Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
8.6.23
ll 39enne Roberto tronci campione cabrarese di Karatye conquistato dai pellegrinaggi . «Nel percorso verso Compostela ho trovato la pace e l’equilibrio»
Cabras
Dai grandi successi nello sport al richiamo dei pellegrinaggi di fede. Roberto Tronci, classe 1984, storico karateka sardo, è conosciuto per il suo ricco palmarès e i suoi successi nazionali e internazionali: cabrarese, figlio d'arte, cintura nera 5° Dan, con la Fijlkam è stato due volte campione italiano di combattimento e a Las Vegas si è laureato campione internazionale agli Usa Open. Oggi è diventato, sempre all'interno della Fijlkam, anche arbitro nazionale. La pandemia lo ha portato ad nuovo percorso di vita, quello dei pellegrinaggi religiosi e del Cammino di Santiago di Compostela in Spagna. «Nel giugno 2022 ho deciso di affrontare il Cammino francese per Santiago di Compostela, uno dei pellegrinaggi più famosi al mondo e che ogni anno attrae circa 300.000 persone – racconta Roberto –. Mi hanno sostenuto i miei genitori, la fidanzata, gli amici più cari e la confraternita dello Spirito Santo, di cui tutt'ora faccio parte. Ma è stata soprattutto la fede a indurmi a compiere questo passo»
La fine del Mondo La spinta interiore ha portato così il karateka ad affrontare nuove sfide, questa volta
con se stesso e con il modus vivendi dei nostri tempi. «Sentivo dentro di me come un richiamo – spiega Tronci –. Così lo scorso giugno ho iniziato a percorre i 900 chilometri del Cammino francese partendo da Saint-Jean-Pied-de-Port, un delizioso borgo ai piedi dei Pirenei, fino a raggiungere Santiago e successivamente Finisterre, "La fine del Mondo", meta finale dei pellegrini nella terra di San Giacomo. Una volta arrivati qui, nel passato i pellegrini erano soliti bruciare le loro vesti, in segno di purificazione e di inizio di una nuova vita». Ma come è riuscito Roberto a completare il percorso? «Lungo il Cammino ho riscoperto la forza e la determi azione che avevo quando gareggiavo – spiega l'ex karateka –. Questo mi ha permesso di far fronte a situazioni difficili e inaspettate come il freddo, la pioggia, e il caldo torrido delle mesetas. Con il mio zaino in spalla ho scoperto sentieri naturali, montagne imponenti, boschi rigogliosi, città antiche, piccoli borghi solitari, e altri luoghi di sconvolgente bellezza, lasciandomi alle spalle la vita frenetica della città, e ritrovando un equilibrio mentale con me stesso che solo il distacco completo dalla routine quotidiana può garantire». Incontri internazionali Non si pensi però, sbagliando, che il pellegrinaggio di Santiago sia soltanto per sportivi o ex sportivi: «È un Cammino in solitudine e lo si può percorrere anche in bici, a cavallo, in stampelle o, addirittura, in sedia a rotelle – sottolinea Tronci –. Si può, comunque, trovare la compagnia di persone diverse per lingua e nazionalità, con cui si entra in sintonia pur parlando lingue diverse. Un aspetto che rende magnifica questa esperienza, durante la quale si assapora la quiete, la pace ed il silenzio di una vita provvisoria». Il karateka cabrarese ha vissuto sulla sua pelle queste emozioni: «Nei 40 giorni di assoluta libertà ho incontrato uomini e donne provenienti da tutto il mondo – racconta –. Li ho incontrati nei sentieri, e poi nei bar, negli albergues, nei ristoranti dei paesi attraversati o dove mi fermavo a pernottare: persone semplici, libere da regole e pregiudizi, ciascuna con il proprio carico di sofferenza ed entusiasmo da condividere con gli altri. È stata pura magia, che ha liberato corpo e anima dal dolore della quotidianità». Si riparte Roberto è tornato talmente arricchito dall'esperienza che quest'anno tornerà a Santiago di Compostela, stavolta percorrendo il Cammino portoghese: «La particolarità del Cammino francese è che la mattina il sole è sempre alle spalle, mentre la sera lo si vede tramontare di fronte: è un tragitto che segue la direzione est-ovest e viene chiamato "Via Lattea", in quanto segue la linea della nostra galassia e in antichità era la bussola dei pellegrini. Quest'anno invece ho deciso di intraprendere il Cammino portoghese in compagnia di un signore conosciuto l'anno scorso, Renato di Pozzuoli, 70 anni e un forte desiderio di esplorare altri cammini. Con lui partirò da Lisbona, passando per Fatima e Porto, sino ad arrivare, per la seconda volta nella mia vita, alla cattedrale di Santiago de Compostela, dove porterò le preghiere di tutti coloro che me l'hanno chiesto». Non si è mai soli Il campione di karate ha un messaggio per tutti coloro che stanno pensando di fare un pellegrinaggio: «Il mio consiglio è di abbandonare il timore della solitudine, perché durante il viaggio non si è mai soli, ma ci si ritrova con tante altre persone con cui si condivide l’esperienza. Agli uomini e alle donne che decidono di intraprendere questa strada non posso che augurare "Buen Camino!"»
14.10.22
viaggio o avventura ?
- A volte il nostro cammino ci è posto davanti a poteri più grandi dei nostri . Allora è nostro compito lasciare che i piedi vadano dove il cuore non desidera andare .....
- Quindi vuoi dire che dobbiamo ....
- qualunque periglio ci attende durante la via
- Sembra che quello che scrivi non è un viaggio una specie d'avventura
- Infatti da soli è un viaggio ( o almeno un certo tipo di viaggio ) e basta ...
- ... le avventure vanno condivise
- precisamente .
- Adesso andiamo avanti che mala tempora currunt
. Già partiamo, partiamo che il tempo è tutto da bere\ e non guardiamo in faccia nessuno che nessuno ci guarderà\Beviamo tutto, sentiamo il gusto del fondo del bicchiere\ e partiamo .....
- ..... che il tempo potrebbe impazzire\e questa pioggia da un momento all'altro potrebbe smettere di
venir giù.\E non avremmo più scuse allora per non uscire.\Ma che bel sole, ma che bel giallo, ma che bel blu !
- Ecco .... pedala, pedala che il tempo potrebbe passare\e questa pioggia paradossalmente potrebbe non finire mai.\E noi con questo ombrelluccio bucato che ci potremmo inventare ?
- 🤣
- 😀
27.8.22
L’addio portato dal mare Una bottiglia e dentro una lettera che da Creta arriva ad Alghero È scritta in tedesco e racconta l’amicizia eterna tra due donne
IL MARE -SERGIO BRUNI
In alto mare (Loredana Bertè)
Message in a Bottle/SOS - Police
Come le onde del mare e Lasciami Andare - Gianmaria Testa
L’addio portato dal mare Una bottiglia e dentro una lettera che da Creta arriva ad Alghero È scritta in tedesco e racconta l’amicizia eterna tra due donne
di Nadia Cossu.
