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25.7.24

Tutti contro i “supplied” La rivolta ( o il solito fuoco di paglia o indignazione ) dei follower contro lo “scrocco” degli influencer

 Da sinistra: Paolo Stella, Marina Di Guardo, mamma
   di Chiara Ferragni e di Valentina (qui con il fidanzato)

 Finalmente  qualcuno s'accorge    che la  pacchia  per  gliinfluenzer  scrocconi  è  finita   speriamo     . 
Infatti  sul Web c’è un’aria “giacobina”. Qualcuno    sostiene che stia iniziando una nuova epoca che costringerà gli influencer a ricalibrare l’ostentazione del privilegio. Fatto sta che per la prima volta dall’alba dei social i follower (e non gli influencer) sembrano avere il coltello dalla parte del manico.
Quello che    da  fastidio   è  che   e  dovrebbe  far  riflettere   è  che    che  ci sia  voluto, anche se  le  avvisaglie  non mancavano  , lo  scandalo  (  in realtà niente  di nuovo \  la  scoperta  dell'acqua  calda  dell'ovvio     per  chi segue    anche    passivamente   senza  partecipazione  emotiva e  con spirito  critico  il mondo dello  spettacolo \   showbiz  )  .     Da qualche mese, infatti, dopo la caduta (  ma   spesso  i  vip  sono  furbi     ed  hanno mille  vite  e  ne  sanno una  più del  diavolo e sanno  sempre  trarne  vantaggio   ) dell’impero Ferragnez con il conseguente disvelamento di molte strategie di marketing, è iniziata quella che potremmo, almeno   sembrerebbe ,   definire “la rivoluzione del supplied”.

