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8.12.20

A Forcella la speranza ha i puntelli del terremoto del 1980

Rimettendo  ordfine  nella  mia  email  del blog   ( redbeppe@gmail.com )   fra le tante   di Newslettwrs  , maillist   ho trovato questa    chericorda      lontano  dale classiche  ricorrenze lava  coscienza  (  ma anche  no  )  il terremoto  dela campania  del 1980


https://www.mariocalabresi.com/

4 dicembre 2020 | diAnna Dichiarante



Anche a distanza di quarant’anni si resta pietrificati di fronte a 2.914 morti. Quanti (secondo la conta più accreditata) ne provocò il terremoto dell’Irpinia che, il 23 novembre 1980, rase al suolo intere province tra Campania e Basilicata. Quasi novemila feriti, quasi 300 mila sfollati. Una catastrofe causata dall’elevata potenza del sisma, ma aggravata da ritardi e difficoltà nei soccorsi. Mentre quelle terre hanno sofferto e faticato a rialzarsi, con la ricostruzione sono ingrassate soprattutto criminalità organizzata e corruzione. Pure Napoli fu duramente colpita dalla scossa; ci furono crolli e vittime. Abbiamo appena celebrato l’anniversario di questa tragedia nazionale: se la commozione del momento passa, le cicatrici, invece, rimangono. Come quelle ancora visibili nei vicoli di Forcella, nel centro storico del capoluogo campano.

Uno dei vicoli di Forcella, nel centro antico di Napoli, dove restano puntelli ed edifici pericolanti dal sisma dell’Irpinia del novembre 1980

Passaggi puntellati ed edifici pericolanti in vico Tarallari, vico Croce, via Sant’Agostino alla Zecca. E poi la chiesa di Santa Maria a Piazza, rinchiusa in una gabbia di tubi che la sorreggono e la sottraggono alla vista e alla memoria. Forcella è uno dei quartieri più popolari e più autentici della città; conserva beni archeologici, tradizioni culturali e gastronomiche. Non ha mai respirato libera per colpa della camorra. E pure le istituzioni pubbliche, spesso, hanno evitato di occuparsene. Il prezzo del degrado e della sopraffazione, alla fine, lo pagano i suoi abitanti. Specialmente i tanti impegnati nella rinascita del rione. Che protestano perché quei ponteggi – insieme ai ruderi che imbracano – siano eliminati una volta per sempre.

È una questione simbolica, ma, innanzitutto, di sicurezza. Nei palazzi abbandonati si verificano piccoli cedimenti, si accumulano sporcizia e animali. I puntelli si deteriorano e devono essere sostituiti. In queste condizioni come si può favorire il turismo locale? Come s’incentiva lo sviluppo? Perciò le associazioni del territorio, riunite nel progetto “FaRe Comunità”, hanno organizzato iniziative in concomitanza con l’anniversario del sisma per chiedere la riqualificazione di strade, piazze e monumenti. Per chiedere che, dopo quarant’anni, il terremoto possa ritenersi un capitolo finalmente chiuso. Anche qui, a Forcella, nel cuore della terza città d’Italia.

2.9.09

Luce della città




Pure lei. Addio, Teresa Strada Sarti, moglie di Gino, presidente di Emergency. Pure lei è volata via, in un caldo pomeriggio di questa città grigia, afosa, tumultuante, ventre molle e meccanico che tutto macina, inesorabilmente. Sembra incredibile, ma proprio questa città ha prodotto persone schiette, terse, dal sorriso lucente come l'acqua, primordiale perché non nascondeva nulla. Sì, anche di questo Milano è stata, sa essere capace.


Foto tratta dall'album di Sirena Milonguera

Figure come Teresa non sono mai sole, dietro di esse si scorgono sempre moltitudini, scie umane, di ogni credo, etnia, cultura, età, sesso. Il suo nome non può essere ovviamente slegato da quello di Gino, ma nemmeno da altri che, alcuni anni fa, imparammo a conoscere: Daniele, Adjmal [nel link viene ricordato anche l'episodio dell'abbandono della sede afgana di Emergency a causa dell'intenzionale dabbenaggine dei nostri insigni "statisti", n.d.A.], Rahmatullah, Said.

Adjmal e Said non ce la fecero, Daniele venne liberato, poi su Teresa, Gino e la loro attività è calato pian piano il silenzio. Solo la morte di lei, ora, ricorda di quali figli è capace questa metropoli senz'anima, sotto i lustrini e i vip incivili. Ma basta coi sacrifici estremi, per favore. Basta con questa maledetta ingiustizia.


