagli studiosi portano a ritenere che «la criminalità in Sardegna abbia subito e stia ancora subendo un profondo cambiamento e che, seppure con estrema cautela, si possa iniziare a parlare di criminalità organizzata intesa come associazione a delinquere di stampo mafioso che, a sua volta, subisce un cambiamento profondo [...  segue  nota  1 ]».
Ma   a lanciare  l'all'allarme  non  sono     quelli che  potresti  definire   , caro anonimo  , quattro  gatti  o   utopisti  ma  dei Magistrati  . Infatti    La differenza tra un paese dove c’è la mafia e uno dove non c’è è semplicemente un’inchiesta giudiziaria ben fatta. Significa che mafia e camorra sono dappertutto, basta cercarle e trovarle. Vale anche per la Sardegna. Così dice Catello Maresca, sostituto procuratore a Napoli in servizio alla Direzione distrettuale antimafia. È il magistrato che ha arrestato Michele Zagaria, l’ultimo boss dei casalesi. Infatti  Maresca l’altro ieri è intervenuto al convegno organizzato a Olbia dall’Ordine dei commercialisti di Tempio, con il sostegno della Camera di commercio di Sassari, su un tema centrale per la lotta alla mafia: i beni sequestrati come beni comuni. Dalle sue parole un segnale d’allarme: «Nessuno può dirsi o sentirsi “lontano” dalla mafia o dalla camorra, perché sono ovunque. Certo non si manifestano più con lupara e gambali, piuttosto con investimenti immobiliari e turistici, con il controllo degli appalti oppure con operazioni finanziarie nelle borse d’Europa. In Sardegna lo Stato non è presente solo d’estate in vacanza a Porto Cervo, ma anche sulle tracce della criminalità organizzata. Ad esempio, seguendo il filo che ha portato alla cattura di un boss come Zagaria ci siamo imbattuti in investimenti in Corsica e in Sardegna. Nessuno quindi può chiamarsi fuori .... segue  NOTA  2 ».
Quindi  come vedi  la  sardegna da  Nord  a Sud  è terreno  d'infiltrazioni    mafiose  ,  secondo  La Direzione investigativa antimafia: sulla droga alleanza tra criminalità sarda, camorra e 'ndrangheta. Infatti    anche  Claudio Lo Curto, avvocato generale della Repubblica nella sezione distaccata della Corte d'Appello di Sassari.   che ha  scritto la  sentenza     del Maxi processo con  i Giudici Falconme  e  Borsellino , il più profondo conoscitore dell'asse Sardegna - Sicilia, ne ha messo a fuoco carattere e metodi, ha ben chiari i punti di forza e soprattutto le debolezze. Poco prima che la malattia lo porti via, nel 2017, non riesce a trattenersi dinanzi allo scellerato invio in Sardegna di gran parte dei protagonisti del maxi processo e di tutti i vertici della criminalità organizzata in Italia, dalla mafia alla camorra, dall'Ndrangheta alla Sacra Corona Unita. Quando il primo elenco finisce nelle sue mani non si trattiene e sbotta: « Con i 41 bis arriveranno i parenti, anche cinque o sei, e poi altre persone, che saranno sempre diverse. Arriveranno dieci o quindici giorni prima e se ne andranno anche dieci giorni dopo. Il tempo necessario per monitorare il terreno e allacciare amicizie, contatti. Si faranno conoscere, ricicleranno denaro, concederanno prestiti a tassi da usura, e magari, in seguito all'impossibilità di pagamento del creditore, rileveranno l'azienda .....  Nota  3 ». 
Potrei continuare     ma  finirei per  annoiarti e   a d  annoiare  chi mi  legge  e   quindi    rimando   agli altri  link sotto  .  Spero  d'esserti  stata  utile   d'averti  aperto  gli occhi  . 
Ti  consiglio inoltre   questo libro 



Sta   te  decidere   quale  pillola  scegliere  



 è  stato  un piacere   poter   rispondere   alla tua lettera   . però la prossima  volta   un po'  meno arrogante      se  ma    mi  riponderai   e    mi  scriverai  ancora  , mi farebbe  piacere    sapere  almeno  il tuo nome  .    Se  poi  decidi  ,  capisco benissimo   ,    che  il  tuo nome  non compaia     basta  chiedere  esplicitamente  nella  tua   email  di  non  metterlo 





Sitografia 


12.5.12

la normalità è il vero eroismo . nuova concezione d'eroe


Ricollegandomi  a  quanto dicevo  nel mio post precedente sul tipo di eroi ,    sia i fatti   che  sotto vado a narrare ( ed a riprendere  perchè ne  avevo già parlato in qualche post    , sul blog  ) e la canzone che trovate  alla fine sembrano che mi diano ragione  e in culo a  tutto il resto  






Reportage di    www.linkiesta.it/ 12 maggio 2012 - 09:24 
Storia eroica di un impiegato costretto a diventare imprenditore


Sembrava finita. Dopo la chiusura dello stabilimento della Metal Welding Wire, che lavorava il ferro, Stangalini e i suoi colleghi erano stati licenziati. Sembrava che ci fosse solo la cassa integrazione, e poi il nulla. Ma Stangalini non molla e, convinto che il settore fosse comunque in espansione, decide di vendere la casa per trovare il capitale iniziale e fondare una nuova impresa. Ce la fa e riassume i suoi vecchi colleghi. Una storia che finisce bene nell’Italia in cui chi riesce a fare impresa diventa un eroe.






