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19.12.24

Imprenditrice di giorno, escort di sera la doppia vita della cortigiana Chiara Martini Di base a Olbia con un'attività in Costa Smeralda, 38 anni:«Voglio evadere dallaroutine»



Sassari
«Scusa ma sono di fretta. Oggi parto per una se- riedi impegnidi lavoro e sono inritardo, fra due ore devo imbarcarmi e non ho ancora fatto le valigie». Chiara Martini, 88enne, sarda che vive a Ol- bia, non ha molto tempo libero da quando è uscito “Confessioni di una cortigiana”, ìl suo libro. Perché Chiara, che non è il suo vero nome, è la protagonista di.un racconto autobiografico .scritto per mettere nero su bianco le sue confessioni. Lei si definisce “cortigiana” in un tempo in cui si sente parlare di escort, onlyfanser e content creator? «In realtà mi definisco una cortigiana del nuovo millennio, che è quello che sono. Le escort, per quanto professionali, offrono un servizio breve in un lasso di tempo altrettan to
breve e perun target di persone medio. Anzi, popolare.
Lo dico senza offendere nessuno. lo offro compagnia a 360 gradi, fisica ed erotica, ma soprattutto întellettuale e cul- turale, che possa stimolare anche il cervello». Gi può fare un esempio?
 « Per me è importante condividere una conoscenza enologica, culinaria e culturale, Ecco, quando il mio ospite lo desidera, scelgo un menù raf- finato, con uno costo aggiuntivo, e lo consumiamo all'inter- no degli incontri dopo che è stato preparato da uno chef».
 Ospite? «Sì, chiamo così le persone che scelgo di incontrare». Cosa racconta nel suo li- bro? «Ho scritto i motivi e le moti- vazioni che mi hanno spinta Verso questa direzione, che poi fanno parte dei tanti aspet- ti che caratterizzano la mia personalità. Durante la pandemia avevo ben poco dafare e ho deciso di dedicarmi a qualcosa di stimolante che normalmente non avrei avu- to il tempo di completare. Ma soprattutto l'ho fatto perché mi interessava potermi mette- re.a nudo di fronte al pubbli- co. in modo da spiegare la mia scelta Perché alla fine è di questo chesi tratta, una scelta. «Proprio così, non lo faccio solo per avere un tornaconto economico o per risolvere le difficoltà. lo ho la mia vità, sono un'imprenditrice equesto nonè il mio lavoro principale. Ho un'attività ben avviata in Costa Smeralda, essere una cortigiana èsolo un modo per evadere». Quindi l'aspetto economi- co non conta? «Diciamo che è diventato un fattore, nonlo nego». Anche perché lei mette su- bito in chiaro le cose, a parti- re proprio dall'aspetto economico dei suoi incontri. «Fissare unacifra proibitiva per i più è la prima selezione per chi decide dî volermi in- contrare. Non tutti possono permettersi di spendere 600 euro per un incontro di un’ora, 700 per un'ora e mezza e 800 per due ore fino a 10mila per 48 ore». Lei dice di essere un’im- prenditrice, quindi a un certo punto ha deciso di cambiare vita? «No, non ho mai cambîato vita ho avuto ed ho una vita regolare, sono laureata in Scienze della comunicazione, ho un percorso di studi in ambito imprenditoriale e di marketing ad alti livelli. La verità è che sin da quando.ero ragazzina sognavo di vivere una vita alternativa. Volevo provare quello che fantasticavo,in compagnia dî uomini interessanti, di cultura, con esperienza mentale e fisica. Ho sempre avuto voglia di condividere l'intimità con quelli chedefinisco “gentiluomini"»; Però. queste “evasioni” comportano anche rischi. Si è mai sentita in pericolo? «Per fortuna non ho mai avuto paura. Nella maggioranza dei casi mi sono trovata molto bene, sempre con

