Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
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29.4.21
cosa è il tempo ? una risposta sembra venire dalla poesia omonima di daniela bionda
A volte capita di bruciare gli stessi utenti e di emttere io anzichè loro ( se vogliono ovviamente ) i loro contenuti . Ed è i caso dell'amica utente Daniela di cui avete ed avrete modo di leggere sui scritti o qui su blog oppure se avete facebok sul suo account https://www.facebook.com/daniela.bionda.77
23.4.17
risposta di ©Daniela Tuscano al mio post : è più eroe ......
un poliziotto ucciso dall'Isis o un carabiniere che sale su un tir a 100 k.m all'ora bloccandone la corsa perchè l'autista ha avuto un malore
la risposta al mio quesito espresso nel post precedente ( vedi url sopra ) è arrivata dalll'amica compagna di strada Daniela Tuscano sulla nostra pagina di facebook ( https://www.facebook.com/compagnidistrada/ )
L'EROE QUOTIDIANO
Su Xavier hanno scritto in tanti, com'è giusto, e il rischio di ripetersi è alto. Oppure no. Suo malgrado, il giovane poliziotto è diventato un simbolo, e certo non lo voleva. Credo di saperlo, quel che voleva: vivere; nell'anonimato dei giusti, nella compostezza della normalità alla quale tutti siamo chiamati. Aveva scelto un mestiere difficile, Xavier. Un mestiere per cui oggi ci sei, domani chissà. Specialmente di questi tempi. Ma non è forse così per ognuno di noi?
Precari lo siamo tutti. Ma viviamo, o piuttosto esistiamo, come il respiro ci appartenesse, e il mondo dipendesse da un nostro battito di ciglia. La differenza con Xavier probabilmente è tutta qui: lui, la cognizione del limite l'aveva. Sapeva, evangelicamente, che la vita umana era stata "comprata a caro prezzo". Quindi non la sprecava. Ci stava dentro, mani piedi e cuore. Se qualcosa gli mancava era il senso dell'appartenenza, del muro. Conoscere la propria realtà di umani significa costruire ponti. Significa darsi, e lui si è dato. Non mi riferisco all'epilogo del suo percorso terreno. Penso al prima, a quella normalità che l'ha contraddistinto e dovrebbe essere la cifra di tutti noi: amici, amore, lavoro, certo, ma anche e soprattutto relazioni, principi. A Xavier non bastavano la sicurezza economica e la stabilità degli affetti. La vita, nella sua pericolante vastità, esigeva altro. "I care", m'importa, avrebbe detto don Milani. Aiutare gli immigrati gli sembrava logico, doveroso. Impegnarsi per la pace, pure. Nel suo mondo non esistevano gli altri, ma un unico "noi". Era questa la cifra della sua pienezza e questo il faro che dovrebbe orientare le scelte di qualsiasi persona su questa terra.
È vero: se occorreva la prova che l'Occidente è tutt'altro che imbelle, nichilista e snaturato (e quella dei jihadisti non è forza - né materiale, né morale - ma solo sterile ferocia), Xavier Jugele l'ha incarnata pienamente. Non era l'eccezione, bensì la regola. Ci sono tanti Xavier, ai quattro angoli del pianeta. Europei, asiatici, africani, americani. Di ogni etnia, di diverse o nessuna religione. Gente a cui importa, il cui ottimismo si sposa con una lucida visione della realtà.
Non sono pacifisti. Sono uomini e donne di pace. E, se non tutti arrivano al supremo martirio (=testimonianza) di Xavier, quest'ultimo è qui oggi, con la sua storia semplice e tragica, a dar conforto ai tanti cui, di solito, i media negano spazio. Ma senza i quali la storia umana sarebbe già finita, anzi, non avrebbe visto mai la luce.
© Daniela Tuscano
P.S.: Ho tralasciato di parlare dell'omosessualità di Xavier. Essa - hanno scritto - lo rendeva ancor più inviso ai terroristi. Le cose stanno così, ovviamente. Ma a cosa serve sottolineare un surplus d'odio? Conta la normalità. Xavier avrebbe potuto chiamarsi Paola o Kabir, amare uomini o donne, e non sarebbe cambiato nulla.
