Cerca nel blog

Visualizzazione post con etichetta a caldo. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta a caldo. Mostra tutti i post

18.10.25

DIARIO DI BORDO N 152 ANNO III L'ingegnere giapponese, Masahiro Hara, ha inventato gratis il Qr ., i rifiuti diventano opere d'arte con gli scatti di Ivano Piva ., Stanislav Petrov, ufficiale dell’esercito sovietico, responsabile del sistema di allerta nucleare “Oko”. evito l'appocalisse nucleare

Dall'account Magnati 15 ottobre alle ore 21:20


 Avrebbe potuto diventare multimilionario con uno strumento utilizzato da tutti, ma ha deciso di renderlo disponibile alle persone. L'ingegnere giapponese, Masahiro Hara, lavorava presso Denso Wave quando ha inventato il codice QR, il miglioramento del codice a barre. Era il 1994 quando ha creato un metodo capace di immagazzinare 100 volte più informazioni rispetto al comune codice a barre, scansionabile da qualsiasi angolazione e funzionante anche se danneggiato. Hara, invece di brevettare e trarre profitto dal miglioramento, a nome di Denso Wave, ha scelto di liberarlo al mondo gratuitamente.


----



unione   sarda   online   

                           Giampiero Marras


Sassari
i rifiuti diventano opere d'arte con gli scatti di Ivano Piva La mostra fotografica “Apparentemente” sarà ospitata a Palazzo Ducale




Tappi di plastica, palloncini scoppiati, frammenti di contenitori, pezzi di reti. Rifiuti. Eppure disposti in maniera sapiente si trasformano in composizioni artistiche. In occasione del 25° anniversario di attività, il Ceas Lago Baratz del Comune di Sassari propone nella sala Duce di Palazzo Ducale la mostra fotografica “Apparentemente” dell’artista Ivano Piva. L'esposizione sarà inaugurata il 28 ottobre e sarà visitabile sino al 31 ottobre e dal 3 al 5 novembre, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.
Le opere esposte sono immagini essenziali, che immortalano rifiuti di plastica raccolti sulle spiagge. Le
foto evidenziano il contrasto tra la loro evidente minaccia per l’ambiente e l’apparente innocuità che assumono quando diventano soggetti artistici. La mostra si compone di stampe fotografiche, semplici ma potenti, pensate per sensibilizzare il pubblico alla raccolta dei rifiuti e promuovere una maggiore consapevolezza ambientale. Le fotografie saranno accompagnate da una selezione di oggetti esposti in modo non convenzionale, offrendo uno sguardo diretto su ciò che viene abbandonato.
I materiali esposti provengono da attività umane sia sulla terraferma che in mare: reti, attrezzature da pesca e altri rifiuti marini non degradabili, soprattutto plastica, che le mareggiate trasportano depositano lungo le coste.
Sarà lo stesso autore degli scatti, Ivano Piva, ad accompagnare i visitatori e le classi lungo il percorso espositivo, illustrando sia gli aspetti tecnici delle fotografie sia il messaggio educativo che anima l’intera iniziativa.

-----
Era la notte del 26 settembre 1983, e il mondo dormiva sull’orlo dell’apocalisse.
Nelle sale sotterranee di un bunker vicino a Mosca, un uomo fissava uno schermo che avrebbe potuto decidere il destino dell’umanità.
Si chiamava Stanislav Petrov, ufficiale dell’esercito sovietico, responsabile del sistema di allerta nucleare “Oko”.All’improvviso, l’allarme scattò.Sul radar apparve la segnalazione di un missile nucleare lanciato dagli Stati Uniti.Poi un secondo.Poi tre, quattro, cinque.Le sirene ululavano.Le luci rosse lampeggiavano.Il protocollo era chiaro: doveva comunicare l’attacco e ordinare la rappresaglia.Entro pochi minuti, migliaia di testate sovietiche avrebbero attraversato il cielo verso l’America.Petrov guardò lo schermo.Le mani gli tremavano.Ma qualcosa non gli tornava.Cinque missili soltanto? Troppo pochi per un attacco vero.E i satelliti di rilevamento erano nuovi, appena installati. Potevano sbagliarsi.“È un falso allarme,” pensò.“Deve esserlo.”Decise di fidarsi del suo istinto, non delle macchine.Non riportò l’attacco.Non premette il pulsante.Attese, da solo, per interminabili minuti.E niente accadde.Nessun missile, nessuna esplosione.Solo il silenzio.Era stato un errore del sistema: i satelliti avevano confuso il riflesso del sole sulle nuvole con il lancio di razzi.Quel gesto silenzioso salvò il mondo da una guerra nucleare.Ma nessuno lo seppe.Il rapporto fu classificato, e Petrov venne perfino rimproverato per non aver seguito la procedura.Venne congedato. Visse in un piccolo appartamento alla periferia di Mosca, in solitudine.Solo molti anni dopo, nel 1998, la sua storia emerse grazie a un documentario.Ricevette premi e riconoscimenti, ma rispondeva sempre allo stesso modo:«Non ho fatto nulla di straordinario.Ho solo fatto quello che doveva fare un essere umano.»Morì nel 2017, quasi dimenticato, ma con la consapevolezza di aver evitato l’estinzione del genere umano con una sola decisione: non reagire alla paura.A volte, il vero coraggio non è premere un pulsante.È avere la forza di non farlo.Piccole Storie (𝑆𝑡𝑜𝑟𝑖𝑎 𝑏𝑎𝑠𝑎𝑡𝑎 𝑠𝑢 𝑓𝑎𝑡𝑡𝑖 𝑟𝑒𝑎𝑙𝑖, 𝑐𝑜𝑛 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑠𝑡𝑟𝑢𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑛𝑎𝑟𝑟𝑎𝑡𝑖𝑣𝑎)