Il supplied è un accordo commerciale tra influencer e brand/aziende per cui l’influencer pubblicizza sui suoi social un prodotto, un hotel o un ristorante in cambio di fornitura del prodotto o di ospitalità gratuita. Insomma, una sorta di baratto 2.0 o  di   scambio   .Questa pratica va avanti da anni e la sua deriva è sotto gli occhi di tutti: c’è chi cambia l’arredamento di casa ogni sei mesi perché tanto in cambio di qualche storia gli regalano i mobili nuovi. Chi fa i check-up gratuitamente in cambio di una foto mentre varca la soglia della clinica, chi si accontenta di una cena al fast food (basta che non si paghi), chi pubblica la foto dell’hotel a cui ha scroccato le vacanze con nonni e suocera al seguito, chi fa l’epilazione definitiva supplied, chi addirittura si fa regalare qualche seduta dallo psicologo di una nota piattaforma online (psicologo che magari potrebbe diagnosticare questa ossessione per lo scrocco). Il supplied,   da  non confondere  con lo scambio   e  la condivisione   usata  in situazione di  emergenza  (  guerre   ,  carestie  , crisi   sociali  ,   mondo  contadino  , ecc   )   è finito  a causa di quel misto di insofferenza e disincanto provocato dal Pandorogate, è ormai sempre  più   mal tollerato da numerosi follower stanchi di assistere allo sfoggio costante dei beneficie privilegi   riservati agli influencer più ricchi e viziati. La conseguenza è che se prima l’influencer postava le foto delle vacanze scroccate e la gente commentava “che bello”, “che fortuna”, ora i commenti più frequenti sono “che parassita”, “perché non ti paghi le vacanze come tutti?”.ha  ragione   la   famosa  Blogger   e  giornalista  de  il  fatto  quotidiano    quando   dice  : <<   [.... ] L’ASPETTO più preoccupante (per gli influencer) è che il “rancore sociale” da qualche tempo si riversa anche su aziende e brand che regalano prodotti e servizi agli influencer: numerose pagine Instagram di alberghi, ristoranti, brand di moda hanno dovuto chiudere i commenti per arginare le shitstorm. Emblematico il caso dell’influencer Paolo Stella, noto per esibire la sua vita lussuosa: pochi giorni fa l’impianto di condizionamento della sua grande casa milanese si è rotto. Ha avuto dunque la geniale idea di postare la foto della suite imperiale dell’hotel 5 stelle “Principe di Savoia” specificando che avrebbe dormito lì, al fresco, grazie all’ospitalità offerta dalla struttura. Inutile dire che questo supplied è costato all’influencer e al “Principe di Savoia” migliaia di commenti indignati tra cui “fa caldo pure a casa mia, posso venire con mio figlio disabile e il cane cardiopatico?” e così via. [...] . da il Fq  del 23\7\2024 >>  Sfogliando   per   :  due risate  ,  per  non rimanere  in  silenzio  e  fare  la  figura  dello  snob e  dell'associale     con amici  omquando  vedi  blob   e non capisci i  coollegamenti  perchè non sai   ch  è  quela  ersona o  cosa  ha  fatto  ,  o perchè purtroppo  adesso  sono  ovunque     visto che ormai  è venuta men    quella separazione  tra  gossip \  costume  e  società  e   informazione  (  cronaca  , politica  , ecc  )  il   Il sentiment è diventato “ri-sentiment”. Infatti  I matrimoni vip di Diletta Leotta e Cucina Botanica sono stati fortemente criticati per le stesse ragioni: entrambe molto ricche, le due non si sono pagate neppure l’abito da sposa, gentilmente offerto da un noto brand. <<  Numerosi influencer >>  secondo  la blogger  prima  citata << sono sommersi di commenti densi di risentimento per la continua ostentazione di case completamente costruite e arredate dagli sponsor e poi, naturalmente, c’è l’immancabile famiglia Ferragni. Marina di Guardo, madre di Chiara, è in vacanza con le due figlie Valentina e Francesca in un grande hotel lusso in Sardegna e non manca di postare continuamente storie instagram con la scritta supplied mimetizzata tra foto di acque cristalline e piatti di sauté di vongole. Migliaia di follower, da giorni, hanno preso d’assalto la struttura e la pagina della signora facendo notare come sia nelle possibilità economiche della famiglia Ferragni pagarsi una vacanza anziché soggiornare gratis, tanto più che il fidanzato di Valentina Ferragni è arrivato a pubblicare perfino l’immagine di una macedonia offerta dal bar dell’hotel con la scritta supplied.>> Insomma, non è che si stiano lucidando le ghigliottine. Molto più semplicemente, l’idea che dei milionari debbano farsi offrire pure una coppetta con due kiwi e una mela, inizia a generare un risentimento più che comprensibile.>> soprattutto   in un paese con quasi 6( 8   secondo  alcuni  )   milioni di persone in condizioni di povertà assoluta, forse gli influencer dovrebbero iniziare a riflettere su quanto il divario sociale, la mancanza di alloggi, il calo del potere di acquisto dei salari siano una polveriera e su quanto i supplied, ovvero i benefit concessi a chi i benefit se li può pagare, finiscano per diventare una delle tante “scintille” che accendono la rabbia.Infine, un’ulteriore considerazione. Il supplied  ( o meglio  lo scrocco  )  è una sorta di far west dal punto di vista fiscale. I lavoratori dipendenti pagano le tasse sui benefit eventualmente ricevuti dai datori di lavoro perché (oltre un certo importo) concorrono alla formazione del reddito personale (auto aziendali, carburante, buoni pasto…). I supplied invece   sono di fatto delle transazioni commerciali, visto che “il baratto” non mi risulta essere fiscalmente inquadrato. Faccio l'esempio riportato  dall'articolo citato  : molti influencer mostrano pavimenti delle loro nuove case interamente supplied. Se quel parquet ha un valore di 30 mila euro, l’influencer incassa beni di quel valore e il guadagno è completamente detassato. Non solo. Spesso l’influencer rivende quei beni (auto, mobili, elettrodomestici) e ha un ulteriore guadagno da un guadagno detassato. Secondo la fiscalista ed esperta in diritto societario Elisa Migliorini “la ricezione di prodotti gratuitamente può avere implicazioni fiscali. In molti ordinamenti, se un prodotto viene ricevuto in cambio di una promozione o di un post, il valore di mercato di quel prodotto potrebbe essere considerato come reddito imponibile e, pertanto, soggetto a tassazione”.AD OGGI, nessuno paga le imposte sui supplied. E questo ha favorito il proliferare del “baratto 2.0”. Del resto, se un influencer viene pagato 20 mila euro per pubblicizzare degli elettrodomestici, sul quel guadagno dovrebbe    giustamente   pagare   le tasse. Se quella stessa azienda invece gli regala 20 mila euro di elettrodomestici, è tutto guadagno. Insomma, forse sarebbe ora di tassare lo scrocco.Perchè  questi   regali fatti a questi personaggi (soggiorni in hotel, cene, trattamenti) dalle aziende in cambio di un post, ora suscitano sul  web  e  non solo  non più invidia ma  rabbia E c’è anche un problema fiscale . 