persone  serie». È stata fortunata? «Non è questo. Grazie alla mia formazione sono in grado di capire chi sto incontran- do dopo pochi messaggi, perché inizia tutto su Whatsapp. È allora che io capisco se una persona è ansiosa o arrogan- te, se vuole comandare 0 pre- varicare. Riesco a capire la formazione, l'intelligenza emotiva.... E quando non riscontro queste qualità, blocco il con- tatto. Perché comunque è capitato di parlare al telefono con persone bizzarre», Le è mai capitato che un ospite si innamorasse di lei? «In realtà succede abba- stanza spesso. Ci sono perso- nechestinvaghiscono ma dopo un tot di tempo si rendono conto di dover mettere dei freni, capiscono da soli che non è il caso di continuare. Nel 99 percento dei casi si risolve così,sennò mi allontano io». Anche perché lei ha un compagno. «Sì, è vero. Siamo persone mentalmente libere e aperte e, lo dico subito, non siamo strani. Entrambi comprendiamo che non si debba rinunciare a vivere esperienze di questo tipo solo peri blocchi men- tali». Come avete vissuto questa esposizione pubblica? Dopo l'uscita del libro è  stata  contatta anche da giornali  brasiliabni . «Ma non parlo il portoghese (ride, ndr). La verità è che la mia esposizione pubblica lo ha rincuorato. Lui sa quanto io.sia selettiva e non si preoccupa. Quello che non mi va,lo scarto. Preferisco perdere un'occasione che rischiare qualcosa». Ritornando al suolibro, cosa c'è di vero în quello che racconta? «Tutto. Dico che la autobiografia è romanzata perché tutelo la mia privacy e quella dei miei ospiti. A viso scoperto non lo avrei mai potuto raccontare a nessuno». Quanto è importantela privacy «È fondamentale. Anche nel mio sito mostro solo par- zialmente il viso e poco altro. Pubblicare le mie foto sul web senza accorgimenti»sarebbe controproducente per il mio lavoro, quello vero. Poi la mia famiglia non conosce questo lato della mia vita e non vo- glio che lo scopra perché quello:che per me è solo un modo per evadere, per loro potrebbe essere divisivo. Inoltre desi- dero rimanere anonima, altri- menti sarebbe come essere una pornostar e portarsi appresso un'etichetta».

5.4.19

Esino Lario, il sindaco mette all’asta il Comune: dal lampione al museo fino alla ghiacciaia: “Istituzioni ci lasciano soli”



di Francesco Zecchini |    dal ilfatto  quotidiano  5 Aprile 2019

Esino Lario, il sindaco mette all’asta il Comune: dal lampione al museo fino alla ghiacciaia: “Istituzioni ci lasciano soli”
Il primo cittadino Pietro Pensa ha comprato una pagina di tutti i principali quotidiani italiani per sottolineare che "ogni giorno i piccoli comuni italiani sono soli a lottare contro spopolamento e mancanza di fondi". Il comune era diventato famoso tre anni fa perché ospitò Wikimania 2016, raduno annuale dei volontari di Wikipedia

Esino Lario, il sindaco mette all’asta il Comune: dal lampione al museo fino alla ghiacciaia: “Istituzioni ci lasciano soli”
Un cartello stradale a 1.250 euro, tre panchine “utilizzate da cittadini e turisti durante le loro passeggiate” a 56o euro con l’offerta “prendi tre paghi due”, un lampione a 850 euro, una strada a 2500 euro. Queste le speciali offerte di un’asta online, come fossimo su eBay. Ma in questo caso a vendere è il comune di Esino Lario, piccolo paese di 700 abitanti tra le montagne che si affacciano su “quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti”. Il sindaco Pietro Pensa ha infatti registrato un video e comprato una pagina di tutti i principali quotidiani italiani (tranne che su La Repubblica) per sottolineare che “ogni giorno i piccoli comuni italiani sono lasciati soli a lottare contro lo spopolamento, la mancanza di fondi e la difficoltà delle istituzioni nel fornire supporto”. La soluzione provocatoria? Vendere tutto, municipio e strade compresi, in un’asta che si terrà mercoledì 10 aprile alle 10 sul sito “vendesiesino.it“. Giovedì 11 presso il Palazzo della Regione Lombardia si scoprirà chi si sarà aggiudicato edifici e monumenti.


Tutto in vendita, strada per strada
Esino Lario sembra tutto fuorché un paese senza vita. Nato nel 1927 dalla fusione tra Esino superiore ed Esino inferiore, è soprannominato “La perla delle Grigne” dal nome della catena montuosa che lo avvolge. Perfetto per le vacanze, non mancano neppure i servizi ai cittadini: ospita un asilo, una scuola primaria oltre ad un ecomuseo e un archivio privato. Ma, ad eccezione delle scuole, tutto è messo in vendita. Strada per strada. Già, perché anche le vie sono offerte online con la possibilità di scegliere il nome al modico prezzo di 2.500 euro. Esattamente come il museo delle Grigne (420.000 euro con lo sconto del 15%), la Via Crucis di Michele Vedani (600.000 euro) e l’archivio privato di Pietro Pensa, scrittore parente del sindaco e primo cittadino dal 1956 al 1975. Ma l’offerta più singolare è quella per la ghiacciaia ipogea del Moncodeno che si può acquistare per 450.000 euro.