8.10.25

Il caso della ballerina Maria Miceli, morta di tumore: “Indotta a non curarsi e a seguire diete e riti sciamanici” chi + più idiota lei o loro ?

Leggendo  notizie come quella    riportata  sotto   a caldo mi verrebbero da chiedermi chi e più idiota la vittima che si è lasciata circuire o loro che l'hanno convinta ? Insomma  pensieri da bastard inside .
Ma poi  a freddo  cioè    cercando  risposte   razionali  mi  sono fermato  un attimo a    riflettere  . Infatti  ho fatto,oltre al classico respiro profondo e contare fino 20,un let it be * cioè ho scelto di non commentare  giudicarla per  tale condotta   perché : 1) è già stata punita dalla morte per aver dato retta a tali esseri spregevoli., 2) chi sono io per giudicare le scelte altrui soprattutto in contesti così delicati . pensando al fatto che anch'io per recuperare il mio account fb ho dato retta ad hacker truffatore rimettendoci una barca di soldi  💰.
 E  poi  mentre  cercavo   di riflettere  mi  sono  chiesto  : che  cosa  mi : « [...]  serve da queste vite\ ora che il cielo al centro le ha colpite\ora che il cielo ai bordi le ha scolpite.[...] cos'altro ti serve da queste vite\ora che il cielo al centro le ha colpite »**.  Ed ho  pensato   che   ha  sofferto abbastanza  e  ne  ha  pagato   il  fio  con la  morte  . Quindi ha prevalso il pensiero a freddo . Non ho niet'altro d'aggiungere se non che considerando che oggi se la diagnosi è fatta in tempo la probabilità di guarire da un tumore al seno supera il 90% direi che morire così è proprio brutto. Fanno bene i genitori a continuare la battaglia legale. Adesso  basta parlare    io   . ecco  la sua vicenda





Il giudice per le indagini preliminari di Milano deve decidere se rinviare a giudizio due donne accusate di aver convinto la ballerina Maria Miceli a non seguire la medicina tradizionale per curare un tumore. La 35enne è deceduta nel maggio del 2023.

