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“Sa levatrice” la vita esemplare di Clarice Zanella scritta e illustrata dai ragazzi delle medie di Lodè

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Un libro racconta “Sa signorina”, l’ostetrica arrivata in paese dal Mantovano nel 1940 «È diventata subito una di noi, una di famiglia, e con noi è rimasta per oltre cinquant’anni» Lodè  Ogni bambino nato era come fosse un figlio. Lo abbracciava, lo accarezzava, lo baciava. «Izeddu meu!» diceva a tutti con il suo sguardo dolce di sempre. Clarice Zanella era fatta così: a Lodè è stata la mamma di intere generazioni. Classe 1915, era nata a Sustinente, nel Mantovano. Studi a Milano, nel 1940 era stata inviata a Lodè come ostetrica. Venne accolta da Giovanni Addis e Petronilla Depalmas nella loro casa di via Giusti. “Sa signorina”, così venne ribattezzata “sa levatrice” Clarice, per via dei suoi modi gentili e per gli abiti eleganti che indossava, diventò ben presto una di famiglia. Da allora è rimasta sempre a Lodè, per oltre cinquant’anni, e con gli Addis-Depalmas ha passato tutta la sua vita. Ha avuto un figlio che amò con tutta se stessa: Cesare Zanella, diventato sinda