La vittoria contro Manila
Il comune era diventato famoso circa tre anni fa. Vinse una gara contro Manila, capitale delle Filippine, ed ospitò Wikimania 2016, raduno annuale dei volontari di Wikipedia. Un evento che tra il 21 e il 28 giugno attirò centinaia di volontari nel paese. Un evento che ha lasciato alcune tracce, oltre a quelle nel museo: la regione Lombardia stanziò 500.000 euro e il sindaco chiese di installare la fibra in modo permanente. In questo modo nei punti più importanti del paese è possibile connettersi gratuitamente a Internet.
Insomma, tutto sembrava funzionare al meglio. Tanto che l’allora governatore Roberto Maroni promise di voler investire su Esino anche dopo la manifestazione affinché diventasse “un polo dei nuovi saperi e dell’innovazione”. Ma, a quanto pare, qualcosa non ha funzionato. A meno che non si tratti di una (geniale) trovata pubblicitaria: in quel caso i soldi investiti per comprare le pagine dei quotidiani nazionali varrebbero il ritorno economico del turismo. Senza bisogno di Wikipedia.

23.9.15

meglio morire di fame o vendere anche la propria dignità \ amor proprio per un lavoro ?Si sbottona: assunta. L’imbarazzante provino della conduttrice di Tg: “Mondo competitivo”



“Ho chiesto prima ai miei genitori cosa ne pensassero, e quando ho scoperto che mi sostenevano nella mia decisione, non è stato un problema per me di propormi in questo modo”. E’ la spiegazione che un’aspirante presentatrice ha dato del provino sostenuto per condurre il notiziario del canale all-news albanese ‘Zjarr‘. La donna si è presentata con la camicia completamente sbottonata, e ha ottenuto il posto. “Molti erano d’accordo sul fatto che lo stile della sua presentazione era un po’ imbarazzante, ma – ha detto un portavoce del canale ha dichiarato – ci stiamo lavorando e ad essere sinceri non sembra stia facendo male, visti i dati di ascolto”. Candida, la neo-assunta ha messo a tacere tutte le malelingue: “E’ stato un modo di mettermi in mostra in un settore competitivo”

8.1.15

The more things money can buy, the harder it is to be poor

The more things money can buy, the harder it is to be poor "We've become a market society where almost everything is up for sale – there are cash incentives for doctors who diagnose dementia patients and for teachers whose students get better exam results." The problem, says Harvard philosopher Michael Sandel, is that where money determines access to necessities such as health and education, inequality matters more than it otherwise would.



via theguardian.com: http://gu.com/p/443z7/tw




  traduzione 
Le cose più il denaro può comprare, è difficile essere poveri "siamo diventati una società di mercato, dove quasi tutto è in vendita – ci sono incentivi in denaro per i medici che diagnosticano i pazienti affetti da demenza e per gli insegnanti cui studenti ottengono migliori risultati esame." Il problema, dice il filosofo di Harvard Michael Sandel, è che dove il denaro determina l'accesso alle necessità come sanità e istruzione, disuguaglianza conta più di quanto sarebbe altrimenti.
 
 

5.1.15

Milano saldi esagerati: a Milano entri nudo e ti vesti gratis

macchinu  (  follia  )  protagonismo  , mancazna   di € ?  chi lo  sa   . L'unica  cosa  è  che ormai  non c'è più senso del ridicolo  pur  d'avere  capi firmatio  a gratis 
Saldi esagerati: a Milano entri nudo e ti vesti gratis Hanno sfidato il freddo presentandosi in biancheria intima nelle prime ore del mattino di fronte al negozio  Desigual in via Torino, a Milano, e sono stati ricompensati con abiti gratuiti per rivestirsi da capo a piedi: sono i cento vincitori del 'Seminaked party in red', iniziativa lanciata dal brand spagnolo per celebrare l’inizio dei saldi invernali (Lucia Landoni)
 
 le  altre  26 foto le  trovate    su  http://milano.repubblica.it/cronaca/2015/01/05/ più precisamente  qui 