A cura di Fabrizio Capecelatro

Finora tutti, media compresi, hanno sempre pensato che la sua morte fosse stata solo una tragedia. Ma in realtà, secondo quello che Fanpage.it ha potuto apprendere, dietro potrebbe nascondersi una storia molto più complessa, fatta di riti sciamanici, diete, dottori che non sono dottori e, soprattutto, un'organizzazione che rifiuta in toto lo Stato e le istituzioni, medicina compresa. La storia è quella di Maria Miceli, scomparsa all’età di 35 anni a causa di un tumore nel maggio 2023. Era una giovane e talentuosa ballerina bresciana apparsa in diversi programmi tv. Dalla Rai a Mediaset, fino a Sky, aveva portato anche sui palcoscenici più noti al mondo, il suo amore per la danza. Parliamo, dunque, di un volto noto dello spettacolo, tanto che della sua morte avevano parlato tutti i principali media, locali e nazionali.
Quella che però si sta discutendo nelle aule del Tribunale di Milano è una storia più complessa di quello si è raccontato fino a oggi. Maria Miceli, infatti, potrebbe essere stata indotta a non curarsi da due donne che si sarebbero approfittate "dell'infermità e dello stato di minorata capacità psichica" della donna. È tutto scritto in una denuncia presentata mesi fa dai familiari di Maria Miceli e che ha portato a un’inchiesta della Procura di Milano che, è bene dirlo, al momento si è chiusa con la richiesta di archiviazione presentata dal pm, a cui però i familiari stessi si sono opposti tramite l'avvocato Marco Marzari. Al momento, dunque, si è in attesa della decisione del gip il quale potrà archiviare, disporre ulteriori indagini o rinviare a giudizio.
Le due donne che erano in contatto con Maria Miceli sono R. S. e S. P., quest'ultima è anche detta "La Sciamana". Ci sono tanti messaggi e tante mail che, a leggerle, sollevano diversi dubbi. La prima sarebbe stata contattata da Miceli già nel 2018 e in una mail lei si sarebbe presentata come "educatrice, psicologa e psicoterapeuta, consulente nutrizionale", nonostante la donna non risulti essere iscritta né all’Albo dei Biologi né a quello dei Medici né a quello degli Psicologi. Eppure avrebbe indicato a Maria Miceli cure, diagnosi e diete da seguire: ci sono messaggi, oggi al vaglio dei giudici in cui sono riportate vere e proprie terapie con farmaci quantomeno consigliate dalle due. E poi, come detto, c’è la "Sciamana", che avrebbe avuto, secondo la denuncia, "un ruolo attivo nel rafforzare la convinzione di Maria a non seguire le cure ma di affidarsi allo ‘Spirito'", alle forze dell’universo e a presunti riti sciamanici.
Il risultato è una sequela di messaggi in cui sembra che le due donne inducano la Miceli a non seguire le cure tradizionali: "Dovresti evitare la tac, lo sai anche tu. Oltre al fatto che non ti occorre affatto. Occorre ripristinare tutto il tuo assetto ormonale ormai devastato da quello schifo che ti somministravi", si legge in un messaggio. In un altro ancora: "Così ti rimetti in sesto, tutto sempre grazie a quel veleno che ti hanno dato (…) Devi sicuramente mangiare di più e smaltire tutto il veleno che hai assunto in questi anni…", con riferimento verosimilmente alle cure chemioterapiche che la donna aveva inizialmente seguito. Quello che emergerebbe è una sorta di negazione della malattia oncologica, nonostante i tanti messaggi in cui la stessa Miceli chiedeva rassicurazioni.
A titolo di esempio, il 21 agosto 2019 Maria scrive a R. S.: "Oggi mi sento due noduli dei quali uno grande.. cosa cavolo sta succedendo", la risposta è immediata: "Nodulini che spariranno". Pochi giorni dopo altri messaggi: "Mi ha appena chiamata la mia oncologa.. dice che una ripresa di attività nella mammella […] Dice che non è una recidiva ma che c'è una ripresa di attività… Ma secondo te devo farmi operare per togliere tutto?"; "Non penso sia il caso", la risposta laconica. E ancora: "Starò bene, vero? Sospendere questa cosa mi farà stare bene senza danni, vero?"; "Assolutamente si, è questo che ti sta creando danni", la risposta. Di contro, poi, c’era la sensazione che Miceli fosse profondamente legata alla "Sciamana" e alle sue presunte ‘cure': "Noi abbiamo i batteri buoni che ci aiuteranno e loro entrano anche nelle ossa. Noi crediamo negli strumenti che abbiamo a disposizione dall’Universo".
Vedremo come si pronuncerà il gip nei prossimi giorni, fermo restando, come detto, che al momento il pm stesso ha chiesto l’archiviazione. Ma intanto la vicenda, già profondamente drammatica, ha assunto caratteri ancora più surreali. Secondo quello che è emerso negli ultimi mesi – e come racconterà la trasmissione Farwest venerdì sera su Rai3 in un'inchiesta esclusiva realizzata da Carmine Gazzanni – proprio la Sciamana sarebbe legata a un'organizzazione complottista di cui anche Fanpage.it si è occupata in passato. Parliamo di "Noi È Io Sono", che professa il disconoscimento dell’autorità del governo e delle leggi e che firma i documenti con una sorta di inchiostro rosso che secondo alcuni sarebbe addirittura sangue. Nel corso degli ultimi anni di questa organizzazione si è parlato per via di casi di cronaca in cui persone sono state fermate senza patente o assicurazione o magari con una targa artefatta (tra le altre cose l’organizzazione va in giro con un passaporto autoprodotto che a detta loro sostituirebbe tutti i documenti ufficiali che, ovviamente, loro non riconoscono). Alcune persone sono arrivate a perdere la casa perché convinte che il mutuo alla banca doveva pagarlo un presunto "uomo di paglia" e non loro stesse.
Gazzanni è riuscito ad infiltrarsi all'interno dell'organizzazione documentando le tesi bislacche dell'organizzazione che ritiene, tanto per dire, che i principali leader mondiali (da Trump a Putin) siano morti ormai da anni e che al loro posto ci siano dei cloni, che a governare il mondo intero ci sarebbe una cabala extra-terrestre, e che tutti noi non dovremmo più pagare biglietti, mutui, assicurazioni, multe e bollette perché in realtà saremmo creditori già al momento della nascita di milioni di euro che lo Stato – che per loro è un'azienda privata – ci sottrae. Il punto, però, è che all'interno dell'organizzazione molte persone sono convinte che anche la scienza sia un enorme complotto. E dunque che le medicine non servano a nulla, che siano veleno, che i vaccini e la chemio siano un modo con cui “il sistema” vuole farci fuori, che se si è in pace col mondo il cancro non arriva. E non a caso potrebbero essere più d'uno i casi di morti sospette. 

