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14.1.25

L’Amore rimosso. Arte e omosessualità di ©️ Cristian A. Porcino Ferrara

 premetto che    ho  visto  solo   primi   15  minuti    la  fiction  di leopardi   poi  , l'ho  abbandonata    perché  mi  stava  annoiando   .  Però   da   quel  poco  che   ne  ho  visto   concordo con l'amico  e e  compagnodistrada  Cristian Porcino Ferrara .  Il problema da  lui evidenziato    nell'articolo sotto riportato   può    e dev'essere  esteso alla  letteratura  

  da   Le Recensioni del Filosofo Impertinente

La Storia dell'arte non è purtroppo immune a riscritture postume. 

Riscontro un destino quasi comune nelle biografie di due dei suoi più importanti esponenti: Michelangelo Merisi detto il Caravaggio e Michelangelo Buonarroti. Intorno a Caravaggio sono state create diverse sceneggiature di film e fiction quasi tutte improntate a sottolineare l'eterosessualità del Merisi. Sono stato sempre dell'avviso che se si vuole raccontare la vita di un artista non bisogna omettere la sua vita privata ma la censura scatta solo e soltanto quando si tratta di artisti omosessuali. 



Si tenta di scovare tracce inesistenti di cosiddetta "normalità" per sgomberare il campo dall'idea di ammirare, celebrare e studiare un genio "non normale". Nel 2025 certa stupida umanità organizza e classifica ancora il mondo e gli homo sapiens con concetti inutili e fuorvianti. 



Provate a guardare alcuni film su Caravaggio e noterete lo stesso livellamento eterosessualista. Unica eccezione il capolavoro cinematografico di Derek Jarman che ovviamente i più sconoscono perché fin troppo esplicito sull'argomento.


Questa censura ovviamente accade in tutti i campi dell'arte e di questo ho scritto anche nel mio libro Sulle tracce dell'altrove

(...)

Perfino nelle mostre troviamo didascalie farlocche che ci dipingono l'artista tormentato per delle donzelle di cui l'illustre soggetto si era perdutamente innamorato. Della vita sessuale o sentimentale di Merisi ben poco sappiamo ma allora perché non tacere del tutto anziché ritrarlo come il solito tombeur de femmes? Per tollerare la sua attrazione verso gli uomini lo si deve necessariamente ritrarlo come bisessuale. 

Questo è il compromesso a ribasso per renderlo più accettabile agli occhi dei più. 



In quanto insegnante mi domando se siamo certi di voler censurare e trasmettere contenuti distorti ai nostri discenti solo per compiacere perbenisti stupidi e omofobi che della verità e del Sapere se ne infischiano bellamente.


Pensiamo a Michelangelo Buonarroti che amò Tommaso de' Cavalieri e a cui dedicò alcuni versi a sfondo erotico. Per molti storici risulta difficile immaginare un genio dell'arte mondiale cimentarsi in opere poetiche e pittoriche ispirate e dedicate ad un uomo. L'omosessualità, ovviamente, non è contemplata. In linea con il diktat voluto dai nostalgici del ventennio bisogna raccontare dell'amore michelangiolesco per Vittoria Colonna mai esistito.

Per lui si invocano prove che a parere di alcuni non ci sono ma che ovviamente servono solo per certificare la sua non omosessualità e non la sua presunta eterosessualità. Per quella non servono prove perché data per scontata. Michelangelo era amico di Vittoria e con lei condivideva un'affinità elettiva che non sfociava di certo nell'erotismo né tantomeno nel sentimento amoroso. 



Il simbolismo michelangiolesco è evidente. Se sì guardano con attenzione le sue opere scorgiamo che quasi ogni donna dipinta o scolpita ha i tratti maschili e non quelli tipicamente femminili. Questo non ha nulla a che vedere con le stupidaggini che tentano di etichettare Michelangelo come machista e maschilista. (...) 


Senza scomodare Freud che lo analizzò e studiò a fondo è più che evidente che il genio fiorentino per tutta la vita ricercò tracce maschili in ogni cosa da lui raffigurata. (...) 

Si cerca di rimuovere infatti che Buonarroti si formò presso Marsilio Ficino, filosofo omosessuale, e che ebbe diversi relazioni con uomini da lui stesso citati: Gherardo Perini, Giovanni da Pistoia, Pietro Urbano, Antonio Mini, Luigi Pulci jr, Benedetto Varchi, Giovannangelo detto "il Montorsoli", Febo dal Poggio, Cecchino Bracci, Francesco Amadori detto l'Urbinate. 

[...]

Ma questa sorte o mistificazione tocca ancora oggi anche a Giacomo Leopardi. Dopo la recente fiction Rai che ha riaperto il dibattito sull'orientamento sentimentale del poeta di Recanati è bastata la dichiarazione del regista Sergio Rubini per smorzare l'entusiasmo.

Quest'ultimo ha dichiarato a Tvblog.it: "Non penso che Leopardi fosse omosessuale. Amava profondamente le donne: c’è agli atti il fatto che avesse molta difficoltà ad esprimere i suoi sentimenti verso Fanny e faceva delle ‘prove’ usando Ranieri. L’ho fatto anche io da giovane. Non abbiamo voluto raccontare nessuna deviazione, ma un’amicizia profonda che sfocia sì in un bacio, ma è il bacio che è Leopardi vorrebbe fare a Fanny”.


L'opera d'arte non ha genere o orientamenti sessuali ma gli artisti e le artiste  sì. Purtroppo a noi si chiede sempre una prova tangibile dei nostri sentimenti quasi a doverci scusare della nostra esistenza.



Un Leopardi omosessuale, secondo l'opinione di qualcuno, lo renderebbe meno ammirabile scolasticamente o forse impegnato in una fantomatica teoria gender per indottrinare i nostri allievi. Meglio continuare con la commedia ad uso e consumo dei conservatori. Se tutt’oggi ci spaventa o crea imbarazzo affrontare in classe il racconto dell'Amore tra Achille e Patroclo figuriamoci la storia tra Leopardi e Ranieri. L’11 dicembre 1832 Giacomo Leopardi scriveva così all’ “amico”: «Ranieri mio, tu non mi abbandonerai per' mai, n' ti raffredderai nel'amarmi. Io non voglio che tu ti sacrifichi per me, anzi desidero ardentemente che tu provvegga prima 'ogni cosa al tuo benessere: ma qualunque partito tu pigli, tu disporrai le cose in modo, che noi viviamo 'uno per 'altro, o almeno io per te; sola ed ultima mia speranza. Addio, anima mia. Ti stringo al mio cuore, che in ogni evento possibile e non possibile, sar' eternamente tuo».

In conclusione vi consiglio di soffermarvi su queste frasi senza aggiungere null’altro se non un’altra frase del Nostro: “Il mondo ride sempre di quelle cose che, se non ridesse, sarebbe costretto ad ammirare; e biasima sempre, come la volpe, quelle che invidia”.


                                                  ©️ Cristian A. Porcino Ferrara




L’Amore rimosso. Arte e omosessualità di ©️ Cristian A. Porcino Ferrara

 premetto che    ho  visto  solo   primi   15  minuti    la  fiction  di leopardi   poi  , l'ho  abbandonata    perché  mi  stava  annoi...