21.1.15
incubi , fantasmi e il ruolo riparatore della modalità
Musica in sottofondo
ti vengo a cercare - Battiato ( religiosa )
ti vengo a cercare - Csi ( più laica )
ma la mia poreferita è questa qua che le unisce entrambe
Proprio queta frase :
ti vengo a cercare - Battiato ( religiosa )
ti vengo a cercare - Csi ( più laica )
ma la mia poreferita è questa qua che le unisce entrambe
Proprio queta frase :
Picchia duro. Riascoltata un anno dopo la registrazione della serata ci ha turbato. Abbiamo deciso di fermarla, trasformarla in un disco. Un disco eccessivo che non si può tenere nascosto né si può consumare a cuore leggero. Difficile da gestire.( (Giovanni Lindo Ferretti)
ch trovate nell'introduzione della prima edizione dell'opera La terra ,la guerra ,una
questione privata cuioè del concerto dedicato alla memoria e all'opera di Beppe Fenoglio tenutosi il 5 ottobre 1996 ad Alba, nella chiesa di San Domenico ( lo potete vedere qui su youtube ) e la rilettura del bellissimo , se lo hanno chimato a Dylan Dog un motivo c'è , romanzo -fumetto Stria di Giovanni Simeoni
Ecco la mia risposta ai miei fantasmi ( che poi sono quelli che si nascondono dentro di noi )
![]() |
http://www.busonero.it/ |
cioè le mie colpe alcune d'esse diventate indefiniti abissi di vuoto nella memoria e che devono ancora risalire altre lo fanno , ai miei fantasmi che hanno un nome ed un volto . Il resto è , come suggerisce Il tenente \ colonello Spadaro del romanzo di Simeoni , il resto è casualità .
Ed è proprio grazie ad essa e ad al tempo che sono riuscito a ritrovare e recuperare D.F e M.B con la prima è andata benissimo in quanto lei non ricordava del nostro litigio ed io che volevo oltre a volerle chiedere scusa e riappacificarmi ancora mi tormentavo ( mi spiace non parlarne , ma è una wquestione troppo personale o per parafrasare Fenoglio è una questione privata e non mi va di riaprire vecchie ferite ) ma poi ... ho risolto e .... be lo potete leggere dalllacorrispondenza sotto riportata
- D F
come stai? è una vita che non ci sentiamo, ti ricordi di me? - Giuseppe Scano
Certo . Discretamente . Sono laureato . Lavoro azienda da mio padre . Ho fatto una mostra con delle mie foto . E altre cose . Sé mi ridai la tua email o il tuo n di cellulare ti racconto . E tu cosa mi racconti - D.F
lavoro x una cooperativa di pulizia industriale, sono tornata ad abitare con mia madre dopo la convivenza e ho un "bambino" pelosetto - Giuseppe Scano
Ora vado a a nanna che sono in piedi dalle 6 . Grazie della fiducia credevo fossi ancora arrabbiata x quella storia . Mi sei mancata . notte e grazie d'esistere . Quando vuoi sms il mio numero lo hai notte . Un abbraccio - D F
non mi ricordo nemmeno perchè non ci sentivamo piùbuonanotte a presto - Giuseppe Scano
Meglio cosi non riapriamo vecchie ferite . L'importante che ci siamo ritrovati e i miei incubi e rimorsi siano finiti grazie al tuo aver accettato ( di avermi dato una seconda possibilità ) il contatto . Notte compagna di strada - Giuseppe Scano
rieccoti i mio numero 3286849962 quando vuoi e ti serve aiuto io ci sono
Con il secondo compagno di strada \ o di viaggio la colpa è stata di entrambi Mia in quanto Lui ( M.B ) rapressentante del gruppo https://www.facebook.com/ecumenici,qualche tempo aveva la madre , poi morta , in coma ed io stupido ( forse perchè credevo , visto l'ottimo dibattito tra i pro e i contro testamento biologico che c'era in qujel gruppo che lui fosse fra quei religiosi a favore del testamento biologico ) mi ero messo a fargli una battuta << spero che abbia fatto testamento biologico >> e mi ha scritto mandami anche a Fncl dicendomi ti cancelli tu o ti cancello io . Io polemizzai sul gruppo con frasi tipo << come predica il perdono , il rispetto , e poi mi cancella , ecc >> tanto da farmi escludere . Poi per qualche anno , fino al'anno scorso , riusci aleggere ciò che scriveva e scrivevano grazie a degli amici comuni ( poi o cancellati da fb o cancellatesi da db e o dai miei contatti ) . Ed ecco che incuriosito lo cercai sul primo account di fb ma niente , provai con il secondo account è lo trovato . ecco qui la nostra corrispondenza ( quella sui wzp , mi mordo le amni , l'ho rimossa e quindi non posso proporvela e mi ricordo solo il suo messaggio in cui mi diceva che mi aveva cancellato )
