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10.11.19

Gli animalisti nuovi neonazisti ? Quegli animalisti che insultano Liliana Segre dicendo che "non hgli animalisti nuovi neonazisti ? Quegli animalisti che insultano Liliana Segre dicendo che “non ha imparato nulla da Auschwitz "

Leggo nell'articolo citato sotto  (  ed  non solo  )  sempre più costernato ed avvilito di come coloro che dovrebbero amare gli animali ignorino  o  fanno  finta di non saperlo che anche noi     siamo  animali   risultino cosi crudeli verso chi ha subito quel che ha subito lei

 da https://www.nextquotidiano.it/ 


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La decisione di assegnare la scorta alla senatrice a vita Liliana Segre ha scatenato numerose reazioni indignate. Ci sono quelli che si lamentano perché in questo modo ci saranno meno poliziotti per gli italiani, quelli che credono sia tutto un complotto della sinistra per far credere che in Italia esista il razzismo e quelli che non capiscono la differenza tra le minacce a Salvini e quelle ad una superstite della Shoah. Un caso ancora più estremo di questo desiderio spasmodico di rivelare al mondo che la senatrice Segre non è la “santerellina” che tutti credono è rappresentata da alcuni animalisti che hanno deciso che la senatrice non merita assolutamente la scorta.

Gli animalisti per cui Liliana Segre è come i nazisti

La ragione? In una foto indossa una pelliccia e in un altra è in compagnia di Marco Tamietto, ricercatore dell’Università di Torino che vive anche lui sotto scorta da quando gli animalisti hanno deciso di “fargliela pagare” per l’esperimento con i macachi. Naturalmente non stiamo parlando di tutti gli animalisti italiani ma solo di quelli che ieri hanno deciso di riversare tutto il loro odio sotto al post di una attivista del movimento vegano-animalista che ha puntato il dito contro la «reduce da Auschwitz che indossa una pelliccia e ha frequentazioni che chi è per la libertà e la vita considera poco raccomandabili». La chiosa (una citazione da Isaac Singer) paragona i ricercatori e chi uccide gli animali ai nazisti. Un modo per dire che la Segre è come i suoi aguzzini perché indossa una pelliccia.
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E in molti hanno colto quell'analogia iniziando a insultare la senatrice. «Si vede che sta merda, dalla sua sofferenza non ha capito nulla. Nessuna pena. Per quanto riguarda l’altro mostro, beh, posso solo sperare che muoia presto e con una lunghissima agonia» scrive Barbara. Sta merda è la senatrice Segre, il mostro è Marco Tamietto. L’arroganza di pensare che una persona che a 13 anni è stata deportata in un campo di sterminio e non abbia capito niente ovviamente non ha prezzo.
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«Stride il fatto che una vittima dei nazisti del secolo scorso si faccia fotografare con i nazisti attuali» scrive invece Mauri, che esplicita ancora di più il senso del post originale. Nessuno si pone il dubbio che magari per una persona di 89 anni la pelliccia abbia un significato diverso, e non si può certo dire che la Segre sia  una collezionista di pellicce visto che c’è una foto con una pelliccia. Riguardo alla foto con Tamietto invece non c’è assolutamente nulla di male, non tanto perché entrambi hanno ricevuto minacce quanto perché l’esperimento del progetto Light Up non ha nulla a che vedere con il Nazismo, vero o presunto che sia.
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[...]

