e E i genitori dei bulli? Scommettiamo che per loro sono bravate? Ragazzate. .....poverini! Questi genitori dovrebbero pagare migliaia di euro per danni alla ragazzina. Sono sicura che allora insegneranno il rispetto ai loro orrendi figli
se non vi dovesse bastare il video sintetico dell'unione sarda e la discussione eccovi l'èarticolo della nuova sardegna d'oggi 12\2\2016
NUORO. È la lista nera di bulli più numerosa d'Italia. Al suo interno
ci sono i nomi e i cognomi di centinaia di studenti nuoresi, provenienti
dalle quattro scuole medie cittadine e di età compresa tra gli 11 e i
15 anni, protagonisti della più calda vicenda di bullismo isolano degli
ultimi tempi. Sulla loro testa pesa l'ingombrante accusa di essere i
carnefici di una ragazzina di appena dodici anni: sono stati proprio i
genitori della vittima a consegnare la lista in Questura. E una copia
dell’elenco di nomi è stata inviata anche ai dirigenti scolastici.
L’inizio dell’incubo. «Tutto è iniziato circa nove
mesi fa – raccontano i genitori della ragazzina – . A metà anno
scolastico, frequentava la prima media, alcune compagne di classe, forse
ingelosite dalla bellezza di nostra figlia e dal taglio di capelli
all’ultima moda, hanno commentato di fronte a tutta la classe la sua
pettinatura, definendola "da poco di buono". La cosa si risolse qualche
settimana dopo con le scuse, accolte senza esitazione da nostra figlia».
Poi la fine della scuola e le tante serate estive in compagnia delle
fidate amiche del cuore passate con la spensieratezza e la gioia tipica
di quell'età. Mai avrebbe immaginato di ritrovarsi di lì a poco
perseguitata da centinaia di ragazzini e ragazzine, spesso sconosciuti,
pronti a seppellirla di insulti e maldicenze in ogni angolo della città.
La persecuzione. «A settembre con l'inizio della
scuola è cominciato il suo e il nostro calvario – raccontano i genitori
con voce flebile – Ci eravamo accorti che qualcosa non andava, da
bambina allegra e gioiosa era diventata apatica e taciturna, i suoi
occhi erano sempre tristi e accampava scuse di ogni tipo pur di non
andare a scuola o semplicemente uscire di casa. Abbiamo pensato che il
problema fosse circoscritto nelle quattro mura scolastiche e così le
abbiamo fatto cambiare scuola. Ma c’era ancora qualcosa che non
quadrava».
«Porti iella». Dopo cinque mesi di silenzi la
dodicenne finalmente trova il coraggio e racconta tutto ai genitori.
Ogni giorno era una fotocopia del precedente: varcata la soglia di casa
era un continuo incassare, tra urla ingiuriose, gesti scaramantici e
maldicenze. «Un fiume di lacrime disperate ha accompagnato il racconto
di nostra figlia, l'abbiamo ascoltata con il cuore in frantumi e dentro
la nostra testa ci chiedevamo "perché tutto questo, perché proprio a
lei". Purtroppo le hanno attribuito la nomea di porta iella e il tam tam
in città è stato così veloce e impietoso che tutti i ragazzini anche se
non la conoscevano si toccavano i genitali quando passava, cantandole
canzoncine che fanno rima con la parola sfiga». Uno choc per la
personalità ancora troppo fragile di una adolescente. «E d'altronde dove
poter colpire una ragazza bella, con un fisico da modella e una
dolcezza infinita se non additandola della maldicenza più temuta, che ha
portato al suicidio tantissime persone».
La lista dei bulli. I genitori a quel punto hanno
detto basta. «Mossi da una grande preoccupazione abbiamo deciso di
raccontare tutto in Questura, e portare una lista con un centinaio nomi,
quelli a cui nostra figlia con l'aiuto di un'amichetta è riuscita a
risalire». Ma in realtà sono numerosissimi i bulli di cui ancora non si
conosce il nome e che per adesso dormono sogni tranquilli. I genitori
della vittima per il momento hanno deciso di non sporgere denuncia, ma
la lista, sotto richiesta della Questura, è stata inoltrata ai dirigenti
scolastici delle scuole frequentate dai ragazzini incolpati.
Bufera a scuola. Il fatto ha scatenato l'inferno tra i
genitori, in particolare modo in una delle scuole più coinvolte, dove
si è persino paventata una sospensione di massa. «In questa vicenda
siamo noi genitori colpevoli, dobbiamo fare capire ai nostri figli che
toccarsi le parte intime per scaramanzia, non e' un atto di bullismo ma
può fare molto male. Così come è colpevole l'adulto che spara a zero –
la critica è rivolta alla dirigente scolastica – e vuole sospendere i
presunti responsabili, squalificandoli più che accompagnandoli nel
difficile percorso della crescita. Vogliamo dire alla mamma di questa
ragazzina che ora i nostri figli sono entrambi vittime: di bullismo e di
facile condanna».
Ma la preside non ci sta: «Nella scuola da tempo sono attivi progetti
che sensibilizzano al tema del bullismo. La situazione per
me è molto dolorosa sia per la vicenda in sè che per il comportamento
dei genitori – aggiunge la preside –: in coro hanno dichiarato la
purezza dei loro figli e messo me alla berlina, senza pensare neanche
per un momento all'anello debole di questa storia, cioè la povera
ragazzina dodicenne».