IO
Ciao Carissimo come va Fose ho scoperto l'origine di problema con l'account principale ( fb . tempo fa , avevamo avuto una discussione abbastanza accesa sul testamento bioogico e sulla volonta di rispettare i pazienti ormai giunti al capolinea che avessero fato tale scelta . Tu mi bloccasti , ma io nonostante non potevo ne comentare ne mettere mi piace ai tuoi interessanti post , ti ho seguito tramite un contatto comune . Poi avendomelo bruciato , un temporale ho dvovuto cambiare pc e reinstellare tutto ho scoperto che quella persona non era più fra i mie contatti . forse cmi ha cancellatolui o forse si è cancellato da fb o come succede lo cancellato fb Ed eccoci a qualache giorno fa , che ho ritrovato la tua pagina ., Non trovandoti dall'account principale , ma da quiello secondario di cui tu mi hai chiesto l'amicizia .Ora mi farebbe piacere , se vuoi che tu mi sblocchi e mi riconceda il contatto anche su quello principale .P.s se tutta questa vicenda ti dovesse dare fastidio o ti dovessi sentire ingannato puoi, non ne faro un dramma ( o almeno ci provo ) rimuovere dai tuoi contatti anche il mio account secondario e non accettare quanto ti chiedo . con la presente. Grazie omunque per aver attraversato la mia strada
M. B su Wzp << ti ho rimosso>>
fino alla sua cancellazione ( ma non bloccaggio )
IO
28 minuti fa
http://youtu.be/RbI5CQ6X5rQ mi farebbe piacere riaverti come amico e rincominciare se ti va ?
C.C.C.P. Curami
youtu.be
Ora se questo tentativo se fallisce anche questo chi ... lo lascero perdere vorra dire che recuperare compagni di strada e che il metodo della casualità non sempre funziona e rimette tutto a posto e ci fa tornare a dormire sereni . Ma pazienza è la vita mica tutto può sempre andare benme , altrimenti sarebbe una vitra monotona e piatta
3.1.14
10 anni di blog è ancora sono vivo e con tante storie da raccontare per chi mi vuole leggere o commentare a .... tutto il resto non m'importa se non commentate o non scrivete nel blog
consigliata un altro giorno - Francesco Guccini e Pirati II movimento- Giacomo Spano
canzoni in sottofondo radio pirate dei Rpm
Sono passati 10 anni da quando in dopo pranzo uggioso insieme al povero Domenico Cassitta . N'è passato di tempo .Ma a pensarci bene per certi versi sembrava, invece, non finire mai. Capita sempre così: se stiamo vivendo momenti particolarmente felici e straripanti di emozioni positive non si fa mai in tempo ad accorgersi dell’intensità del momento, forse perché la vorremmo toccare, fermare, coccolare questa intensità che, invece, fugge via, ci avvolge leggera e ci fa camminare a 10 cm dal terreno ma proprio non c’è verso di acchiapparla...
canzoni in sottofondo radio pirate dei Rpm
- http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2013/12/buongiorno-pirati-vi-parla-radio-libera.html
- http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2014/01/dedicato-chi-e-rimasto-andato-ritornato.html
Cari amici .... qui blog radio pirata ( vedere url sopra )
Di contro le cose faticose e pesanti e tristi pesano come macigni che per spostarli ci vorrebbe un paranco. Ma poiché l’unico antidoto per spingere il macigno almeno un metro più in là (anche se giù da una rupe sarebbe l’ideale) sono i momenti belli, ecco che mi prende l’irresistibile necessità di ricordare . Ricordo di se n'è andato come ***** perchè : presi un suo commento alla mia recensione di cento colpi di spazzola , in cui riportava la testimonianza a del suo rapporto con melissa p prima che diventasse famosa come scrittrice o pseudo scrittrice e lo riportai senza chiederli il permesso nel forum di quello che all'epoca era il sito ufficiale ora non più attivo dell'autrice ( http://www.melissap.org/ ) ., di chi se n'è andato\a odi chi non condivideva ( succede ) più quello che riportavo ma non aveva il coraggio di scriverlo o dirmelo in privato ., chi se è perso per l'inefficienza nel comunicarlo , con la chiusura di splinder e il relativo passaggio a blogger . A chi mi ha ritrovato o scoperto grazie a facebook . Ma anche chi rimasto e mi ha seguito e continua a farlo qui ( coloro che hanno un blog ) o sui facebook .