25.12.14

s'arrende alla crisi e per vivere si prostituisce e poi dice che è colpa dello stato se lei è costretta a fare questo

Musica  consigliata Mi vendo - J-ax feat Riky  (lyrics video)
  
 episodio simile

http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.it/2013/11/nuda-sul-web-per-pagarmi-gli-sfizi.html

Mentre  in sotto fondo  c'è   All Summer Long - Kid Rock  . Ora    la canzone  ed   il Il racconto che  trovate  sotto   mi  hanno fatto  ritornare  in mente uno stralcio, nel   colegamento trovate la citazione  per  intero  di un famoso  film <<  Credo che non sia giusto giudicare la vita degli altri perché comunque non puoi sapere proprio un cazzo della vita degli altri. >> ( cit  cinematografica )  .
 Ora    la canzone  ed   il Il racconto che  trovate  sotto   mi  hanno fatto  ritornare  in mente uno stralcio, nel   colegamento trovate la citazione  per  intero  di un famoso  film <<  Credo che non sia giusto giudicare la vita degli altri perché comunque non puoi sapere proprio un cazzo della vita degli altri. >> ( cit  cinematografica )  .
Esso è  il racconto   di una donna di 39 anni, di famiglia benestante, costretta dalle circostanze a rimettersi in gioco. "Ho cercato di tutto ma è stato impossibile trovare un lavoro dignitoso che ti consentisse di vivere decentemente. Non mi vergogno di me stessa. Mi sento piuttosto vittima di uno Stato che non fa nulla per affrontare la vergognosa piaga della disoccupazione",servizio di MARINA CAVALLIERI. montaggio di MARZIA MORRONE 
Ora lo so  che   non è bello  giudicare e  pontificare  ma  questo è uno dei   casi  i  cui  non riesco  Perchè  ha  scelto la  via  più semplice  per  vivere  e sopravvivere    . E  voi  che  idea  vi siete fatti  ?








22.11.14

La sexy barista di Nuoro Valentina Loddo contro l'anoressia

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Leggendo   questa  storia   secondo me la verità sta nel mezzo  .
Ma ultimamente è moda tirare in ballo le malattie più disparate per appagare il desiderio di notorietà? Prima quell'idiozia delle secchiate d'acqua contro la SLA, poi quelli che si fotografavano con un calzino sul pene contro il cancro ai testicoli, l'altra settimana i selfie con i baffi contro il cancro alla prostata, ora questa che si denuda contro l'anoressia....qualcuno mi spiega che c'entra l'anoressia con queste foto da calendario sexy per camionisti  , meccanici e  calzolai  ? Sinceramente non capisco.
 Inizialmente   ho pensato come un commento al post  della pagina fb dela  nuova  sardegna  : << 
Beh se voleva farsi notare ok..ma farsi pubblicita con una malattia come l' anoressia..>> Mai   poi  ho  sentito Maria Grazia Loddo   che  ha raccontato al Tg di Videolina la sua nuova iniziativa per aiutare le donne con problemi di anoressia.E mi e  sembrata  sincera  ed  emancipata  , provocatoria

Sempre a come si dice  in tali commenti  Sarà una brava persona...ma queste foto tendono o  sono molto  vicine  i   al porno... non vedo cosa possano centrare    le tette in bella vista con completi succinti ..mutande stile vedo non vedo, pizzi e balle varie con l'anoressia. Foto un po'   troppo spinte . Poi che sia una brava persona non ci metto becco perché non la conosco personalmente .
 Essa   -- sempre  secondo  l'unione sarda  -- I moralisti, le donne invidiose, gli ipocriti: li mette a tacere subito.
Maria Grazia Loddo, barista, curvy model, ovvero fotomodella non certo pelle e ossa. Riconosciuta a furor di popolo dai social network dispensa messaggi di incoraggiamento rivolti all'universo
E ora, la familiarità con la macchina fotografica vuole metterla, però, al servizio di chi allo specchio non riesce a guardarsi.
Dopo l'alluvione ha anche realizzato un calendario per la raccolta fondi. Oggi deve comunque combattere ancora tanto con i pregiudizi.
Troppe donne soffrono di disturbi alimentari e allora Maria grazia ha iniziato e portare avanti la sua personalissima battaglia contro anoressia e bulimia.
femminile.
 Mi chiedo a  che situazione  siamo arrivati    se  per  una giusta  causa  bisogna  usare il proprio corpo  ( vedere  l'url  citato  all'inizio del post ) .

