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Visualizzazione dei post con l'etichetta 25 aprile al tempo del lockdown

perchè è sempre 25 aprile ovvero sempre resistenza

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E'  vero , purtroppo che  il  25  aprile   come  tutte  le  date  (  27  gennaio  , 10  febbraio  , 2  giugno ,  4   novembre  , ecc  ) che   ricordano  eventi storici  del nostro  paese   sono a rischio retorica .   Infatti (  vedi  foto  a  sinistra  )  certe storie o meglio certe memorie  , non solo  in sardegna  o  nel sud  ma  in Italia tutta  intera   ancora   resistono   e come fenomeno  carsico  agiscono  riemergono   da  dentro di noi  nei momenti bui e  difficili   o quando me  te lo aspetti     .                Ecco quindi che  c'è    dentro  di noi    una  formidabile  energia  nascosta  ,   a chi  non vuol   vederlo  o  fa   finta  di non vederlo  ,   comunitaria  \  collettiva    ed  individuale   che  potremo  basta  volerlo   e  saperci liberare   (   vedi  la poesia  di  Paolo  Rumiz  sotto  a  fine post    ) e  che  la peste  ops  Coronavirus \  covid 19   sta  stoppando    Ci  sono   tanti  giovani  (  ne parlerò   nei  post  successivi  )  di buona

il lockdown puo' aiutare a riflettere ed a mettersi indiscusione olttre ad approfondire certi argomenti .il ruolo della brigata ebraica nella guerra di liberazione

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Un articolo  interessante   quello  di repubblica   del  23\4\2020    che  riporto sotto   . le parti   da me  sottolineate   sono  anche  la mia stessa  conclusione    di quello che    affermo  nel titolo  e  nelleaggiunte  fra  parentesi quadre  I volontari della Brigata ebraica “Perché il 25 aprile è anche nostro” Hanno combattuto per liberare l’Italia dal nazifascismo, ma negli ultimi anni la loro presenza alle celebrazioni è stata contestata. “Questa festa è fondamentale, dobbiamo essere uniti”                                               di Simonetta Fiori «Il 25 aprile è una data fondamentale, oggi più mai dobbiamo celebrarla uniti. E chi contesta la Brigata ebraica è perché non ne conosce la storia». Piero Cividalli è l’ultimo testimone del corpo militare di cinquemila ebrei palestinesi che nell’ottobre del 1944, sotto la bandiera britannica, corse in aiuto del nostro paese. Il diciannovenne Cividalli riuscì a sbarcare a Taranto solo nel luglio de