per approfondire sulle foibe e d il confine orientale
- https://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2019/02/ancora-continua-il-falso-mito-del.html
- https://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2019/01/foibe-o-esodo-frequently-asked.html
- https://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2019/01/abbiamo-smarrito-il-senso-di-cio-che.html
Finalmente , meglio tardi che mai , lo hanno capito che la destra usa la loro tragedia per scopi politici / ideologici . Me gli tardi che mai . Ecco dettagli della loro vibrante protesta
"Abbiamo compiuto un enorme sforzo economico per realizzare questo progetto, il quale, nella sua complessità, prevedeva già in partenza la visione sui teleschermi degli italiani, senza che ci fosse bisogno di ulteriori sollecitazioni da parte di terzi", spiega a Repubblica Renzo Codarin, figlio di istriani, nato in un campo profughi, presidente dell'Associazione Venezia Giulia e Dalmazia, la più grande realtà, a livello nazionale, che rappresenta gli italiani fuggiti dall'Istria, da Fiume e dalla Dalmazia alla fine della Seconda guerra mondiale. "La nostra è una storia d'Italia: vorremmo che tutti cercassero di divulgarla, ma non di strumentalizzarla. La mia associazione è apartitica, infatti sono in molti ad averci aiutato per questo film, non solo Fratelli d'Italia. I fondi che noi abbiamo messo per realizzarlo derivano anche dalla legge dello Stato 72 del 2001 che finanzia le attività che noi svolgiamo per divulgare la nostra storia.
"In questo periodo ci sono state anche altre strumentalizzazioni su questo film, addirittura da parte di Casa Pound a Trento", prosegue Codarin. "Mettono tutti il cappello su questa cosa. Ma è una storia che deve valere per tutti gli italiani, non solo per quelli di destra".
Alle parole di Codarin si aggiungono anche quelle di David Di Paoli Paulovich, dell'Associazione comunità istriane. "Il film è un'occasione per far conoscere la storia del confine orientale. Deve essere inquadrato in una prospettiva storica e non politica. Non deve essere usata a fini politici, da nessuna parte politica. L'attenzione che è stata riservata alla vicenda di questo film, non è la stessa che la politica ha riservato in tutti questi anni al mondo dell'esodo. In questo senso ci sentiamo, diciamo così, perplessi"
Infatti si può, ed giusto cosi dovrebbe essere evitato un urico punto di vista urica interpretazione soprattutto in periodi storici complessi come questi che hanno avuto in inizio quasi due secoli in particolare la fase che va dal 1918/9 al 1974 è ancora attuale , che tali fatti siano visti con diversi punti di vista interpretativi ( vedere il mio il mio post precedente) . Ma evitare di : decontestualizzandoli ,sminuendo o ingigantire , omettendo e esaltando solo una parte degli eventi come sembra ( ma aspetto di vederlo per dare un giudizio completo e confermare la mia opinione aprioristicamente che mi sono fatto leggendo alcune stroncature del film ) sia stato fatto con rosso il film Rosso d'Istria \ red land e viene fatto (salvo eccezioni ) nelle celebrazioni del 10 febbraio e non solo , significa usare e sfruttare ( da entrambe le parti ) ideologicamente tali vicende . IL che non va bene oltre che è da stupidi soprattutto ora che é finito ( o almeno sembrerebbe ) il dualismo ideologico della guerra fredda . Quindi lodo ed accolgo come ottima cosa le prese di posizione di cui si è parlato prima delle associazioni suddette.