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3.1.23

Bari, 23enne paralizzata e in coma partorisce un bambino al Policlinico: ora è fuori pericolo e sta recuperando la mobilità ed altre storie


da  repubblica


Bari, 23enne paralizzata e in coma partorisce un bambino al
Policlinico: ora è fuori pericolo e sta recuperando la mobilità

La ragazza di origini tarantine era alla 35esima settimana di gravidanza quando è stata trovata svenuta sul pavimento dai familiari a causa della rottura di una malformazione artero-venosa cerebrale. Il piccolo sta bene dopo alcuni giorni in Neonatologia e la mamma sta recuperando la funzionalità cognitiva e motoria


Paralizzata, in coma e alla 35esima settimana di gravidanza, è riuscita a portare a termine la gravidanza grazie alle cure ricevute al Policlinico di Bari. La donna, ventitré anni di origini tarantine, era stata rinvenuta dai familiari svenuta sul pavimento della sua abitazione a causa della rottura di una malformazione artero-venosa cerebrale. Intubata e stabilizzata a Taranto è arrivata al Policlinico di Bari per la presa in carico dell'unità operativa di medicina fisica, riabilitazione e unità spinale unipolare diretta dalla professoressa Marisa Megna. "È riuscita a portare a termine felicemente la gravidanza", spiega la professoressa Megna. "Ciò anche grazie alla collaborazione interdisciplinare dei colleghi di ginecologia e della neonatologia e terapia intensiva neonatale. Il bambino sta bene e la mamma, faticosamente ma con costanza, sta recuperando la sua funzionalità cognitiva e motoria", aggiunge. Il team di ginecologi dell'unità operativa diretta dal professor Ettore Cicinelli, ha eseguito tutti gli esami nel reparto di medicina fisica e riabilitativa, poi il parto cesareo è stato programmato. Il bambino è stato poi ricoverato per alcuni giorni nella neonatologia e terapia intensiva neonatale diretta dal professor Nicola Laforgia. Quando si è ripresa dal parto, lo staff della professoressa Megna l'ha sottoposta alla stimolazione transcranica a corrente diretta che prevede l'utilizzo non invasivo della corrente elettrica a bassa intensità per favorire la neuromodulazione delle zone dell'encefalo deputate al linguaggio e al movimento. "È stato emozionante e commovente vedere la donna muovere il braccio e la mano destra, abilità in precedenza venuta meno come conseguenza dell'accidente cerebrovascolare. La paziente è giovane, ha ampie possibilità di recupero", auspica la professoressa Megna.



Invece delle figurine del presepe, marijuana sottovuoto: indagano i carabinieri

4.7.22

anomalie italiane, il caso del 14enne esce dal coma ma rischia di essere bocciato all'esame di terza media e di Lui è Matteo Iacobacci ed è il ragazzo di 21 anni che sull’Aurelia ha aiutato a salvare 30 bambini dal rogo, dirigendo le operazioni di evacuazione dell’edificio ma per due punti al test non è passato al cocorso per i vigili del fuoco.

 

Massa, 14enne esce dal coma ma rischia di essere bocciato all'esame di terza media
          di Chiarastella Foschini

Si è svegliato dal coma dopo un terribile incidente e adesso rischia di essere bocciato perché non potrà sostenere l’esame di terza media entro il 31 agosto. Luca (nome di fantasia), 14 anni di Massa, era in fin di vita. Ha aperto gli occhi e si è riaffacciato alla vita ascoltando le voci dei suoi familiari, che gli sussurravano parole dolci mentre lui era in un letto del reparto di rianimazione.La storia dello studente è finita sulle pagine del Tirreno. Dopo l’incidente stradale che ha avuto il 13 maggio scorso, il ragazzino ha subito un importante trauma cranico ed è stato ricoverato all’ospedale Cisanello di Pisa dove è rimasto in coma fino a quando si è svegliato e i medici hanno appurato che non aveva riportato danni neurologici permanenti. Per tornare alla vita di prima, Luca dovrà sottoporsi a una lunga riabilitazione neurologica all’ospedale Versilia, che lo costringerà a una permanenza in ospedale e non gli consentirà di sostenere l’esame di terza media, scritto e orale, entro il 31 agosto.Uno studente modello per gli insegnanti e per la preside, che lo hanno ammesso all’esame di terza media con la media del sette, in attesa del suo risveglio. Il ministero dell’Istruzione prevede una sessione suppletiva d’esame per gravi e documentati motivi, valutati dal consiglio di classe, il problema è dato dalla data ultima fissata dall’ordinanza del ministero all’ultimo giorno di agosto. La preside dell’istituto in cui studia Luca non vorrebbe bocciarlo e si dice disponibile a fissare una data alternativa. E lancia un appello al ministero dell’Istruzione per dare un’opportunità al ragazzino che ha lottato tra la vita e la morte.