30.9.21
l'amore vince sulla malattia , . PER CHI VIVE UN MOMENTO PARTICOLARE DELLA PROPRIA VITA, E HA SMESSO DI CREDERE NELL'AMORE, la vita è tutta un film , dopo uno shock anafilattico ha ripreso in mano la sua vita CHI LAVORA CON PASSIONE, A OGNI ETÀ,
. PER CHI VIVE UN MOMENTO PARTICOLARE DELLA PROPRIA VITA, E HA SMESSO DI CREDERE NELL'AMORE
Lei è Maria. Nasce a Napoli nel 1951. Cresce in una famiglia umile, ha nove fratelli che cura come figli, appena può lascia la scuola e trova lavoro in fabbrica. Ha 16 anni, cammina per strada, incrocia gli occhi di un ragazzo che la fissa con insistenza. Piacere, mi chiamo Salvatore, scusami, ma non riuscivo a smettere di guardarti. Maria sorride, gli stringe la mano, non la lascia più. Si sposano, in pochi anni nascono Luisa e Giuseppe. Maria si occupa dei figli e della casa, Salvatore è tutto il suo mondo. Si punzecchiano, bisticciano, poi fanno pace a passo di valzer. Maria cammina per strada vestita di tutto punto, gli uomini la guardano, Salvatore digrigna i denti, lei gli schiocca un bel bacio. Passa il tempo, i figli crescono, Maria e Salvatore riscoprono la gioia di stare insieme, viaggiano spesso, loro due, soli, mano nella mano sulle note di Celentano. È il 2009, Maria ha 58 anni, è in vacanza con la famiglia, d’improvviso si mette a urlare, dalla bocca le escono improperi e insulti. Salvatore è attonito. Amore calmati, che succede? Maria non sa, non riesce a spiegarsi, ha paura. Lui la stringe a sé. Stai tranquilla, va tutto bene. I giorni passano, Maria ha continui sbalzi d’umore, i medici fanno tante ipotesi, l’ultima è la più brutta. Alzheimer in fase avanzata. Maria si aggrappa al marito. Adesso cosa succede, che cosa ne sarà di me, di noi? Salvatore la tiene tra le sue braccia finché non si calma. Passano gli anni, Maria non riconosce più i figli, neanche i nipoti, vuole solo il marito, lo chiama, lo cerca, sempre, ovunque. Salvatore cucina i suoi piatti preferiti, impara a metterle lo smalto, fa venire il parrucchiere ogni settimana, e quando Maria ha lo sguardo lontano, le sussurra all’orecchio. Amore mio, ricordi quanto ci piaceva ballare? Maria gli fa una carezza. Come sei bello! La sua vita è tutta in quegli istanti, nei sorrisi, negli sguardi, nel ti amo sussurrato fino all’ultimo giorno della sua vita. Sono passati due anni, Salvatore ancora le parla. Ogni notte, prima di addormentarsi, la vede, corre tra le sue braccia, digrigna i denti. Maria lo guarda, gli fa il verso, e ride, ride.
guardarti. Maria sorride, gli stringe la mano, non la lascia più. Si sposano, in pochi anni nascono Luisa e Giuseppe. Maria si occupa dei figli e della casa, Salvatore è tutto il suo mondo. Si punzecchiano, bisticciano, poi fanno pace a passo di valzer. Maria cammina per strada vestita di tutto punto, gli uomini la guardano, Salvatore digrigna i denti, lei gli schiocca un bel bacio. Passa il tempo, i figli crescono, Maria e Salvatore riscoprono la gioia di stare insieme, viaggiano spesso, loro due, soli, mano nella mano sulle note di Celentano. È il 2009, Maria ha 58 anni, è in vacanza con la famiglia, d’improvviso si mette a urlare, dalla bocca le escono improperi e insulti. Salvatore è attonito. Amore calmati, che succede? Maria non sa, non riesce a spiegarsi, ha paura. Lui la stringe a sé. Stai tranquilla, va tutto bene. I giorni passano, Maria ha continui sbalzi d’umore, i medici fanno tante ipotesi, l’ultima è la più brutta. Alzheimer in fase avanzata. Maria si aggrappa al marito. Adesso cosa succede, che cosa ne sarà di me, di noi? Salvatore la tiene tra le sue braccia finché non si calma. Passano gli anni, Maria non riconosce più i figli, neanche i nipoti, vuole solo il marito, lo chiama, lo cerca, sempre, ovunque. Salvatore cucina i suoi piatti preferiti, impara a metterle lo smalto, fa venire il parrucchiere ogni settimana, e quando Maria ha lo sguardo lontano, le sussurra all’orecchio. Amore mio, ricordi quanto ci piaceva ballare? Maria gli fa una carezza. Come sei bello! La sua vita è tutta in quegli istanti, nei sorrisi, negli sguardi, nel ti amo sussurrato fino all’ultimo giorno della sua vita. Sono passati due anni, Salvatore ancora le parla. Ogni notte, prima di addormentarsi, la vede, corre tra le sue braccia, digrigna i denti. Maria lo guarda, gli fa il verso, e ride, ride.