5.1.14

morti di fame o scrocconi ? o declino-dell'occidente-deficienti-seminudi-in-fila-per-vestirsi-a-torino-e-roma/

  Leggendo  l'articolo  http://voxnews.info  che    riporto  qui sotto  mi  ritornano  in mente   questi versi danteschi   (   Divina  Commedia   canto  III  purgatorio  versi  79-93  )    di lontana memoria  


                                         da  http://www.edicolaweb.net/nonsoloufo/pur03.htm

 ancora attuali   e mi chiedo   come  la  mia  utente  facebookiana;    Eva Darklady  <&lt Ma che fine ha fatto la dignità!!!!???? Come ci siamo ridottiiiii!!!! Poveri noi...... Si poveri di cervello e di valori...... L'unico rimasto..... Il Dio denaro!!!!! >>  


  ora  l'articolo in questione  



Deficienti: dal latino deficiens , participio presente di deficĕre ossia “mancare”. E a loro mancano i vestiti. Oltre alla dignità.Sbarca anche in Italia l’idiota – ma riuscita, visto che ne parliamo anche noi – idea pubblicitaria di una marca spagnola di abbigliamento. Presentarsi seminudi nei loro negozi per vestirsi gratis.L’idea non poteva che venire dalla Spagna, che in questi anni è stata il centro del relativismo etico, con il suo zapaterismo morale ed economico che ha visto le bolle gemelle (immobiliare ed etica) nutrirsi a vicenda fino alla catastrofe economica.Certo, siamo in Italia, quindi non c’è stato l’assalto e i disordini che si sono visti in questi periodi nei regni del consumismo multietnico americano e inglese, ma è comunque un segno di decadenza. E non è ‘moralismo’: c’è un momento in cui essere seminudi è giusto, e altri no. Farlo per qualche vestito è ridicolo. Chi lo fa, è ridicolo. Si è quasi perso il senso della propria dignità.














27.11.13

Studentessa "in attesa del 110" vende foto per comprare scooter

mi vendo - renato zero 

 provocazione  o  verità  ? o scherzo  ?  dopo il corpo  con web cam  vedere il precedente post :   






adesso  ci si vende , se  dovesse risultare  vero  ,  anche per  un motorino ecco la storia   

In attesa della laurea, una studentessa napoletana è pronta a vendere le sue foto osé.
La giovane ha pubblicato un annuncio nella bacheca sul portale Skuola.net e poi ha creato una pagina Facebook ("Mary in attesa di 110"") per farsi un po' di pubblicità. Uno scherzo? Una provocazione? "Al momento è l'unico modo che ho per avere uno scooter nuovo", spiega lei. E si chiede: "Avrò mai la mia indipendenza economica?".
www.unionesarda.it Mercoledì 27 novembre 2013 20:40

  storia  verificata   sul sito  di  skuola.net 

Studentessa vende le sue foto hard causa crisi

Accade all’Università di Napoli, dove ieri hanno fatto capolino numerose le locandine di Mary, una studentessa che in attesa di laurearsi vende le sue foto hard in cambio di denaro. La motivazione? C’è crisi e il suo motorino si è appena rotto…

di: Serena R. - 27 novembre 2013 


Della serie non solo baby squillo. Anche le ragazze più grandi sono disposte a vendere il proprio corpo per denaro. In questo caso però solo in fotografia e alla luce del sole. Accade all’Università di Napoli, dove ieri tra annunci di affitti e ripetizioni affissi nelle bacheche, sono comparse numerose  locandine dal contenuto poco equivocabile. Un decolté in bella evidenza e un messaggio chiaro: “In attesa del 110, giovane laureanda invia le proprie foto”. La segnalazione è arrivata alla redazione di Skuola.net da un genitore di una studentessa, che si interroga: “Le sembra possibile che ci siano annunci del genere in quella che dovrebbe essere la casa della cultura? Per i ragazzi tutto questo sembra essere una cosa normale, sarò mica io l'unico a stupirsi