  Questa  notizia  me  ne  fa   venire   alla mente un  altra    di qualche  giorno fa    trovata    sulla pagina di  Lorenzo Tosa    che rilancia  il  post  di  Valerio Capraro

Lui è Matteo Iacobacci ed è il ragazzo di 21 anni che ieri sull’Aurelia ha aiutato a salvare 30 bambini dal rogo, dirigendo le operazioni di evacuazione dell’edificio. “Beh, cosa c’è di strano? È un eroe.” Domanderete voi. Ecco. Ve lo dico subito. La cosa strana è che Matteo sogna di fare il vigile del fuoco, ma una settimana fa è stato bocciato alla prova scritta del concorso, per soli due punti. Una prova scritta che, come la stragrande maggioranza delle prove scritte per i concorsi pubblici, ha pochissimo a che vedere con il lavoro che poi si andrà a fare. Una prova che spesso non fa altro che eliminare persone di talento, che, per un motivo o per un altro, sono deboli in cultura generale o in materie che non gli saranno mai utili per fare meglio il lavoro che sognano di fare.Spero che Matteo venga riconsiderato al concorso e che la sua storia diventi una occasione per ripensare i concorsi pubblici.

Ora   mi associo a  Lorenzo Tosa  : << Per quello che vale, a Matteo voglio dire grazie per il suo gesto. A prescindere se diventerà vigile del fuoco (glielo auguro) o farà tutt’altro nella vita, uno così troverà il modo di mettere se stesso al servizio della comunità. A 21 anni, l’unico consiglio che ha senso dargli è di insistere, di rifare il concorso se quello è il suo sogno. Un test non è un giudizio sulla persona, così come non è un esame o un concorso a definire chi siamo >>


3.9.16

L'Uomo e il Fine-Vita:Conoscere per riflettere, riflettere per decidere. proiezione del film la bella addormentata di bellocchio e dibattito con Beppino Englaro tempio pausania 2.9.016

Ieri 
Venerdì 2 settembre 2016 alle ore 17:30 presso il salone della Curia ( Palazzo Pes-Villamarina )di Tempio Pausania, si terrà un incontro- dibattito sul tema del "Fine Vita" e Testamento Biologico, con la partecipazione di Beppino Englaro, padre di Eluana.
 L'incontro ha lo scopo di fornire un importante occasione di riflessione e confronto su una tematica così importante e dare vita ad un libero dibattito tra i presenti .
 L'incontro sarà preceduto dalla proiezione del film "LA BELLA ADDORMENTATA " di Marco Bellocchio, ispirato alla "vicenda Englaro"

                            dal  comunicato dell'evento  

Dopo il film  che  ho rivisto   in quanto in   rai  ,  rete  che lo  coprodotto ,  fu trasmesso (    forma  di censura  soft   ma  sempre  censura è  )

 


