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9.7.22

reagire a agli haters con indifferenza o con gentilezza l'esempio di Tony Vadalà che alle polemiche per i fuochi artificiali risponde spiegando che quello è stato il suo modo per mandare un pensiero a Gabry, che a 15 anni ha perso la vita in scooter






Solo chi è invidioso e  di poca  comprensione  può   arrivare  ad  offendere   una cosa bella e profonda come quella fatta da Tony Vadalà  (  foto   sopra  )  . 


"Sono tre anni che mio figlio Gabry non c’è più, e sono tre anni che faccio i fuochi d’artificio nel giorno della sua scomparsa.
Ho letto dei commenti osceni, addirittura hanno scritto che ho soldi da buttare via. Chiedo scusa per il disagio.
Lo faccio perché a lui piacevano molto. La prima volta sono venute le pattuglie della polizia per capire cose stesse accadendo.
Quando hanno saputo il motivo, gli hanno fatto un picchetto d’onore. È stata una scena da brividi.
Purtroppo ci sono persone a cui i fuochi danno fastidio, c’è chi ha protestato, mi hanno riempito di insulti, chiesto di ricordare mio figlio in altri modi.
Chiedo scusa a tutti per la noia, ma io continuerò sempre a riempire il cielo di luci. Perché Gabry vive.
Agli insulti rispondo con dei cuori. Quando ti succedono queste cose, o diventi cattivo o cerchi di aiutare gli altri.
In qualche modo devo sopravvivere".
Lui è Tony Vadalà, di Firenze.
Nel 2019 fa ha perso il figlio di 15 anni Gabriele in un incidente in scooter.
Ogni anno, il 7 luglio, per pochi minuti, fa esplodere dei fuochi d’artificio in sua memoria.
Alla rabbia per le proteste contrappone parole d’amore.
Ha fondato un’associazione che si occupa dei ragazzi in difficoltà. Il dolore è diventato un’opportunità per aiutare gli altri. Ecco i fuochi    d'artificio che fa , da tre anni a questa , parte , ogni 7 luglio 


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Stefania Zuccari e altri 256
Commenti: 63
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 sono stati meravigliosi .   se  non li vede li trovate qui in questo suo post oppure  qui


Io li ho apprezzati moltissimo e come il commento di Elisabetta Venturi  al video  mi   sono chiesto il perché di tanta meraviglia  innaspettata  . Ora lo so e il vostro gesto è stato molto bello. Continuate a testa alta contro tutti quelli che invece sanno solo criticare.Un abbraccio ❤️

Ecco  come racconta   la  vicenda    https://firenze.repubblica.it/cronaca/  del 8.7.2022