Ma Poiché l’elenco sarebbe lunghissimo ho deciso anzi che dilungarmi preferisco ripassare con voi quelli che abbiamo vissuto insieme nei dieci anni appena trascorsi lasciando a voi vecchi o nuovi che scegliate cosa ricordare . In quanto nei momenti no dovremmo ricordarci della meraviglia di cui siamo capaci e dei nostri meravigliosi lettori con i loro commenti e le loro email private . Ne approfitto , scusandomi se non l'ho fatto a prima , per augurarvi un Buon 2014 a tutti a chi è andato via e chi è rimasto a chi è appena giunto e a chi giungerà bordo di questa nave pirata . vi lascio sulle note finali di A Whiter Shade Of Pale - Procol Harum e le prime di Naviganti -Ivano Fossati
Ma Poiché l’elenco sarebbe lunghissimo ho deciso anzi che dilungarmi preferisco ripassare con voi quelli che abbiamo vissuto insieme nei dieci anni appena trascorsi lasciando a voi vecchi o nuovi che scegliate cosa ricordare . In quanto nei momenti no dovremmo ricordarci della meraviglia di cui siamo capaci e dei nostri meravigliosi lettori con i loro commenti e le loro email private . Ne approfitto , scusandomi se non l'ho fatto a prima , per augurarvi un Buon 2014 a tutti a chi è andato via e chi è rimasto a chi è appena giunto e a chi giungerà bordo di questa nave pirata . vi lascio sulle note finali di A Whiter Shade Of Pale - Procol Harum e le prime di Naviganti -Ivano Fossati
24.12.13
. natale di Daniela Tuscano ©
Chi è solo lo vorrebbe saltare questo giorno. Ma questo giorno è venuto per chi è solo.
Si può esser soli in tanti modi: nell'abbandono, come un bimbo tra le macerie, come una naturale madonna che nessun pittore riuscirà mai a ritrarre.
Non li dobbiamo immaginare, sono Oriente come allora, atroce e disfatto, come allora dimenticato ma quella è terra di Siria, terra del Signore.
Si è soli come cristi, come poveri cristiani. I cristiani, nella terra di Cristo, non esistono quasi più.
Sono sole le monache prigioniere, dodici come gli apostoli. Nessuno sente i dialoghi carmelitani ma questo giorno è venuto per loro e con loro è pronto a spegnersi.
Questo giorno sorge nel silenzio o forse nel mutismo dei centri d'accoglienza, che non accolgono ma respingono quando spalancano i cancelli e cuciono le bocche.
Questo giorno è per chi non l'ha visto, per chi si è spento nel fuoco senza più lavoro, senza più senso, senza più famiglia, perché quella che aveva non riusciva a stringerla al petto.
Si è soli in mezzo alla gente, negli sterminati spazi senza spirito di metropoli atre, anche in famiglia si è soli, tra i sorrisi finti di feste faticose.
Sono solitudini o isolamenti quando siamo raccolti senza creaturalita'. Natale è dappertutto, anche nel fango, se vogliamo, si farà trovare.
3.12.13
facebook e il calderone dei cazzi tuoi e Facebook, incontro di solitudini ? che ne pensate ?
dopo l'interessante post Facebook, incontro di solitudini qui riportato di Matteo Tassinari ecco un altro interessantissimo post preso da http://virginpunk.wordpress.com/
L’inarrestabile ed insano desiderio di dare in pasto i cazzi tuoi. E’ istintivo, primordiale, non ci si può far nulla. Negli anni 90 quando ti succedeva qualcosa di terribile lo scrivevi sulla smemoranda, oggi lo scrivi su facebook. La differenza sta che lo leggono tutti, quei tuoi fantomatici amici social. Ma è proprio per quello che scriverlo diventa una necessità. Forse per esorcizzare, forse per cercare sostegno, forse perchè non si ha un cazzo da fare. Cosa accade quando ti scatta quella molla? Dopo aver scritto la tua frasetta delirante, la folla si accalca, si sgomita, pur di guardare morbosamente il tuo dolore. C’è chi si dispiace “caspita è sempre così allegra, chissà che le è successo?“, c’è chi se ne fotte “ma perchè scrive ste cose? depressione latente” e c’è chi gode violentemente “ahhaha ti sta bene brutta stronza!“. Ovviamente queste persone tu non le hai mai incontrate, non le conosci per niente. Sono solo amici di facebook.