5.1.15

Milano saldi esagerati: a Milano entri nudo e ti vesti gratis

macchinu  (  follia  )  protagonismo  , mancazna   di € ?  chi lo  sa   . L'unica  cosa  è  che ormai  non c'è più senso del ridicolo  pur  d'avere  capi firmatio  a gratis 
Saldi esagerati: a Milano entri nudo e ti vesti gratis Hanno sfidato il freddo presentandosi in biancheria intima nelle prime ore del mattino di fronte al negozio  Desigual in via Torino, a Milano, e sono stati ricompensati con abiti gratuiti per rivestirsi da capo a piedi: sono i cento vincitori del 'Seminaked party in red', iniziativa lanciata dal brand spagnolo per celebrare l’inizio dei saldi invernali (Lucia Landoni)
 
 le  altre  26 foto le  trovate    su  http://milano.repubblica.it/cronaca/2015/01/05/ più precisamente  qui 

25.5.13

come sopravvivere alla crisi 3 puntata Carpooling, il passaggio condiviso , l'autostop , lo scambio di casa nell'era dei social network




Anche questa è una soluzione che sta riprendendo piede e si sta amplificando. Infatti, vedere il video a sinistra preso come le righe che seguono sotto dall'inchiesta di repubblica, c'è una comunità di viaggiatori, abitudinari o occasionali, che si conosce sul web e poi si ritrova nella stessa automobile pronta a percorrere chilometri insieme.
Secondo le stime di blablacar.it, uno dei siti leader del settore, i propri utenti hanno risparmiato più di 200 milioni di euro. Un'ottima ricetta anticrisi, ma anche un modo per fare nuovi incontri Roberto Dell'Omo è un ingegnere informatico di 49 anni, vive e lavora a Milano. Almeno due volte al mese rientra a Roma nel fine settimana per riabbracciare le figlie. Lo fa in macchina, mettendo a disposizione i posti ad altri viaggiatori abituali come lui. "Un paio di anni fa - racconta - stanco di spendere cifre folli per un viaggio in treno o in aereo, ho pensato di cercare una soluzione più vantaggiosa". E così quasi per caso ha scoperto un mondo tutto nuovo che risponde a un termine inglese "carpooling" (letteralmente auto di gruppo) e ha un obiettivo: abbattere i costi del viaggio e farlo in compagnia. " Un esempio? Una tratta in condivisione da Roma a Milano può arrivare a costare 20 euro, dura cinque ore al massimo, se non c'è traffico. Poco più di un treno ad alta velocità, con la comodità di essere lasciati sotto la porta di casa. Cinque ore che possono servire a entrare in contatto con persone, storie e umanità di ogni tipo. "Dalla drag queen al gruppo di tango argentino - confida Dell'Omo - in questi due anni ho viaggiato e conosciuto chiunque". Si crea così una comunità di viaggiatori su quattro ruote che in alcuni casi si frequenta anche oltre il singolo viaggio. Il carpooling è dunque un mix di risparmio, convenienza e, perché no, curiosità, che in Italia come all'estero piace sempre di più: "Le richieste nell'ultimo periodo sono aumentate del 200 per cento" spiega Lorenzo Carbone, trentenne barese, che nel 2011 ha aperto avacar.it sito interamente dedicato al carpooling. In poco tempo ha raggiunto quota 7000 mila utenti iscritti e conta di arrivare il prima possibile in doppia cifra. "Per ora - ammette - è una passione ma non è detto che un giorno possa trasformarsi in un vero e proprio lavoro". Avacar è un esempio, ma nel panorama dei viaggi di gruppo in macchina l'elenco dei siti dedicati è lungo: da roadsharing.com a drivebook.com è un continuo fiorire di nuovi spazi telematici dove cercare o proporre passaggi in macchina. In Italia e in Europa. E a Natale vista la crisi è stato un vero e proprio boom di passaggi in condivisione. Da nord a sud in molti lavoratori e studenti fuori sede hanno scelto il carpooling come mezzo per ricongiungersi alle proprie famiglie.Blablacar è indubbiamente tra i più attivi e frequentati. Basta guardare i numeri: 2,5 milioni di iscritti nei 9 paesi in cui è presente, 2 miliardi di km condivisi, equivalenti (secondo le stime fatte dal sito) a 200 milioni di euro risparmiati. Olivier Bremer, milanese ventottenne è il responsabile per l'Italia di blablacar.it [ vedere la mia intervista ai curatori del sito ] La sua storia è quella di un italiano che durante l'Erasmus a Berlino, scopre l'esistenza del carpooling, un modo diverso di viaggiare. Una volta tornato decide di sperimentarlo nel suo paese. Nel 2010 fonda italiapassaggio.it, in poco tempo il successo è tale che attira l'attenzione proprio di Blablacar che decide di rilavarne le quote. Nasce blablacar.it, l'idea diventa per Bremer un vero e proprio lavoro: "In tempi di crisi - racconta - bisogna saper inventare nuove strade, avere nuove idee. All'inizio in pochi ci credevano ora quello del carpooling sta diventando un vero e proprio fenomeno". I numeri gli danno ragione: in Italia gli iscritti a Blablacar sono quintuplicati in sei mesi e il numero dei passaggi si è triplicato. Una ricetta anticrisi, un modo per affrontarla è anche