 Note a margine  


30.7.24

DIARIO DI BORDO N 68 Il caso di giulia cecchetin e l'informazione morbosa ., Ragazza di 22 anni si butta dal tetto, poliziotta la afferra per un braccio e la salva: poi l'abbraccio commovente

 le olimpiadi  non mi hanno   , almeno per  ora  ,   distratto     dal  trovasre  e  riportare  storie    e  di  fare la  rubrica  diario di bordo .  

Oltre alla consueta storia trovata in rete c'è un mia piccola riflessione   autocritica   e  critica   sui media   che   non  capiscono o fanno finta  che anche questa è violenza  sul caso del dialogo del padre ( Nicola ) con il figlio ( Filippo Turretta ) .


Inizialmente,  a  caldo  pensavo che chi ha disposto quell’intercettazione e diffuso il contenuto si dovrebbe vergognare. Pensavo fosse l’ennesima situazione di genitori incoscienti che giustificano i figli. Ma  sorattutto    che   la  rovina dei giovani di oggi sono i genitori incoscienti, senza coscienza e senso di responsabilità.

E  che  veramente deve prendere bene bene piede la condanna estesa anche a loro, perché gli atti feroci dei figli sono il risultato (dimostrato) di ineducazione e mancanza totale di valori e principi. Vanno rieducati i genitori insieme ai figli! Poi a mente freddda mi accorgo invece che : che si dovrebbe vergognare più chi ha consentito che una intercettazione che dovrebbe rimanere per la delicateza del caso e per eventualie fraintendomento poteva ed ha creato, segretata . Infatti dal portale msn.it ( non ricordo la fonte dell'articolo)

«Sono io che non… magari non ce la faccio a riferirgli tutto… io non ho detto tutto…». È il 3 dicembre e Filippo Turetta riceve per la prima volta i genitori nel carcere di Montorio Veronese dopo il suo arresto del 18 novembre in Germania per l’omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin. Il 22enne di Torreglia sta parlando del suo avvocato, Giovanni Caruso, e ammette – o così pare dalle sue parole, intercettate dagli inquirenti – di aver nascosto delle cose al legale e, di conseguenza, al pm Andrea Petroni, che un paio di giorni prima l’aveva interrogato per nove ore. In un altro passaggio – quando il padre gli dice «non sei stato te, non ti devi dare colpe perché tu non potevi controllarti» – lui, secondo quanto riportato dai carabinieri, scuote la testa e dice «non è così».
Sono questi i motivi per cui quel verbale è stato messo agli atti del processo a Turetta, accusato di omicidio volontario pluriaggravato (dal rapporto affettivo, dalla crudeltà, dalla premeditazione e dallo stalking), sequestro di persona, porto d’armi e occultamento di cadavere. Non certo per «voyerismo giudiziario», anche se poi a colpire sono state altre frasi del padre. Per il pm Petroni e per gli inquirenti è infatti rilevante che poche settimane dopo il delitto, avvenuto la notte dell’11 novembre – prima con l’aggressione in un parcheggio a Vigonovo, a poche decine di metri da casa della giovane 22enne, poi con decine di coltellate nella zona industriale di Fossò – da un lato ammettesse di aver omesso degli elementi nel corso dell’interrogatorio, dall’altro sembrasse non dare seguito alla suggestione del padre su una possibile incapacità di intendere e di volere. La difesa, per ora, in realtà non ha fatto alcuna istanza sul punto, ma l’esame potrebbe essere disposto anche dalla stessa Corte d’assise, di fronte alla quale il processo inizierà il 23 settembre.


Ma quelli che non hanno messo su tale documento il segreto processuale \ investigativo , permettendo che essa fosse pubblica e quindi potesse essere divulgata alla stampa senza metodi clandestini o corruttivi . Cosi pure dovrebbe vergognarsi chi per qualche copia pubblica tutto senza selezionare e distinguere cosa è utile o cosa no , cosa aggiunge o è in più alla notiizia in sè . Ma soprattutto mi sono reso conto che è la solita squallida storia di spettacolarizzazione del dolore altrui per creare scalpore e fomentare gli animi, sulla pelle delle persone che già soffrono terribilmente. Chi ha pubblicato quella roba dovrebbe andare a nascondere , sotterrarsi e sparire dalla faccia della terra fare unesame di coscienza , pensare di trovarsi al posto dei familiari dei personaggi coinvolti . Io da ex curioso è morborso , non lo so quale livello infimo sta raggiungendo la natura umana. Seppur ovviamente condannando il delitto feroce, ma che necessità c’era di infierire così? Sia sui genitori di questo ragazzo che, contrariamente a quanto pensato per un attimo, non possano essere considerati totalmente responsabili dei gesti del figlio, sia anche sui familiari di Giulia …