  se  non ricordo male   dopo le  23  , per non inimicarsi  :  le gerarchie  ecclesiastiche ,  i credenti pro life  \  oltranzisti  ,  gli ipocriti politicanti  .  Un bel  film  adatto ed  purtroppo poco  pubblicizzato e  diffuso  al grande  pubblico oltre  ad essere  boicottato . Infatti secondo  https://it.wikipedia.org/wiki/Bella_addormentata blocco dei finanziamenti da parte dall'Assessorato regionale alla Cultura del Friuli-Venezia Giulia. Successivamente il film è stato riammesso ai fondi, ma nel luglio 2012 la Film Commission del Friuli Venezia Giulia è stata chiusa e la gestione del Film Fund (il fondo finanziatore di diverse produzioni cinematografiche) spostata all'Ente Turismo FVG, cioè direttamente in capo alla Regione. Un film  adatto per  il dibattito . Dopo  d'esso  si  è giunti al dibattito con il padre  di Eluana . Un uomo , infatti   ha  evitato il ruolo di protagonista   ed  ha invitato  il pubblico a parlare , umile  e modesto che  ha  trasformato   quella  che  è stata  una  sua battaglia   in una battaglia per tutti  quelli  che  sono o  hanno familiari in situazioni    come quella  di  sua  figlia  , senza  scendere   nella  strumentalizzazione    di  partito e  di schieramento  ideologico .
Certo   che se  tale  evento fosse stato organizzato  con un po'  d'anticipo sarebbe stato  meglio . Ma pazienza  cosi  è  andata  . Comunque pochi ma buoni  .   Di solito sono restio  e  diffidente  dele  dichiarazioni   e dei resoconti ufficiali  , ma  in questo caso  confermo      quanto detto    da   uno degli organizzatori dell'evento 




Mario Dettori
Eccoci qua, è tempo di ringraziamenti .. Grazie di cuore innanzitutto a Beppino Englaro, che ha portato la sua testimonianza scegliendo Tempio per una giornata di riflessione e dibattito su un tema così delicato..
Grazie al mio professore Gianluigi Deiana, Al Professor Giuseppe Deiana, al Dott. Mario Oppes, a Massimo Dessena, Pasquale Lamanda , a Barbara Mariano e ai presenti tutti, pochi, ma davvero interessati e coinvolti che han dato vita a una interessantissimo dibattito cogliendo a pieno L obbiettivo di quest incontro:
Conoscere e riflettere assieme, portando ognuno le proprie esperienze e considerazioni, anche di opposte vedute, all insegna del rispetto reciproco e della voglia di approfondire e mettere in discussione i propri convimcimenti. Una goccia in mezzo al mare.. Ma si sa come si dice in questi casi...😉
Grazie ancora per l'emozione di aver portato a Tempio un occasione Di crescita culturale e civile davvero unica.
Grazie ancora per l'emozione di aver portato a Tempio un occasione Di crescita culturale e civile davvero unica.


 E' stato un dibattitto   bellissimo ed  efficace  ,  vivace  e fecondo  (  anche   chi   come  me   masticava  un po'  all'argomento )  il dibattito  che n'è seguito  fra  i protagonisti in sala  ed  il pubblico  . Mai  visto  sia durante  il film   che durante  la discussione  un pubblico  cosi attento  e  silenzioso ( campane    della  chiesa parte ) .C'è  come  potete  vedere  da  questo mio due  video.  il     una  diretta  ( troppo breve lo so  , ma le  diretta  su fb  dal cell   consumano molta  batteria  )




 il secondo   quello  con   la  telecamera  per  problemi tecniic , appena  li risovo  provvederò  a metterlo su   online  non riesco a  scaricarlo ne  su fb  ne  su  youtube , . Però  in cambio :-)  vi lascio alcune delle  mie  foto
lasciate  che  torni ala casa del padre ,  coscienza  individuale ,  no accanimento terapeutico  , eluana  englaro  ,  beppino englaro ,  morire  con  dignità  , testamento biologico  ,  coma  ,   come  un vegetale , twempio pauisania  , 


una pressa  di posizione   chiara  da parte  di  Englaro   contro  l'accanimento terapeutico   e l'impossibilità de paziente  o  chi per lui qual ora  avesse  fatto presente   e non potendola  più 



esprimerla per  confermarla  la  decisione  di  morire con dignità  rifiutando l'accanimento terapeutico o di vivere   legato a macchine  e  dipendere in toto  dagli altri\e  .  Inoltre  Englaro ,  anche  se  costretto   dal primo intervento  ad  insistere  sulla  vicenda della  figlia   ha  preferito  insistere   di più  sul  film   ( precisando  che  lui <<  non avrebbe mai  fatto un film  su Eluana  . E  che il film di Bellocchio  non  è un film  su di lei  ,  anche  se  ne prende  spunto  >>   ) e  di  come in italia  non ci sia, rispetto all'Europa  ,  ancora  una legge   chiara sul  fine  vita . Ringrazio  i  curatori  dell'evento  per  averci  dato   la possibilità di un approfondimento   serio   non strumentale ed  ideologico su tali temi etici e  morali cosi delicati  .