PER CHI NON SMETTE MAI DI CREDERE NEI SOGNILoro sono Robin e Judith. Vivono a Francoforte, in Germania. Robin lavora come ingegnere, Judith in una radio. Sono appassionati di cinema, divorano film e serie tv. È il 2014. Robin e Judith si concedono una vacanza a Praga, camminano per la città finché trovano il punto esatto in cui è stata girata una scena di Mission Impossible. Robin fa per scattare una foto, poi si blocca. Tesoro, e se ti facessi una proposta indecente? Judith sgrana gli occhi, Robin scoppia a ridere. Tranquilla, intendevo che sarebbe divertente ritrarci nello stesso posto e nella stessa posa degli-------------
PER CHI CREDE CHE UN PICCOLO GESTO PUÒ CAMBIARE IL MONDO
Leah stringe i pungi, è arrabbiata da morire. Corre a casa, prende un foglio, scrive una frase a caratteri cubitali. Si piazza lungo la strada. I passanti la osservano. Ragazzina, che cosa stai facendo? Leah indica il foglio. Non si vede? Sto scioperando per il clima e l'ambienteLeah. Vive a Kampala, in Uganda. È una bambina intelligente, curiosa. Mano nella mano con il nonno, passeggia nei boschi, ammira gli alberi, si diverte ad abbracciare i tronchi per annusarne la corteccia. Sono belli, forti, indistruttibili. Cresce, ha 14 anni, esce di casa per andare a scuola. Vede un automobilista gettare qualcosa dal finestrino. Leah gli urla dietro, poi si guarda intorno. La strada è piena zeppa di rifiuti. Come ha fatto a non accorgersene prima? Raccoglie le cartacce, le butta, ma al ritorno da scuola ne trova altre. Leah stringe i pungi, è arrabbiata da morire. Corre a casa, prende un foglio, scrive una frase a caratteri cubitali e torna indietro. Si piazza lungo la strada, in piedi, immobile. I passanti la osservano. Ragazzina, che cosa stai facendo? Leah indica il foglio. Non si vede? Sto scioperando per il clima e l’ambiente. Tutti i giorni Leah salta la scuola, gira la città, sosta agli angoli delle vie, mostra a tutti il suo cartello, parla, spiega le sue ragioni a chiunque voglia ascoltare. I genitori provano a farla ragionare. Tesoro, è molto bello quello che stai facendo, ma come la metti con lo studio? Vuoi farti bocciare? Leah li guarda indignata. Cos’è più importante, salvare il pianeta o andare a scuola? Mamma e papà sono spiazzati. I mesi passano, che piova o ci sia il sole, Leah continua a camminare con il suo cartello giallo e il suo messaggio bene in vista. Un giorno si trova a ripercorrere i vecchi sentieri che faceva con il nonno. Si guarda intorno, e ha una stretta al cuore. Che fine hanno fatto i miei bellissimi alberi? Leah piange dalla rabbia, grida, urla, poi corre in un negozio, compra dei semi e comincia a scavare. Quanti erano? Cento, duecento, mille? Costi quel che costi li ripianterà tutti. Scava come una pazza, ce l’ha a morte con il mondo intero. Dei rumori la riportano alla realtà. Leah alza gli occhi. Davanti a lei c’è un gruppetto di persone. Leah riconosce qualcuno dei volti incrociati per strada. Le sorridono. Siamo qui per darti una mano. |
PER CHI SA CHE UN SORRISO VALE PIÙ DI TANTE MEDICINE
2.9.19
cosa è il viaggio ? è ascoltare e condividere storie di gente , di mestieri , di passioni
strumentalizzate \ usate politicamente per scopi elettorali e di propaganda . Ma anche Storie che stanno sbiadendo nelle nebbie della memoria o che anche resistono al martellare costante degli avvenimenti quotidiani che cancella immediatamente la memoria del giorno precedente. Infatti molto spesso n on sappiamo più da dove veniamo, quale è stato il nostro passato e lentamente la nostra storia si cancella. Queste pagine parleranno di persone comuni che nel loro piccolo hanno contribuito a costruire la nostra società. Perché è vero la storia è fatta dai grandi personaggi, ma è altrettanto vero che la storia siamo noi con le nostre piccole o grandi scelte scelte.
