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Visualizzazione dei post con l'etichetta la vita

viaggio o avventura ?

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leggi prima la  trioogia     ( ed  i post  ad  essa  colllegati  )   sulla  malincinia  puà  essere preziosa    - A  volte il  nostro cammino  ci  è posto davanti  a poteri  più grandi  dei nostri  . Allora  è  nostro compito  lasciare  che i piedi  vadano  dove  il cuore   non desidera  andare  ..... - Quindi  vuoi   dire che  dobbiamo  ....  - qualunque  periglio  ci  attende durante  la  via    - Sembra   che    quello che scrivi non è un viaggio   una  specie d'avventura    - Infatti  da  soli  è  un viaggio  (   o almeno un certo tipo  di viaggio  ) e  basta  ...   - ...  le avventure  vanno condivise   - precisamente  . -   Adesso   andiamo  avanti   che mala tempora  currunt   . Già  partiamo, partiamo che il tempo è tutto da bere\ e non guardiamo in faccia nessuno che nessuno ci guarderà\Beviamo tutto, sentiamo il gusto del fondo del bicchiere\ e partiamo ..... - ..... che il tempo potrebbe impazzire\e questa pioggia da un momento all'altro potrebbe smettere di venir

imparare dale piccole cose e dai classici

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Impariamo dalle pietre di Roma Nascondono la nostra storia e rappresentano anche la relazione indissolubile tra l’elemento naturale e la cultura umana                                           di   Emanuele Coccia La via Appia a Roma  C'è qualcosa di strano e di magico nella traiettoria delle pietre a Roma. Come in nessun altro luogo al mondo, in questa città la memoria delle pietre sembra eguagliare quella delle montagne o delle valli: i palazzi, i templi i monumenti vivono così a lungo da avere la stessa età di un fossile e l'arte improvvisamente diventa geologia. È come se bastasse allungare la prospettiva temporale per accorgersi che quello che chiamiamo cultura è solo una degli infiniti modi attraverso cui la natura produce forme. È come se a Roma fosse impossibile pensare che l'uomo sia qualcosa di diverso dalle forze che muovono le grandi placche tettoniche e che ridisegnano il volto del pianeta: è solo una loro versione locale e accelerata. C'è qualcosa di libe

fregatevene se strappare lungo i bordi è in romanesco o romanesco italianizzato e vedetelo è un ottima serie ve lo dice unsardo che non capisce il dialetti il romano

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  Incuriosito , dopo  il mezzo flop      del film  la  profezia dell'armadillo    ,   ho  voluto  dare    una seconda   possibilità  a  una  trasposizione         cinematografica    delle  opere  di Zero calcare  .  La serie   di Netflix    strappare  lungo i bordi    a  differenza  del film prima  citato   mi è  piaciuto   tantissimo  . Essa è  una      serie   molto poetica ,   auto  critica  e auto ironica ,  toccante  e  delicato  nell'affrontare    un tema caldo    come il suicidio   . Una bella l’educazione sentimentale  quella  espressa  in  questa  serie  di di Zerocalcare. Commuove e diverte, educa nel senso migliore: senza eroismi e moralismi pedanti. Leggo che ha grande successo e ne sono contento, perché Strappare lungo i bordi è insieme a Peanuts e aThe Catcher in the Rye (Il giovane Holden di J.D. Salinger, ndr) un racconto terapeutico che fa bene a tutti. Nel suo viaggio individuativo (non c’è bisogno del drago junghiano, basta un treno per Biella), Zero dialog