Daniela Tuscano



 


 


 




24.8.08

Me, myself and the peace

Il mio primo post qui. L'inizio di una nuova avventura,certamente entusiasmante,come tutte le avventure che dividi con qualcuno,o come in questo caso con più persone,entusiasmante perchè ti permette di parlare di te stessa e di come vedi il mondo che ti circonda e confrontare tutto questo con gli altri. In un momento nel quale tante cose ci sono negate,credo che conservare ancora questa libertà sia fondamentale.
Inizio la mia storia di blogger qui su Compagnidiviaggio parlando di un simbolo: non è un simbolo a caso,chiunque lo conosce,ogni individuo l'ha incontrato,e più di una volta purtroppo ci si è scontrato contro: mi riferisco al simbolo della pace.
Nasce nel 1958,creato da Gerald Holtom,un artista britannico. Viene comunemente chiamato CND perchè nasce proprio per la Campagna del Disarmo Nucleare,ed è appunto l'unione della D di Disarm e N di Nuclear (secondo il codice nautico delle bandiere a mano). Per gli anni a venire,specie i '60 ed i '70 sarà simbolo senza pari di tutte le attività pacifiste ed antimilitariste.
Pacifisti,hippies e antimilitaristi di ogni tempo marceranno sotto questo simbolo,che nonostante il suo impatto mediatico non hai mai,purtroppo raggiunto i risultati sperati.
Oggi il simbolo della pace CND compie 50 anni. Ecco perchè ne voglio parlare. Neanche Holtom,il padre,avrebbe sperato per lui una simile fortuna. Ma la fortuna di questo simbolo rimane purtuttavia e disgraziatamente una fortuna di nicchia: presenza imprescindibile per tutti coloro che credono nella forza della non violenza,che auspicano la fine di ogni guerra e delle relative barbarie che vedono l'uomo come vittima e carnefice,non conterà mai per coloro che la pace la avrebbero dovuta garantire.
Milioni di uomini nel corse della storia hanno riposto fede nel significato profondo nascosto tra le linee essenziali di quel disegno,fede che ahimè,non è stata mai ripagata dai potenti della Terra: le guerre continuano a mietere vittime in ogni angolo del globo,ve ne sono di conosciute,come quella che strazia il Medioriente,e di taciute,come le guerre civili che da sempre dilaniano il volto dell'Africa.
Gli uomini continuano a morire,vengono mandati a morte in nome di altri simboli e altri ideali che infiammano gli animi,e che nulla regalano,se non una fine crudele e cruenta,oltre che l'avvicendarsi di giochi di potere sempre più oscuri. Quei simboli e quegli ideali non sono mai morti,ma hanno fatto molti morti.
E' inquietante pensare al fatto che parte dell'umanità pensa al simbolo della pace come a una ridicola ostentazione di fricchettoni senza speranza il cui unico scopo è quello di stordirsi di droghe: le persone che ironizzano sulla forza emblematica di quel simbolo dovrebbero forse fermarsi a pensare a quanto danno invece le cose nelle quali loro credono continui ad ingenerare nel mondo.
Il simbolo della pace non è solo il retaggio di ex sessantottini che non si rassegnano al tempo che passa: esso è intriso fino nel profondo di una verità della quale ognuno di noi dovrebbe prendere parte,affinchè l'umanità smetta di uccidere se stessa. Temiamo la fine del mondo: io temo che ce la stiamo procurando da soli.
Post utopico il mio,forse: ma anche un augurio,non solo a questo cinquantenne che non ha perso nulla del proprio smalto,ma anche a tutti coloro che,leggendo,avranno la curiosità di conoscere un pò la sua storia.
E quindi pace a tutti. E bentrovati.
Red Dalia.

7.6.08

c'era una volta gli stazzi




per i non sardi  che  mi chiedono  visto che ne  ho parlato  molto nei primi post  di  questo notro blog  cosa sono gli stazzi   ecco qui la risposta

16.5.08

Senza titolo 541

È davvero bello e commuovente vedere queste cose che stanno diventando sempre più rare in un mondo sempre più omologato e dipendente dale regole del mercato e quindi mercificato . La spontaneità e la capacità di tirare fuori se stessi in un luogo qualsiasi lasciando di se un suono, una melodia è la voce del nostro io più vero e profondo...una vera poesia. Grazie al compagnodioviaggio Mario pischedda

 





Senza titolo 536

dal cdv esterno  www.censurato.splinder.com riporto questo reportage interessante 

Sul Blog Censurato abbiamo spesso parlato di fumetti censurati e dello stesso Tex Willer, il cui nome sarebbe un caso di autocensura degli autori.


