C'era una volta in Italia. Gli anni sessanta
Per chi ha vissuto in prima persona quel decennio, la narrazione che Deaglio fa degli anni sessanta costituisce un tuffo nella memoria individuale e collettiva di un Paese che – diversamente da un’Italia odierna più agiata e socialmente più povera – costituiva una comunità che in gran parte aveva cura reciproca e senso di solidarietà. L’Autore non manca di sottolineare le ombre e le nefandezze del neofascismo e dei servizi segreti, dati oggettivi che quindi è difficile contestare. Chi già c’era avrà l'occasione di fare un ripasso degli avvenimenti più significativi, oltre a ritrovare la propria gioventù. Chi invece ancora non c’era scoprirà un formidabile libro di storia e sicuramente si porrà più d’una domanda.
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Gianrico Carofiglio Elogio dell’ignoranza e dell’errore
Fin da bambini generalmente ci raccontano che se sbagli prendi un brutto voto; se sbagli non vieni promosso e non fai carriera, in certi casi addirittura perdi il lavoro; se sbagli perdi la stima degli altri e anche la tua. Sbagliare è violare le regole, sbagliare è fallire. Per l’ignoranza, se possibile, i contorni sono ancora piú netti: l’ignoranza relega alla marginalità. E quando si passa dalla definizione della condizione (ignoranza) all’espressione che indica il soggetto in quella condizione (ignorante), il lessico acquista il connotato dell’offesa. In realtà, l’errore è
una parte inevitabile dei processi di apprendimento e di crescita, e ammetterlo è un passaggio fondamentale per lo sviluppo di menti aperte e personalità equilibrate. Cosí come osservare con simpatia la nostra sconfinata, enciclopedica ignoranza è spesso la premessa per non smettere di stupirsi e di gioire per le meraviglie della scienza, dell’arte, della natura. InfattiBiasimare gli errori e stigmatizzare l'ignoranza sono considerate pratiche virtuose. Necessarie. G.Carofiglio prendendo spunto da aneddoti, dalla scienza, dallo sport, da pensatori come Machiavelli, Montaigne e Sandel, ma anche da Mike Tyson, Bruce Lee e Roger Federer, Gianrico Carofiglio ci racconta la gioia dell'ignoranza consapevole e le fenomenali opportunità che nascono dal riconoscere i nostri errori. Imparando, quando è possibile, a trarne profitto.
Una riflessione inattesa su due parole che non godono di buona fama. Un'allegra celebrazione della nostra umanità.
Infatti non sempre l'errore e l'ignoranza sono negativi ma costruttivi di un opera d'arte
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sto sentendo e sto leggendo ottime recensioni sia del film , che del libro d'esso tratto , La vita da grandi film italiano del 2025 diretto da Greta Scarano al suo debutto alla regia, ispirato al libro autobiografico Mia sorella mi rompe le balle. Una storia di autismo normale dei fratelli Damiano e Margherita Tercon.
Credo andrò a vederlo se lo portano al cinema cittadino o lo vedrò o piratamente in streaming o sulle web tv netflix o prime