”.
NESSUNO SCHERZO: LA MERCE SI PAGA - Si tratta di una provocazione? Skuola.net ha approfondito la questione intervistando la diretta interessata, che ha anche creato una fan page su Facebook per l’occasione. Contattando Mary in attesa di 110 è possibile infatti parlare direttamente con la studentessa e concordare le condizioni di pagamento della “merce”. Non si tratta di uno scherzo, Mary mette a disposizione immagini del suo corpo dietro pagamento di compenso. A precisa domanda infatti confessa che “Non era uno scherzo. Mi piace fare foto e voglio divertirmi così. Anche se scritto in maniera sintetica credo che sia molto chiaro il messaggio”.
VENDO FOTO PER UNO SCOOTER - Quello che colpisce maggiormente di questa storia è lamotivazione. Infatti, a indurre a una raccolta fondi così originale non è una situazione di povertà, quanto la mancanza di un mezzo di trasporto personale: “Il mio scooter è rotto... me ne serve uno nuovo”. Insomma, la ricerca di un bene non classificabile sicuramente come di prima necessità. Ma anche una certa sfiducia rispetto alle possibilità per un giovane di trovare un lavoro normale: “In attesa della laurea e di un futuro lavorativo, che vedo davvero difficile, mi diverto così... e magari riuscirò anche ad avere un nuovo scooter”. Sicuramente a Mary non manca la creatività. Questa sì speriamo che venga apprezzata da un mondo del lavoro sempre più chiuso nei confronti delle nuove generazioni.
BOOM DI RICHIESTE - Ad apprezzare l’idea sono stati soprattutto i coetanei: “Sto ricevendo troppi messaggi, alcune foto le ho già mandate”. Ragazzi che guardano bene dal farsi identificare: la pagina Facebook conta infatti solo pochi “Mi piace”: chi acquista le foto vuole rimanere anonimo, quindi il contatto avviene tramite messaggistica privata.

23.3.11

la storia di Franca Viola farà cambiare ide alle nuove gatte morte dei festini d'Arcore















in tempi di bunga bunga e meretricio sempre obbligato o ricattatorio sempre più incalzante e diffuso voglio raccontare la storia di Franca Viola di una donna coraggiosa che con i suoi NO cambiò la legge e il costume maschilista dell'epoca che permetteva nel caso di violenza \ stupro un matrimonio riparatore . Una storia che le giovani gatte morte ( metaforicamente parlando ) dei festini del vecchio bavoso che va minorenni e della sua congrega d'amici e dei loro genitori mai sazi di prebende e denaro facile sembrano ignorare o considerare retaggio del passato, disposti ad immolare le proprie figlie all'altare della celebrità e della ricchezza , gettandole fra e braccia (e non solo) potente anfitrione di turno .