Storie che stanno sbiadendo nelle nebbie della memoria. Non sappiamo più da dove veniamo, quale è stato il nostro passato e lentamente la nostra storia si cancella. La storia siamo noi con le nostre piccole o grandi scelte nel bene e nel male , con rimpianti e sensi di colpa .
2.6.17
Champions League, da Altamura a Cardiff in una 500: l'impresa di quattro ragazzi pugliesi
BRAVISSIMI ragazzi, spirito di avventura e coraggio e amore per la vita. Un esempio bellissimo di come si affronta la vita. Questa è la storia di
di Alessandro Allocca
16.4.17
pasqua ad Oliena tra tradizione ed innovazione
13.4.17
Da Pavia a Nairobi al fianco dei bambini di strada
IL VIAGGIO
Da Pavia a Nairobi al fianco dei bambini di strada
Guido Bosticco, Guido Mariani e Vince Cammarata in Kenya con il èprogetto Ciak! Kibera e Amani per realizzare un documentario con gli ex ragazzi di strada ospitati
di Anna Ghezzi
professore, un giornalista e un fotografo e videomaker tra gli slum di Nairobi per girare un documentario insieme a un gruppo di ex ragazzi di strada. Sono Guido Bosticco, Guido Mariani e Vince Cammarata di Epoché, agenzia giornalistica culturale di Pavia e partecipano in queste settimane a “ Ciak! Kibera ”, un progetto di cooperazione internazionale realizzato dall’associazione di arte contemporanea Cherimus , in collaborazione con Amani for Africa . L'obiettivo? Realizzare con gli ex ragazzi di strada che partecipano ai laboratori un cortometraggio, perché nelle baraccopoli non c'è solo povertà, ma anche talento e potenzialità.
30.10.16
Captain Fantastic ci sputa in faccia la verità: siamo noi quelli brutti L'ultima opera del regista Matt Ross, interpretata da un grande Viggo Mortensen, è un film-favola sulla verità e sull'ipocrisia della nostra epoca post tutto e ha un potere catartico, ma soltanto se siamo disposti ad accettare la lezione e non mentire, soprattutto a noi stessi
il sito community ( https://www.facebook.com/SRTproject/ ) da cui l'ho preso e semi legale perchè :
SRT project è una community di amanti del cinema che non ha scopo di lucro. Il sito non riceve donazioni, nè dirette nè da inserti pubblicitari. I sottotitoli offerti da questo sito vengono realizzati completamente in modo gratuito dai subber e sono da considerare delle libere traduzioni. Il sito e i suoi utenti non si assumono nessuna responsabilità sull'utilizzo di qualsiasi genere che ne viene fatto da eventuali terzi. Il sito non include file audio o video protetti da copyright, né i link per ottenerli e non incoraggia in alcun modo la fruizione o la distribuzione di materiale protetto da copyright da .https://www.facebook.com/SRTproject/app/137541772984354/
Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa Agitu Ideo Gudeta, la regina delle capre felici.
Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa la regina delle capre felici.È stata ferocemente uccisa Agitu, la regina delle capre felici, con un colpo...
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https://www.cuginidicampagna.com/portfolio-item/preghiera/ Una storia drammatica ma piena di Amore.Proprio come dice la canzone Una stor...
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Come già accenbato dal titolo , inizialmente volevo dire Basta e smettere di parlare di Shoah!, e d'aderire \ c...
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