Tempio Pausania, 27 gen. 2017
Cinema e psichiatria, la diversità è sempre una patologia? Il tema trattato, come ci spiega Giuseppe Pulina, è concentrato nella malattia mentale. Racconta Giuseppe: << Il cinema racconta la vita, la psichiatria invece la vita la interroga in tutte le sue forme ed espressioni. Il cinema e la psichiatria però possono incontrarsi e attingere l’uno dall’altra. Un binomio fertile specialmente se si ha la fortuna di assistere ad un film come “K-Pax, da un altro mondo”. Un film del 2001 diretto da Iain Softley, leggero e godibile nello sviluppo di una trama così seria. Non un film da pienone ma assolutamente pregno di spunti di riflessione. K-Pax è un nome fittizio di un presunto pianeta miliardi di anni luce distante dal nostro sistema solare. Da questo pianeta proviene il protagonista Prot, interpretato da Kevin Spacey che pur essendo un Kpaxiano sembra avere tutto dell’uomo, e forse in questo sta la metafora della pellicola, una metafora dello scienziato non umano che ha la conoscenza delle leggi del cosmo come nessun umano potrebbe avere. Non aggiungo altro perché il film va visto e goduto per capire meglio il mondo a volte che la malattia fa parte della vita“>>
K-Pax si potrà vedere venerdì 3 febbraio al Teatro del Carmine alle ore 17.00. L’organizzazione è di OMNIA APS- Associazione Promozione Sociale che invita la cittadinanza alla partecipazione. La proiezione del film sarà preceduta dai saluti di OMNIA APS. Previsti anche gli interventi di due psichiatri, il Dr Piero Pintore e la Dr.ssa Luisa Budroni.
K-PAX. Da un altro mondo-
diretto da Iain Softley.
venerdì 3 febbraio, Teatro del Carmine, ore 17.00.
Ecco che allora me lo sono visto in streaming ( non sto a dilungarmi sul perchè a volte l streaming dei film in rete è utile e non solo dannoso o un furto d'arte non è questo il post per parlarne ulteriormente visto che ne ho già accennato in alcuni post del blog ) .
N.b
Anche se il film è del 2001\2 ( quindi un po' datato 😀😎 ) non , su suggerimento dell'articolo citato prima , aggiungo altro perché il film : 1) va visto e goduto per capire meglio il mondo ., 2) che a volte che la malattia , soprattutto quella mentale e psichica fa parte della vita cosi come la felicità . Quindi rimanderò a dei link che trovate nel corso del post ed eventualmente farò , non so se ci riuscirò completamente , SPOILER ( cosa che di solito faccio per i film appena usciti nel caso in cui dovessi rilevare la trama o elementi sensibili ) ed al trailer
http://www.mymovies.it/film/2001/kpax/
( tanto da dover interromperne per un po' la visione , visto che m'ero messo a leggere una storia online oltre che a cercarne notizie ) , oltre ad Eta beta un altro personaggio disney della mia generazione poco conosciuto alle nuove generazioni ( e di cui secondo voci ufficiali e non ad agosto ritornerà sulle pagine di topolino ).
( un altro rifferimenti alla mia infanzia caspita come c.... son nostalgico oggi 😁😑😉 )
in quanto a pellicola affronta temi del rispetto e della tolleranza, aggiunti ai problemi psichici . Infatti Il film risulta essere un'opera filo-fantascientifica, con forti richiami filosofici, come la teoria dell'eterno ritorno. Le stelle attorno a cui orbita K-PAX (il pianeta dal quale Prot dice di venire), inesistenti nella realtà, sono dei richiami ad alcune teorie filosofiche sull'io e sull'essere. I K-paxiani (gli abitanti del pianeta K-PAX) vengono descritti da Prot come degli esseri straordinari, essi infatti vivono in un pianeta senza leggi, in quanto tutti sono in grado di seguire la strada del bene senza condizionamenti legali. Lo stesso Prot dice infatti che "chiunque nell'universo è in grado di distinguere il bene dal male" e che su queste cose anche da noi Buddha e Cristo avevano avuto delle idee diverse da quelle dei comuni uomini, ma non erano stati molto ascoltati.
Un film Film spettacolare, Spacey fantastico. secondo giakomix2 di youtube << A mio avviso è stato sottovalutato dall'accademia per gli oscar >> e da molta critica ( alcune al limite della stroncatura ) come http://www.filmtv.it/e questìaltra di film.it Infatti tale film secondo http://www.persinsala.it/ : << Questo film al botteghino fu un semi disastro e la carriera di Kevin Spacey subi' un brutto colpo a seguito di quella che molti definirono la sua peggiore interpretazione.(...) >> .Del film è stata soprattutto apprezzata -- secondo wikipedia -- l'interpretazione di Kevin Spacey, nonché i temi trattati che hanno molto affascinato il pubblico di fascia più colta. Il film si è tuttavia dimostrato inadatto ad attirare altre fasce di pubblico, per le quali è stato visto soprattutto come una delle tante opere cinematografiche basate sul mondo della medicina e, fra queste, non fra le più eccelse. In realtà il film non è propriamente dedicato al solo mondo della medicina e della psichiatria.