La reazione collettiva però è imprescindibile. Facebook è come una grandissima ciotola dove tu butti i cazzi tuoi e la gente si sfama come un branco di rottweiler. Il 90% delle persone che ti chiedono l’amicizia (e che tu non conosci realmente) non vedono l’ora di confrontare la propria sfiga con la tua, i propri dolori con i tuoi e le gioie, anche. La mia è più grande della tua? I miei successi superano i tuoi? Hai avuto quel figlio che cercavi? Hai perso quei maledetti chili che hai messo su con le feste? Ti ha lasciato o no quel figone del tuo ragazzo? Ah si? Allora aspetta che gli chiedo l’amicizia.
E’ un calderone, si mescola tutto e si costruisce l’identità della gente. Per questo ad una cena, o ad una serata con amici (veri) se si nomina tal dei tali amico di facebook si è capacissimi di andare avanti anche mezzora a parlare di lui/lei. Ma di che si parla? “Come mi sta sul cazzo lei, ma quanto se la tira?“. Questo perchè tu, carissima, hai deciso di postare quella foto al mare col bikini striminzito dove si vedono chiaramente i tuoi fantastici addominali scolpiti e il culo perfetto. Cosa ti aspettavi, dunque? Che loro vedessero le onde infrangersi sulla battigia? Oppure che notassero l’enorme trota che avevi tra le mani? Quando condividi con il social la tua vita, darai solo larghi spunti per poterti denigrare o credere di poterti giudicare. O anche semplicemente per sentirsi meno sfigati, ci sei tu che lo sei di più.
Sono scelte. Ma la scelta di farlo è sintomo di insicurezza, a volte. E’ il bisogno spasmodico di essere riconosciuta come individuo nel collettivo. La realtà è troppo dura da affrontare, non puoi decidere come ti vedono gli altri, sei semplicemente te di fronte a loro. Non puoi fare nulla. E anche se ti sforzerai di assumere le sembianze di un personaggio perfetto, non ce la farai. Ma il social ti aiuta in questo, ecco perchè la tua vita diventa un grande, immenso vassoio di pasticcini. La cosa assurda è che quasi ti senti gratificata ad ogni assaggio. Hai la necessità di farlo, non ti basta prendere un foglio e scrivere “sto male, mi manchi“, non è più sufficiente, oggi. Hai l’indigenza di farti divorare dalla massa, perchè un “ti capisco, ci sono passata anch’io” è quasi una spruzzata d’acquasanta. Ti senti addirittura meglio.
Fino a quando? Fino al prossimo status, fino alla prossima esplosione di cazzi tuoi. E nel mezzo ci sarà solo la tua nuda e cruda realtà.
(ve l’aspettavate sto finale so drama?)
13.7.13
da Ferruccio Gianola http://www.ferrucciogianola.com/: Dieci consigli su come usare facebook e vivere felici ..
da http://www.ferrucciogianola.com/2013/02/dieci-consigli-su-come-usare-facebook-e.html
In realtà questo post era nato con il titolo Dieci cose che non sopporto di facebook, ma postando un simile articolo mi sarei esposto a un trollaggio esasperato così ho pensato bene di invertire le voci e presentarle su un piano positivo.
Dunque partiamo subito dal fatto che usare facebook e altri social network (twitter e google plus)espone a rischi di privacy e quindi è altamente sciocco lamentarsi di quello che può succedere se siamo i primi a postare stati e a farne uso.
Tuttavia anche uscire, andare al bar o al cinema ci espone a rischi in fatto di privacy e se nella realtà adottiamo un certo comportamento per non passare per maleducati, non vedo perché lo stesso criterio non possa essere adottato sui social network.
Naturalmente il ban (o blocco) dell’interlocutore che rompe sarebbe il metodo migliore per salvare la pelle, ma con alcuni accorgimenti si può vivere su facebook senza farsi il sangue amaro.
Vediamo quelli che suggerisce la mia esperienza.