La rete dei salotti dove dormire, scambiandosi ospitalità e le ottocento pensioni che offrono soggiorni in cambio di servizi (dai lavori idraulici al baby-sitting). Il mercato dei biglietti di volo non usati




I giochi dei figli dimenticati in cantina o un paio di occhiali vintage. Ma anche saper fare qualche lavoro di elettricità in casa può essere utile. Non serve avere molti soldi per partire in vacanza: si può trovare ospitalità in un Bed&breakfast con il baratto. Basta scambiare il soggiorno con oggetti o servizi. Ma fra le soluzioni più economiche per viaggiare ci sono anche i siti che vendono unused trips, la rivendita di voli aerei o camere di alberghi non rimborsabili. Anche in tempi di crisi c'è chi non rinuncia a partire e si moltiplicano sistemi alternativi per trovare sconti o addirittura per evitare di spendere.


L'equazione merce e, ad esempio, un piccolo lavoro di idraulica o un servizio di baby-sitting in cambio dell'ospitalità, può essere un sistema conveniente per entrambe le parti. È l'iniziativa del tutto particolare lanciata da una rete di Bed&breakfast che hanno partecipato alla settimana del baratto dal 19 al 25 novembre. In Italia 2.500 strutture hanno aderito all'iniziativa, mentre 800 adottano questo sistema tutto l'anno. Gli indirizzi possibili sono molteplici e sparpagliati in tutta Italia. Si sceglie il luogo, si contatta il gestore e si concorda lo scambio. Oppure si propone al gestore che si trova nella città che vogliamo visitare uno scambio interessante.


Secondo il Censis, in piena crisi il 42% degli italiani rinuncia al viaggio. Ma c'è sempre una soluzione per risparmiare. I siti di unused trips, viaggi non utilizzati e rivenduti, permettono di fare affari. È un modo per aiutare le persone che non sono riuscite a partire a recuperare i soldi spesi per un soggiorno non rimborsabile, ma anche di offrire tariffe allettanti a chi ha un budget ridotto. Per quanto riguarda gli alberghi i siti di riferimento sono Hall St e Cancelon, mentre i voli vengono rivenduti su Changeyourflight . Qualche giorno fa, sul sito di Cancelon una notte allo Sheraton di Chicago è stata venduta a 216 dollari, con uno sconto del 31% rispetto al prezzo di partenza (316 dollari). Per chi non può permettersi un albergo e ama lo spirito d'avventura, c'è il couch surfing, la vacanza sul divano, una rete di persone che si scambiano ospitalità nel salotto di casa, gratuitamente ade esempio su www. couchsurfing. com e www. hospitalityclub. org . L'abitudine è diffusa soprattutto fra gli studenti universitari, abituati a spendere poco e a dividere casa con molte persone. Viaggiando si creano reti di amicì sparse in diversi paesi e spesso decidono di rivedersi.


Vacanze gratis anche con lo scambio casa. Si può passare qualche giorno in una villa alle Hawai, a Parigi o a Londra pagando solo le spese del viaggio. Basta scambiare il proprio appartamento con quello di un altro in qualsiasi angolo del mondo. Esistono diverse agenzie on line, che mettono in contatto i proprietari di casa. Fra le più antiche c'è Homelink che offre oltre 16mila indirizzi in 30 paesi e ogni anno "fa viaggiare" oltre 250mila persone. Sono molti i siti che offrono un servizio simile , Homexchange e Scambiocasa.


Con la crisi in molti puntano 'al tutto gratis'. Negli scaffali delle librerie aumentano le guide per spendere poco o nulla in viaggio. La giornalista Isa Grassano ha pubblicato qualche mese fa 101 cose divertenti, insolite e curiose da fare gratis in Italia almeno una volta nella vita, un piccolo manuale per viaggiatori curiosi, edito da Newton Compton. Nella guida c'è l'elenco di musei, parchi, feste popolari da visitare senza mettere mano al portafogli. Ad aiutare invece il turista che ha pochi soldi in tasca e vuole godersi la capitale, c'è la guida del Touring Club Roma Low Cost. Scritta dal giornalista Fabrizio Ardito, conduce il lettore lungo 11 itinerari da percorrere a piedi, dove visitare e ammirare chiese, monumenti, musei (perlopiù gratuiti), fontane, palazzi e scorci originali. C'è anche una lista di alberghi e Bed&breakfast e trattorie a prezzi interessanti

emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...