questa storia mi ha fatto rivedere dopo 4 anni , per la terza voltoa lo stupendo e toccante Good Bye Lenin! (2003). I temi ed il contesto sono più o meno simili
da l'unione sarda
Pierdante
Piccioni, medico d'emergenza, dopo un'adeguata riabilitazione e un
periodo di studio, è tornato al lavoro all'ospedale di Codogno (Lodi).
31
maggio 2013: Pierdante Piccioni, medico d'emergenza, ha un incidente in
auto mentre torna dal lavoro: ictus. Si risveglia all'ospedale di
Pavia, ed è convinto di essere nel 2001: vede la moglie invecchiata, i
figli con la barba, lui si guarda allo specchio e non si riconosce. Un
trauma: "Sarei scappato via", racconta all'Adn Kronos Salute. Ora però
ha raggiunto un importante traguardo, dopo l'adeguata riabilitazione
neuropsicologica: è tornato al lavoro all'ospedale di Codogno, nel
Lodigiano, a salvare le vite dei pazienti. La difficoltà maggiore è
stato reimparare tutto anche se "i ricordi e le emozioni vissute in
questi 12 anni non li ho più".
Per Piccioni, classe
1959, al suo risveglio c'era ancora la lira e non l'euro, al governo
c'era Berlusconi, Barack Obama non era il presidente degli Usa, le Torri
Gemelle erano ancora al loro posto, il Papa era Giovanni Paolo II e poi
sua madre era ancora viva. Difficile affrontare tutto questo, ma lui
non si
da http://milano.fanpage.it |
è arreso: "Grazie alla mia famiglia e ai colleghi dell’Academy of
Emergency Medicine and Care (AcEMC), un’associazione scientifica
interdisciplinare che riunisce medici con ogni specializzazione che
operano nell’ambito della medicina d’emergenza-urgenza, mi sono rimesso a
studiare per colmare il gap di questi 12 anni di buco della mia
memoria", racconta. "La mia esperienza e le mie conoscenze di medico non
sono mai state in discussione - sottolinea Piccioni - ma ad esempio non
ricordavo di essere anche professore e primario. E facevo parte per
l’Acemc di un gruppo di lavoro al ministero della Salute. Sono ripartito
dall’ufficio formazione dell’Asl di Lodi, poi con grandi sforzi e molta
caparbietà - osserva - ho avuto il via libera per tornare in prima
linea, al pronto soccorso.
Inoltre secondo quanto riporta la repubblica (...) Dal punto di vista professionale il miracolo di Piccioni è stato di non
darsi per vinto. Le sue condizioni avrebbero fatto subito pensare alla
pensione, ma lui non si è arreso. "Grazie alla mia famiglia e ai
colleghi dell'Academy of Emergency Medicine and Care (Acemc),
un'associazione scientifica interdisciplinare che riunisce medici con
ogni specializzazione che operano nell'ambito della medicina
d'emergenza-urgenza, mi sono rimesso a studiare per colmare il gap di
questi 12 anni di buco della mia memoria", afferma.
"La mia esperienza e le mie conoscenze di medico non sono mai state in
discussione - rimarca Piccioni - ma per esempio non ricordavo di essere
anche professore e primario. E facevo parte di un gruppo di lavoro al
ministero della Salute. Sono ripartito dall'Ufficio formazione dell'Asl
di Lodi, poi con grandi sforzi e molta caparbietà ho avuto il via libera
per tornare in prima linea al pronto soccorso". Ora su questa
incredibile avventura a lieto fine è pronto un libro. "In quei mesi
scrivevo molto, appunti e altro, perché avevo paura che al risveglio
avrei perso tutta la mia memoria. Insomma scrivevo per non dimenticare
questi pensieri vorrei che diventassero un libro, anche se per ora è una
bozza. Soprattutto - conclude Piccioni - c'è un messaggio che voglio
dare a chi combatte contro la burocrazia: si può vincere contro chi ti
vuole invalido". (..)
Seconda altre news
dalla sua esperienza è pronto un libro, nato dagli appunti e i diari tenuti nei lunghi mesi di riabilitazione.
dalla sua esperienza è pronto un libro, nato dagli appunti e i diari tenuti nei lunghi mesi di riabilitazione.
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