In questo post segnaliamo il sito web www.tinosimonetti.it ( trovate  alla  fine del post le pagine   dirette  su Tex  più altri link  per tutti coloro che desiderano approfondire  su tex , sui fumetti Western , censura  e altro trovate  sotto ala fine del post    una serie  di link  )
Gli anni Cinquanta furono un periodo difficile per i fumetti; inserite in un contesto generale di restaurazione e di moralizzazione "all'americana" furono ad essi rivolte accuse di immoralità e di corruzione dei ragazzi costretti a leggerli quasi clandestinamente
Pur senza raggiungere gli eccessi degli Stati Uniti, dove si bruciavano nelle piazze cataste di "comics", i fumetti erano da più parti criminalizzati e banditi. Nel 1951 due deputati democristian [ sempre loro ] presentarono un disegno di legge con il quale si intendeva istituire un controllo preventivo sulle pubblicazioni a fumetti; cioè ogni fumetto prima di arrivare nelle edicole doveva passare il vaglio di una apposita commissione. Il progetto di legge passò alla Camera ma non al Senato. Proposte analoghe furono presentate negli anni seguenti senza mai essere convertite in legge, ma misero in allarme gli editori che decisero di correre ai ripari. Alcuni di essi, tra cui Bonelli, stabilirono di adottare un codice di autoregolamentazione per le pubblicazioni a fumetti, identificando i fumetti realizzati nel rispetto di tale codice con il marchio di Garanzia Morale, che all'inizio degli anni Sessanta comparve sulle copertine di numerose testate."


 



 


Il termine scagnozzi è stato rimpiazzato da "uomini"


 




"Nelle storie inedite erano bandite le scene eccessivamente violente, i vestiti e le pose "sconvenienti", soprattutto per i personaggi femminili, il linguaggio crudo e scurrile (per cui era frequente che un malvivente disarmato o preso a pugni dall'eroe di turno esclamasse un improbabile "Accidempoli!" invece di ben altre più realistiche espressioni); inoltre doveva sempre trasparire il rispetto per la Patria, per le istituzioni, per i sani principi.
Per le pubblicazioni che ristampavano storie già  edite in precedenza, come nel caso di Tex Gigante II serie, si trattava di modificare quanto, nei testi e nei disegni, non fosse rispettoso del codice morale di autoregolamentazione. E' a queste modifiche che ci si riferisce quando si parla di censure nei Tex II serie. Dato il contesto in cui si trovavano, gli editori erano sempre all'erta, per cui dopo una prima serie di modifiche, ritenevano opportuno rimaneggiare ulteriormente edizioni successive dello stesso albo, in una progressiva opera di autocensura. Esistono infatti edizioni diverse dello stesso albo di Tex, che si differenziano solo per l'entità  delle modifiche apportate. Dal numero 15, "La montagna misteriosa", le modifiche furono apportate fin dalla prima edizione. I primi 14 numeri, invece, furono pubblicati in una prima edizione non censurata e furono poi modificati progressivamente nelle edizioni e ristampe successive. Non è semplice, perciò, riconoscere gli albi completamente non censurati. Vi sono però in essi delle vignette che furono probabilmente le prime ad essere modificate, per cui se esse sono non censurate anche l'albo relativo lo è, purchè esso risponda anche ai requisiti esposti nella sezione .





Nell'analisi delle censure nei primi 14 albi, saranno indicate le strisce e le singole vignette da esaminare per stabilire se l'albo è o no censurato. In ogni albo vi sono numerosi casi di censura. Si è cercato, di solito, di indicare i casi di più facile controllo, quindi per lo più le strisce all'inizio o alla fine di un albo..."



Per Approfondire su tex , sui fumetti Western , censura  e altro eccovi  una serie  di link





2.5.08

Senza titolo 486

La tradiuzione del testo  che  trovate  sotto  è di  orsopoeta utente del sito  www.nntp.it/fan-musica-springsteen .
Per  il  video    ringrazio   yummyhoagie di yotube  l'un
ico (  almeno  per quel poco che ho  cercato  )  che ha reso il video  sembed  su  youtube , mentre  gli altri  lo  impedivano





Long Walk Home


Last night I stood at your doorstep
Trying to figure out what went wrong
You just slipped something into my palm then you were gone
It was the same deep green of summer
'Bove me the same night sky was glowin'
In the distance I could see the town where I was born

It's gonna be a long walk home
Hey pretty darling, don't wait up for me
Gonna be a long walk home
A long walk home