“I fuochi d’artificio stasera li ho fatti io alla passerella… Gabry amava i fuochi, oggi sono 3 anni che è volato in paradiso, ho letto dei commenti osceni… Addirittura hanno scritto che ho soldi da buttare via… Chiedo scusa per il disagio!!! Gabry vive”.
Questo messaggio l’ha scritto su Facebook Tony Vadalà, dentro la pagina del gruppo “Sei dell’Isolotto se…” dopo che si erano scatenate polemiche per i fuochi d’artificio esplosi alle dieci di sera del 7 luglio, durati un paio di minuti. Fuochi che ad alcune persone non sono piaciuti e allora hanno scelto di riversare, come spesso accade, il loro livore e la loro contrarietà sul social network. E che il motivo fosse la voglia di un papà di ricordare il proprio figlio nel giorno della sua scomparsa poco importa. A loro risponde anche la mamma di Gabriele, Veronica, con una compostezza disarmante: “Che Dio vi benedica sempre e che colmi i vosti cuori pieni di amore e non di cattiverie”.
Molti altri però poi sono stati i commenti favorevoli all’iniziativa, persone che hanno voluto dare il proprio appoggio in un momento, che poi non è mai un momento ma un pensiero fisso giorno dopo giorno, particolarmente duro. “Sono tre anni che Gabry non c’è più e sono tre anni che faccio i fuochi d’artificio nel giorno della sua scomparsa – racconta Tony Vadalà – lo faccio perché a lui piacevano molto. Il primo anno, nel 2020, sono venute le pattuglie della polizia per capire cose stesse accadendo, quando hanno saputo il motivo gli hanno fatto un picchhetto d’onore. E’ stata una scena da brividi. Purtroppo ci sono persone a cui possono dare noia, lo so, e mi scuso, ma io conitnuerò a farli sempre”.
Gabriele aveva 15 anni il 7 luglio del 2019 quando in sella a uno scooterone di 300 cc di cilindrata, risultato poi rubato, ma a lui prestato da altre persone, in via Torcicoda ne ha perso il controllo ed è caduto. Doveva fare il giro del palazzo, non è più tornato a casa. Dove ad aspettarlo c’erano il papà, la madre, il fratello maggiore e la sorella minore. “Per me il 7 luglio è un giorno maledetto, ma voglio trasformarlo in qualcosa da ricordare. C’è anche chi mi ha fatto i complimenti perché erano belli. Però ci sono persone a cui i fuochi danno fastidio, purtroppo c’è anche gente cattiva. Sul gruppo Facebook c’è chi ha protestato, ma molti invece hanno capito e mi supportano”.
Ma non ci sono solo i fuochi a ricordare Gabriele, perché il padre ha fondato l’associazione “Gabry vive” attraverso la quale si occupa di ragazzi in difficoltà, cercando di aiutarli come può. Per l’estate per esempio ha in gestione una friggitoria alle Mulina dove a girare vanno a lavorare i ragazzi dell’associazione. Tra le intenzioni c’è anche quella di prendersi cura dei giardini di via Torcicoda, in collaborazione con il quartiere, frequentati dal figlio con gli amici. Eppure su Facebook c’è anche chi gli ha chiesto di ricordare il figlio in altri modi. Sentendosi così in dovere di poter entrare dentro una vicenda così tragica e personale. “Io a volte a questi commenti rispondo con dei cuori. Che altro devo fare? Quando ti succedono queste cose, o diventi cattivo o cerchi di aiutare gli altri. In qualche modo devo sopravvivere”.

24.1.16

la rai e i media si dimentica di celebrare \ ricordare il 27 gennaio

siamo vicino al 27  gennaio  , strano che la Rai   dimentica    ( di solito ci faceva  due  palle  cosi )   di ricordarlo  .  Certo da  un lato  è meglio  perchè tali eventi vanno  ricordati sempre  e non ipocritamente  e  non solo quel determinato giorno  Infatti per  non dimenticare ne parlo adesso e  se  capita  (  vedete archivio  del blog  )  anche  al di  fuori del giorno canonico  .
Anzi   che fare  il  solito pistolotto e la solita  spiega    vi accontenterò delle storie    è  questa  è  una   di  oggi  .  Infatti   <<  Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre. Per questo, meditare su quanto è avvenuto è un dovere di tutti. >>  Primo levi .  Ma  sopratutttutto perchè cerco di fare  mio    giorno per  giorno    quanto dice  : << La pagine della Memoria non vuole essere solo la memoria del più grande genocidio dell'umanità ,ma anche la memoria dei tanti eccidi ,sopraffazioni in nome di ideologie,religioni e atteggiamenti dell'uomo volto non alla pacifica convivenza e al dialogo , ma all'odio pervicace tra gli uomini in nome del bene dell'umanità invece è solo odio per essa. Ricordare vuol dire non solo commemorare ,ma anche capire i perchè di quelle stragi e come esse possono verificarsi ancora . ricordare significa capire e vivere. >>  l'intonazione a alla  , aggiornata  continuamente  , pagina facebook Il Giorno della Memoria :27 gennaio 1945 -Mai Più!!!!!!!!!