Condivido la recensione di persinsala
SPOILER
K-Pax e' un film particolare di quelli che oscillano con facilita' tra il ridicolo e lo struggente, il patetico e il bellissimo.E' la storia di Prott (Spacey), sedicente alieno proveniente dal pianeta k-Pax (in effetti un nome piu' credibile potevano studiarlo), in visita sul Pianeta Terra per darsi un occhiata e ripartire a cavallo di un raggio di luce, unico mezzo di locomozione usato dai k-paxiani. Fin qui tutto assurdo vero? Bene, proseguiamo. Finito per errore (?) in un ospedale psichiatrico fara' la conoscenza dell'imbalsamato Kurt Russel, medico che si interessera' a lui in maniera non proprio ortodossa e barcollera' mettendo in dubbio la sua stessa professionalita' invitandolo a pranzo a casa sua, insieme a moglie e figlie. Prott sorprendera' tutti stravolgendo l'ospedale e praticamente curando uno per uno i pazienti del dottor Mark Powell, che nel frattempo, si strugge alla ricerca di una chiave per interpretare il bizzarro caso di un uomo colto e intelligentissimo, ironico e immune alla torazina somministrata in dosi massicce, capace di vedere ultrarossi e ultravioletti, che si tiene in vita nutrendosi di sola frutta (mangiata con tutta la buccia).
Il film e' un po' lungo, a tratti debole ma a mio parere dolcissimo e corredato di musiche che ti entrano dentro senza lasciarti indifferente, e dipingono il malinconico mondo di Prott, forse alieno, forse pazzo, in maniera decisiva e precisa. La fotografia gioca spesso con raggi di luce intensi che si dipartono da ogni dove, e tutto sembra rimandare continuamente un messaggio di adesione alle teorie di Prott, strepitoso Spacey alla prese con una scrittura complicata che si', sfiora il ridicolo piu' volte, ma non lo abbraccia mai del tutto proprio grazie alla sua delicata e infantile rappresentazione dell'alieno, tanto avulso al mondo, quanto estremo conoscitore delle leggi dell'universo. La sceneggiatura, un adattamento dal romanzo di Gene Brewer, brilla in piu' punti con dialoghi (spesso monologhi di Prott) intensi e provocatori, imperdibili perle di saggezza somiglianti a passi di letteratura vagamente new age, ma senza esagerare. Menziono la teoria della "bolla di sapone" come dimostrazione che le molecole si aggregano secondo la configurazione piu' utile ed efficace, portata da Prott a spiegazione del perche' lui sulla Terra appaia "umano" e non sotto le sembianze da k-paxiano, o la descrizione del mondo come soggetto a continua esplosione e implosione, in un rincorrersi e ripetersi di eventi, che strizza l'occhio all'eterno ritorno di Nietszche, e che invita a compiere oggi la scelta piu' giusta, perche' "questa occasione e' l'unica che avremo, e che rivivremo in eterno." A questo aggiungiamo ipnosi, teoria dell'autoguarigione dei corpi, drammi famigliari irrisolti e un pizzico di giallo con tanto di assassino e colpevole, in un'opera che mette tanta carne al fuoco ma, a mio parere, non lascia cadere niente e dosa tutti gli ingredienti con lievita', pur mantenendosi toccante e a tratti commovente. Da segnalare l'ironica nota di colore rappresentata dalla sequenza dell' "addio a Prott" da parte dei ricoverati del manicomio, che lo salutano con una festa in reparto dove lo sfondo musicale e' un Elton John che canta (of course!) Rocket Man! Il finale aperto (che di solito detesto), costituisce una frizzante sfida allo spettatore, che puo' scegliere se credere alla favola o alla malattia. K-Pax: Particolare film ben scritto e ben diretto. Una storia che puo' star stretta e rimanere indigesta, per chi e' senza troppi pregiudizi. La Frase: "Dottore, dottore, dottore. Quanti dottori su questo pianeta!"
SPOILER
forse perchè : mi piacciono i film celebrali e con un approccio sistemico-relazionale”e le tematiche dylan dog di Sclavi e alla Napoleone di Carlo Ambrosini . Ma soprattutto perchè ha saputo usare i diversi generici e sottogeneri artistici in maniera ottimale per raccontare la diversità e la malattia