1 - Evitiamo di trollare stati con commenti inopportuni: commentare gli stati degli amici in maniera ironica o sarcastica a volte può venire naturale, ma è meglio non esagerare. Se conosciamo molto bene la persona con cui interagiamo lo possiamo anche fare, in alcuni casi, però la conoscenza può essere solo virtuale, nata magari da conoscenze comuni o per motivi professionali e corriamo il rischio di offendere pesantemente l’interlocutore.
2 - Evitiamo di commentare post con dei tag a persone, specialmente se non siamo tra questi - facciamolo solo se sono presenti in gruppi specifici (in cui siamo inseriti) o su pagine fan (di cui siamo fan).
3 - Evitiamo di commentare e piacciare sulla bacheca di un amico/a un post creato tra due persone, sempre che non siamo intimi di entrambi. Si fa presto a dire che quello che posti su facebook è come scriverlo sui muri: mica si commenta tutto quello che è scritto sui muri.
4 - Non lamentiamoci se ci troviamo in gruppi senza saperlo. Il più della volte dà fastidio ma se facebook lo permette, perdiamo dieci secondi, leggiamo di cosa parla e lo abbandoniamo se proprio non è di nostro gusto.
5 - Non lamentiamoci se ci arrivano inviti a pagine e a eventi, molte volte un click può partire per errore, basta far finta di nulla. Non si fa così anche nel mondo reale?
6 - Se frequentiamo pagine fan mettete il Mi piace, è da maleducati farsi vivi tutti i giorni e far finta di non conoscere il padrone di casa.
7 - Mettete sempre un mi piace o date una risposta a un commento che ricevete, fate capire che avete gradito.
8 - Fate il contrario o cancellate i commenti che non vi garbano, è da maleducati lo capisco, ma può essere utile per far capire l’antifona ed evitare situazioni più pesanti.
9 - Chiudete la chat se non volete essere disturbati.
10 - Chiarite in privato i problemi che possono nascere.
Ah, dimenticavo
11 - Non usate facebook e altri social network se volete vivere bene.
27.2.13
Occasione
20.2.13
Strano
Strano
Strano come un gruzzolo d'aria
in ruscelli di sentieri
Strano come un mare
fermo, senza nuvole,
tra odore di boccaporti
e ciocche di parole
Strano perché apolide
nel vento perso
di comignoli al sole,
tra noia e rivoluzione
sapiente e malandrino
Strano perché in bilico
precario su questa terra,
incerto come foglia,
vela dolce di dolore.
16.9.12
dal blog gemello Notti Notturne di matteo tassinari : Miss Italia è da ricoverare!
SABATO 15 SETTEMBRE 2012
Miss Italia è da ricoverare!
Uno show da rottamare
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Tutti insieme alla ricerca del congiuntivo perduto |
Quando si è ricoverati in ospedale, non potendo quindi uscire e farsi una passeggiata sul lungomare e toccare il culo alle signore per ovvi motivi legati alla propria salute, a volte può capitare di guardare Miss Italia. Questa scelta però impone una condizione: non bisogna stupirsi di nulla di ciò che si vedrà, ma più di ciò che si sentirà. Per due sere consecutive, insieme a Gabriele, abbiamo guardato lo scempio andato in onda a Montecatini “condotto” dall’adultolescente Fabrizio Frizzi. Mi vergogno dirlo, ma io e il mio amico di camera, siamo morti dal ridere, seppur guastati in varie parti del corpo, notare lo sciupio di penetrante bagatelle e inezie capitanate dall’indomito cavaliere della pinzillacchera vacuità assoluta: Fabrizio Frizzi. Tra una flebo alle 21,30 e tre compresse da ingurgitare, abbiamo aperto i nostri occhi oltre il cancello, per sprofondare in un mondo dove tutto è “ti amo papi” o pianti improvvisi e difficilmente interrompibili. Insomma il classico pugno di mosche, in bocca. Non avendo mai visto Miss Italia, io e Gabri, disfatti e stesi nei nostri due rispettivi lettucci, non potevamo immaginare che lo straziante sconquasso potesse raggiungere tali gargantuesche dimensioni di assenza. Può esistere una manifestazione dove un conduttore, per ore, ripete: “numero 53, sei dentro” oppure “numero 104, sei fuori”?