Perché a volte  per  salvarsi  dall'inferno ,si  perchè  l'inferno  è  anche qui in terra  e  dentro  ciascuno di noi , basta  anche  un po ' di culo fortuna  o  miracoli    come la  prima storia     che  vado a raccontare  


per  approfondire
http://www.blogtaormina.it/2014/01/27/lorigine-dellodio-contro-gli-ebrei-quando-nasce-e-perche/176777
http://www.prefettura.it/catania/contenuti/9096.htm


da  http://www.lavoceditaranto.com/
News AUTHOR: ELEONORA BOCCUNI - 21 GENNAIO 2016
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Speciale Shoah // La storia di Klara: “Sopravvissuta ad Auschwitz perché era finito il gas”



La donna ha raccontato la sua amara esperienza trascorsa in tre lager, oltre all’ironia delle SS nel giorno della sua “salvezza”
Klara Marcus, il nome della donna che, originaria della Romania, ha voluto raccontare la sua esperienza all’interno del campo di concentramento di Auschwitz.
Una testimonianza diretta e, al contempo, agghiacciante che permette di ripercorrere gli anni più bui della storia dell’umanità; anni in cui la “diversità” era simbolo di imperfezione e impurezza; anni che hanno scritto parte della storia mondiale, i quali narrano le inaccettabili, condannabili e deplorevoli azioni compiute illogicamente dagli uomini che sottostavano alle direttive di un uomo spregevole, abietto e ignobile.
Klara Marcus


Quella che vi raccontiamo è la storia incredibile di una donna che, nonostante le angherie e i soprusi subiti fisicamente e moralmente, ha avuto la forza di andare avanti (senza la sua famiglia), creandosene una nuova, riuscendo a sopravvivere a tre campi di concentramento: Dachau, Ravensbruck e Auschwitz.
Ecco la sua preziosa testimonianza, raccontata al tedesco Bild, in merito alle vicende e alle barbarie che segnarono il periodo della Seconda Guerra Mondiale: “Oggi è il tuo giorno fortunato”, questo è ciò che, inizialmente, rammenta Klara Marcus; ciò che le SS le dissero quando la fecero uscire viva (assieme ad altre donne) da una camera a gas di uno dei più grandi campi di concentramento costruiti, quello di Auschwitz.
“Quando ci hanno fatto entrare e hanno aperto il gas, si sono accorti che era finito. Una delle guardie ha scherzato dicendo che era il nostro giorno fortunato perché ne avevano già uccisi talmente tanti che non era rimasto gas per noi. Quel giorno Dio mi stava guardando”.
La donna, costretta a entrare nella camera a gas, pesava solo 32 Kg e, fortunatamente, da quel momento riuscì a trovare la forza di fuggire da quell’inferno e tornare nella sua patria, dove, seppur senza più una famiglia, trovò il coraggio e la determinazione di ricostruirsi una nuova vita assieme a colui che, poi, sarebbe diventato il suo compagno di vita, suo marito.
“Quel giorno ho capito che non avevo veramente nulla da perdere”, commossa racconta a un rappresentante del governo romeno, Anton Rohian, il quale si recò presso la sua abitazione per farle visita per congratularsi con lei. “In questa storica occasione”, proferisce Rohian, “Ho portato una bottiglia di champagne, un mazzo di fiori e un attestato di onorificenza per ringraziare la signora Marcus per essere tornata a Marumares dopo tutto quello che ha attraversato nella sua vita”.
Le lacrime di una storia vissuta, il volto e gli occhi di chi ha vissuto la disperazione sulla propria pelle; il coraggio di una donna che ha continuato a lottare per amore e per amare, perché, nonostante l’odio, il bene supremo vince su tutto!

Eleonora Boccuni




la  seconda  una  reazione creativa  a  le schifezze  dei nazifascisti  o qualche ragazzino imbecille
 




Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa Agitu Ideo Gudeta, la regina delle capre felici.

Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa la regina delle capre felici.È stata ferocemente uccisa Agitu, la regina delle capre felici, con un colpo...