4.3.15

Lodi, medico perde la memoria ma dopo 2 anni di studi e fisioterapia torna in corsia

 questa  storia   mi ha  fatto     rivedere     dopo  4  anni  ,  per  la  terza  voltoa  lo stupendo e  toccante Good Bye Lenin! (2003). I temi ed il contesto   sono più o meno   simili  

da  l'unione  sarda  

Pierdante Piccioni, medico d'emergenza, dopo un'adeguata riabilitazione e un periodo di studio, è tornato al lavoro all'ospedale di Codogno (Lodi).
 
Pierdante Piccioni

31 maggio 2013: Pierdante Piccioni, medico d'emergenza, ha un incidente in auto mentre torna dal lavoro: ictus. Si risveglia all'ospedale di Pavia, ed è convinto di essere nel 2001: vede la moglie invecchiata, i figli con la barba, lui si guarda allo specchio e non si riconosce. Un trauma: "Sarei scappato via", racconta all'Adn Kronos Salute. Ora però ha raggiunto un importante traguardo, dopo l'adeguata riabilitazione neuropsicologica: è tornato al lavoro all'ospedale di Codogno, nel Lodigiano, a salvare le vite dei pazienti. La difficoltà maggiore è stato reimparare tutto anche se "i ricordi e le emozioni vissute in questi 12 anni non li ho più".
Per Piccioni, classe 1959, al suo risveglio c'era ancora la lira e non l'euro, al governo c'era Berlusconi, Barack Obama non era il presidente degli Usa, le Torri Gemelle erano ancora al loro posto, il Papa era Giovanni Paolo II e poi sua madre era ancora viva. Difficile affrontare tutto questo, ma lui non si
da http://milano.fanpage.it
è arreso: "Grazie alla mia famiglia e ai colleghi dell’Academy of Emergency Medicine and Care (AcEMC), un’associazione scientifica interdisciplinare che riunisce medici con ogni specializzazione che operano nell’ambito della medicina d’emergenza-urgenza, mi sono rimesso a studiare per colmare il gap di questi 12 anni di buco della mia memoria", racconta. "La mia esperienza e le mie conoscenze di medico non sono mai state in discussione - sottolinea Piccioni - ma ad esempio non ricordavo di essere anche professore e primario. E facevo parte per l’Acemc di un gruppo di lavoro al ministero della Salute. Sono ripartito dall’ufficio formazione dell’Asl di Lodi, poi con grandi sforzi e molta caparbietà - osserva - ho avuto il via libera per tornare in prima linea, al pronto soccorso.
Inoltre  secondo quanto riporta   la  repubblica   (...) Dal punto di vista professionale il miracolo di Piccioni è stato di non darsi per vinto. Le sue condizioni avrebbero fatto subito pensare alla pensione, ma lui non si è arreso. "Grazie alla mia famiglia e ai colleghi dell'Academy of Emergency Medicine and Care (Acemc), un'associazione scientifica interdisciplinare che riunisce medici con ogni specializzazione che operano nell'ambito della medicina d'emergenza-urgenza, mi sono rimesso a studiare per colmare il gap di questi 12 anni di buco della mia memoria", afferma.
"La mia esperienza e le mie conoscenze di medico non sono mai state in discussione - rimarca Piccioni - ma per esempio non ricordavo di essere anche professore e primario. E facevo parte di un gruppo di lavoro al ministero della Salute. Sono ripartito dall'Ufficio formazione dell'Asl di Lodi, poi con grandi sforzi e molta caparbietà ho avuto il via libera per tornare in prima linea al pronto soccorso". Ora su questa incredibile avventura a lieto fine è pronto un libro. "In quei mesi scrivevo molto, appunti e altro, perché avevo paura che al risveglio avrei perso tutta la mia memoria. Insomma scrivevo per non dimenticare questi pensieri vorrei che diventassero un libro, anche se per ora è una bozza. Soprattutto - conclude Piccioni - c'è un messaggio che voglio dare a chi combatte contro la burocrazia: si può vincere contro chi ti vuole invalido". (..)  

Seconda  altre news 
dalla sua esperienza è pronto un libro, nato dagli appunti e i diari tenuti nei lunghi mesi di riabilitazione.

emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...