Il ricordo ora è affannoso, ma la mia posta (5 euri) li ho puntati su una biondina con coccarda 78. Gabri adocchiò una mora del nord che toccò la vetta delle prime dieci per poi sentirsi dire da Frizzi: “Sei fuori”, con quella voce dal timbro tra il dispiaciuto e il melanconico. Nel frattempo un’infermiera mi cambia la sondina per mettermene una nuova, tenendo il braccio dritto per agevolare il cambio di tubicini e condotti, pensavo: ma ha ancora senso questo defilè di pertiche dall’anima lunga aspiranti magistrate, biologhe, attrici, chirurghe, cantanti, scienziate che cercano la celebrità a nome dei contribuenti Rai? Avvolte in tubino nero stile biancheria contenitiva, vanno ripetendo una alla volta: “Mio padre mi ha insegnato a non mollare mai, e io questo farò'", in ossequio ad Anna Tatangelo che, da giurata quale era, chiedeva sobrietà alle Miss, mentre Caterina Balivo si lasciava andare in uno strepitoso:“Vincerà una ragazza telegenica”, come dire: scusa, mi passi la saliera. Anche Natasha Stefanenko si è lasciata andare in dichiarazioni frullate: “Sono giovani, tenaci e sono soprattutto studentesse. E’ giusto coltivare i sogni che portano al mondo dello spettacolo, ma bisogna continuare a studiare”. AIUTO! Apocalisse mediatica! Patrizia Mirigliani, matrona della manifestazione, cioè, patrona perché al femminile non si può declinare, ricordava l'importanza dell’efficacia del "gioco di squadra per un’estetica sana”. Se qualcun@ ha capito qualcosa mi telefoni pure al 3419783926046725, sarò tutt’orecchi perché la mia ignoranza non mi permette di cogliere le sfumature allegoriche e le metafore subacque che la signora Mirigliani voleva suggerirci.
Miss Italia, lato B
Ipocrisia made in Italy
Per i paranoici dell’auditel, è interessante sapere che sia domenica che lunedì, Canale 5 ha battuta lo show più vecchio del mondo, con un filmettino e una fiction senza pretesa alcuna. Qualcuno penserà che in questi casi è facile sparare sulla Croce rossa, ma il fatto è che l’Italia di Miss Italia non ne può più e costa troppo, un costo che grava pesantemente sui badget Rai finanziati coi nostri soldi attraverso il canone da noi pagato. Da 4 decenni, si continua a riciclare un format che ormai appartiene all’era del paleolitico e che ogni anno viene fotocopiato e banalmente ripetuto. Nessuno saprà quantificare i danni che questa trasmissione ha provocato nei decenni, ma vi assicuro che sono tanti. Troppi! L’ipocrisia made in Italy rasenta il ridicolo con questo show politicamente corretto, coccolato come uno spettacolo da prima serata di sabato e domenica sera, ma appartenente ad un’altra era geologica. Per non farmi dare del disfattista, faccio un esempio di attuale bella televisione condotta dalla brava Teresa Mannino su La7 intitolata “Se questa sera sono qui”, a mio avviso una soffio di libertà roseo e pungente, che fa bene alla salute.
L'Avatar di Frizzi
A Gabri faceva, seppur tutto ammaccato, ridere il linguaggio da adultolescente di Frizzi: “Quando parla, lo fa, come se fossimo tutti bambini cretini” mi dice con la flebo a base di antibiotico e antidolorifico. Ha ragione, ma l'interessato stesso, non può farci nulla, perché il vocabolario di Frizzi non supera le 300 parole: stupore, grazia, ora o mai più con risatona annessa. Di espressioni invece ne conosce due: una quando ride, l’altra quando è serio. I problemi nascono quando deve fare la faccia a metà tra l’allegro e il depresso, allora avviene un rimescolio di muscoli facciali che fanno del volto di Frizzi un Avatar.
L'Avatar di Frizzi
Solo Luca Giurato e Giucas Casella...
