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23.11.24

femminicidio \ violenza di genere come è difficile fare prevenzione i casi di Michela Noli Uccisa nel 2016 e di Stefania Secci, ex modella e attivista contro la violenza sulle donne, rifiutata dalle inizative scolastiche sul 25 novembre perchè ci sono delle sue foto di nudo artistico in rete .

Come prova ,  vedere  i  miei  post  precedenti  in particolare  questo  ,   delle  diverse  sfacettaure    tanto da  non   riuscire  a    definire   in mainnera  chiara  ed  univoca  (  almeno  per me   che  :  donna  non sono  ,  che non  sono  ne  antropologo   ne addentro  ai centri  antiviolenza  )        tanto  da  confondere  ilfemminicidio  in violeza  di genere  e  viceversa ,  c'è la  storia    d'oggi   .  O meglio  due   storie    che  dimostrano  di  come  ancora  siamo  molto indietro nella  prevenzione   . Ma  andiamo  con  ordine  .

La  prima    da  una lettera     sul  il FQ  d'oggi  


 SIAMO I GENITORI DI MICHELA, che il 15 maggio 2016 ha perso la vita per mano dell’ex marito, che subito dopo si e suicidato. Da quel giorno il nostro intento è quello di far
capire come possa essere accaduto e come si possa prevenire ed evitare che fatti come questo non succedano più.

Soltanto leggendo il verbale delle indagini siamo venuti a conoscenza del fatto che i genitori e gli amici sapevano che l’ex marito soffriva di disturbo bipolare, per il quale era stato in cura fino all’eta di 21 anni, e che fino a quella sera la malattia era stata tenuta gelosamente nascosta. lnoltre i genitori dichiaravano che il figlio aveva detto loro quello che intendesse fare così come anche gli amici dichiaravano che l’ex marito aveva detto loro quali fossero le proprie intenzioni e come avrebbe messo in opera il suo progetto criminale, spiegandolo nei minimi particolari.Anche il neurologo e la psicoterapeuta, che avevano in cura l’ex marito, dichiaravano che sapevano della malattia, per la quale era stato in cura dai 16 ai 21 anni dal direttore sanitario e scientifico dell’istituto di Neuroscienze dell’università di Firenze e dal direttore del dipartimento di Psichiatria dell’università di Pisa, ma hanno ritenuto opportuno non infrangere il segreto professionale. Noi pensiamo che sarebbe stato sufficiente inviare anche solo un messaggio a noi o a nostra figlia per evitare questa tragedia. Lei non sarebbe scesa per prendere la valigia, che si è rivelato un tranello per farla salire in macchina. La domanda che ci poniamo è se avremmo potuto prevenire fatti di questo tipo e, secondo noi,la risposta sta nell’attivazione di due procedure:

  •  Chiunque venga a conoscenza dell’intento altrui di commettere un reato di violenza e abbia consapevolezza che la persona sia realmente in grado di metterlo in pratica, deve denunciare. Altrimenti può essere incriminato per omissione di “soccorso”.
  • Dobbiamo attivare un protocollo specifico al quale deve attenersi uno psicoterapeuta e un neurologo o, più genericamente, i medici professionisti che hanno in cura il paziente bipolare, che preveda non solo la possibilità, ma l’obbligo di rompere il segreto professionale. Pensiamo che, almeno nei casi simili al nostro, si possa fare opera di prevenzione e salvare la vita delle persone.

Il nostro intento è quello di sensibilizzare chi ritenga opportuno fare propria questa mozione nell’interesse sociale.


La  seconda   tratta  da     rainews  del   TGR Piemonte 
 che  è ancora  legata    ad  un  ateggiamento    bachettone    che confonde  eros  e  pornografia  ,  e  vede  la   donna   colpevole  di   provocare   gli istinti animaleschi  dell'uomo  ( l'uomo  non  è  solo un pezzo di legno 



E'diventato un caso l'invito a scuola di Stefania Secci, ex modella e attivista contro la violenza sulle donne, che ha denunciato e fatto arrestare il fotografo Paolo Ferrante. L'Istituto tecnico Vittone di Chieri e la Scuola media di Pino Torinese l'avevano invitata a parlare in occasione della giornata contro la violenza sulle donne. Ma sono spuntate alcune sue foto, nuda, sui social. Che sono immediatamente circolate sulle chat di ragazzi, genitori e docenti. E così l'incontro di Chieri è stato annullato. “Si comunica che l'intervento previsto

per il 25 novembre 2024 non avrà luogo in quanto l'istituto ha acquisito ulteriori informazioni sulla signora Secci e, al momento, non si ritiene che il suo incontro con gli studenti possa avere una ricaduta didattica e/o educativa”, si legge nella circolare. Altrettanto potrebbe fare la dirigenza scolastica di Pino Torinese. Foto che però, secondo quanto dichiarato alla Stampa dagli assessori Vittoria Moglia (Chieri) ed Elisa Pagliasso (Pino Torinese) “sono state scattate contro la volontà della Secci, e che ora è per vie legali”. Consenso, libertà, violenza sulle donne. Il dibattito è aperto.