Infatti per ( senza generalizzare troppo perchè non tutti gli animalisti sono cosi ... idioti ed irrispettosi   ci sono anche    animalisti   che  non ci stanno  ) certi animalisti oltranzisti, quelli che lottano contro lo specismo non c’è differenza. E Tutte le vite – dicono contraddicendosi – sono uguali e degne di uguale rispetto.Niente niente di male e tesi condivisibile visto che L'approccio antispecista afferma che:
le capacità di sentire (di provare sensazioni come piacere e dolore), di interagire con l'esterno, di manifestare una volontà, di intrattenere rapporti sociali, non siano prerogative della specie umana;
l'attribuzione di tali capacità agli animali di specie non umana comporti un cambiamento essenziale del loro status etico, da equiparare a quello normalmente riconosciuto agli animali di specie umana;
da ciò debba conseguire una trasformazione profonda dei rapporti tra individui umani ed individui non umani;
L'idea che sia possibile riconoscere agli animali non umani diritti validi all'interno delle comunità umane inizia a diffondersi verso la fine del XVIII secolo, in un clima di promozione di diritti per un numero sempre maggiore di individui in precedenza soggetti a discriminazione, quali le donne e gli schiavi. Il filosofo Jeremy Bentham, in questo contesto, fu il primo a proporre di seguire un'impostazione etica fondata su un criterio capace di includere tutti gli animali all'interno di una medesima comunità morale. Per quanto Bentham si opponesse fortemente al causare sofferenza agli animali non umani, egli non mise tuttavia mai in discussione il nostro diritto di sfruttarli e ucciderli per fini umani, purché ciò avvenga senza infliggere loro inutili sofferenze.
Nonostante i forti limiti del suo utilitarismo il pensiero dell'autore ha fornito una forte base concettuale all'animalismo filosofico perché ha individuato, nella capacità di provare piacere e dolore, non soltanto il movente originario dell'agire morale, ma anche qualcosa di cui sono intuitivamente (e non solo) dotati tutti gli animali. [...  continua  qui su https://it.wikipedia.org/wiki/Antispecismo ]
Però  nel momento in cui ci sarebbe bisogno di difendere una donna (  in questo caso  , ma  il discorso non cambia   se un altro  persona  )  oggetto di insulti e minacce raccapriccianti ne approfittano per farsi notare e mettersi in posa da duri e puri  mettendosi  sullo stesso piano  della  peggior  feccia  . IL  Che dimostra una totale mancanza di rispetto per la Segre (  ed  non solo stesso discorso  vale  per Marco Tamietto, , si può ed è legittimo     contestare   il  suo lavoro  ed il  suo modo di  pensare  , ma arrivare  a :  gli insulti   , calunnie  ,     minacce    di morte  proprio  no  )   e non aiuta nemmeno la loro causa. Che differenza c’è tra i leghisti che non votano la Commissione Segre perché non parla di cristianofobia e questi bravi amici degli animali che magari non l’avrebbero votata perché non affronta il tema dello specismo? Nessuna  da  quel  che   si può  vedere   ed  leggere .
 Infatti sempre  secondo  l'articolo   sopracitato


«Il fatto poi che sia in compagnia di Tamietto è a dir poco raccapricciante, come si fosse fatta fotografare con un nazista del campo di concentramento!» scrive Elvira, anche lei sconvolta dal fatto che una persona come la Segre non capisca che quello che è stato fatto a lei viene fatto anche agli animali. Questa non è la banalità del male di cui parlava Hannah Harendt, è la banalizzazione del male. Perché quando si scrive che gli animali da allevamento sono come le vittime delle deportazioni nazifasciste significa che si è completamente perso il senso della misura e non si sa più distinguere tra un essere umano e un animale. E la riduzione dell’individuo ad un oggetto, ad  una bestia da soma è esattamente l’obiettivo che avevano in mente i nazisti.
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Eppure nel 2019 sembrano esserci molte persone che – vivendo al sicuro nelle loro tiepide case – pretendono addirittura di dire alla Segre che evidentemente non ha fatto tesoro dell’esperienza vissuta. Stanno dicendo ad una donna che per decenni non è riuscita ad affrontare pubblicamente l’orrore che aveva vissuto ma che ha trovato la forza di farlo per testimoniare cosa sono stati il Nazismo e il Fascismo che non ha capito cosa le è successo.
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Gli animalisti a quanto pare non riescono ad andare più in là della semplice analogia tra “esseri umani chiusi in gabbia” e “animali chiusi in gabbia”. E in questo modo non fanno altro che rendere ridicole le loro battaglie e le loro rivendicazioni. Non c’è bisogno di insultare una vittima della Shoah per dire che gli allevamenti intensivi (  o  la  vivisezione  crea  sofferenza   ed  molto spesso sia inutile   N.b aggiunta  mia   )      non rispettano il benessere animale.
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È un inutile benaltrismo, come quello di chi dice che ci sono migliaia di donne che non hanno la scorta quando denunciano violenze e persecuzioni e che sicuramente alla Segre non succederà nulla perché a minacciarla sono stati dei vigliacchi. In che modo un’uscita del genere aiuta a combattere l’odio o anche solo a difendere le donne vittime di violenza? Non ci si rende conto che sono due fenomeni completamente diversi e solo apparentemente sovrapponibili in virtù del genere sessuale delle vittime (sia le Segre che le vittime di violenza domestica sono donne)? Questa generalizzazione indebita finisce per far sembrare tutto uguale e tutto poco degno di essere tutelato e difeso.
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Il fatto che la Segre abbia indossato una pelliccia viene utilizzato per dire che la violenza del Nazismo e del Fascismo di cui la senatrice è stata testimone sulla sua pelle è la stessa subita ogni giorno dagli animali. E coloro che la pensano come quella che scrive che ci sono bambini che vengono abusati ed uccisi ogni giorno per dire che «questa signora si sta approfittando della sua vicenda» quando c’è tanta gente che soffre dimostrano che pur avendo colto il problema etico dello specismo non ne hanno colto altri, che dovrebbero essere le premesse fondamentali dell’antispecismo: la comprensione, la compassione e la difesa della democrazia. Perché siamo tutti uguali, no?
Quindi   cari  amici\che   antispecisti  ed  animalisti   democratici   vi  prego interventite   e prendete posizione  da    questi  cialtroni ed  haters      che  poi  danneggiano la  vostra  causa  altrimenti   siete  solo  complici  .  E poi non lamentatevi se  l'opinione  pubblica     fa  di tutta l'erba  un fascio   e  v'insulta  equiparandovi  tutti\e ad  neonazisti