storie di bullissimo , di stalker

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 in sotto  fondo  niente paura  -Luciano Ligabue una delle tante  storie  di bullismo    da   http://gazzettadimantova.gelocal.it/mantova/cronaca/2018/04/16/news MANTOVA. «Paolo, Paolo... apri la porta, ti prego, apri...». Ha bussato e implorato per venti, trenta interminabili secondi. Poi, capito che il ragazzino non avrebbe risposto, perché non poteva o non voleva, l’insegnante è corsa a dare l’allarme. Paolo ( naturalmente non è il suo vero nome, ndr ), studente dodicenne, è stato trovato a terra, nei bagni della scuola media, in stato di semincoscienza. La scena appariva come quella di un tentativo di suicidio per ingestione di farmaci. A farlo pensare sarebbe stato un biglietto lasciato dal ragazzo – circostanza questa che ufficialmente nessuno ha voluto confermare – una sorta di motivazione di un gesto, il suicidio, in realtà mai tentato.A smentire che ci sia stata un’ingestione di farmaci sono state le visite mediche a cui Paolo è stato sottoposto dal personale dell

la storia di Veronica Puggiioni dalla depressione al canto

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da l'unione sarda  CRONACA » CAGLIARI 20\3\2017   12:21 - ultimo aggiornamento alle 12:53 "Io, miracolata da padre Puggioni": la storia di Veronica, dalla depressione al canto Veronica Pisano Diventare una cantante era il suo sogno più grande: "Fin da piccola - racconta Veronica Pisano, cagliaritana - ogni occasione in cui stavo con la mia famiglia era contornata da momenti di canto, fino a quando tutti i miei sogni si sono infranti".A "salvarla" da una depressione profonda è stato un "miracolo", come lo definisce, da parte di padre Giovanni Puggioni."I miei genitori si sono separati, e questo ha determinato il tracollo economico e affettivo della famiglia. Sono passata da una situazione agiata a una di povertà e sono caduta in uno stato di solitudine e sconforto".Tra i suoi ricordi di fine anni Novanta, l'immagine di sua madre "distrutta dal dolore e dalla disperazione nell'impossibilità di provv

L’incredibile parabola di Luca Mechini: padre esponente del Pci, madre intellettuale nel 1989 la famiglia inizia un declino che le fa perdere tutto. Ma non la dignità

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da  http://iltirreno.gelocal.it/grosseto/cronaca / del 12 febbraio 2017 L’incredibile parabola di  Luca Mechini: padre esponente del Pci, madre intellettuale nel 1989 la famiglia inizia un declino che le fa perdere tutto. Ma non la dignità  di Francesca Ferri Luca Mechini, 58 anni GROSSETO. Budapest, 4 novembre 1966. Una Peugeot sfreccia per le strade. Sul sedile posteriore un bambino italiano di 8 anni sta andando alla scuola francese accompagnato dal suo autista. «Luca, ci sono brutte notizie dalla tua Firenze. C’è stata un’alluvione», gli dice l’uomo. Grosseto, 4 novembre 2016. Su una panchina del binario 1 della stazione un uomo cerca di prendere sonno, la schiena trafitta dalla seduta di metallo, la testa appoggiata a un fagotto con le sue cose. I treni gli passano accanto e si allontanano, e così i passeggeri, giornale sotto il braccio che titola: «Alluvione, il giorno del ricordo». I ricordi, per Luca Mechini, 58 anni, hanno un prima e un dopo

notti d'ospedale di © Matteo Tassinari

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No Di        notte il dolore       è gonfio di Matteo Tassinari Alle due di notte fisso ancora il soffitto e ascolto i lamenti dei malati. Il mio amico di stanza dorme di un sonno stanco e gravoso da sopportare. Sono i principi attivi (cinque) che gli circolano nel sangue attraverso diverse sacche di flebo, da mattino a sera, che non l’aiutano e giustamente, si lamenta dal dolore.                      La malattia è     il                     business  più   grande  nella nostra  economia Ma la notte abbonda la sua consistenza desolante con le sue freddezze e scheletriche immaginazioni. Tutto quel che ci circonda si dilata proprio quando un gemito si fa spazio fra i corridoi illuminati a neon spenti, gremendo spazi vuoti dove corrono le emergenze, perché è di notte che il tormento alza il volume dell'odissea. Non so quanto tempo passa che avverto l’amicizia del water. La prostata fa il suo lavoro, mentre impiego qualche minuto per arrivare ad espell