La storia avvenne , ma visto il clima culturale del nuovo edonismo e del successo a tutti i costi sembra oggi , a metà degli anni ' 60 a d Alcamo in una Sicilia ( ma poteva essere una zona qualunque del meridione e del sud dell'Italia del tempo ) rurale ed arretrata ma che fu proprio grazie a Viola e a suo padre capace di ribellarsi e d ad infrangere un tabù quello "dello stupro istituzionalizzato \ legalizzato " lo Stato Italiano la supportava nel codice penale. Il vecchio articolo 544 (abrogato solo nel 1981) ammetteva il "matrimonio riparatore", considerando la violenza sessuale come un oltraggio alla morale e non alla persona. L'accusato di delitti di violenza carnale, anche su minorenne, avrebbe avuto estinto il reato nel caso di matrimonio con la persona offesa. Insomma Melodia aveva la legge dalla sua parte e soprattutto la tradizione.. E poi ridotto \ sminuto fino alla nuova legge sulla violazione sessuale agli anni '90 ( ma questa è un altra storia ) considerato dai codici come reato contro il patrimonio e non come ora contro la persona .Gli ulteriori particolari della storia sono presi da ricerche in rete .
Fra le notizie degne di menzione, in quel volgere di anno 1965, la storia di Franca Viola sembra oggi sepolta da una miriade di fatti “più importanti”: proprio negli stessi giorni infatti l’Italia viene messa in allerta da una intervista al democristiano La Pira che dalle pagine del Borghese tuona contro l’amico Fanfani: “Attenti sarà il nuovo De Gaulle!”
Fra velleità golpiste, o solo dirigiste, e il boom di vendite dei televisori (il 49% degli italiani ne possiede uno) sembra strano pensare che una vicenda personale, piccola piccola, accaduta oltretutto laggiù, in Sicilia terra di emigrazione e malavita (basti pensare alla torinese La Stampa che tuona: “Attenti i criminali sono tutti figli di immigrati”) ed accaduta a una giovane di 18 anni possa essere ricordata per anni e diventare anzi l’alba di un nuovo atteggiamento delle donne verso leggi retrive e assurde oltre  che discriminanti 
Ammesso per legge il matrimonio riparatore (art.544), considerata la violenza sessuale un oltraggio alla morale e non alla persona, è chiaro che Franca Viola, 18 anni, residente a Alcamo, non possa desiderare altro che sposarsi dopo essere stata rapita e tenuta nascosta per otto giorni da un guappo del paese, tale Filippo Melodia.
Il giovane infatti, respinto dalla ragazza, ha una bella pensata: la rapisco, la violento e poi la sposo ( magari mi faccio aiutare da 12 amici caso mai dovesse ribellarsi). E anche se lei dovesse opporsi, il padre acconsentirà, ne va dell’onore di una famiglia.
nella  foto grande dietro le  sbarre   i rapitori e sotto  a  sinistra lei   foto presa  da n °1 BBC di history aprile  2011
 Ma le cose non vanno proprio così, e forse una “questione privata”, per dirla con il titolo di un libro di Fenoglio uscito proprio quell’anno, diventa una questione pubblica che più pubblica non si può.
Il padre finge di acconsentire alle nozze e concorda, con i Carabinieri di Alcamo, una trappola: quando il Melodia scende in paese attorniato dai suoi ‘bravi’ e con la donna al seguito, scatta la trappola: ad attenderli c’è il padre con i Carabinieri. Filippo Melodia viene condannato a 11 anni di carcere ridotti poi a 10.
Nel 1968 Franca Viola sposerà, adesso si per scelta, il giovane Giuseppe Ruisi. Melodia invece, uscito dal carcere nel 1976, finirà assai male: il 13 aprile del 1978 si ‘scontra’ con una lupara e muore.
Nel 1970 anche il cinema onorò Franca Viola e il regista Damiano Damiani girò con Ornella Muti il film La sposa più bella.

Approfondimenti:
Intervista a Franca Viola
Biografia scaricabile
Libro sul caso Viola
Tesi di laurea su Franca e il costume negli anni Sessanta