ARZERGRANDE (Padova) – Cristian Stangalini, imprenditore quarantaquattrenne lombardo, è seduto dietro la scrivania dell’ufficio della sua O.m.p. Fili. L’azienda, quasi due anni di attività, produce fili per saldatura e ha sede nella zona industriale tra Piove di Sacco e Arzergrande, nel padovano. «La cabina elettrica dell’Enel è quella». Si gira un attimo, scosta la tenda che copre la vetrata dell’ufficio e indica una torretta dall’altra parte della strada, a pochi metri di distanza dal cancelletto d’ingresso. «Non hanno dovuto fare 150 chilometri di oleodotto per andare in una turbina. Il cavo passa proprio sopra di noi».
È il novembre 2010 quando Stangalini e moglie fanno apposita richiesta all’Enel. L’allacciamento, tuttavia, arriva solo nel giugno del 2011. Per sei mesi l’imprenditore paga l’affitto del capannone e (a vuoto) il noleggio di cabina elettrica e trasformatore. L’intoppo burocratico sull’elettricità, dice Stangalini, «è l’unica cosa che ci ha fatto veramente traballare». Di farsi rifondere le spese anticipate, però, neanche a parlarne. «Il consulente che mi seguiva dal lato energetico ha detto: “lascia perdere, te l’han data. Ringrazia il cielo che te l’han data”».
Qualche mese prima, nel luglio 2010, la Metal Welding Wire – un grosso gruppo della lavorazione del ferro con sede principale a Bergamo – decide di

8.7.11

Un amricano , un Islandse , un sardo di francesco Sedda

da Centru d'Attivitai "Faber" ProgReS Progetu Repùblica ( ex Irs ) - Tempiu e Gaddura di Punentun articolo intressante di Franciscu Sedda
"Il commento" Sardegna Quotidiano 6 Luglio 2011

www.sardegnaquotidiano.it

Ci sono un americano, un islandese e un sardo... L'americano si chiama Barack Obama ed è “l'uomo più potente del mondo”. Ha vinto le elezioni parlando di speranza e cambiamento sospinto da un entusiasmo popolare senza precedenti. Tuttavia davanti al crollo delle banche private che avevano allegramente giocato con i soldi degli americani ben poco ha potuto fare, se non salvarle utilizzando i soldi di quei contribuenti che dalle banche erano stati fregati.
Il secondo è uno qualunque dei 309mila abitanti della Repubblica d'Islanda. Sulla piccola isola del nord Europa le persone si sono sollevate tutte insieme, pacificamente, per dire che non l'avrebbero lasciata vinta a banchieri e governanti che dopo averne combinate di cotte e di crude volevano far pagare la crisi alla gente. Armati di mestoli e di casseruole si sono radunati davanti al loro parlamento fino a quando i banchieri corrotti sono scappati o son stati arrestati, il governo è cambiato ed ha accolto sia il mutamento di cifre, tassi e tempi con cui rifondere il debito, sia la scelta di riscrivere la Costituzione elevando a costituenti solo gente comune.
Il sardo è chiunque di noi. Generalmente un buon risparmiatore che ha tuttavia difficoltà a ottenere soldi dalle banche per un mutuo o per avviare un'impresa; paga il denaro più caro di chiunque altro nello Stato italiano; si ritrova in una terra in cui tutte le grandi banche sarde, e con esse i nostri soldi, sono state svendute a gruppi esterni mentre lo sviluppo di un nostro sistema di credito cooperativo veniva stroncato. Il tutto con il benestare della “nostra” politica e la nostra complice distrazione.
Cosa ci insegna questa storia che inizia come una barzelletta ma che provoca al massimo un sorriso amaro?
Primo. Un uomo solo al comando, anche il più carismatico e potente del mondo, a volte può poco o nulla mentre una collettività che con civiltà, consapevolezza e determinazione si solleva insieme per affermare giustizia e diritti può arrivare a mutare la propria storia.
Secondo. Non è detto che per combattere i poteri forti della globalizzazione si debba per forza essere uno Stato con centinaia di milioni di abitanti ed eserciti sterminati. Una piccola Repubblica su una piccola isola, in cui democrazia, senso civico e conoscenza sono patrimonio comune può ottenere ciò che sfugge a una superpotenza. Paradossi del mondo glocale.
Terzo. Noi sardi abbiamo molto su cui riflettere. E ancor di più da imparare e fare.

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Infatti  aggiungo  in sardegna   si sta  diffondendo  la  cosidetta mafia  bianca ( appalti , aste  giudiziarie , usura ,ecc )  che  ricicla  i  soldi  . .  com testimonia il libro 





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Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa Agitu Ideo Gudeta, la regina delle capre felici.

Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa la regina delle capre felici.È stata ferocemente uccisa Agitu, la regina delle capre felici, con un colpo...