12.5.19

intervista alla Naturalista Etologa - Istruttore cinofilo - Cantafiabe cinzia Barillaro


musica   in sottofondo
Eugenio In Via Di Gioia - Altrove



di cosa  stiamo parlando


Da Vicenza, una bella storia a lieto fine: una mucca, Selene, era fuggita un allevamento, dove era destinata a diventare bistecche. La stalla le stava stretta e così ha deciso di scappare libera per la campagna. La fuga è durata VENTI GIORNI, tra campi, fiumi e strade. Imprendibile. Più volte avvistata, la mucca ha però fatto perdere ogni volta le tracce di sé un attimo prima dell'arrivo dei veterinari dell'Ulss.
Quando è stata trovata, in tre settimane di folli corse, apparizioni e sparizioni, aveva perso 50 chili.Questo era successo a Ottobre, dopo di che Cinzia Barillaro, un'etologa della zona[ che mi prometto d'intervistare prossimamente ] ha fatto di tutto e di più per salvarla dal macello e, pochi giorni fa, Selene è stata trasferita in un rifugio verde in Umbria. ....    incipit  del mio precedente post



volendo   approfondire  la  vicenda   da me  riportata  in sintesi   nel  mio post  precedente   e  con maggiori  dettagli   negli articoli    a pagamento   di repubblica  e  di  la   nuova  venezia , ho deciso    dopo  una  breve    chiacchierata  tramite  la   video  chiamata   di  messanger  e  la  lettura      del  suo  account fb da  cui sono tratte    le  immagini  di questo post  intervista    ho deciso  "  d'intervistare  "  la dottoressa  Cinzia  Barillaro 

Nessuna descrizione della foto disponibile.



1) come sei passata dai  cani  alle  mucche  ?
non sono mai passata dai cani alle mucche. Ogni animale è da sempre nel mio cuore, sia i cani, che le mucche, i gatti e i conigli, i maiali e le cavallette, i ragni persino.

2) vegana ? 

sì, sono vegana. Sono diventata vegetariana quando avevo quindici anni grazie a un librone di medicina naturale che trovai in erboristeria. Diceva che la carne faceva male alla salute, che, con la frollatura prima e con la cottura poi, sviluppava sostanze molto tossiche per la salute. Sicché presi la palla al balzo e con grande entusiasmo festeggiai la libertà di non mangiare animali. Scoprii allora che si poteva vivere bene, anzi meglio, osservandoli, amandoli, conoscendoli senza fare loro alcun male. Molto presto scoprii, in tempi in cui non c’era internet, visitando gli allevamenti in cerca di una fattoria didattica, che anche la produzione di latticini e uova ha ombre scure. Un mio caro amico mi disse: “Non posso mangiare una mozzarella, io ho sempre i loro occhi nei miei” e io ho gli occhi di una vitellina legata per le corna accanto alla mamma che mi fissava da una feritoia della stanza buia. Allora l’abbandonai lì, ero inerme; ma quello che faccio, è dedicato a lei.



per  approfondire i temi trattati

https://it.wikipedia.org/wiki/Rudolf_Steiner
https://www.rudolfsteiner.it/
https://it.wikipedia.org/wiki/Etologia



3)  potresti  spiegare    con  parole semplici    cosa  è l'etologia  
“etologia” è una parola composta da due termini presi dal greco antico: Ethos = usi e costumi e Logos = discorso o pensiero (dal verbo “Lego” = scegliere, raccontare). L’etologia è lo studio degli usi e costumi degli animali (esiste anche la branca dell’etologia umana). L’etologia di nuova generazione è chiamata Etologia cognitiva o Cognizione animale.

