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25.7.22

Così un battaglione di 1.600 "soldati" anatra è diventata l'arma segreta di un viticoltore

 L'industria vinicola sudafricana impiega circa 270.000 persone e produce alcuni dei vini più ricercati al mondo. Ma non tutti i lavori sono lasciati agli esseri umani. Fuori Città del Capo, sulle rive del fiume
Eerste, il Vergenoegd Löw The Wine Estate ha riproposto una pratica secolare mettendo in campo un battaglione di anatre per tenere i suoi vigneti liberi dai parassiti. Ispirandosi alle anatre utilizzate per rimuovere insetti infestanti dalle risaie in Asia, l'azienda vinicola si avvale dei servizi di circa 1.600 anatre per rendere la produzione del vino più sostenibile. "Le anatre sono i soldati dei nostri vigneti", spiega l'amministratore delegato Corius Visser. "Mangiano gli afidi, le lumache, i piccoli vermi... mantengono i vigneti completamente liberi dai parassiti". 



Le anatre pattugliano il Vergenoegd Löw The Wine Estate fin dagli anni '80. La specie, l'anatra corritrice indiana, non è in grado di volare, ha una particolare posizione eretta e un olfatto molto sviluppato. Le "ferie annuali" delle anatre avvengono durante la vendemmia, altrimenti mangerebbero l'uva. Durante questo periodo, le anatre si nutrono in pascoli aperti, nuotano in un lago vicino e si sottopongono a un allevamento selettivo, spiega Visser. Le anatre non vengono consumate nel ristorante del vigneto: "Sarebbe come mangiare un collega", spiega Gavin Moyes, responsabile della sala di degustazione della tenuta.

24.3.13

promessi sposi nel mondo animale Capoterra Una "cigna" per il re di Poggio dei Pini Ma tra i due "promessi" c'è un'oca gelosa

dall'unione sarda del 23\3\2013


Il cigno di Poggio dei Pini
Il grande e maestoso cigno maschio rimasto vedovo dopo l'alluvione del 22 ottobre 2008, unico superstite di quattro splendidi volatili della stessa specie, ha una nuova compagna.
Il re non è più solo. A fargli compagnia, nel lago di Poggio dei Pini - centro residenziale a pochi chilometri da Cagliari - è arrivata ieri mattina una cigna, direttamente dall'Emilia Romagna dove è nata e cresciuta. Cinque anni fa il lago era popolato da quattro esemplari, tre sono morti in occasione dell'alluvione del 22 ottobre 2008. Da allora il grande cigno maschio è rimasto solo. O quasi. Ieri l'unica a non gradire l'arrivo della cigna era un'oca, gelosissima e urlatrice: tra lei e il maschio si è instaurata una bella amicizia, disturbata dall'arrivo della nuova primadonna. "Credo - ha detto l'amministratore della coop di Poggio e responsabile dell'associazione ambientalista "Amici del verde", Italo Cicalò - che la soluzione sia quella di allontanare, almeno per un periodo, l'oca gelosa, così da permettere ai due cigni di avvicinarsi, conoscersi e magari di accoppiarsi".



CAPOTERRA. Nel lago di Poggio la nuova compagna del maestoso maschio Il cigno non è più solo
Ma la gelosia di un'oca disturba l'inserimentoIl grande e maestoso cigno maschio rimasto vedovo dopo l'alluvione del 22 ottobre 2008, unico superstite di quattro splendidi volatili della stessa specie, ha una nuova compagna.
Bellissima, candida come una nuvola. Nata e cresciuta in Emilia Romagna e da ieri mattina, dopo un volo in aereo fino a Elmas come fosse una vera diva, nuova regina di Poggio dei Pini. Il re non è dunque più solo. Il grande e maestoso cigno maschio rimasto vedovo dopo la terribile alluvione del 22 ottobre 2008, unico superstite di quattro splendidi volatili della stessa specie, diventati col tempo simbolo del centro residenziale, adesso ha una nuova compagna. Anzi, dovrebbe, visto che tra i due si è messa di mezzo un'oca, gelosissima e urlatrice, che non sembra proprio voler rinunciare al ruolo di primadonna . Tra lei e il cigno, infatti, si è instaurata una stretta amicizia intraspecifica disturbata ieri mattina con l'arrivo della rivale.
L'INCONTRO DEGLI SPOSI Al maschio, la futura sposa gliel'hanno fatta conoscere gli “Amici del verde”, un manipolo di inguaribili amanti del borgo montano che dopo aver messo mano al portafogli (300 euro, trasferta compresa, raccolti in queste settimane) hanno acquistato la cigna. Un progetto, il primo di una lunga serie che gli Amici del Verde metteranno in campo a Poggio come il reinserimento delle api con la sistemazione di alveari e la realizzazione delle “bat box” per riportare i pipistrelli.
Ieri mattina l'arrivo della cigna non è filato liscio come si sperava. «In effetti - racconta Italo Cicalò, amministratore della coop di Poggio e responsabile dell'associazione ambientalista - avevamo ipotizzato una reazione dell'oca, non pensavamo però che sarebbe stata così dirompente». Una vera dichiarazione di guerra fatta di starnazzi, inseguimenti, planate minacciose. Tutto questo davanti allo sguardo attento del grande maschio. «La nostra cigna è volata via lontano nel laghetto e poi in un canale, costantemente guardata a vista dal volatile più piccolo che più volte l'ha raggiunta», racconta Cicalò.

MEGLIO SEPARARLI Un atteggiamento, un comportamento che non lascia dubbi. Materia di studio per etologi. «Credo che la soluzione sia quella di allontanare, almeno per un periodo, l'oca gelosa, così da permettere ai due cigni di avvicinarsi, conoscersi». E chissà, magari addirittura piacersi e accoppiarsi per poi dare alla luce altri “anatroccoli” destinati a diventare magnifici cigni. Perché al maschio la presenza della femmina arrivata improvvisamente e inaspettatamente nel lago del Poggio - almeno a detta dei presenti - non è passata certo inosservata. Seppur da qualche metro di distanza ha continuato a spiarla, guardarla. Ammirarla. Ed è forse questo che ha scatenato l'ira dell'oca, del povero volatile che aveva conquistato il cigno e adesso rischia di lasciarselo sfuggire per colpa di un'intrusa. Insomma, quella di Poggio dei Pini è davvero una storia tutta da scrivere. Ma per farlo sarà necessario attendere.

Andrea Piras

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