-----
ILNATTINO
Ragazza di 22 anni si butta dal tetto, poliziotta la afferra per un braccio e la salva: poi l'abbraccio commovente 

 

Aveva deciso di farla finita in un momento di disperazione, così una ragazza di 22 anni era salita sul tetto del supermercato Esselunga di Camerlata con l'intento di buttarsi. Allertati  da alcuni passanti, che avevano sentito la ragazza urlare «mi butto giù, mi ammazzo non ce la faccio più», tre agenti della polizia di Como sono immediatamente intervenuti per evitare il peggio. Arrivati sul posto, si sono divisi i compiti: una poliziotta posizionata in basso ad attirare l'attenzione della giovane, gli altri due sul tetto per fermarla. Uno degli agenti, una poliziotta di 23 anni attualmente in prova alla Questura di Como, con grande spirito di iniziativa e spiccato tatto, si è avvicinata alla 22enne che dopo alcuni istanti di incertezza si è lasciata cadere nel vuoto di schiena. I due agenti a questo punto con prontezza hanno placcato la donna che era già con tutto il corpo a penzoloni, portandola di peso sulla balconata al sicuro. Una volta assicuratasi che la ragazza fosse in salvo, l’agente di Polizia le è rimasta vicino abbracciandola e tranquillizzandola fino all’arrivo di un’unità medica del 118, che l’ha trasportata all’ospedale S. Anna di San Fermo della Battaglia per le cure del caso.


5.7.24

adesso mi è chiaro il gesto di debora notari donna che ha fatto arrestare Gianluca Molinaro assasinio di Manuela Petrangeli



il mio giudizio espresso precedentemente sulla reazione di Debora Notari altra ex compagna del killer Gianluca Molinaro assassino di Mariangela  Petrangeli  ne   ho parlato   👉🏼qui era espresso a caldo . Ora leggendo gli aggiornamenti ( vedi articolo  sotto 👇🏼 preso  da  msn.it   ) mi accorgo che ha fatto benissimo a scegliere la legalità ed a controllare le proprie emozioni evitando d'esprimersi con la pancia



Manuela Petrangeli è stata uccisa a sangue freddo e in pieno giorno dal suo ex Gianluca Molinaro. Solo grazie all'intervento della sua prima compagna, Debora Notari, l'uomo si è costituito andando dai carabinieri della stazione di Casalotti. È proprio Notari che svela il lato oscuro del killer con cui ha avuto una figlia: l'operatore socio sanitario aveva dei precedenti per stalking e violenze
Il racconto dell'ex Debora Notari
Se le amiche e le colleghe di Manuela Petrangeli, la fisioterapista uccisa a Roma giovedì pomeriggio, non avevano avuto alcune avvisaglie di problemi o di possibili violenze dell'uomo, la sua ex invece conosce perfettamente Molinaro che ha anche precedenti per atti persecutori e stalking e indagini sono in corso anche sul possesso dell'arma. La prima compagna Debora Notari racconta: «lo denunciai per maltrattamenti, mi picchiava e lo feci arrestare. Poi però, dopo un paio di mesi in carcere, aveva fatto dei percorsi».Dopo il delitto Molinaro l'ha chiamata e lei lo ha convinto a costituirsi. «Voleva uccidersi, gli ho detto di andare dai carabinieri. Potevo esserci io al posto di quella donna. Ma ora non so che fare, mia figlia non sa niente, con lui aveva rapporti non buoni, ma un conto è un padre str**, che non paga gli alimenti, un altro un padre assassino

19.11.23

nei casi di gravi eventi come il femminicidio o violenza di genere se non sia nient'altro da dire meglio il silenzio . mie considerazioni su Giulia Cecchettin è scritta come quella di una vittima con un numero - 105 dall’inizio dell’anno

       

DI  COSA  STIAMO  PARLANDO 



                                       

