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Io me la ricordo bene, l'estate del 1973 -- di Daniela Tuscano

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  Fu, forse, l'ultima estate pienamente estate. Le estati dei bambini, interminabili, sprofondate, azzurre, che duravano mesi e non bastavano mai. Le estati delle nonne, delle letture e delle scoperte. Anch'io ero scoperta, il mio petto minuscolo e fiorito, ma acerbo e senza sesso. Per gli adulti. Talvolta anche per me. Ma non sempre. Nell'estate del '73 ero "fidanzata" con Giorgio, da  #Vercelli . Durò due lunghi anni, sapeva di ghiaccioli multicolori, di spiagge libere, di short e di labbra. Sì, le labbra avevano un sapore. D'acqua tiepida e molle, rotonda e innocente. Lo vissi, quel momento di pace totale, di libertà spontanea, per cui anche i vecchi sorridevano, e per quel momento ancora vivo, viviamo tutti. E scrivevo, sempre e ovunque. Poi l'autunno, l' #austerity . Anche quella la ricordo bene. E gli  #anni70  dovrei raffigurarli così, strade nere, abiti ridicoli e strizzati con qualche retrogusto di povertà. Ma sono realtà parziali, da adul

fregatevene se strappare lungo i bordi è in romanesco o romanesco italianizzato e vedetelo è un ottima serie ve lo dice unsardo che non capisce il dialetti il romano

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  Incuriosito , dopo  il mezzo flop      del film  la  profezia dell'armadillo    ,   ho  voluto  dare    una seconda   possibilità  a  una  trasposizione         cinematografica    delle  opere  di Zero calcare  .  La serie   di Netflix    strappare  lungo i bordi    a  differenza  del film prima  citato   mi è  piaciuto   tantissimo  . Essa è  una      serie   molto poetica ,   auto  critica  e auto ironica ,  toccante  e  delicato  nell'affrontare    un tema caldo    come il suicidio   . Una bella l’educazione sentimentale  quella  espressa  in  questa  serie  di di Zerocalcare. Commuove e diverte, educa nel senso migliore: senza eroismi e moralismi pedanti. Leggo che ha grande successo e ne sono contento, perché Strappare lungo i bordi è insieme a Peanuts e aThe Catcher in the Rye (Il giovane Holden di J.D. Salinger, ndr) un racconto terapeutico che fa bene a tutti. Nel suo viaggio individuativo (non c’è bisogno del drago junghiano, basta un treno per Biella), Zero dialog