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In memoriam

Non so come si chiamasse. Il suo nome, forse, era "Lavoratore". O, semmai, ex-lavoratore. Il quarantenne bressese che s'è tolto la vita due giorni fa, dopo esser stato licenziato, ora è una sorta di Milite ignoto. Un ribelle senza causa. Strana cosa il suicidio. Disprezzo, atto di superbia, si sentenzia. Ma ne siamo così certi? Non lo era nemmeno il nostro padre Dante, che pose come guardiano del Purgatorio - la porta aurorale verso l'eterna Vita - il pagano Catone. Sottilissimo, e gracile, è il filo che separa l'orgoglio dal sacrificio. "Lavoratore" se n'è andato con un secco e definitivo diniego, perché consapevole che il mondo non l'avrebbe mai accettato nella sua integrità d'uomo. Lo voleva numero, macchina, accessorio, merce deperibile. E, infatti, s'era ritrovato come un sacco vuoto in mezzo a una strada, percosso dalle mareggiate d'una ventosa Quaresima. Aveva vissuto, fino a quel momento? O era stato soltanto costretto a esist

Borsellino insultato anche da morto

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A 16 anni dalla  morte  di  Borsellino  deve  , come se  non bastasse   tutta  la merda   che  gli hanno  gettato  addosso  quando era  vivo    tanto  da  fargli dire  : << Mi sento come un morto che cammina  >>  in particolare  : 1)  la  richiesta   da  parte  dell amministrazione penitenziaria richiese ai due magistrati il rimborso spese ed un indennizzo per il soggiorno trascorsovi  quando in realtà  era iinsieme a  Giovanni Falcone   trasferitionella foresteria del carcere dell' Asinara , dove iniziano a scrivere l'istruttoria per il maxiprocesso ; 2)  quando denuncia  andando  a parlare dovunque e raccontare quel che accade alla procura di Palermo: per questo motivo rischia il provvedimento disciplinare e solo grazie all'intervento del Presidente della Repubblica Francesco Cossiga si decide di indagare su ciò che succede nel palazzo di Giustizia. 31 luglio il CSM convoca Borsellino che rinnova accuse e perplessità. Il 14 settembre Antonino Meli divent