                               POST    SCRITTO DI  GETTO  

Va bene   che  è  cronaca . ma  cari  giornalisti  o  pseudo tali    certi  particolari  ( non sto mettendo  ed  non  voglio   farlo  il bavaglio     ma  sto  solo facendo  un appello  al  buon senso   ed  al  rispetto della sensibilità  di chi ha  subito  un  tale   lutto cioè i  familiari della  vittima   ) potete  risparmiarceli     grazie  . Ve  lo  dice  uno  che che  prima era ,  in casi  come  questo  , morbosamente 
 alla  ricerca    di  particolari   . Posso capire  ed  passi  ,  perchè  sono  opere  che  sono mescolano  fantasia   e realtà  cioè  cronaca   , per opere  artistico   \  letterarie .Ma  dargli ampio  spazio  tipo apertura     nei  titoli  o  troppo  tempo    a  scapito  dialtre  notizie   o  programmi appossiti   è pocco  rispettoso   per le  vittime  ed  i familiari     d'esse  .      concordo con Vincenzo Compagnone    « [...] il giornalismo, soprattutto televisivo, e’ diventato uno dei disastri più grossi che l’Italia sta esibendo. [...] ». ecco  che mi  ritorna  in mente  , facendo  zapping  ,    di  quell’inviato che l’altra mattina ha domandato alla sorella di Giulia: “Ma forse lei aveva già un altro, tu ne sai niente?”E quell’altro che  dopo il ritrovamento del corpo, ha chiesto al procuratore di Venezia: “Ma è possibile che da parte del ragazzo si sia trattato di un omicidio involontario?”Bisogna che cambi la testa  di noi  stessi  e   di un Paese intero. Bisogna, si deve.  Concludo      con questa  poesia  trovata  in  rete   ed  adatta  a  tali  fatti   

"Se domani sono io,
Se domani non torno, mamma,
Distruggi tutto.
Se domani tocca a me,
Voglio essere l'ultima."
(Cristina Torre Caceres) 



Non ho  nient'  altro  da  dire    .  ho già detto troppo  alla  prossima



7.8.23

[ reprise Cose che non si spiegano.il caso di beatrice venezi contro elodie ] argomenti futili di

 leggi prima  

a mente    fredda     ha ragione  la  nostra utente   che  smonta   in parte   quello che  dicevo nel post precedente .  Ecco  il  perchè ho intitolato il post  d'oggi  reprise  

Daniela Tuscano
Scusate ma cosa ci sarebbe da spiegare?
Ho letto l'articolo. Perché si sarebbe schierata contro le donne, perché non le piace Elodie? Ma chissenefrega di Elodie. Personalmente concordo con Venezi, nemmeno io trovo elegante la signora Patrizi, artisticamente non mi dà alcuna emozione (ma son gusti, affari miei) e, quanto a sparate, vogliamo elencare tutte quelle dell'interprete di Andromeda? Ma dài, su. Diciamola tutta: Venezi non vi piace perché di destra. Le sue dichiarazioni sulla fede e sulla famiglia v'infastidiscono? Sia pure. Ma ha diritto a esprimerle, non ha offeso nessuno, si definisce estranea all'omofobia e sinceramente le credo (pronta, si capisce, a tornare sui miei passi qualora dimostrasse il contrario). E poi che significa "se critica le altre non è così brava"? Ma se Sgarbi non fa altro che pigliarsela con Tizio o Caio, e nessuno, neppure chi lo detesta, ne ha messo in dubbio la competenza! Certe polemiche mi
paiono non solo pretestuose ma anche puerili. Essere femministe non significa schierarsi indistintamente con qualsiasi donna solo perché è una donna. Essere femministe significa lottare perché alle donne sia riconosciuta la dignità che le spetta. È ovvio: se uno (alle volte, una) attacca una persona non per le sue effettive mancanze ma per il suo sesso, io mi schiererò sempre con quest'ultima. Ma non diventa un'intoccabile per questo motivo. Nicole Minetti o Ruby o le Olgettine (do you remember?) non erano leggere perché donne, erano leggere per libera scelta. Fossero stati uomini avrebbero espresso la loro "leggerezza" forse in altro modo, ma il risultato sarebbe stato lo stesso. Resta comunque che sempre di persone leggere si trattava. Dirlo, e prenderne le distanze, non è antifemminista, è semplicemente giusto. Fra l'altro, quel genere di donne rappresentava la più clamorosa irrisione al femminismo.
Venezi non è un mostro di simpatia, ne convengo, neanche a me piace quell'autonominarsi direttore, però peggio per lei, che devo dire. Se sia brava o no prescinde da ciò, prescinde dalle sue preferenze politiche, da tutto. Studiamo D'Annunzio malgrado fosse "di destra"? A maggior ragione possiamo ascoltare Venezi. Libere/i di farcela piacere o meno. Se poi non impazzisce per Elodie o altre donne/uomini, penso che possiamo farcene una ragione.

  conferma  se  pur   indirettamente   la  battuta      trovata  su  twitter     citata      sempe  nel post  precedente  ( vedere  url in coma   al post  ) 




La nostra Beatrice Venezi per farsi notare usa il cervello e la sua bravura non il fisico, anche perché quello, il tempo lo deturperà. La Elodie probabilmente in testa non ha granché quindi; le resta solo il suo corpo. Purtroppo essere femmina non significa diventare donna.😞😞 


 