il secondo  dalla  voce  Franca  viola di Wikipedia 

Il 26 dicembre 1965, all'età di 17 anni, Franca Viola, figlia di una coppia di coltivatori diretti, venne rapita (assieme al fratellino Mariano di 8 anni, subito rilasciato) da Filippo Melodia, un suo spasimante sempre respinto, imparentato con la potente famiglia mafiosa dei Rimi, che agì con l'aiuto di dodici amici. La ragazza venne violentata e quindi segregata per otto giorni in un casolare al di fuori del paese; fu liberata con un blitz dei carabinieri il 2 gennaio 1966.
Secondo la morale del tempo, una ragazza uscita da una simile vicenda, ossia non più vergine, avrebbe dovuto necessariamente sposare il suo rapitore, salvando l'onore suo e quello familiare. In caso contrario sarebbe rimasta zitella, venendo additata come "donna svergognata".
All'epoca la legislazione italiana, in particolare l'articolo 544 del codice penale, ammetteva la possibilità di estinguere il reato di violenza carnale, anche ai danni di minorenne, qualora fosse stato seguito dal cosiddetto "matrimonio riparatore", contratto tra l'accusato e la persona offesa; la violenza sessuale era considerato oltraggio alla morale e non reato contro la persona.
Ma, contrariamente alle consuetudini del tempo, Franca Viola non accettò il matrimonio riparatore. Suo padre, contattato da emissari durante il rapimento, finse di acconsentire alle nozze, mentre con i carabinieri di Alcamo preparavano una trappola: infatti, quando rapitore e complici rientrarono in paese con la ragazza furono arrestati.
Subito dopo il fatto, la famiglia Viola, che aveva contravvenuto alle regole di vita locale, fu soggetta ad intimidazioni: il padre Bernardo venne minacciato di morte, la vigna fu rasa al suolo ed il casolare annesso bruciato.
Il caso sollevò in Italia forti polemiche divenendo oggetto di numerose interpellanze parlamentari. Durante il processo che seguì, la difesa tentò invano di screditare la ragazza, sostenendo che fosse consenziente alla fuga d'amore, la cosiddetta "fuitina", allo scopo di mettere la propria famiglia di fronte al fatto compiuto per ottenere il consenso al matrimonio.
Filippo Melodia venne condannato a 11 anni di carcere, ridotti a 10 e a 2 anni di soggiorno obbligato nei pressi di Modena. Pesanti condanne furono inflitte anche ai suoi complici dal tribunale di Trapani, presieduto dal giudice Giovanni Albeggiani. Melodia uscì dal carcere nel 1976 e venne ucciso, nei dintorni di Modena, da ignoti con un colpo di lupara il 13 aprile 1978.
Franca Viola diventerà in Sicilia un simbolo di libertà e dignità per tutte quelle donne che dopo di lei subirono le medesime violenze ed ebbero, dal suo esempio, il coraggio di "dire no" e rifiutare il matrimonio riparatore.
Franca Viola si sposò nel 1968 con il giovane compaesano Giuseppe Ruisi, ragioniere, con il quale era fidanzata, che insistette nel volerla sposare, nonostante lei cercasse di distoglierlo dal proposito per timori di rappresaglie. La coppia ebbe due figli: si trasferì a vivere a Monreale per i primi tre anni di matrimonio, per poi tornare ad Alcamo.
Giuseppe Saragat, Presidente della Repubblica, inviò alla coppia un dono di nozze per manifestare a Franca Viola la solidarietà e la simpatia sua e degli italiani. In quello stesso anno i due sposi vennero ricevuti dal papa Paolo VI in udienza privata.
Il regista Damiano Damiani, nel 1970, realizzò il film La moglie più bella, ispirato alla vicenda e interpretato da un'esordiente e giovanissima Ornella Muti.Franca Viola ha due figli e una nipote e vive ad Alcamo.
Passeranno ancora sedici anni per l'abrogazione di quella norma inutilmente invocata a propria discolpa dall'aggressore: l'articolo 544 del codice penale sarà abrogato dall'articolo 1 della legge 442, emanata il 5 agosto 1981, che abolisce la facoltà di cancellare una violenza sessuale tramite un successivo matrimonio.

Ora care ragazze che volete fare le veline e non , prendete esempio da questa storia di una ragazza ( all'epoca dei fatti ) che  Personaggio simbolo della libertà e dell'emancipazione femminile, fu la prima donna a rifiutare il matrimonio riparatore con colui che l'aveva violentata. coraggiosa che ha cambiato non solo le leggi ma anche i costumi che ora rischiano di essere nuovamente messi indiscussione dal vostro accondiscimento che vi portare ad accettare passivamente le brutture imposte da vili .
Concludo questo mio sfogo consigliandovi la lettura , io ho pianto dall'inizio alla fine , di quest'opera di Massimo Carlotto che descrive ampiamente e benissimo il mondo di ruby e company , scritto in tempi non sospetti e prima degli scandali sessuali del nostro ( anche se io non l'ho votato è stato democraticamente eletto ) presidente del consiglio . Ecco la trama <<  Il racconto teso e vibrante di una "quotidiana" tragedia familiare. Sullo sfondo la Torino dei quartieri operai che operai non sono più. L'arrivo e la difficoltà di convivenza con gli extracomunitari. La mancanza di lavoro. La totale assenza di prospettive di vita di "qualità": la pensione, la difficoltà di sbarcare il lunario quando non si è più produttivi. L'essere consumatori, comprare per essere vivi. L'assenza di strumenti culturali per opporsi allo squallore dell'esistenza. La tv modello e unico sbocco e sfogo. Lo stato che non è più in grado di garantire diritti e servizi cosicché le contraddizioni esplodono all'interno della famiglia. >>
e lasciandovi alla canzone iniziale di Renato Zero che poi è anche la colonna sonora del post d'oggi .Non  so che altro dire   se non le  parole della stessa  Franca  Viola  che  dovrebbero servire  da  monito allle  ragazze  d'oggi  : 
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Non fu un gesto coraggioso. Ho fatto solo quello che mi sentivo di fare, come farebbe oggi una qualsiasi ragazza: ho ascoltato il mio cuore, il resto è venuto da sé. Oggi consiglio ai giovani di seguire i loro sentimenti; non è difficile. Io l'ho fatto in una Sicilia molto diversa; loro possono farlo guardando semplicemente nei loro cuori 
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