In town I passed Sal's grocery
The barber shop on South Street
I looked into the faces
They were all rank strangers to me*
Veteran's Hall high up on the hill
Stood silent and alone
The diner was shuttered and boarded
With a sign that just said "GONE"

It's gonna be a long walk home
Hey pretty darling, don't wait up for me
Gonna be a long walk home
Hey pretty darling, don't wait up for me
Gonna be a long walk home
It's gonna be a long walk home

Here everybody has a neighbor
Everybody has a friend
Everybody has a reason
To begin again

My father said "Son, we're lucky in this town
It's a beautiful place to be born.
It just wraps its arms around you,
Nobody crowds you, nobody goes it alone"

The old flag flyin over the courthouse?
It means certain things are set in stone.
"Who we are, what we'll do and what we won't"

Well it's gonna be a long walk home
Hey pretty darling, don't wait up for me
Gonna be a long walk home
Hey pretty darling, don't wait up for me
Gonna be a long walk home
It's gonna be a long walk home
It's gonna be a long walk home
Hey pretty darling, don't wait up for me
Gonna be a long walk home
Hey pretty darling, don't wait up for me
Gonna be a long walk home
It's gonna be a long walk home
It's gonna be a long walk home

Here everybody has a neighbor
Everybody has a friend
Everybody has a reason to begin again

[harmonica bridge]

Now the water's rising round the corner**
There's a fire burning out of control
There's a hurricane on Main Street
And I've got murder in my soul

Yeah well when the party's over
And the cheering is all gone
Will you know me, will I know you
Will I know you

'Cause it's gonna be a long walk home
Hey pretty darling, don't wait up for me
Gonna be a long walk home
Hey pretty darling, don't wait up for me
Gonna be a long walk home
Hey pretty darling, don't wait up for me
Gonna be a long walk home
Hey pretty darling, don't wait up for me
Gonna be a long walk home
Hey pretty darling, don't wait up for me
Gonna be a long walk home
Hey pretty darling, don't wait up for me
It's gonna be a long walk home


Il lungo cammino verso casa
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La scorsa notte ero sui gradini di casa tua
cercando di capire in cosa avevo sbagliato
Mi hai solo fatto scivolare qualcosa in mano, poi sei andata via
Era lo stesso verde intenso dell'estate
di notte su di me lo stesso cielo risplendeva
e in lontananza potevo vedere la città in cui ero nato.

Sarà un lungo cammino verso casa
Hey piccola, non aspettarmi alzata
Sarà un lungo cammino verso casa
Un lungo cammino verso casa

In città passai davanti alla drogheria di Sal
davanti al negozio di barbiere in South Street
Osservai i volti della gente
erano tutti degli estranei per me
Veteran's Hall in cima alla collina
se ne stava silenziosa e desolata
il ristorante era chiuso e sprangato
con un cartello che diceva semplicemente "chiuso"

Sarà un lungo cammino verso casa
Hey piccola, non aspettarmi alzata
Sarà un lungo cammino verso casa
Un lungo cammino verso casa

Qui ognuno ha un vicino
Ognuno ha un amico
Ognuno ha un motivo
per ricominciare

Mio padre mi disse:"Figlio, siamo fortunati a vivere in questa città
è un bellissimo posto in cui nascere
ti stringe tra le sue braccia
nessuno ti mette fretta, nessuno fa da solo."

La vecchia bandiera sventola sul tribunale
alcune cose sono scolpite nella pietra
"chi siamo, cosa faremo, cosa vogliamo."

Sarà un lungo cammino verso casa
Hey piccola, non aspettarmi alzata
Sarà un lungo cammino verso casa
Un lungo cammino verso casa

Ora le acque crescono dietro l'angolo
c'è un incendio fuori controllo
c'è un uragano in Main Street
e c'è distruzione nella mia anima

Bene, quando la festa sarà finita
quando le grida saranno tutte cessate
Tu mi riconoscerai, io ti riconoscerò
Io ti riconoscerò

perchè sarà un lungo cammino verso casa
Hey piccola, non aspettarmi alzata
Sarà un lungo cammino verso casa
Hey piccola, non aspettarmi alzata
Sarà un lungo cammino verso casa
Hey piccola, non aspettarmi alzata
Sarà un lungo cammino verso casa
Hey piccola, non aspettarmi alzata
Sarà un lungo cammino verso casa
Hey piccola, non aspettarmi alzata
Sarà un lungo cammino verso casa
Hey piccola, non aspettarmi alzata
Sarà un lungo cammino verso casa


Speriamo che la  sinistra  lo capisca   , si unisca  a Grillo  ed  eviti  che  si rifaccia   un nuovo  giro di vite 

emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...