Risultati immagini per cinzia barillaro
4)   l'etologia ha  attienza  con i  movimenti  antispeciesti o  sono  cose  diverse  ?
Sono cose diverse. L’etologia è una scienza e procede valutando le esperienze, è un processo di conoscenza operato attraverso metodologia scientifica. I movimenti antispecisti sono correnti di pensiero, diversificate al loro interno, che pensano e approfondiscono il rapporto fra l’agire umano e le ricadute di questo agire sulle altre specie animali. Il punto di contatto è questo: l’antispecismo nasce in verità in epoche antiche, in correnti filosofiche o sapienziali (per esempio i Pitagorici, Induisti, Buddhisti) che riconoscevano agli altri animali dignità e valore come esseri senzienti e pensanti. Ma oggi l’antispecismo si avvale anche e soprattutto delle recenti scoperte etologiche, che riconoscono universalmente l’esistenza dei processi cognitivi, di ragionamento e di pensiero, anche agli altri animali (quelli chiamati di solito: animali tout court) e dei sistemi emozionali base. In quali animali? Tutti! Dai delfini alle seppie, dai maiali alle galline, dalle formiche ai ragni, elefanti, cavalli, cani, gatti…e anche bovini appunto. 

5  ) cercando online  l'articolo   di repubblica  online sono capitato nel     tuo curriculum  vitae   ed  ho letto  che  sei una steineriana   come fai   a  conciliare  il metodo scientifico   visto  che sei laureata  in   scienze  naturali  con tale metodo  che  alcuni\e  considerano delle  pseudoscienze  ?
Questa è davvero una bella domanda! Io non credo di essere steineriana tout court, io ho un bagaglio di studio relativo all’antroposofia (la disciplina di ricerca e pensiero fondata da Roudolf Steiner) e alla pedagogia antroposofica che mi hanno sempre molto interessata e ispirata. Nondimeno mi ritengo un essere pensante e libero, come l’indomita amata Principessa Enola, la bovina ospite a La nostra Arca. Il processo scientifico non conduce mai a degli assoluti, non è dogmatico, ma è esperienziale. Il processo filosofico o sapienziale si basa sulle intuizioni e su quanto nasce nel cuore. Credo possano essere importanti entrambi ed entrambi vanno percorsi con equilibrio e accortezza, perché hanno luoghi critici e scuri.

6) è la  prima volta  che fai  una cosa  del genere  o l'hai  fatto altre  volte  ?  
Da quando ero bambina. Giocavo “agli animali” correndo brada e nitrendo come cavallina selvatica con gli altri bambini. In seconda elementare ho fondato il gruppetto salva natura. Arrivavo a scuola con coperte, cucce e viveri per i cani randagi o abbandonati. Presto molti miei compagni facevano uguale. Mia mamma mi comprava persino i collarini colorati con la medaglietta per proteggere i cani dagli accalappiacani.


7)   faresti se  ne  hai la  possibilità la stesa  cosa  che  hai  fatto con le mucche    con altri animali  ?
Ma certo! È quello che, nel mio piccolo, ho sempre tentato di fare. Con la Principessa Enola, io e i miei amici, abbiamo portato via anche una cavalla sciancata a fine carriera. Abbiamo adottato cinque maiali. Ho adottato, personalmente oppure accasato, oche, galline, anatre, conigli. Mi sono presa cura di uccellini caduti dai nidi, ramarri, scoiattolini orfani e topi feriti o impiastricciati nella colla. Invece di una casa, ho acquistato un piccolo campo sfruttato a mais intensivo, per rinaturalizzarlo con essenze vegetali tipiche del luogo e creato due stagni come ricovero per gli anfibi e gli insetti e piante acquatiche in via di estinzione. Ma non sono mai stata da sola, in questo ho sempre trovato moltissime persone sullo stesso sentiero con le quali collaborare.