16.2.22

sul fine vita ha trionfato l'ipocrisia di stato

Lo so che  «Il tema è complesso e forse bisognerebbe attendere le motivazioni integrali della Consulta prima di parlare »  come dice la mia amica Federica Raimondi . Ma  a   caldo  mi  è venuto    questo  commento  beati gli ignavi che hanno deciso di non concedere a chi soffre di morire con dignità loro si che hanno i soldi per poterlo fare ed andare in svizzera .  Quindi   non riuscendo  a trovare   altra  risposta   una  risposta   , e    volendo  sentire  altri  pareri  ho condiviso   da un  gruppo di facebook   quella  slide  


e mentre    aspettavo  le  vostre  risposte    ho letto questo interessante  articolo  di  MARTA PETTOLINO   su    https://www.thesocialpost.it/  del 16 FEBBRAIO 2022, 10:24

Cosa vuol dire “vita” quando nasconde la violazione del diritto all’autodeterminazione e alla dignità

C’è da chiedersi cos'è la vita per la Corte costituzionale. E soprattutto perché perpetuare nella sofferenza
irreversibile significa tutelare una persona togliendole anche la dignità di se stesso
Ti sei mai chiesto come ti sentiresti chiuso in gabbia? O peggio ancora incatenato e chiuso in gabbia? Senza avere nessuna possibilità di cambiare la situazione se non convivere ora dopo ora, giorno dopo giorno, con il tuo aguzzino nell’impossibilità di abbandonare una sofferenza insopportabile?
Mi auguro di no. Pensaci adesso: cosa proveresti ad essere totalmente paralizzato e a poter muovere solo gli occhi? Oppure poco altro. Cosa proveresti a pensare che domani mattina, all’improvviso, ti svegliassi in un corpo che non è più il tuo. Cosa proveresti a non avere una via d’uscita.
Eutanasia legale: quando non si ha via d’uscita
Eppure alla via d’uscita siamo stati molto vicini, ma la Corte Costituzionale ha sentenziato che dare agli italiani la possibilità di scegliere la legge sul proprio fine vita è inammissibile.
La Corte ritiene che il referendum non preserverebbe la tutela minima della vita “in particolare delle persone deboli e vulnerabili”.
Oltre 1 M I L I O N E 200 e 40 persone si sono recate ai banchetti per la strada per informarsi e firmare la petizione al referendum. Più di milione di persone che vengono ignorate, a cui viene negato il diritto di votare per il proprio futuro.
L’autodeterminazione che ci rende unici come specie viene sepolta da falsi bigottismi e i diritti ancora calpestati.
Referendum eutanasia: cosa prevedeva
La richiesta era quella di abrogare l’art. 579 del codice penale e quindi abolire il reato di omicidio, punito da 6 a 15 anni, per chi aiuta a morire una persona, con il consenso della stessa, in condizioni di sofferenza insopportabile e irreversibilità della patologia. Mantenendo però le disposizioni relative all’omicidio, contenute nell’articolo originario come aggravanti, se il fatto è commesso:
Contro una persona minorenne;
Contro una persona inferma di mente, o che si trova in condizioni di deficienza psichica, per un’altra infermità o per l’abuso di sostanze alcooliche o stupefacenti;
Contro una persona il cui consenso sia stato dal colpevole estorto con violenza, minaccia o suggestione, ovvero carpito con inganno.
L’eutanasia non è un suicidio, ma è la libertà di non soffrire più in determinate condizioni
Per rientrare in un caso di eutanasia ci sono delle regole, non è, come spesso sento dire da non informati e sostenitori della libertà di espressione ad ogni costo, una legalizzazione del suicidio, parola inserita anche dal nostro codice penale, che andrebbe riformato anche sul linguaggio.
La società cambia, il linguaggio pure, il codice penale a quanto pare no.
Le regole che ci dice Marco Cappato, politico italiano e tesoriere dell’associazione Luca Coscioni, promotrice della raccolta firme per il referendum sono:
quella della sofferenza insopportabile
quella della malattia irreversibile
e quella della volontà esplicita della persona
E non vada invece inclusa la quarta condizione che è quella di essere tenuti in vita da trattamenti di sostegno vitali. Io penso che non debba essere necessario essere tenuti in vita da trattamenti di sostegno vitale per ottenere il diritto a morire.
Ma la Corte ritiene che il referendum non preserverebbe la tutela minima della vita “in particolare delle persone deboli e vulnerabili”. C’è da chiedersi fino a che punto bisogna tutelare non la vita ma le funzioni vitali, non più autonome, ma garantite da apparecchiature mediche, nelle condizioni in ci non esiste la speranza di un miglioramento e l’unica certezza è la sofferenza insopportabile. C’è da chiedersi allora cosa significa la vita per la Corte. E soprattutto perché si pensa che perpetuare nella sofferenza significhi tutelare una persona togliendole la dignità della sua volontà.
Ho visto da vicino che cosa è capace di fare la strada e invito i membri della Corte a farsi un giro negli ospedali, dove ci sono i pazienti con gravi traumi cranici acquisiti con danni irreversibili, li invito ad andare a trovare le persone che hanno chiesto l’eutanasia e li invito ad accompagnarle in altri Paesi per porre fine alle loro sofferenze. Paesi che sono capaci di ascoltare e di tutelare la vita senza aggrapparsi a false ideologie, che non dovrebbero essere parte di uno stato laico e democratico. Valori che ci hanno raccontato essere importanti anche per il nostro di Paese, stesso Paese che poi impedisce a noi, ormai sudditi, di votare per la nostra vita.