Quando poi deve presentare, come da copione, la Patrona Patrizia Mirigliani, il suo volto assume connotati da orgasmo sudato. L’apogeo del kitsch, il trionfo della ripulsa, qualcosa che si presenta come un "cigno ma si avvede che è un rospo", è la chiusa amichevole di Gabri, anche se lui ha usato altre parole, leggermente un pò più hard. In questo effetto avverso a dispetto della sofferente umanità, solo una coppia come Luca Giurato e Giucas Casella avrebbero potuto, insieme, fare di peggio. Tra impacci e ceffoni involontari come quando Giurato fratturò una gamba alla Venier a Domenica In, s'inanellano spontaneamente gaffe memorabili. La narrazione di Frizzi è credibile quanto le testimonianze del comandante della Concordia Francesco Schettino o gli archivi storici del gobbo più famoso del bel Paese. Ma Frizzi, impegnato costantemente nella ricerca del congiuntivo perduto, non si lascia andare per così poco facendo sapere che lascerà la conduzione del programma. Si parla già di un volto nuovo, emergente, audace e fresco: Antonella Clerici. Peccato, era appena la 17esima edizione dello show presentata dal ragazzo della porta accanto, visto che per Frizzi tutte le Miss Italia “sono ragazze della porta accanto”, l’avrà ripetuto 10 volte. Fossi stato nel Cda della Rai avrei aspettato altri 20 anni. Che ingiustizie.
Dalla padella alla brace. Domande che sono più scontate delle risposte:“Cosa aspetti che ti regali il futuro?”, oppure “Sei più attaccata alla mamma o al papà?”. Nel caso che la Miss sia pugliese, state tranquilli che le cime di rapa saranno l’argomento principale del dialogo della durata di un paio di minuti, che in primo piano in tv sono un’eternità se non conosci i tempi, e il rischio di diventare pesantemente penosi è lì dietro l’occhio della telecamera. Se invece la concorrente è domiciliata a Genova, il pesto la farà da padrona. Luoghi comuni come se piovesse. Quando ha presentato la presidente della giuria tecnica, Federica Pellegrini, gli ha detto che era benvenuta quattro volte, alla quinta è partito un “ma sei in splendida forma”. Pubblico a bocca aperta per il passaggio imprevedibile, “quasi shakespeariano”, del conduttore che ha saputo non arrivare a 5 volte nel ripete benvenuto ad un ospite. Del resto Fabrizio Frizzi, è nato e cresciuto col marchio in fronte del ragazzo della porta accanto. Alla fine della serata infinita, l’avrà detto 10 volte: “col numero 28, Pinca Pallina, bella come la ragazza della porta accanto”. Peccato che abiti in una villa. Ora ha deciso di recidere il contratto con la Rai per Miss Italia. Poi vieni a sapere cose che stritolano i sacri pendenti. Un quotidiano nazionale ha scritto recentemente che un direttore della Rai sarebbe compensato del suo duro lavoro di 32mila euro al mese. Il direttore smentisce, come prevede il Monopoli dei media. Noi invece abbiamo un motivo in più per pagare il canone felici e imbranati. Della serie, piacere, mi chiamo Tafazzi.
Mi volto e Gabri dorme. Ha la faccia rilassata e la flebo finita. Suono per chiamare l’infermiera, alle quali rivolgo un dolce saluto. Voglio essere fermamente chiaro, in questa parte di testo, l’ironia è del tutto assente e le cose che scrivo sono serie come la malattia che mi ritrovo addosso da decenni. Spengo la luce pensando che sono loro le mie Miss, perché di notte e di giorno, sono pronte al mio suono di campanello a darmi una mano o darla a Gabri o a tutti i ricoverati del reparto. Forse bisognerebbe spiegare che il destino di molte ragazze non è solo essere belle, avere gli occhioni bluette, fare le veline o le troniste o partecipare al Grande Fratello, ma vivere - anche - vicino a chi ha bisogno immediato, chi non riesce più ad alzarsi dal letto per vari motivi che evito di descrivere volutamente.
Per me e Gabri, sono molto più interessanti le “nostre” infermiere che le vanaglorie di Montecatini. Buona notte Gabri.
7.4.12
anche nella merda ci sono delle perle solo le donne ci posso salvare [ eccezione al regolamento e alle faq del blog ]
Come potete vedere dal titolo fra parentesi oltre che dalle faq del nostro ( lo chiamo cosi perché dovrebbero scrivere diverse voci ma in realtà ci scriviamo solo in tre su un 20 d'utenti, ) blog ho fatto un eccezione pubblicando un post troppo sessista . Infatti anche nel negativo xci posso trovare delle cose buone ed utili per suscitare un dibattito .
E il caso del post di un mio utente di facebook . Esso ha ragione , non sto nè lecchinando le mie lettrici e le mie utenti di fb o di blogger nè sono effeminato ma sto solo descrivendo la mie esperienze personali nonostante sia ancora single e .... con l'altro sesso . infatti il mio pensiero può essere rappresentato da questi due video
1)
2 ) video da me girato
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