da www.orizzontescuola.it/ del 14\3\2025
“Meravigliosamente strani”, la docente fa supplenza in una classe con studenti senza smartphone. Sui social è polemica: “Senza cellulare nel 2025 è un abominio”, “Giusta la ribellione digitale”
Un fenomeno in controtendenza sembra poter emergere nelle scuole: in aumento il numero di studenti che rifiutano l’uso dello smartphone. Il post virale su X racconta di una classe soprannominata “degli strani”, dove alcuni ragazzi hanno scelto di
disconnettersi, preferendo libri e atlanti ai dispositivi digitali.La ribellione silenziosa contro la dipendenza digitale
Il fenomeno degli “strani” rappresenta una reazione alla crescente dipendenza da smartphone che, secondo recenti studi dell’Università Bicocca di Milano, colpisce oltre il 25% degli adolescenti italiani. La ricerca Eyes Up, presentata a febbraio, ha evidenziato come l’uso precoce dei dispositivi digitali influisca negativamente sul rendimento scolastico, con effetti particolarmente marcati sulle competenze linguistiche e matematiche.“Uno di loro non ha MAI avuto un cellulare. Tre suoi compagni non lo usano più”, racconta l’insegnante nel post virale, descrivendo una scena quasi surreale nell’era digitale: ragazzi che leggono classici come “Il Gattopardo” o studiano storia usando atlanti cartacei. La scelta controcorrente sembra riflettere quanto suggerito dall’Istituto Superiore di Sanità, che ha inserito “uscire dalla dipendenza da smartphone” come primo consiglio per il benessere nel 2025.Un movimento in crescita tra i giovani Il rifiuto dello smartphone non è più un caso isolato ma sta diventando un vero movimento di consapevolezza digitale. A Verona, qualche settimana fa, centinaia di studenti hanno partecipato a un evento sulla nomofobia (la paura di restare disconnessi), discutendo i rischi dell’iperconnessione. Secondo uno studio citato durante l’incontro, l’uso eccessivo di dispositivi mobili può favorire disturbi come il deficit di attenzione e iperattività.“Mio figlio (universitario) ha disinstallato Instagram perché ci perdeva troppo tempo”, commenta un utente sotto il post originale, mentre un altro racconta: “Un suo collega ha rinunciato allo smartphone ed è tornato al cellulare di vecchia generazione”. Tali comportamenti riflettono una crescente consapevolezza dei rischi dell’abuso tecnologico, che secondo l’ISS include effetti negativi su sonno, concentrazione e relazioni sociali.Tra critiche e apprezzamenti: il dibattito è aperto .Non mancano le critiche a questa tendenza: “Nel 2025 senza telefono è un’abominio”, scrive un utente, definendo “assurda” la demonizzazione della tecnologia. Altri sottolineano come rinunciare completamente a uno strumento così potente sia “una scelta radicale e poco lungimirante”, soprattutto per studenti di un liceo scientifico. Tuttavia, i sostenitori di questa “ribellione digitale” vedono negli “strani” un segnale di speranza per il futuro. “Sono supplenze che mi riaccendono le speranze”, commenta un insegnante, mentre altri apprezzano il ritorno alla normalità rappresentata dalla lettura e dallo studio tradizionale.Il fenomeno degli “strani” sembra così inserirsi in un più ampio ripensamento del rapporto con la tecnologia, in un’epoca in cui l’Istituto Superiore di Sanità consiglia di “stabilire zone smartphone-free” nelle case e le scuole, come è noto, hanno vietato l’uso del cellulare in classe fino alle medie, anche per scopi didattici.
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IL GIORNALE 18\3\2025
prima di riportare la secona storia devo fare una premessa. Non concordo con la retorica eccessivamente patriottarda che poi sarebbe vista la sotilissima e la bile differenza qu.ella nazionalistica . Ma tali gesti di cui si parla sotto sono offensivi e poco rispettosi verso quelle persone morte , a prescindere che ci credessero e quindi andarono volontari o perchè furono costretti cioè mandati al macello dal potere .
Una bandiera rosa con una scritta oscena, a sostituire il tricolore accanto ad uno dei principali monumenti cittadini. Atto goliardico di pessimo gusto oppure gesto a connotazione politica, ad opera magari di militanti femministe o transfemministe? In assenza di rivendicazioni dell'atto, questa è la
domanda che stanno ponendosi a Pistoia, a seguito di quanto avvenuto nelle scorse ore. Ignoti hanno infatti preso di mira il monumento ai Caduti situato in piazza San Francesco (che i pistoiesi conoscono familiarmente come piazza Mazzini) rimuovendo al contempo la bandiera italiana. Ed al posto del tricolore, è stato issato uno striscione rosa con la scritta "Zoccole sempre", poi rimosso. A denunciare l'episodio è stata Emanuela Checcucci, consigliera comunale di Forza Italia nella città toscana e membro della maggioranza, non nascondendo lo sdegno.
"Non so chi possa avere fatto questo gesto. Certo è, che, colui o colei che si è preso l'arbitrio di togliere il tricolore e sostituirlo con una bandiera con una frase incomprensibile, è sicuramente un soggetto ignorante - il suo pensiero, espresso in una nota sui social - nel vero senso del termine, cioè che non che non sa, non conosce il valore che ha il tricolore e che oltraggiare la bandiera è un reato. Auspico pertanto che le telecamere di zona abbiano individuato il soggetto che ha fatto questa bravata". Sulla questione è intervenuta anche l'europarlamentare della Lega Susanna Ceccardi: anche l'esponente del Carroccio, nel condannare quanto avvenuto, chiede che vengano individuati i responsabili. E rilancia l'ipotesi che indicherebbe nel gesto una provocazione di stampo ideologico.
“Quanto accaduto a Pistoia è un atto vergognoso e inaccettabile. La sostituzione del tricolore accanto al monumento ai caduti di Piazza San Francesco con una bandiera contenente scritte provocatorie è un oltraggio alla memoria di chi ha sacrificato la propria vita per la nostra Patria. Si tratta di un gesto grave che non può essere minimizzato né sottovalutato - ha detto Ceccardi - questo è un affronto non solo alla nostra storia e ai nostri eroi, ma anche a tutti gli italiani che credono nei valori dell’identità nazionale e del rispetto per chi ha difeso la libertà del nostro Paese. È inaccettabile che si tenti di strumentalizzare simboli così importanti per mere provocazioni ideologiche. Auspico che le autorità competenti individuino e perseguano i colpevoli con la massima severità. La nostra bandiera è il simbolo dell’unità nazionale e del sacrificio di milioni di italiani. Non permetteremo che venga calpestata dall’arroganza di chi non ha rispetto per la nostra storia e la nostra identità".