1.12.21

Nunzia Alessandra Schilirò, la vicequestora No pass e No-vax, è risultata positiva con tutti i sintomi.

  A Caldo  mi  verrebbe  da   scrivergli  insulti  o  frasi  ciniche   del  tipo  : peggio per  lei .  Ma   poi a  Freddo ho fatto  come  

Chi l’avrebbe mai detto ( anche s'era prevedibilissimo e immaginabile ) di una che andava in giro per l’Italia rigorosamente senza mascherina a dire che “l’unico virus che esiste è quello della paura”
(!) Alla vice questora non possono che andare i più sinceri e sentiti auguri di guarigione. Con la speranza, vana (ovviamente), che capisca da sola, senza bisogno di prove ulteriori, che esiste un altro virus, molto più pericoloso: quello dell’ignoranza. Ma
Per chi se lo stesse chiedendo, come  ho provato a fare  nelle  righe  precedenti perchè  nonostante  sia impossibile  come    dicevo  nei post precedenti  in  particolare  in questo  discutere    con tali persone   so  chi  bisogna  provare   a parlarci  ,  no, ovviamente non ha mica capito. Ecco cosa diceva mesi fa del virus. Ecco cos’ha scritto ora sui social. .  

Carissimi amici, pur non ritenendo quello che sto per dirvi una notizia ma, temendo strumentalizzazioni, mi pare giusto informarvi che io e mio marito oggi abbiamo ricevuto il risultato del tampone e, come avevamo immaginato dai sintomi, abbiamo preso il Covid. Non sappiamo dove né quando, né chi dei due lo abbia contratto prima, anche se da qualche giorno mio marito non stava bene e, infatti, non era andato a lavorare. Adesso stiamo abbastanza bene e, appena sarò guarita e non pericolosa per la comunità, riprenderò la mia battaglia per vedere rispettate la dichiarazione universale dei diritti umani, le norme europee, la Costituzione e, ancor prima, la libertà di tutti gli italiani.
Dall'esperienza della mia famiglia ho imparato che le terapie, se la persona colpita da covid è in salute, possono essere un’arma per tramutare una malattia che può essere tragica in una situazione totalmente affrontabile. E questo è confermato anche dai dati e dalla maggior parte delle persone colpite da questo virus.
I sintomi sono stati quelli tipici del Covid: febbre alta, mal di testa, stanchezza, tosse, perdita dell'olfatto e dolori alle ossa.
Non parlo di medicina perché non sono un medico né uno scienziato, però insisto nel voler parlare di diritto.
Io sono una giurista e sono estremamente certa che il diritto non possa essere cancellato per una cura. Dopo la mia esperienza, sono ancora più certa che non si possano superare le regole del diritto per la paura di dover curare le persone. Sarebbe una deriva pericolosa.
"La legge è uguale per tutti" leggiamo nelle nostre aule di giustizia! Tutti, ma veramente tutti, hanno il dovere di conoscere la legge, dice la nostra giurisprudenza.
Ora nessuno potrà dire che non ho conosciuto il COVID! Certamente qualcuno inizierà a ripetere che sono stata fortunata, che l’ho preso in forma leggera ma, dopo la mia malattia, ho ancora più voglia di ribadire con forza il mio diritto di esprimere le mie opinioni, il mio diritto di chiedere che le leggi siano rispettate, sempre e non solo quando fa comodo.
Questa è la storia di tutta la mia vita,come donna e come poliziotta.
Agli esperti di medicina ricordo che la scienza è dubbio e che la legge certezza.
Agli esperti di medicina chiedo di trovare soluzioni e non dogmi.
Le tante certezze, infatti, dichiarate durante questo periodo pandemico si sono dimostrate a oggi sempre errate. Le sole certezze devono essere quelle che riguardano la libertà e i diritti fondamentali di ogni essere umano, diritti inalienabili, indisponibili e che nessuno può permettersi di violare impunemente.












Pietro Sedda il designer, artista e tatuatore di fama mondiale racconta i suoi nuovi progetti

   Dopo  la  morte  nei  giorno scorsi  all'età  di  80 anni   di  Maurizio Fercioni ( foto sotto  a  sinistra )  considerato il primo t...