10.5.19

altro che bistecche l'etologa Cinzia Barillaro regala la libertà alle mucche

Da Vicenza, una bella storia a lieto fine: una mucca, Selene, era fuggita un allevamento, dove era destinata a diventare bistecche. La stalla le stava stretta e così ha deciso di scappare libera per la campagna. La fuga è durata VENTI GIORNI, tra campi, fiumi e strade. Imprendibile. Più volte avvistata, la mucca ha però fatto perdere ogni volta le tracce di sé un attimo prima dell'arrivo dei veterinari dell'Ulss.
Quando è stata trovata, in tre settimane di folli corse, apparizioni e sparizioni, aveva perso 50 chili.Questo era successo a Ottobre, dopo di che Cinzia Barillaro, un'etologa della zona[ che mi prometto d'intervistare prossimamente ] ha fatto di tutto e di più per salvarla dal macello e, pochi giorni fa, Selene è stata trasferita in un rifugio verde in Umbria. Cinzia è stata aiutata non solo dall'ENPA di Vicenza, ma, a sorpresa, anche dai due proprietari dell'allevamento.La mucca Selene, diventata famosa per la sua fuga da un allevamento di Dueville, non finirà al macello. È stata salvata da Cinzia Barillaro, etologa di Dolo, toccata nel cuore dalla sua storia, che l'ha comprata con una colletta e l'ha destinata in un pascolo di sua proprietà in Umbria.


PS
Le  foto prese    da  https://www.facebook.com/antonio.carollo.5/posts/10205918371194267
La seconda foto si riferisce alla mucca Principessa Enola, ospite nel pascolo della libertà, salvata anch'essa in precedenza dalla stessa Cinzia.

28.12.17

provocazione o fanatismo vegano ?

premetto  prima  di   raccontare   questa storia  che non ho niente  contro  i vegani sia  che lo facciano  per  moda  sia per scelta  di vita  ( io ho esperienza   con amici  che  rientrano nel  secondo caso  ) mi da fastidio  il loro , ovviamente senza  generalizzare   perchè  :   esistono anche se  sono mosche bianche   vegani non fondamentalisti   .,  tale  situazione  è presente non solo nei vegani  ma  in ogni cosa  che noi  facciuano o crediamo  ,  fondamentalismo fanatico  .

Essa  è presa dalla pagina di faceboook di Enrico rizzi animalista  e  presidente  di https://www.noitaonlus.com/

Queste due tristissime donne lavorano al supermercato Carrefour di Tivoli, a Roma.Hanno pensato bene di sfottere due esseri massacrati, dimenticando che il loro stipendio proviene proprio dal “sacrificio” di quei due poveri animali. Ho scritto all’Azienda Carrefour Italia al fine di prendere gli opportuni provvedimenti.Hanno già risposto, rassicurandomi a tal proposito.


 Fra  i comenti , oltre  a quelli citati     sotto  , alla discussione  del post  che trovate  qui   ( almeno  fin quando l'autore  non rimuoverà  )   mi  è  piaciuto  quello di 

Laura Scalia Non sono vegana ma qui c'entra poco l'esserlo o meno... Si tratta di avere rispetto, anche per ciò che alcuni di noi considerano cibo.
che  ha  portato  la  diuscussione  sull'argomento    e  cercato anche se  senza  riuscirvi alla contreapposizione  vegani  e  carnivori    con il relativo scambio  d'accuse   e  d'insulti  

Infatti  capisco e condivido   lo sdegno  ma concordo conil  commento di   Valentina Locci  quando  dice  : <<  Mamma quanta cattiveria... non si risponde all’ignoranza con la maleducazione ....>>  ed insulti personali aggiungo io  . Io non sono vegano e  sono al 90   % vegetariano   e  mangio pochissima carne   se  non allevata naturalmente  e non industrialmente   e  trovo le foto assolutamente fuori luogo. Indice oltre che di cattivo gusto di una insensibilità non sostenibile ma non per  questo arrivo a minacciare  ed  ad insultare  sul personale  le sciocche  commesse  .  Inoltre Sperare però che vada in fallimento il supermercato  è altrettanto brutto come  la stupida provocazione fatta  da loro  , lì ci lavorano tante altre persone che nulla c’entrano con questo e non si meritano di perdere il lavoro.a  causa  di due imbecilli .  Concludso facendo mio la parte  finale del commento   di   Michele Derudas  : <<  [...] il commento di esprimere un idea è molto diverso da esprimere una o più offese ,imparate a dialogare con persone che hanno idee diverse da voi ....per il resto posso solo augurarvi un ottimo 2018 ....visto che nn vi conosco.....>>

emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...